Originariamente Scritto da
SPYCAM
Nuovo durissimo attacco dei vescovi della Cei contro il governo e le sue politiche per l'immigrazione. «Criterio fondamentale con cui valutare» l'arrivo di immigrati clandestini via mare deve essere il «valore incomprimibile di ogni vita umana, la sua dignità, i suoi diritti inalienabili» ha detto il cardinale Angelo Bagnasco.
Le «significative correzioni» dopo le quali la Camera ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza, per il presidente della Cei, «non hanno superato tutti i punti di ambiguità». Il porporato lo ha detto nella prolusione alla assemblea generale della Cei, aggiungendo che la concomitanza tra la ripresa dell'arrivo di immigrati clandestini via mare e la campagna elettorale «non ha sempre assicurato l'obiettività necessaria a un utile confronto». «Non c'è chi non veda che solo migliorando le condizioni economiche e sociali dei Paesi di origine dei nostri immigrati si può togliere al fenomeno migratorio la propria carica dirompente. Ed è un motivo in più questo perché l'Italia si attivi molto nella riformulazione di quei più giusti meccanismi di governo dell'economia mondiale...».
Cosa fa poi l'Italia, si è chiesto il porporato, per «assicurare per assicurare un'effettiva integrazione agli immigrati che giungono nelle nostre città?». Non bastano né il lavoro né una «dimora minimamente dignitosa»: «Bisogna evitare infatti il formarsi di enclave etniche, perché così non solo si scongiurano micro-conflitti diffusi sul territorio, ma si modifica la percezione che non di rado i connazionali hanno circa la presenza di stranieri». «Guai - ha ammonito - a sottovalutare i segnali di allarme che qua e là si sono registrati nel nostro Paese. L'immigrazione è una realtà magmatica: se non la si governa, si finisce per subirla. E la risposta non può essere solamente di ordine pubblico».
Il cardinale è poi passato ad occuparsi della questione lavoro: «Contraendosi gli ordinativi e le commesse, dalle imprese viene azionata la leva occupazionale, talora in tempi e modi alquanto sbrigativi, come si trattasse di alleggerire la nave di futile zavorra». Secondo Bagnasco «proprio il patrimonio di conoscenza e di esperienza garantito dalle persone che lavorano sarà la base realistica da cui ripartire, una volta passato il peggio». Secondo Bagnasco, «a patire le maggiori ripercussioni è la fascia dei precari» per i quali «gli ammortizzatori previsti sono davvero modesti».
Vescovi contro il governo su lavoro e migranti - l'Unità.it