Egregio EMV, vediamo di andare per ordine:
- Un potere consiste nella possibilità di compiere una azione senza che nessuno possieda la possibilità di impedirtelo.
A rendere responsabile o meno la gestione di tale potere è l'origine della stessa (la gestione).
Questa può far capo a regole o principi di giustizia o equità, oppure all'arbitrio personale.
Chiaramente il basarsi su quest'ultimo per stabilire ciò che è bene e ciò che è male rappresenta presupposto quantomeno discutibile.
Tranne per chi è convinto di stare sempre nel giusto e reputa superfluo porsi mai dei dubbi.
- Le responsabilità degli utenti sono date dalle norme regolamentari.
Quando l'agire di un utente rimane consono alle norme di cui sopra la sua legittimità è incontestabile.
Farlo in virtù del potere sopra citato o delle proprie convinzioni personale diventa quindi atto di prevaricazione arbitraria.
Atto che nessuna legislazione, sia quella di stampo romanico basata sulla Legge che di stampo anglosassone basato sulla giurisprudenza, e nessuna fede religiosa, da quella cristiana a quella islamica, ebraica, induista o shintoista, riconosce come lecita e/o giustificata.
' Un avviso diventa minaccia, e conseguentemente forma di violenza, quando si basa su intenzioni personali generate dall'altrettanto personale arbitrio personale.
Quando l'individuo avvisato non ha commesso alcun atto esulante la normativa legislativa o quella regolamentare l'avviso di procedimenti a suo danno non può conseguentemente nascere come infrazione imputabile allo stesso ma solo come decisione personale ed arbitraria di chi manifesta tale avviso allo scopo di trasmettere timore nei confronti di utente che non ha commesso atti esulanti le normative di cui sopra.
Sia a livello legislativo che regolamentare si tratta quindi di un atto del tutto ingiustificato, da qui la sua configurazione in minaccia, come espressamente redatto nell'art. 612 del Codice Penale Italiano.
- Dovresti definire le responsabilità che mi additi e sottolineare l'inesistenza dei fattori e degli elementi da me esposti. Se questi sono erronei o inesistenti hai ragione ad additarmi responsabilità inerenti il mendacio e la diffamazione, se invece sono reali ed incontestabili la responsabilità non può essere di chi li ha rilevati ma solo di chi li ha posti in essere.
Allo stesso modo in cui la responsabilità di una falsa testimonianza non verte su chi la dimostra tale ma su chi l'ha posta in essere.
Additarmi delle responsabilità comporta quindi anche l'onere di presentare e dimostrare l'origine delle stesse, e l'arbitrio personale non può venire riconosciuto come fonte attendibile.
- Ti ho posto un certo numero di domande. Hai scelto di non rispondere alle stesse. Hai però sottolineato che il forum da te moderato deve seguire determinati principi. Tali principi non vengono posti in dubbio dalle mie domande o dalle mie affermazioni, ciononostante hai scelto di interpretare le stesse come contestazioni e persino attacchi a livello religioso e personale, considerazioni basate esclusivamente sul'arbitrio personale.
Da qui un agire atto alla gestione di un feudo personale piuttosto che ad un forum dove possono e devono confrontarsi punti di vista e interpretazioni tra loro diverse e persino incompatibili, ma non per questo errate.
- L'affermazione originale nasce dalla tua persona, non dalla mia. Hai affermato che TUTTI (e sottolineo TUTTI) i santuari cristiani hanno visto al loro interno delle guarigioni miracolose.
In Europa esistono circa un migliaio di santuari (Se non ricordo male esattamente 997, ma vado a memoria e potrei anche sbagliare), se è vero che in tutti sono avvenute guarigioni miracolose dovrebbero esistere certificazioni in merito, sia di origine ecclesiastica che medica.
Personalmente ho trovato riferimenti a tali guarigioni in tre o quattro testi, ve ne sono anche attribuibili ad un paio di santuari in Messico, citate dal giornalista Charles Berlitz, ma in nessuno di tali testi viene riportato che tutti i santuari presenti sul nostro continente hanno visto guarigioni miracolose.
Ora, come essere umano posso anche sbagliare, e magari potrai citarmi un testo dove vengono riportate guarigioni miracolose divise per santuario dove queste sono avvenute senza escluderne nessuno di quelli presenti in Europa, altrimenti, sempre da essere umano, potresti aver sbagliato tu generalizzando dei fatti limitati ad un numero ben definito di santuari.
Non posso naturalmente escludere a priori tale ipotesi, ma l'onere di dimostrarne la veridicità è tuo, non mio.
- La responsabilità di dimostrare la veridicità delle proprie affermazioni nasce nel momento nel quale queste vengono esposte.
Da essere umano anch'io posso sbagliare ed esporre in buona fede una affermazione falsa o erronea, come può farlo qualsiasi altro essere umano.
