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    Predefinito Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro



    Theodore John Kaczynski
    IL MANIFESTO DI UNABOMBER
    La società industriale e il suo futuro

    €10,00

    Autore:
    Theodore John Kaczynski

    Collana:
    Incursioni

    Pagine:
    172

    Anno:
    2022



    Theodore John Kaczynski
    IL MANIFESTO DI UNABOMBER
    La società industriale e il suo futuro

    €10,00

    Autore:
    Theodore John Kaczynski

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    AGGIUNGI AL CARRELLO

    Incursioni


    Libri


    Theodore John Kaczynski

    descrizione del libro.
    Nuova traduzione e saggio biografico

    Il professor Theodore John Kaczynski, passato alla storia come Unabomber, è stato l’uomo più ricercato d’America: per quasi 18 anni – dopo aver abbandonato la vita accademica per trasferirsi in una baracca di legno nella natura selvaggia del Montana – ha spedito pacchi bomba e tenuto in scacco la più potente organizzazione di polizia del pianeta. I bersagli dei suoi 16 attentati esplosivi – 3 vittime e 23 feriti – hanno sempre a che fare con la tecnologia, con i suoi utilizzi e con tutto ciò che – ai suoi occhi – impone la dinamica meccanica del progresso e la trasformazione della persona in mero ingranaggio di una “mega-macchina” scollegata dalla natura e dai suoi equilibri.

    “La società industriale e il suo futuro” – qui proposto in una nuova traduzione, arricchita da un saggio introduttivo e biografico – venne pubblicato nel 1995, sotto minaccia diretta di Unabomber, dai principali quotidiani americani: il testo, composto di 35mila parole e 232 paragrafi, è stato tradotto in decine di lingue ed ha prodotto un serrato dibattito internazionale. Decisamente controcorrente, questo libro introduce una riflessione radicale sul ruolo della tecnica, sull’orientamento della società moderna e sull’essenza stessa del progresso: un j’accuse totale, che non accetta compromessi e che sembra fornire una lunga serie di interrogativi ai quali avremmo già dovuto rispondere.
    FASCISMO MESSIANICO E DISTRUTTORE. PER UN MONDIALISMO FASCISTA.

    "NELLA MIA TOMBA NON OCCORRE SCRIVERE ALCUN NOME! SE DOVRO' MORIRE, LO FARO' NEL DESERTO, IN MEZZO ALLE BATTAGLIE." Ken il Guerriero, cap. 27. fumetto.

  2. #2
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    *** Recensione da parte del moderatore ***

