Rigurgiti di barbarie

(e panteismo di ritorno) http://lascuredielia.blogspot.com/





Da noi accadde durante la guerra civile del ’43-’45, quando da ambedue le due parti si registrarono atti di belluina efferatezza; in Spagna avvenne durante quella del ’36-’39, nella quale i comunisti si distinsero violentando e trucidando anche inermi suore. Su ancor più ampia scala si verificarono in Francia, con il Terrore e la repressione della rivolta in Vandea; il primato spetta però alla rivoluzione bolscevica e alla guerra civile da essa scatenata. Sono inaspettati rigurgiti di barbarie in popolazioni da lungo tempo cristiane, nelle quali ricompare improvvisamente una violenza bestiale, irrazionale, inimmaginabile, come se l’Inferno si fosse aperto e i demoni si fossero sparsi sulla superficie della terra, impossessandosi degli umani. Il genocidio del Ruanda del 1995 si comprende più agevolmente, dato che il cristianesimo vi era ancora relativamente recente, mentre la stregoneria (unita, a quanto pare, a una “vaccinazione” di massa) non vi era affatto scomparsa; in Europa, invece, quei fenomeni appaiono di primo acchito inspiegabili.

Le esplosioni di disumana ferocia che hanno segnato la storia contemporanea, in realtà, non hanno origine dal sostrato cristiano della cultura europea. Ricostruendo i nessi che collegano rivoluzioni di epoche diverse, infatti, ci si rende conto che esiste un filo rosso riconducibile alla stessa radice. La rivoluzione francese fu provocata dalle idee massoniche dell’Illuminismo, espressione della gnosi giudaica. La rivoluzione bolscevica, i cui artefici furon quasi tutti ebrei (o, forse meglio, cazari), ne fu una riedizione in salsa marxista e provocò a sua volta quella spagnola, tentando di estendersi anche all’Italia per mezzo di Togliatti, valletto di Stalin, e di una parte dei reduci dalla campagna di Russia, opportunamente indottrinati. Lo stesso nazismo fu finanziato dai grandi banchieri dello stesso clan e servì ai loro progetti, mentre il fascismo ebbe forti legami col sionismo e subì il fascino di pratiche paganeggianti di origine esoterica. Ogni volta si osserva comunque uno spietato accanimento contro i cristiani che non si basa su ragioni etniche, bensì religiose.

Anche le atrocità commesse da luterani e calvinisti, che infelicemente inaugurano la storia dell’Età Moderna, potrebbero ricollegarsi all’influsso della cabala giudaica nelle loro eresie. Il ritorno in auge della magia e dell’esoterismo nell’Italia del XV secolo, parimenti, potrebbe avere un nesso con le efferatezze che, in spregio a tutte le norme della cavalleria medievale, caratterizzarono le brutali guerre di quell’epoca. Perfino negli ambienti ecclesiastici dell’Umanesimo e del Rinascimento si discettava con disinvoltura di un’universale anima mundi, di preesistenza e trasmigrazione delle anime, di pietra filosofale e di proprietà alchemiche dei minerali… Un cardinale, Niccolò Cusano, teorizzò senza complessi un’idea di Dio come coincidentia oppositorum e un universo infinito che non si distinguerebbe sostanzialmente da Lui, ma ne rappresenterebbe la continua evoluzione, una sua contrazione nella materia. Dietro lo schermo del neoplatonismo sono i miti cabalistici che dilagano nella cultura del tempo, infettandola di germi letali.

Ogni volta, dunque, si assiste al rifiorire di dottrine e movenze di chiara matrice panteistica, nelle quali manca la distinzione tra l’infinito Essere increato, in sé sussistente, e l’essere derivato e finito del mondo creato. Qui il divino non ha carattere trascendente, ma è del tutto immanente alla realtà sensibile. Se tutto è Dio, però, nulla è più Dio: Egli infatti, essendo immutabile ed eterno, non può in alcun modo confondersi con ciò che è mutevole e passeggero. A Lui solo, come dimostrato da san Tommaso d’Aquino (Summa theologiae, I, q. 7, art. 2), può essere attribuita l’infinità qualitativa, quella cioè che, a differenza di una serie senza fine (come quella dei numeri), non consiste nella mera possibilità di pensare qualcosa di ulteriore, ma appartiene necessariamente all’essenza stessa. Quanti affermano il contrario, per giustificare la loro erronea opinione, si appellano esplicitamente a una pretesa concezione alogica o metalogica del pensiero, termini ad effetto che non servono se non a nascondere il suo carattere semplicemente assurdo.

