l Pentagono e Lockheed Martin hanno raggiunto un accordo sui lotti di produzione 15-16-17 del velivolo Joint Strike Fighter F-35, che comprenderanno la produzione di ulteriori 375 velivoli circa. Rimangono però ancora da definire le non facili specifiche sui costi unitari di ogni singolo esemplare, tenendo conto che la Lockheed è impegnata nell’arduo compito di contenere l’aumento dei prezzi, dovuto al sensibile aumento dell'inflazione e dei costi della relativa catena di approvvigionamento. L’annuncio dell’accordo è stato dato, con una specifica nota, direttamente dall'F-35 Joint Program Office (JPO) del Pentagono e funge essenzialmente da punto di partenza dal quale le parti potranno definire gli specifici costi e quantità. Lo stesso JPO ha però precisato che il numero stimato di 375 aeromobili potrebbe comunque subire dei cambiamenti in relazione al budget fiscale 2023 o eventuali ordini internazionali. Tra quest’ultimi spiccano l’espressa volontà della Repubblica Ceca di dotarsi di 24 F-35, scartando di conseguenza l’opzione GRIPEN, e il forte interessamento della Grecia, con la Turchia sempre “alla finestra”, in attesa di un approvazione da Washington. I nuovi velivoli verranno prodotti, come dichiarato dall’USAF, con standard Block 4, con hardware modernizzato in grado di utilizzare una più ampia tipologia di armi, un incrementata sensoristica ISR e di acquisizione degli obiettivi, oltre ad una migliorata suite di capacità di guerra elettronica. I negoziati per i lotti 15-17 si sono protratti per oltre un anno, con una forte discussione focalizzata proprio sul prezzo unitario di ogni velivolo prodotto, che ha raggiunto il minimo storico con il lotto 14, con il costo di un modello a decollo e atterraggio convenzionale F-35A sceso a circa 78 milioni di dollari americani. Quest’ultima cifra non è però, oggigiorno, più raggiungibile, come già anticipato, a causa degli impatti del COVID-19 e dell’inflazione sulla catena di approvvigionamento aerospaziale, e di un ordine inferiore rispetto ai 478 jet ordinati nei lotti 12-14. La natura prolungata delle trattative contrattuali ha avuto un impatto negativo sui profitti di Lockheed impedendo il riconoscimento di circa 325 milioni di dollari di vendite e del relativo utile operativo nel secondo trimestre 2022 con il mancato guadagno di circa 465 milioni di dollari per i costi sostenuti nel secondo trimestre. Il nuovo accordo siglato viene valutato con un costo totale di circa 30 miliardi di dollari americani, dato non ufficiale e che potrebbe subire variazioni una volta finalizzato il contratto.


https://www.rid.it/shownews/5101