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Alla parola pregiudizio il più delle volte si associa un significato negativo, ovvero quello di un preconcetto che causa ingiustizie e disparità. Ma di per sé i pregiudizi non sono che un modo di semplificare la realtà e renderla più comprensibile, anche a costo di sbagliare. Sono le opinioni che formiamo per sentito dire, quelle in cui crediamo fino a prova contraria.
Ecco perché è facile continuare ad applicare due pesi e due misure finché non ci rendiamo conto delle storture e delle distorsioni che ne risultano. Come riporta uno studio pubblicato nel 2019 su Frontiers in Psychology, è importante determinare se preconcetti come questi abbiano una ricaduta sul benessere sessuale, ovvero l’abilità di esprimere e vivere liberamente la propria sessualità. Per esempio, indagando sul ruolo che possono giocare in atteggiamenti di colpevolizzazione della vittima quando si parla di molestie o stupri, oppure se possano o meno aumentare il rischio di contrarre malattie e infezioni sessualmente trasmissibili, o ancora se siano associati a una minore soddisfazione sessuale. Rispetto al 1956, anno in cui il sociologo Ira L. Reiss sottolineò per la prima volta il doppio standard nella sessualità sulle pagine di Social Forces, molte cose sono cambiate. La liberazione sessuale ha contribuito a stemperare molte disparità, ma siamo ancora lontani dalla piena uguaglianza sociale. E le tracce del vecchio schema di pensiero sono ancora riconoscibili.
Non è un mistero che anche il relativo privilegio accordato alla sessualità maschile abbia i suoi lati negativi fatti di ansia da prestazione e pressioni sociali nel conformarsi a un modello di mascolinità che non sempre rispecchia il proprio sentire e i propri desideri, oltre a promuovere atteggiamenti negativi se non aggressivi verso le donne che non si conformano agli ideali di femminilità nel proprio comportamento o nell’espressione di genere, come ha dolorosamente raccontato in Nanette la stand-up comedian Hannah Gadsby.
Per quanto sia diventato relativamente impopolare se non in ambienti conservatori, ritenere che i doppi standard sulla sessualità non abbiano presa sulle nuove generazioni è prematuro. Alcuni studi hanno addirittura ravvisato la nascita di un secondo doppio standard che penalizza la promiscuità maschile e non quella femminile, o una tendenza a essere più indulgenti con le persone del proprio sesso e a giudicare più rigidamente quelle del sesso opposto. In qualsiasi direzione lo si guardi, questo bias cognitivo tende a portare con sé giudizi morali e idee preconcette poco compatibili con una società aperta e rispettosa delle diversità. Reality, video musicali, social e pornografia possono contribuire a rafforzare il doppio standard sul comportamento sessuale? Se lo sono chiesto gli autori di una ricerca olandese pubblicata nel 2021 su Archives of Sexual Behavior, indagando sul ruolo dei media nel formare aspettative e giudizi negli adolescenti insieme a quello della famiglia e del gruppo dei pari. E in effetti sembra proprio che in Olanda le due influenze più forti siano i coetanei e i media: a prescindere da cosa ne pensino i loro genitori, ragazzi e ragazze eterosessuali tendono ad applicare di meno il doppio standard quando frequentano gruppi di coetanei in cui si ha l’impressione che le ragazze siano sessualmente attive quanto i ragazzi. Solo nel caso dei ragazzi invece l’aderenza al doppio standard sembra essere maggiore quando i media che consumano propongono modelli di comportamento che incoraggiano i ragazzi a essere più dominanti e le ragazze a essere più remissive. Ma una volta tanto non è colpa della pornografia: chi ne consuma di più appare meno convinto di questo stereotipo (anche se questo non implica che sia privo di preconcetti analoghi). Per tracciare rapporti di causa-effetto servono ulteriori ricerche, precisano i ricercatori, ma potrebbe essere una buona idea educare le nuove generazioni alle sfumature di comportamento – smorzando quindi aspettative irrealistiche promosse da un certo tipo di narrazione – o incoraggiare nelle ore di educazione sessuale discussioni su argomenti come lo slut-shaming, la coercizione sessuale e la pressione esercitata su ragazzi e ragazze, in un senso o nell’altro, anziché lasciarle che assimilino acriticamente i modelli proposti da social, video musicali e programmi televisivi.
concorso cimad 2022
Oggi è il quinto mese di fidanzamento con lei
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@Antony The Tripe glielo ho ricordato io a lei
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Ciao @Xenu tutto a posto per ovvie ragioni preferisco risponderti qua
Lei è da un po' che non si fa vedere, però di tanto in tanto la si vede di mattina presto verso le 7 o le 8.
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Oggi è il sesto mese di fidanzamento con lei
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" l' uomo ha una tale passione per il sistema
e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
pur di legittimare la propria logica."
Dostoevskij.
Mi spiace, ma mi sono dimenticato di citare che ieri, ovvero il 29, stiamo 7 mesi assieme
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