Magari me ne accorgerò quando dovrò dimostrare la veridicità di quanto affermato a chi non ci crede, e se ho sbagliato dovrei riconoscerlo per dimostrare la mia buona fede e la mia dignità.
E questo in base a principi di giustizia e di onestà che esulano da qualsiasi presupposto religioso, ideologico o altro.
Posso sbagliare da protestante o da ebreo, posso sbagliare da fascista o da comunista, posso sbagliare da Bantù o da Hidatsa, quello che delimita la dignità dalla meschinità è il coraggio di riconoscere i propri errori.
- Prima che forumisti o osservanti di questa o quell'altra religione siamo esseri umani.
Come tali chiamati ad assolvere le proprie responsabilità.
Dimostrare la propria buona fede, e con questa il rispetto nei confronti dell'interlocutore, è una di queste, forse la più importante.
- Se l'affermare qualcosa di non vero non è una forma di menzogna allora cos'è?
Tutti possiamo mentire in una occasione o per l'altra o per un motivo o per l'altro, sia motivatamente che non.
Farlo in buona fede è lecito, un errore che tutti, come esseri umani, possiamo compiere, farlo in mala fede è invece un atto di disprezzo verso l'interlocutore, un modo di dimostrare che lo si considera troppo sciocco o ignorante per accorgersene.
- La menzogna che ti ho additato si riferiva alla tua affermazione inerente le guarigioni miracolose che caratterizzano TUTTI (e sottolineo TUTTI) i santuari esistenti in Europa.
Se è vero che in tutti i santuari cristiani esistenti in Europa sono avvenute guarigioni miracolose ho sbagliato io due volte (a non credere a tale fatto e ad additarti di mendace) e me ne scuso.
Se non è vero che tutti i santuari cristiani in Europa hanno visto delle guarigioni miracolose hai sbagliato tu, magari in buona fede, e da persona dignitosa te ne scuserai.
Sia nel primo che nel secondo caso la dignità personale di entrambi rimarrebbe integra.
- La realtà dei fatti premia la teoria darwiniana nei confronti dell'evoluzionismo.
Sia la flora che la fauna contemporanea sono diverse da quelle di dieci, cento o mille milioni di anni fa.
Lo stesso essere umano si è adattato con il trascorrere delle generazioni ai cambiamenti che hanno visto coinvolto l'ambiente nel quale vive.
Molto probabilmente un homo abilis o un cro magnon non avrebbero possibilità di sopravvivere in un ambiente contemporaneo dove sono presenti inquinamento aereo e acustico a loro sconosciuti ed il loro organismo sarebbe privo di anticorpi atti a contrastare e combattere agenti patogeni inesistenti alla loro epoca.
Le incongruenze bibliche in campo scientifico sono innumerevoli, ma non sono importanti.
Chi ha scritto tale testo non aveva intenti espositivi ma solo morali e religiosi.
Non possiamo usare un qualsiasi testo sacro, dalla bibbia al corano ai veda induisti per spiegare fenomeni fisici, chimici o termici, così come un testo di chimica o di biologia non si sognerebbe mai di pontificare sull'esistenza di Dio o sulla sua inesistenza.
Sarebbe come relazionare una conferenza di geologia basandosi su uno o più testi di musica classica.
- Ho contestato l'ipotesi che ti è cara proprio perché si basa su una incontestabile discriminazione.
E l'ho fatto per mero interesse personale, come sarebbe anche interesse tuo contestarla.
Se oggi riconosciamo legittimità ad un sistema discriminante verso gli altri domani dovremo riconoscere altrettanta legittimità ad un sistema discriminante verso la mia o la tua persona.
E' avvenuto nella Germania nazista, prima discriminante verso gli ebrei e dopo discriminante verso i tedeschi da parte degli occupanti russi o angloamericani.
E' avvenuto nel Sudafrica pre e post apartheid, prima discriminante verso i neri e dopo verso i bianchi.
Insomma chi discrimina oggi domani verrà a sua volta discriminato.
Non ci avevi pensato?
- In altra sede hai proposto di offrire 10.000,00 Euro ad una gestante refrattaria intenzionata alla IVG per indurla a portare a termine la propria gravidanza.
Ora, non so se tu hai dei figli, e non so se hai mai calcolato i costi che comporta la crescita di questi ultimi.
Posso assicurarti per esperienza diretta che con 10.000,00 Euro, divisi tra madre e pargolo (per quanto tu possa pensare il contrario adoro i bambini, sono la cosa più bella del mondo, anzi, parafrasando la Montessori, sono la parte migliore dell'umanità) non arrivi nemmeno a portarlo all'asilo nido.
Non è col denaro che puoi convincere una gestante refrattaria a portare a termine la sua gravidanza ma solo offrendole delle alternative che questa possa ritenere accettabili.
