Le religioni stesse sono generate da chi stava bene economicamente, e i creatori spesso erano imparentati con il re di turno.
Di certo in passato, per tirare a campare, la maggior parte della popolazione era costretta a lavorare i campi già dalla tenera età!
Chi scriveva i testi religiosi, era gente che sicuramente che viveva bene ed era così ricca, da permettersi il lusso di passare intere giornate leggendo e scrivendo!
L'istruzione in quei tempi, era riservata soltanto alla gente ricca, che spesso viveva al palazzo!
In loro quindi non c'era nessuna ispirazione divina, ma la loro ispirazione derivava da filosofi e letterati ben pagati per istruire.
L'evangelista di turno poi, spesso avendo accesso ai fondi imperiali, organizzavano dei lunghi e costosi viaggi, semplicemente per visionare e prendere spunto da altri testi, depositati ad esempio nella biblioteca di Alessandria d'Egitto o nella biblioteca Reale di Ninive, detta semplicemente Biblioteca di Assurbanipal, intitolata al re Assurbanipal, ultimo grande re dell'Impero neo-assiro.
Concludendo, se pur chi scriveva induceva i lettori a vivere una vita povera e sobria, chi scriveva in realtà era tutto il contrario di quello che scriveva:lo scrivente era spesso ricco e la sua ricchezza era dovuta a quella popolazione, a cui lui si rivolgeva, che allora volta erano tartassati dalle tasse e dalle decime imposte dallo zio o da un parente dello scrivente.
Concludendo, se pur chi scriveva induceva i lettori a vivere una vita povera e sobria, chi scriveva in realtà era tutto il contrario di quello che scriveva:lo scrivente era spesso ricco e la sua ricchezza era dovuta alla popolazione a cui lui si rivolgeva, che a loro volta erano tartassati dalle tasse e dalle decime imposte dallo zio o da un parente dello scrivente.
Mi duole ripetermi, ma potrei rileggere questa affermazione come " l'abbandono della religione e la conoscenza generano benessere"
[/QUOTE]Il senso di non aver bisogno, di bastare a se stessi, produce il senso che Dio sia inutile.[/QUOTE]
Beh, io credo alla dea fortuna, quando arriva, e pure alla dea scalogna nera, quando arriva
[/QUOTE]Ogni tanto poi arrivano le batoste planetarie a ricordare che non è così.[/QUOTE]
Ovviamente, visto che non ci credo, non riesco ad incolpare dio per il covid o i terremoti. Ma chi ci crede, gli imputa anche queste colpe?
Il senso di non aver bisogno, di bastare a se stessi, produce il senso che Dio sia inutile.[/QUOTE]
Beh, io credo alla dea fortuna, quando arriva, e pure alla dea scalogna nera, quando arriva
[/QUOTE]Ogni tanto poi arrivano le batoste planetarie a ricordare che non è così.[/QUOTE]
Ovviamente, visto che non ci credo, non riesco ad incolpare dio per il covid o i terremoti. Ma chi ci crede, gli imputa anche queste colpe?[/QUOTE]
scusate il pasticcio
Entrambe le cose che sono ovviamente correlate.
La spinta più grande è verso una laicizzazione della società in cui la 'credenza' non fa parte integrante dell'essere cittadini e si va via via virando verso una 'spiritualità' leggera escludendo la presenza di un dio immanente a cui rivolgersi e seguire i 'dettati' di quelli che si dichiarano suoi rappresentanti in terra , in poche parole la 'religione' propriamente detta.
Poi ovviamente cresce seppure più lentamente la percentuale di quello che si distaccano completamente dalla visione teleologica , intrinseca nella spiritualità, e si pongono come atei o agnostici(il confine è diverso a seconda di dove poni la separazione nella famosa scala di dawkins)
Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna
Tra pochi anni - meno di cinquanta - non ci sarà più una vocazione.
Lasciamo schiattare in pace i vecchi preti, poi sarà finalmente finita questa “favoletta di Gesù Cristo”.