Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
Ci possono essere tentativi di frode solo se qualcuno vede la possibilità di ottenere un guadagno in denaro, proprietà o posizione sociale privilegiata. Tutte cose possibilissime nel capitalismo, ma non nel socialismo, perché non esistono il denaro, la proprietà privata (a parte per beni strettamente personali) e le classi sociali.
Il mercato favorisce la stupidità per favorire il consumismo e i profitti, e i politici di professione si adeguano in una spirale verso il basso.
Che cos'è il Socialismo
https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/009926/2021-02-17/
Nessun riferimento alla separazione dei poteri, nessun riferimento allo stato di diritto.Forma di governo in cui il potere politico viene esercitato dal «popolo» (in greco dèmos), cioè dall'insieme dei cittadini con pieni diritti, e non da un singolo o da un piccolo gruppo di potenti.
La tua ottusa ignoranza ti fa pensare per modelli semplicistici ed univoci, ove non esistono né molteplicità ne sfumature.
Può esistere una democrazia illiberale? Certamente! Basta che i rappresentanti del popolo siano eletti.
Può esistere una democrazia senza separazione dei poteri? Certamente, basta che i rappresentanti del popolo siano eletti.
Può esistere uno stato di diritto senza democrazia? Certamente, basta che chi è al potere sia anch’egli sottoposto a delle leggi.
Può funzionare correttamente una democrazia senza stato di diritto e senza divisione dei poteri? Chi lo sa - è tema assai discusso.
Altra questione è la seguente: chi ci assicura che la democrazia parlamentare rappresentativa sia una genuina forma di democrazia? Nessuno.
Purtroppo non riesci proprio a svolgere un ragionamento articolato, ove la democrazia (modello di esercizio del potere) è concetto distinto dallo stato di diritto (preminenza della legge sul potere) e pure dalla separazione dei poteri.
Per te esiste un solo pappone indistinto (la democrazia liberale rappresentativa parlamentare) che può essere definito “democrazia”.
Forse, dato che sei “più acculturata”, lo avrai letto su Cosmopolitan.
scusa ma a parte il primo punto su cui sicuramente ci sarebbe da lavorare, gli altri punti non mi sembra siano ad esclusione del capitalismo.
e per quanto riguarda la povertà mi sa che se guardiamo i cosidetti paesi capitalistiè inferirore ai paesi socialisti (mistero).
se poi guardiamo dove le persone preferiscono vivere, beh mi sembra evidente.
Non è la “democrazia moderna” a basarsi sulla divisione dei poteri e sullo stato di diritto - è piuttosto il moderno assetto istituzionale italiano a basarsi su democrazia (rappresentativa parlamentare) più stato di diritto più separazione dei poteri.
La democrazia resta ciò che è sempre stata - e che non ha alcuna attinenza con la separazione dei poteri e lo stato di diritto: potere del Demos (ove il Demos è variamente definito a seconda dell’epoca storica e della geografia) variamente implementato: democrazia parlamentare, democrazia presidenziale, democrazia semipresidenziale, democrazia diretta, democrazia popolare ed altri modelli ancora.
Detto en passant, l’esistenza o meno di partiti politici non è affatto necessaria affinché si possa parlare di democrazia.
Purtroppo questo su Cosmopolitan non era spiegato bene.
Comunque se a te piace un assetto istituzionale caratterizzato da democrazia più stato di diritto più separazione dei poteri, hai tutto il diritto di farlo.
Solo, non puoi pretendere che erga omnes la parola democrazia significhi solo ciò che vuoi tu.
“Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
— Paul Krugman
Premetto che la presente non è motivo di polemica.
Il diritto di voto è già limitato.
Ne sono esclusi i minorenni, coloro che soffrono di patologie che li rendono incapaci di intendere e di volere o che limitano la loro lucidità mentale, i detenuti per reati di grave entità, gli immigrati di seconda o terza generazione che hanno rifiutato la cittadinanza italiana ed altri casi analoghi.
E non c'è niente di scandaloso o antidemocratico in questo.
La provocazione data da chi ha velatamente proposto una limitazione ulteriore al diritto di voto verte su altro campo, il livello cognitivo dell'elettore medio, un livello ad oggi indiscutibilmente criticabile che porta molti a compiere la scelta sbagliata per ottusità, ignoranza, superficialità o pressapochismo.
Sarebbe giusto limitare il voto ad una elite di testoni plurilaureati?
Indubbiamente no.
Sarebbe invece consono ai principi democratici elevare il livello qualitativo del parco votante?
Altrettanto indubbiamente si.
Ma questo osta agli interessi di chi proprio sull'ignoranza e la superficialità altrui basa il proprio tornaconto.