Non sempre naturalmente può andare a finire bene, ma il fallimento fa parte della natura umana.
L'importante è averci provato con rispetto e buona volontà.
Ma offrire del denaro non è una forma di rispetto, come imporre coercitivamente una scelta non condivisa non è segno di buona volontà.
- Qui dobbiamo sottolineare alcuni elementi fondamentali.
Portare a termine una gravidanza non è un traguardo ma un inizio.
Da lì cominciano le infinite cure delle quali il bambino abbisogna, specialmente se questo presenta dei problemi di natura medica, le attenzioni, il tempo, le spese, gli sforzi ed i sacrifici che bisogna impegnarsi ad affrontare per farlo crescere bene.
Puoi rendere una donna una brava mamma con 10.000,00 Euro?
Con tale cifra puoi trovarle un compagno che si occupi di lei con amore come lei si occupa del bambino?
Tale cifra è atta a lenire o mitigare eventuali sofferenze nate da patologie o deformità?
Quanto vale in Euro un singolo giorno di dolore?
Quanto vale un mese, un anno, una vita intera di tale dolore?
Con quanto sofferenza deve aver convissuto un padre o una madre che uccidono il figlio perché stanchi di vederlo soffrire come è avvenuto in diversi casi?
Io non posseggo le tue stesse certezze, non so cosa farei se mia figlia fosse condannata ad una vita di sofferenze senza speranza, non so se farei cessare tali sofferenze per amore o metterei fine alla mia persona per egoismo.
Sono un essere umano, con i miei limiti, i miei dubbi, le mie incertezze, se vivessi di sicurezze come te magari vedrei un disegno divino nelle sue urla e nelle sue lacrime, oppure ti fasti sanguinare i pugni passando le notti a sbatterli sul muro come fanno tanti altri che non posseggono le tue stesse certezze.
- Quella sui reni non era una battuta. Se riconosci come equa una cifra di 10.000,00 Euro per far nascere un bambino e prendersi cura di lui (fanno 5.000,00 Euro a testa tra madre e figlio) allora è altrettanto equa una cifra analoga con la quale valutare non tutta la vita di un altro essere umano ma solo di una parte di essa (un suo rene).
Si può vivere normalmente anche con un solo rene, basta fare attenzione all'alimentazione, e conosco dei dializzati, alcuni dei quali anche giovani, che per un rene offrirebbero molto di più.
Se un ovulo fecondato o un feto di qualche settimana meritano il rispetto e la considerazione dovuti ad ogni essere umano analogo rispetto e considerazione, se non di più, lo meritano anche i dializzati di cui sopra, non credi?
Sai, negli ultimi due o tre anni ne ho persi almeno altrettanti, ed oggi ne sono morti altri due o tre in Italia, come accaduto ieri e l'altro ieri, come accadrà domani e dopo domani, ma nessuno trova scandalosa la cosa, nessuno ha rivendicato una legislazione che rende obbligatoria la donazione degli organi quando questi sono asportabili.
- Ai miei occhi un sacerdote è solo un essere umano che ha scelto un indirizzo professionale diverso dal mio, non differente da un ingegnere idraulico o da un biologo.
E non tutti i sacerdoti che ho conosciuto li reputo egualmente degni di stima e rispetto.
Sono come qualsiasi altro essere umano, vi sono quelli intelligenti e capaci di ascoltare e comprendere e quelli ottusi prigionieri delle loro convinzioni.
Alcuni di loro hanno trascorso diversi anni come missionari in luoghi che non sapevo nemmeno che esistessero, dal Paraguay, a contatto con gli indios Guaranì e sotto la minaccia di narcos, avventurieri e criminali vari, all'Africa australe al Brasile, tra gli indios Jivaros e Tupi.
Mi ha colpito ciò che mi confidò uno di loro, disse che dopo una settimana nella missione nella foresta si sentiva di scrivere un libro, dopo un mese solo un paio di pagine, alla fine del suo mandato nemmeno un paio di righe.
Riconosceva che il mondo era troppo complesso per la fede che professava, e pur continuando a coltivarla aveva capito che non era atta a giudicare realtà troppo estranee alla sua.
- Sull'influenza divina che ispira i sacerdoti te ne parlerò in chiusura.
- Una balena è un mammifero marino, una formica è un insetto sociale. Il paragone è improprio. Potrebbe esserlo tra una balena ed una foca o tra quest'ultima ed un lamantino. E ci troveremmo di fronte ad evidenti convergenze evolutive poiché si tratta di animali biologicamente diversi tra loro (cetacei le balene, pinnipedi le foche, sirenidi i lamantini) ma dotati di pinne, di acquaticità e di respirazione aerea.
La formica è invece paragonabile ai coleotteri, ai tafani o ai grilli, e lì troveremmo altrettante similitudini attribuibili a parentele genetiche ed a convergenze evolutive.