    "Unabomber è il sopranome di un eremita che ogni tanto inviava pacchi e lettere bomba contro persone ed edifici rappresentanti il mondo moderno. Fece la scelta dell' eremita che vive da primitivo, "off-greed" ossia indipendente quanto più possibile dal sistema, dopo qualche anno come professore di matematica all' università, campo in cui brillava ma evidentemente la vita normale non gli piaceva. Un uomo che volle staccarsi dal sistema, e non avendo certamente raggiunto la serenità neanche da eremita, bruciando nell' animo ancora i rancori con il sistema, terrorizzò la società. A fine carriera, cioè prima dell' arresto, invia alle sedi dei principali giornali il suo trattato, in cui denuncia il mondo moderno.
    Non è la sua, un' opera complottista, dove i problemi sono ricondotti unicamente alla cattiva volontà di ristretti ambienti finanziari o massonici o etnici. No, i problemi del mondo moderno sono riconducibili ad un sistema tecnologico ed economico, in cui poi si creano delle elite che fanno quel che fanno ma la malattia è nel sistema di vita in se. Del mondo moderno coglie tutte le storture, concentrandosi tuttavia su alcune che hanno meno risonanza ed attenzione solitamente: la mancanza di libertà, l' assenza di autonomia nel provvedere alle proprie necessità, la rescissione del rapporto uomo-natura, l' innaturalità della nostra vita in quanto l' organizzazione moderna va contro la natura dell' uomo; vi cito un esempio che lui fa: quello dei ragazzini costretti a studiare materie tecnico-scientifiche. Sul disastro ambientale non si sofferma pur denunciandolo, in quanto già tante persone lo trattavano ampiamente.
    A volte ci viene fatto credere di essere liberi ma in realtà siamo oggetti passivi di decisioni prese da altri soggetti, lontani e sconosciuti, stanti in organi statuali o grandi aziende. La pressione martellante per farci vivere contro la nostra natura per far andare avanti il sistema genera problemi psicologici, violenza, disonestà, criminalità, parassitismo, droga ecc. e il sistema reagisce allora oltre che con la repressione bruta attraverso i mezzi che la scienza offre per mutare l' uomo ed adattarlo al sistema. Unabomber così affronta il problema del transumanismo, già in avanzamento negli anni '90 in cui scriveva il trattato ma di cui solo oggi vediamo in virtù dei progressi scientifici visibili e palesi le sue implicazioni; lui le coglieva già.
    La tecnologia certamente risolve dei problemi, lui non lo nega, ma altri ne genera.
    La soluzione non può essere altro che la disintegrazione del mondo moderno e ritornare allo stato di natura, tornare primitivi, vivere come vivevano gli indigeni, la cui vita non appare ai suoi occhi razionali del tutto bella ma almeno più piena, libera, serena. Ogni soluzione alternativa al sistema capitalista quale comunismo, fascismo ecc. è sempre una modalità diversa di organizzare la società nell' ottica dell' industrialismo, per cui si resta sempre incardinati nel male alla radice.
    L' opera è scritta da una persona al tempo stesso isolata ma che si informa, si documenta, legge, che sa cosa avviene nel mondo. Infatti frequentava la biblioteca del paese, ne escludiamo che chiaccherasse con turisti, paesani.
    Auspica l' avvento di un movimento rivoluzionario che si impegni, pacificamente o meno, per facilitare il crollo del mondo moderno e una volta crollato per non farlo più risorgere, un fenomeno rivoluzionario che però stia lontano dalla sinistra: infatti un argomento forte del manifesto di Unabomber è la nocività della sinistra e la sua organicità al sistema tecnologico-industriale. La ribellione della sinistra è solo apparente, in quando è collettivista, moralista, sposa battaglie che alla fine interessano all' ordine costituito. Degli attivisti di sinistra ne denuncia i soliti difetti quali l' intolleranza, l' illogicità, la brama di potere sugli altri. Tutti questi difetti rendono la sinistra pronta a sfruttare la tecnologia e la modernità. Del resto giustamente osserva che per essere a favore dell' uguaglianza tra i sessi oppure del rispetto degli omosessuali non bisogna essere per forza di sinistra.
    Il trattato è fondamentale per capire il mondo in cui viviamo, e purtroppo ha ragione lui nel definire il sistema irriformabile. L' umanità del terzo millennio è stretta tra le incognite di una modernità che va da sola senza freni ed un ritorno al primitivismo dietro l' angolo che sarà assai doloroso perché siamo diventati troppo dipendenti da stato, da aziende, da tecnologia.

    Da Avanguardia"
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  3. #3
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    A questo riguardo forse potrebbe interessare la spiegazione / commento che abbiamo fatto del testo sul nostro canale

  4. #4
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    Grazie per questa illustrazione, che ha centrato i punti centrali del suo discorso, e ha fornito spezzoni di interviste ad Unabomber, per ampliare la conoscenza della motivazioni che lo hanno spinto prima all' eremitagio e poi ad una solitaria lotta armata.
    Sarebbe interessante sapere qualcosa di più sul confronto tra lui e quell' anarco-primitivista.
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  5. #5
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    Quest'estate conto di lavorare ad un secondo video dove approfondisco la questione ma soprattutto vorrei parlare del suo secondo testo, molto meno conosciuto ma più recente e più "politico" uscito un pugno di anni fa "Per una rivoluzione anti-tecnologica"... e vorrei muovermi anche perchè ho il sospetto che il buon Ted non vivrà ancora troppo a lungo purtroppo

