Il blocco alle esportazioni del grano dall’Ucraina imposto dal Cremlino non è l’unico motivo di preoccupazione degli Stati africani con problemi di dipendenza alimentare dal mercato estero. Gli esecutivi del continente africano devono anche fare i conti con l’esclusione delle banche russe dal sistema Swift per le transazioni interbancarie che sta mettendo a rischio i pagamenti e dunque la possibilità degli Stati di acquistare cereali da un altro grande Paese produttore: la Russia.
L’allarme è arrivato direttamente dal presidente dell'Unione africana, Macky Sall, oggi invitato a partecipare al vertice tra i capi di Stato e di governo dell’Ue. “I nostri Paesi sono molto preoccupati - ha detto Sall ai leader europei - per gli effetti collaterali dell'interruzione causata dal blocco del sistema Swift a causa delle sanzioni”.
“Quando il sistema Swift viene interrotto - ha aggiunto il presidente dell’Unione africana - significa che anche se i prodotti esistono, il pagamento diventa complicato, se non impossibile. Vorrei insistere affinché la questione venga esaminata al più presto dai nostri ministri competenti al fine di trovare soluzioni adeguate”, è stato l’appello del leader africano.
Il testo dell’intervento di Sall al vertice di Bruxelles ha smentito alcune indiscrezioni fatte circolare da fonti Ue, secondo le quali l’Unione africana riconoscerebbe la Russia come unica responsabile della crisi del grano innescata dall’invasione dell’Ucraina.
Il presidente dell’Unione africana ha dedicato il resto del suo intervento al Palazzo Europa di Bruxelles alla situazione drammatica che stanno affrontando i Paesi dipendenti dalle importazioni di grano da Ucraina e Russia. “Già prima del conflitto in Ucraina - ha ricordato Sall - i dati della Fao sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo nel 2020 indicavano che 282 milioni di persone, più di un terzo degli individui denutriti nel mondo, vivevano in Africa”. A questi bisogna aggiungere altri “46 milioni di africani a rischio di fame e denutrizione a causa della pandemia di Covid-19” e le famiglie oggi colpite dagli aumenti dei cereali.
Per sedici Paesi africani, l’approvvigionamento del grano dipende per oltre il 50% dalle importazioni provenienti dall’Ucraina e dalla Russia. L’isolamento di Mosca ha già causato forti difficoltà al mercato cerealicolo globale, con ricadute principalmente nei Paesi a basso reddito.
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