Ruolo della DR nella lotta decisiva ?

[Tommaso]

Però c'è anche la componente pagana di una divinizzazione della natura. L'idea che la Storia proceda di suo senza che il marxismo debba volere è una autentica divinizzazione della Storia..

Eppure mi sembra una cosa evidente, disponibile ad ogni tentativo di cognizione : la storia procede, maestosa, qui buttando a terra un impero, là alzando un nuovo potere. Da cosa procede il movimento ? Finora non ho trovato nulla di meglio che il marxismo per dare risposta a questa questione. Che oltre il dato materiale, che oltre la contraddizione inerente al capitale (sempre bisogno di lavoro umano, sempre bisogno di espellere il lavoro umano), ci sia una volontà divina, non cambia assolutamente nulla, perché questa volontà divina non ci è conosciuta, e neanche lo sono i mezzi per conoscerla. Ho sempre pensato che è un atto di arroganza propria ai tempi dell'individualismo narcisista il pensare che non ci sia potenza volitiva più alta che l'essere umano.

Cosi com'è chiaro che ci sono altri pianeti abitati da esseri evoluti, è chiaro per me che in questo mondo ci sono potenze volitive più forte di noi, i cui disegni non ci sono comprensibili. Ma noi dobbiamo giocarci la nostra partita : di fronte c'è il capitale che ci rende inutili, che deve gestire questa inutilità. La colonizzazione dei pianeti è una soluzione. Un altra, a cui non credo, è il laisser-faire che porterebbe alla grande fame sul pianeta, alla grande corsa da sud verso nord di milioni di poveracci e alla guerra razziale che ne consegue. C'è una finestra piccolina di possibilità in cui possiamo sperare la costituzione di un cervello sociale in grado di operare su larga scala la gestione dei robot, in modo di sopprimere la società di classe e rendere inutile il lavoro.

[Angkar Padevat]

La Destra radicale, secondo me dovrebbe comprendere il potenziale rivoluzionario delle masse di diseredati che vengono deportate in Europa. Le ragioni per cui il fenomeno accade sono le note ingiustizie del Capitalismo.
Dovrebbe farsi carico dei più deboli nello spirito cavalleresco, nello spirito cristiano dell'essere "custode del fratello," per attuare, da una parte, grandi politiche socialiste (casa, lavoro) e, dall'altra, politiche di ritorno a casa, che risolvano alla radice i problemi nei Paesi da cui la quella povera gente proviene, in modo da ripristinare un colonialismo illuminato.
Alcuni aspetti di analisi della realtà, tipici del marxismo, andrebbe adottati. Anche il pacifismo contro l'industria bellica, perchè ormai anche le guerre non sono più frutto di decisioni sovrane ma dell'industria delle armi che fomentano conflitti apposta. E' davvero necessario ripensare tutto.

'Seguace' di Maurizio Lattanzio?

[Giò]

'Seguace' di Maurizio Lattanzio?

@emv è cattolico.

[Tommaso]

Sto leggendo il testo Il comunismo aristocratico di Lattanzio.

Se trovo il tempo ne scriverò un commento critico.

[Angkar Padevat]

Sto leggendo il testo Il comunismo aristocratico di Lattanzio.

Se trovo il tempo ne scriverò un commento critico.

Lattanzio è, senza dubbio alcuno, uno dei più grandi geni della storia d'Italia.

[Angkar Padevat]

@emv è cattolico.

Quanto sopra scritto è però analogo ai pensieri ed ai desiderata del Vate di Popoli.

[Tommaso]

Lattanzio nella presentazione del famoso testo di Freda :