  6. #6
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    Ho appena controllato e "Per una rivoluzione antitecnologica" esiste già in edizione in lingua italiana. Prima o poi lo ordinerò. Recensioni non se ne trovano.
    Ted ha quasi 80 anni. Magari il fatto che mentalmente sia vivacemente attivo lo aiuta a campare ancora per un pò di tempo, seppur in carcere.
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  7. #7
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    Sabato mi sono arrivati gli altri libri scritti da Theodore John Kaczynski, scritti dal carcere in cui si trova recluso. Sono editi da Ortica Editrice. Si intitolano "Schiavitù tecnologica volume 1" e "Per una rivoluzione antitecnologica". Non ho ancora aperto il pacco, perché mi sono pervenuti molto prima di quanto mi attendessi. I suoi scritti, pur limitati dal fatto che non si può documentare adeguatamente e non può uscire a vedere come è il mondo fuori, hanno un grande valore in quanto lo scrittore è uno che si è messo in gioco diventando eremita, vivendo da primitivo, poi è finito in prigione all' ergastolo per la sua azione di lotta. Chi si è messo in gioco e ha pagato le conseguenze, va sempre ascoltato e letto, la sua parola vale 1000 volte quello di chi ha scritto ma non ha fatto, non ha praticato. Possiamo avere da ridire sulle azioni bombarole di Theodore John Kaczynski, certamente, ma non possiamo dire nulla sul fatto che ha vissuto per decenni da eremita, fare l' eremita che torna al medioevo non è condannabile, assolutamente no, anzi, possibilmente da prendere come esempio.
    Il messaggio di Theodore John Kaczynski, mi rendo conto, ha sempre più fondamente concreto in quanto il sistema non è più riformabile o corregibile. O la va o la spacca, così siamo.
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  8. #8
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro



    Theodore John Kaczinsky
    Schiavitù tecnologica - volume 1
    Ortica Editrice
    euro 20

    Ho terminato la lettura di questa opera. Contiene vari scritti dell' autore, incluso la sua prima opera storica: La Società Industriale e il suo futuro; la quale subisce poche correzioni rispetto all' edizione originale. Il resto è fatto di vari micro-saggi e corrispondenze con persone che volevano confrontarsi. Theodore John Kaczinsky, soldato politico solitario, pensatore obbligatorio per chi si impegna nella battaglia, solitaria o in gruppi, contro il mondo moderno, approfondisce vari aspetti, dal confronto tra vita moderna-civilizzata e vita nei mondi arcaici, dalle prospettive di una lotta politica che metta fine alla civiltà fino al dissenso favorevole al sistema.
    Soppesando i pro ed i contro della vita primitiva e di quella moderna, senza vendere fumo, ovvero senza nascondere che nella vita primitiva o medievale non era sempre tutto rosa e fiori, propone un ritorno a società di cacciatori raccoglitori nomadi, in quanto sono state le società più libere in assoluto. Ma quali sarebbero i tratti positivi del mondo primitivo, includendovi in questo gli Europei che nelle Americhe, nel '700, si trasferivano in montagne e pianure diventando più selvaggi degli indigeni stessi? Amore per la libertà individuale, bassa diffusione della schiavitù, uguaglianza sociale, disinteresse all' accumulo di oggetti materiali e denaro oltre le basiche necessità, autonomia nello svolgimento del proprio lavoro. Non è possibile pianificare a tavolino una nuova società in quanto il cambiamento ha effetti non voluti e non previsti, tuttavia con la fine della civiltà è certo che l' uomo vivrà a contatto con la natura, gli individui ed i piccoli gruppi avranno molta più autonomia e non saranno soggetti alla tirannia delle grandi organizzazioni, la gente si occuperà tutta di attività reali dirette a soddisfare i bisogni concreti. Altro aspetto importante del suo discorso è la denuncia di come il dissenso venga dirottato in battaglie di retroguardia come la lotta al razzismo, alla discriminazione, al sessismo, all' omofobia ecc., sterile protesta perché talune lotte oltre a distogliere dalle cose più importanti, sono fuori tempo (tali lotte avevano senso ai vecchi tempi in cui i rispettivi problemi erano veramente gravi) e sono spesso in linea con le trasformazioni che vuole il grande capitale, pensiamo all' immigrazione e alla multi-etnicità cui Unabomber qualche spazio dedica. Egli invita a respingere le persone di sinistra, velenose per tutte le lotte antisistema o di liberazione.
    Unabomber con la sua maestria argomentativa smonta i vari dogmi modernisti, in primis la fede nella democrazia rappresentativa: essa non nasce tanto per amore della libertà e dell' uomo, ma per ben altre esigenze egoistiche, e poi perché viene associata al progresso economico e tecnologico.
    Voglio concludere riportando una frase in cui il maestro enuncia quali sono i valori di cui gli antimoderni devono farsi portabandiera: "Un movimento rivoluzionario efficace dovrà invece adottare i difficili valori delle società primitive, come l' abilità, l' autodisciplina, l' onestà, la resistenza fisica e mentale, l' intolleranza verso le restrizioni esterne, la capacità di sopportare il dolore fisico, e, soprattutto, il coraggio." Lui precisa che altri valori come l' uguaglianza dei sessi, l' amore per gli animali, il rispetto degli omosessuali sono giusti, spera che ci saranno, ma non possono fare parte della battaglia antisistema.