Il lettore si starà domandando quale sia l’interesse attuale della piega che ha preso il discorso, o che cosa abbia a che vedere con i ricorrenti rigurgiti di barbarie della storia moderna e contemporanea. Una prima ragione della nostra analisi sono gli agghiaccianti fatti di cronaca di questi ultimi mesi. La mente corre subito all’Ucraina, dove per anni l’esercito ha bombardato la popolazione inerme del Donbass, i colossi del farmaco hanno condotto sperimentazioni su orfani e disabili, le credenze del paganesimo slavo, con il loro corredo di pratiche magiche e omicidi rituali, sono riemerse come se un millennio non fosse passato. Oggi vediamo quel governo utilizzare la popolazione come scudo umano, impedendo alla gente di abbandonare le città assediate e riducendola alla fame in condizioni disumane. I prigionieri russi, in barba a tutte le convenzioni internazionali, vengono torturati, mutilati ed evirati, mentre le madri dei caduti sono prese in giro in videochiamata da terroristi in divisa che si vantano della propria crudeltà da dementi…

Da noi le cose, benché per altro verso, non vanno molto meglio. Il criminale e illegittimo governo ucraino è sostenuto e aiutato dal nostro, altrettanto illegittimo e criminale, che da due anni proibisce di curare i malati a casa, si adopera per sabotare l’economia nazionale e, sulla base di una colossale menzogna, ha indotto buona parte della popolazione a procurarsi, volente o nolente, un suicidio a tempo. Negli ospedali, degenti non “vaccinati” sono spesso insultati, maltrattati, esclusi dalle cure e, talvolta, legati ai letti, senza che nessuno intervenga, se non in rari casi. Molti medici si arrogano un diritto assoluto di vita e di morte su pazienti che non sono in grado di esprimere la propria volontà, escludendo dalla decisione anche i parenti con la scusa dell’epidemia. Il neonazismo risulta così un tratto comune tra due Stati che, seppur distanti nello spazio, sono uniti nella stessa lotta senza essere alleati. A voler cercare il nesso nascosto, si scopriranno gli stessi capitali e le stesse dottrine occulte, che prospettano una rigenerazione del mondo tramite la sua distruzione.

Sono ancora i miti gnostici a far da sostrato allo pseudomagistero ecologista bergogliano, il quale ha avuto eco grazie alla generale diffusione delle idee new age nelle masse. Le menti ne sono ormai a tal punto impregnate che perfino fra cattolici conservatori non manca chi raccomanda agli altri di “riconnettersi” con sé stessi e con la natura come via per ricongiungersi allo “spirito” e sottrarsi al materialismo imperante dei padroni… quando, in realtà, nuota anch’egli nello stesso brodo di coltura. La prospettiva della trascendenza rimane del tutto assente in quanto amputata dal pensiero; neppure l’idea di anima sfugge al processo di riduzione all’indifferenziato, visto che essa è concepita non come una sostanza radicalmente diversa, immortale per natura, ma come un corpo sottile soggetto alle variazioni della materia.

Neanche la morte, a questo punto, è un male irreparabile, se uno continua a vivere in un’altra forma o si ritrova fuso con il tutto; essa, anzi, può apparire perfino desiderabile, in una società invivibile in cui ogni diritto è sospeso e la soddisfazione delle esigenze più elementari richiede sforzi impensabili. Se poi, per giunta, la sistematica soppressione di vite non degne di esser vissute diventa un atto di umanità, la barbarie non è più un rigurgito, ma la regola, basata sul sommo disprezzo dei comuni mortali che caratterizza l’oligarchia gnostico-cabalistica. A quanto pare, tuttavia, questo vecchio “ordine” di cose che spacciavano per nuovo sta definitivamente tramontando grazie a una potenza orientale. Deo gratias!