Originariamente Scritto da
Dr. Gori
Roma, 23 mag — Come si cambia per non morire: il piatto piange, gli abbonamenti calano e Netflix decide improvvisamente di tagliare le teste di 150 dipendenti impegnati nei progetti più woke dell’azienda (tra i più agguerriti combattenti per la «giustizia sociale» e il carosello dei «diritti») staccando, al contempo, la spina a svariati programmi e canali improntati su politicamente corretto, questioni razziali, femminismo e Lgbt. Parliamo, per esempio, di Netflix Strong Black Lead, Golden (specifico sugli americani asiatici), Con Tod, dedicato ai latinoamericani, e Most, il canale Lgbt.
Netflix stacca la spina ai programmi woke
L’affare, a quanto sembra, non è risulta più vantaggioso: Netflix ha infatti motivato l’ondata di licenziamenti con «un rallentamento delle entrate e un calo degli abbonati». Ma, fa notare il Daily Mail, potrebbe esserci altro sotto: secondo alcuni commentatori social la piattaforma si sarebbe trovata in disaccordo con alcuni membri del personale particolarmente attivi nel campo politicamente corretto che si erano trovati a criticare il loro datore di lavoro per trasmissioni considerate «problematiche», incluso lo speciale The Closer di Dave Chappelle, comico afroamericano inviso alla comunità Lgbt per le battute non proprio tenere sui trans.
Le ultrà dell’inclusione piangono
Tra i nuovi licenziati figurano le ultrà dell’inclusione Olivia Truffaut-Wong e Lydia Wang, che hanno affidato il proprio disappunto ad alcuni tweet. «Oggi sono stato licenziata da Netflix», ha cinguettato Wang martedì. «Ho davvero amato il mio lavoro e i miei colleghi e ho il cuore spezzato!». le ha fatto eco Truffaut-Wong: «OK, sì, figuro tra i licenziati. Ho portato a termine un sacco di lavori di cui sono orgogliosa, ho incontrato molti scrittori ed editori davvero fantastici e ho stretto grandi amicizie».
Lo dice persino Musk
La mossa di Netflix ha anche attirato le pesanti critiche dei media che hanno accusato l’azienda di incoerenza per avere staccato la spina al comparto «inclusivo» dopo anni passati a predicare la necessità di avere una forza lavoro più «diversa» attingendo alle sedicenti comunità «marginalizzate». E non è forse un caso che le defenestrazioni siano avvenute a breve distanza dal caustico commento di Elon Musk, che aveva commentato l’emorragia di iscritti a Netflix spiegando che ormai la piattaforma è «infettata dal virus woke» e citando la trasmissione He’s Expecting, (che parla della vita di un uomo transgender «incinto») come un ottimo esempio di contenuto progettato per attirare una piccola minoranza; ottenendo l’effetto collaterale di allontanare molti abbonati.
Tra i programmi woke a cui Netflix ha staccato la spina figura Pearl, cartone animato ideato da Meghan Markle basato sulle avventure di una ragazza «socialmente consapevole»; altri progetti scartati includono Antiracist Baby e Stamped: Racism, Antiracism and You, due adattamenti dell’esperto di teoria critica della razza Dr. Ibram X. Kendi, nonché la serie fantasy per bambini Wings of Fire.
https://www.ilprimatonazionale.it/es...calano-234264/
Ottimo
Finalmente una buona notizia
Boicottare gli woke!