Tu ti reputi cattolico, altrettanto i sacerdoti da me citati, una omogeneità di pensiero e comportamentale sarebbe lecito rilevarla, no?
- I sacerdoti da me citati, e intendo tutti, sia quelli che reputo degni di stima e rispetto che quelli che reputo ottusi e dalla mentalità chiusa, sono naturalmente contrari all'aborto.
Qualcuno di loro mi ha anche raccontato di casi nei quali ha cercato di impedirne qualcuno seguendo con pazienza ed impegno la gestante intenzionata alla IVG, anche a costo di trascurare altri parrocchiani o persino a presiedere funzioni religiose, sostenendo che in quel momento quella donna aveva più bisogno di lui rispetto a chiunque altro, ed è un atteggiamento che rispetto e persino condivido.
In qualche caso i suoi sforzi hanno dato esito positivo, e credo che in quel momento il sacerdote si sia sentito di sedere alla destra di Dio e poter brindare insieme a lui, in altri purtroppo gli stessi sforzi non sono stati sufficienti, ne parlava amaramente come si parla amaramente delle sconfitte della vita.
Ma le sconfitte, i fallimenti, gli intenti che non vanno a buon fine fanno parte della vita, mi disse che le vie del signore sono infinite ed imperscrutabili e non possiamo giudicarle, ma portano tutte alla stessa meta.
Ho molto apprezzato il suo atteggiamento, non ha cercato miracoli, non li ha pretesi, ha accettato i limiti della propria condizione umana senza condannare se stesso, la gestante o chiunque altro, si è dimostrato un uomo responsabile, che fosse o meno un sacerdote non inficia o esalta la grande umanità che ha dimostrato.
- Sulla verità assoluta tornerò in chiusura citandoti due antiche leggende, una di origine pellerossa, tratta dalla biografia di un Dakota chiamato "Gambe di legno", l'altra di origine greco ortodossa, citata dalle memorie del vescovo Liutprando durante la sua missione presso la corte bizantina negli anni intorno al mille (vi si era recato su incarico di Ottone il grande per trovare una sposa reale per il figlio Ottone II il rosso).
- Probabilmente non te ne sei accorto ma il tuo porgerti nei confronti altri è spesse volte impostato sull'ostilità.
Una ostilità evidente verso tutto ciò che esula dai tuoi parametri e dalle tue certezze.
Ma le certezze assolute sono privilegio dei divinamente ispirati e condanna dei fanatici.
Tu sei divinamente ispirato?
Non rispondermi, rispondi a te stesso.
Con sincerità, se ci riesci, mentendo se non puoi farne a meno.
In fondo anche le menzogne auto appaganti fanno parte dell'essere umano.
- La psicologia è una scienza, ed ha aiutato tanti individui al pari dei trattamenti farmacologici o chirurgici.
Non so se ti sentiresti di negare i benefici che tanti ne hanno ricevuto, ma costoro adesso vivono meglio dopo aver affrontato il relativo percorso terapeutico, come vivono meglio i trapiantati dopo la scoperta della ciclosporina, come vivono meglio milioni di contadini in India, in Cina o in Brasile dopo l'introduzione di OGM resistenti a siccità e malattie.
Nessuno ti impone di credere alle terapie psicologiche, ma negarle ad altri per partito preso sarebbe una scelta egoistica e in certi casi persino crudele.
- La fermezza rimane tale fin quando si limita alla propria persona.
Quando coinvolge scientemente terzi ai quali imporre le proprie certezze anche quando non condivise diventa violenza.
Tu non considereresti una forma di violenza l'imposizione del Bar mitzvah per diventare un membro a tutti gli effetti della comunità?
Non ti sentiresti violentato se da cattolico qualcuno pretendesse che ti rechi in moschea alla chiamata del muezzin?
Non mai contestato la tua fede, solo il tuo modo di porgerti a terzi.
- Te lo chiedo senza il minimo intento polemico.
Se, come da te affermato, non alberga in te alcun bisogno di violenza come giustifichi i provvedimenti che hai scritto di auspicare?
Imporre ad una gestante intenzionata a ricorrere alla IVG la conclusione della sua gravidanza con metodi coercitivi non è una forma di violenza verso la donna?
Demandare a sacerdoti cattolici la sanzione da applicare nei confronti di chi commette reati non è una forma di violenza verso la magistratura e verso chi cattolico non lo è?
Per ora chiudo qui.
In seguito ti esporrò una vecchia storia vera sullo spirito divino che ispira i sacerdoti ed un paio di antiche leggende sulla verità assoluta.
Per intento prendiamoci una pausa sorbendoci insieme una bella birra fresca, continueremo a prenderci a pugni alla prossima occasione.
Alla tua.