Originariamente Scritto da
Kobra
Affascinati dalla prospettiva della fine del "movimento" a seguito della fuoriuscita di Luigi Di Maio, credo che non molti abbiano valutato appieno il risultato concreto di ciò che è accaduto ieri e che si ripeterà oggi.
Non mi interessa molto del futuro politico del "movimento", di quello del sig. Di Maio la cui fuga ha evidenti risvolti personali o di quella del Conteduce uscito cornuto e mazziato da questa contesa. Cornuto, perché ha perso un terzo dei suoi deputati, mazziato perché dopo tanto clamore, ieri, si è accodato per votare la risoluzione presentata dal governo dopo che questi aveva furbescamente espunto dai 4 "punti programmatici" la questione armi all'Ucraina.
Armi che verranno comunque fornite alla faccia del Conteduce e dei suoi.
Ciò che a me risulta di tutta evidenza e che mi preoccupa molto (per quel che vale la mia opinione) è la
PRESA DI POTERE del Presidente del Consiglio uscito indubbiamente vincitore da tutta la vicenda.
Il sig. Mario Draghi rivendica il suo diritto di agire come ritiene più opportuno in forza di un "mandato" (?!?) del Parlamento ottenuto tre mesi fa e di riferire sulle sue azioni ogni tre mesi di fatto
ESAUTORANDO IL PARLAMENTO.
Dimentica, il sig. Presidente, che quel voto del 28 Febbraio avvenne in ben altri frangenti perché allora tutti pensavano ad un conflitto di breve durata e non c'erano le avvisaglie di quelle gravissime crisi energetiche e alimentari che stiamo osservando in questi giorni. E, in questo, le motivazioni dei "contiani" sono condivisibili.
Per cui le cose sono cambiate... E non è corretto che il sig. Presidente avochi a sé quella sorta di "pieni poteri" che qualcun altro chiedeva (per scopi ben più miseri) un paio di anni fa e che somiglia molto a una
DERIVA AUTORITARIA CHE NON HA PRECEDENTI NELLA STORIA REPUBBLICANA.
Una sorta di congiunzione astrale in cui il governo è spalleggiato dal Presidente della Repubblica, sostenuto da quatro partiti in competizione tra di loro, da un manipolo di 50-60 fuggiaschi preoccupati per il loro futuro, da un sé dicente partito di opposizione che alla fine si accoda e - dulcis in fundo - da un Parlamento composto da personaggi preoccupati di non disturbare il conducente almeno finché non scadrà l'agognato diritto alla pensione visto che molti di loro spariranno dalla scena politica.
In tutto questo noi stiamo qui ad osservare IMPOTENTI lo sfacelo istituzionale e politico della nostra repubblica ammansiti da una stampa servile ed ossequiente con l'unica consolazione di poter andare a votare ogni 5 anni.
Auguri.