    Da "Avanguardia"
    Ultima modifica di Avanguardia; 05-03-23 alle 00:00
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro



    Theodore John Kaczinsky
    Schiavitù tecnologica - perché e come
    Ortica Editrice
    16 euro

    Theodore John Kaczinsky in questo libro prova a dare delle linee guida di azione per chi si impegna in modalità militante contro il sistema tecnologico industriale.
    L' opera consta di 4 capitoli: il primo spiega perché è impossibile controllare lo sviluppo di una società umana, in particolare quelle complesse, fornendo tanti esempi storici di tentativi falliti; il secondo capitolo spiega perché la nostra società, in quanto complessa crollerà, come è sempre successo, puntando soprattutto sulle lotte per il potere tra i gruppi di interesse globali che guardano al vantaggio a breve termine a scapito delle conseguenze per il futuro (argomento di grave attualità questi), e sugli effetti imprevisti della tecnologia. Il terzo capitolo ammonisce sugli errori da non fare, ricordandoci tra le varie cose di restare focalizzati sull' obiettivo finale. Il quarto capitolo fornisce delle linee guida peculiari per un movimento anti-tecnologico. Unabomber suggerisce di puntare sulla qualità degli attivisti piuttosto che sul numero. Fino a che non si arriva ad una grave crisi del sistema, crisi che causerà così tanti disagi da squalificare il mondo moderno di fronte a lla maggioranza, occorre lavorare, fare formazione, impegnarsi in varie battaglie che possano fare da allenamento e da occasione per il movimento di distinguersi e farsi apprezzare, come determinati, coerenti, intransigenti. Il momento giusto dovrà essere saputo colto ed sfruttato per conseguire una rivoluzione antitecnologica che distrugga il mondo moderno in modo tale che per millenni non possa risorgere.
    L' autore nell' analizzare come agire studia vari movimenti rivoluzionari storici, in modo particolare quelli comunisti, non perché egli si riconosca nel comunismo, anzi proprio per niente, ma solo perché ebbero più successo rispetto ad altri. Importante il suo consiglio finale di restare nella legalità, per gli anti-moderni.
    Ai 4 capitoli seguono verie appendici di completamento: l' ultima è quella che più mi ha colpito, perché fa notare come gli insegnamenti di Gesù Cristo, così come ci sono stati trasmessi, hanno fatto ben poco per cambiare gli umani.
    Un' opera senz' altro da leggere più volte, sia per le analisi che per i consigli che da agli agenti anti-moderni.
    Speriamo che Unabomber, dal carcere di massima sicurezza dove è recluso, riesca a far pubblicare Schiavitù Tecnologica - Volume 2, lo esortiamo a non perdere troppo tempo in pignolerie, è sugli 80 anni, e deve fare presto prima che scompaia.

    Da "Avanguardia"
    Ultima modifica di Avanguardia; 05-03-23 alle 00:26
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    Predefinito Re: Il manifesto di Unabomber - la società industriale e il suo futuro

    A tuo avviso a quale idea si può assimilare il pensiero di Theodore John Kaczinsky?

 

 
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