"Pastasciutta antifascista", "Torna al mondo reale". Fratoianni nella bufera

[occidentale]

Mai parlato di vigliacchi, solo che la croce di ferro NAZISTA indicava chiaramente dei servigi prestati ad una nazione che certo non era la sua.

Comunque anche memore delle discussioni di 300 pagine che sua signoria ha illustrato in passato con altri disputatori cortesi, riconosco il mio torto e mi vado a fare una camomilla. Continui pure così.

Tante carissime cose.

[MrBojangles]

Tante carissime cose.

Mi scusi l'interruzione, eminènce, ma: a quel capobanda (nera) FASCISTA, le due croci di ferro chi glie l'ha date; il Kaiser o il Fuhrer?

...

[Dario]

Mi scusi l'interruzione, eminènce, ma: a quel capobanda (nera) FASCISTA, le due croci di ferro chi glie l'ha date; il Kaiser o il Fuhrer?

...

Il regno di Prussia. Questa notte l'ho spiegato a mia moglie che credeva la prendessi per il culo, stamani parlava con un avvocato, speriamo bene.

Ma tu evita di parlare con i disputatori cortesi, non si sa mai...

[MrBojangles]

Il regno di Prussia. Questa notte l'ho spiegato a mia moglie che credeva la prendessi per il culo, stamani parlava con un avvocato, speriamo bene.

Ma tu evita di parlare con i disputatori cortesi, non si sa mai...

...

[occidentale]

Capito tutto, vedo.
Quindi le medaglie d'argento (che esistono ancora, tra l'altro come decorazione) NON valgono perchè concesse dal cattivo giverno fascista, invece che dal Regno d'Italia.

E beh, si, tutto chiaro.

Esperti di democrazia nelle decorazioni militari e di continuità degli stati, dove trovarne e dove rimanerne delusi.

[occidentale]

Mi scusi l'interruzione, eminènce, ma: a quel capobanda (nera) FASCISTA, le due croci di ferro chi glie l'ha date; il Kaiser o il Fuhrer?

...

Lei sa bene, carissimo, che questo non significa nulla dal punto di vista formale.
Le decorazioni militari vengono concesse dagli stati, non dai governi o dai regimi.

[occidentale]

Il regno di Prussia. Questa notte l'ho spiegato a mia moglie che credeva la prendessi per il culo, stamani parlava con un avvocato, speriamo bene.

Ma tu evita di parlare con i disputatori cortesi, non si sa mai...

Un caro saluto alla signora, innanzitutto.
L'avvocato a cosa servirebbe?
Magari per certificare l'inesistenza dei suoi convincimenti.
Ma un qualsiasi dilettante può farlo a buon mercato.
Provi con esperti di faleristica militare.
Le decorazioni militari, ad ogni modo le concedono gli stati, non i governi e neppure i regimi.
Quindi esiste una certa continuità, specie nei regimi nazionalisti di destra.
Poi ci sono le repubbliche antifasciste, come la nostra, che si tengono lo stesso sistema premiale del cattivo regime fascista, che poi era lo stesso di quello del Regno d'Italia, che aveva sostanzialmente ereditato quello del Regno di Sardegna.

Una decorazione al valore non è un gesto politico di regime, ma un segno di riconoscimento dello stato.
Persino i paesi socialisti, ansiosi di cancellare tutti i sistemi premiali degli stati di cui avevano preso il posto, si tenevano gli elementi più caratteristici delle medaglie degli stessi.
Esempio la croce di S.Giorgio al valore zarista, che trasmise il suo nastro pari pari all'Ordine della Gloria sovietico.
Del resto la Russia neo-democratica, nel 1992 si disfece dell'Ordine della Gloria e ripristinò la vecchia onoreficienza, cambiando solo gli elementi connessi al nuovo ordinamento dello stato.

Tanti cari saluti.

[occidentale]

...

[occidentale]

Ah, per la cronaca, chiosatori della democrazia nelle decorazioni militari:

Era usanza concedere decorazioni militari ad ufficiali e soldati di paesi alleati, nel tempo passato.
Per la verità lo sarebbe ancora.

[occidentale]

Mi scusi l'interruzione, eminènce, ma: a quel capobanda (nera) FASCISTA, le due croci di ferro chi glie l'ha date; il Kaiser o il Fuhrer?

...

Lo stato tedesco.
Ad un militare di un paese alleato.
Del resto le decorazioni di Muti furono concesse tutte al militare, non al fascista.
Nessuna decorazione concessa al capobanda fascista.
A parte la medaglia commemorativa della Marcia su Roma, ovviamente.