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Come ha giustamente @Narel Jarvi, la Fede è un dono che si può accettare o rifiutare liberamente.
Se intendi i Concili Ecumenici, essendo atto di magistero straordinario, ebbene sì.
https://www.amicidomenicani.it/mi-di...-e-santa-sede/Anche il Collegio dei Vescovi gode dell’infallibilità nel magistero quando i Vescovi radunati nel Concilio Ecumenico esercitano il magistero, come dottori e giudici della fede e dei costumi, nel dichiarare per tutta la Chiesa da tenersi definitivamente una dottrina sulla fede o sui costumi; oppure quando dispersi per il mondo, conservando il legame di comunione fra di loro e con il successore di Pietro, convergono in un’unica sentenza da tenersi come definitiva nell’insegnare autenticamente insieme con il medesimo Romano Pontefice una verità che riguarda la fede o i costumi.
Yeshu'a (Gesù) di Nazareth era un rabbi (maestro) ma probabilmente non sapeva scrivere perché non ha lasciato nulla, neppure una cartolina di saluti. I suoi 'discepoli' erano certamente analfabeti e neanche loro hanno lasciato nessun documento scritto. La sua 'dottrina' è il risultato di alcuni secoli di elaborazione religiosa della sua figura, mitizzata, da parte dei cristiani, 'inventata' da un tal Shaul, ebreo di Tarso in Cilicia, erudito (etica, filosofia, lettere classiche) e che non conobbe di persona Gesù. Di vangeli (buone novelle) ne furono proposti a decine finché la Chiesa cattolica ne ratificò ed autorizzò quattro (i ben noti vangeli canonici). Personalmente credo che Yeshu'a, che era di cultura ebraica, forse esseno, non abbia mai pensato, né tanto meno detto, di essere dio (o suo figlio) perché per la sua cultura era una gravissima bestemmia, una intollerabile eresia, ed i suoi 'discepoli' lo avrebbero impalato.
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