Sul piano micro-politico, invece, una «potenziale forza» suscitata dal sistema e suscettibile di essere «rovesciata» contro le sue strutture, è quella dei ribelli della domenica (e gli altri giorni?), ossia dei sostenitori oltranzisti delle squadre di calcio. Il Sistema, infatti, ha adibito gli stadi di calcio a riserve, cioè a «contenitori» dell’alienazione giovanile metropolitana, la quale, benchè in essi «imprigionata», è spesso costretta a subìre, in sovrappiù, la violenza legalista degli apparati repressivi del Sistema. É una gioventù aggressiva e violenta, simboleggiata dalle periodiche e frequenti immagini televisive del tifoso che, insofferente nei confronti delle vili percosse subite, si è «fermato», manifestando legittime intenzioni reattive che hanno messo in fuga l’individuo in divisa che lo seguiva...
Lo stadio di calcio è uno spazio politico eversivo, un «catalizzatore» di sintesi intorno al quale convergono -ancora episodicamente- tensioni sociali che, ove integrate nel quadro di un progetto politico rivoluzionario, assumerebbero la forma di un contropotere conflittuale di massa antisistema. Gli skinheads potrebbero quindi rappresentare (senza escludere nemmeno i cosiddetti «casinisti da stadio» ... anzi ...) l’anello di congiunzione e il vettore militante di penetrazione propagandistica all’interno delle associazioni e dei gruppi di tifosi oltranzisti, al fine di «convertire» la rabbia delle gradinate in coscienza politica antisistema, operando un permanente collegamento politico con i quartieri periferici metropolitani che costituiscono le aree urbane di provenienza dei cosiddetti «ultras».
Queste considerazioni provocheranno certamente obiezioni e critiche ma, tant’è, malgrado la presenza di ipertrofici «cerebri» traboccanti sapienza politica e accortezza tattica, siamo arrivati agli «spiccioli» ... Quanto a noi, ci limitiamo ad affermare che la validità del tipo umano incarnato dal soldato politico della Tradizione, deve conformarsi all’archetipo tradizionale -mentre il progetto politico (sarebbe ora di «scorgerne» qualcuno ...) deve individuare, mobilitare e orientare, ottemperando a criteri di valutazione che corrispondano ad un funzionale parametro di efficacia, le potenzialità antisistema presenti in concreti «veicoli» sociali ravvisabili anche nel multicolore fronte dei ribelli della domenica ...

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Quindi qualcuno l'ha pure pensata, questa cosa...

[Giò]

Quanto sopra scritto è però analogo ai pensieri ed ai desiderata del Vate di Popoli.

A volte capita che da premesse diverse si arrivi per accidens a conclusioni simili.

[Draigo]

Lattanzio nella presentazione del famoso testo di Freda :

Sul piano micro-politico, invece, una «potenziale forza» suscitata dal sistema e suscettibile di essere «rovesciata» contro le sue strutture, è quella dei ribelli della domenica (e gli altri giorni?), ossia dei sostenitori oltranzisti delle squadre di calcio. Il Sistema, infatti, ha adibito gli stadi di calcio a riserve, cioè a «contenitori» dell’alienazione giovanile metropolitana, la quale, benchè in essi «imprigionata», è spesso costretta a subìre, in sovrappiù, la violenza legalista degli apparati repressivi del Sistema. É una gioventù aggressiva e violenta, simboleggiata dalle periodiche e frequenti immagini televisive del tifoso che, insofferente nei confronti delle vili percosse subite, si è «fermato», manifestando legittime intenzioni reattive che hanno messo in fuga l’individuo in divisa che lo seguiva...
Lo stadio di calcio è uno spazio politico eversivo, un «catalizzatore» di sintesi intorno al quale convergono -ancora episodicamente- tensioni sociali che, ove integrate nel quadro di un progetto politico rivoluzionario, assumerebbero la forma di un contropotere conflittuale di massa antisistema. Gli skinheads potrebbero quindi rappresentare (senza escludere nemmeno i cosiddetti «casinisti da stadio» ... anzi ...) l’anello di congiunzione e il vettore militante di penetrazione propagandistica all’interno delle associazioni e dei gruppi di tifosi oltranzisti, al fine di «convertire» la rabbia delle gradinate in coscienza politica antisistema, operando un permanente collegamento politico con i quartieri periferici metropolitani che costituiscono le aree urbane di provenienza dei cosiddetti «ultras».
Queste considerazioni provocheranno certamente obiezioni e critiche ma, tant’è, malgrado la presenza di ipertrofici «cerebri» traboccanti sapienza politica e accortezza tattica, siamo arrivati agli «spiccioli» ... Quanto a noi, ci limitiamo ad affermare che la validità del tipo umano incarnato dal soldato politico della Tradizione, deve conformarsi all’archetipo tradizionale -mentre il progetto politico (sarebbe ora di «scorgerne» qualcuno ...) deve individuare, mobilitare e orientare, ottemperando a criteri di valutazione che corrispondano ad un funzionale parametro di efficacia, le potenzialità antisistema presenti in concreti «veicoli» sociali ravvisabili anche nel multicolore fronte dei ribelli della domenica ...

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Quindi qualcuno l'ha pure pensata, questa cosa...

Interessante, ugualmente interessante sarebbe sapere quando Lattanzio scrisse ciò, perchè l'età d'oro degli ultras è finita da un pezzo.



Ok, scusate, ho aperto il link dopo. Prima del 2000. cvd.

[emv]

'Seguace' di Maurizio Lattanzio?

Confesso che non lo conoscevo perché non seguo molto i temi della DR.

Quanto sopra scritto è però analogo ai pensieri ed ai desiderata del Vate di Popoli.

Hai qualche riferimento da leggere? Mi interesserebbe approfondire. Ti ringrazio.