L'Ungheria ha posto dei tetti ai prezzi di benzina (479 fiorini/litro, circa 1.2 euro al cambio attuale) e di una decina di beni alimentari (farina, zucchero, olio di semi di girasole, pollo e carne di maiale). Questo ha un prezzo, che il Governo ha deciso di far ricadere sulle aziende (principalmente banche e compagnie energetiche) che han fatto guadagni in questi due anni. Saranno due miliardi di euro di tasse dirette per supportare questo welfare.
Ovviamente alcune aziende, come le compagnie aeree, ma anche alcune banche, stanno già facendo ricadere il prezzo sui consumatori, anche se questo sarebbe illegale. Le compagnie aeree effettivamente non hanno fatto positivi durante il covid, quindi non si capisce perché siano state messe in mezzo.
A dimostrazione che politiche di redistribuzione keynesiana si possono fare facilmente, magari meglio di quanto fanno gli ungheresi. E questo lo ha fatto un governo retrivo e reazionario, quindi figuriamoci una forza rivoluzionaria che sia fascista o bolscevica cosa potrebbe fare.