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  1. #1091
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    In passato si diceva che i bambini morti senza battesimo andavano al limbo, luogo di felicità naturale, ma non di sofferenza e di pena.
    Oggi la Chiesa stessa invita a pensare alle vie straordinarie della grazia che Dio offre a tutti perché la sua volontà salvifica è universale, e cioè vuole che tutti si salvino.
    Ecco che ricomincia la solita cantilena, ma se dio poteva prenderseli in qualsiasi momento che senso aveva lasciarli abbandonati nel limbo per secoli, poteva prenderseli prima, dio può fare come cazzo gli pare e piace visto che è onnipotente, se vuole farli entrare in paradiso lo faceva in qualsiasi momento perchè le anime pure non hanno fatto niente di male.

  2. #1092
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    Le fonti di prima mano che chiedo sono saggi e libri scritti da storici seri ed affidabili, documenti di prima mano che posso visionare personalmente, come i verbali dei processi, le testimonianze, ecc...
    Quali sarebbero questi storici che mi hai detto? fuori i nomi.
    No, tu mi stai citando soltanto il sito degli amici domenicani, che sono appunto dei frati, che lavorano per la chiesa diffondendo menzogne piene di ignoranza e superstizione, per prendere per il culo i creduloni come te.
    Tu non vuoi storici seri, vuoi solo preti bigotti che ti fanno stare tranquillo....

  3. #1093
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    @Geralt di Rivia metti le prove di quanto affermi allora.
    Te le ho già scritte, @m96m se non li leggi la colpa è soltanto tua, non mia.

  4. #1094
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    In passato si diceva che i bambini morti senza battesimo andavano al limbo, luogo di felicità naturale, ma non di sofferenza e di pena.
    Oggi la Chiesa stessa invita a pensare alle vie straordinarie della grazia che Dio offre a tutti perché la sua volontà salvifica è universale, e cioè vuole che tutti si salvino.
    Se questo è la volontà di Dio, non ha senso che tu prega o che stia dietro alla Chiesa: tanto il tuo destino è già scritto da Dio, che se vuole la tua salvezza, sicuramente ti salverà!

  5. #1095
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    L'Enciclopedia Britannica era citata nell'articolo da te riportato, ma andiamo con ordine
    L'Enciclopedia Britannica dice che la Trinità non esiste, perchè cristo dice di essere sottomesso al volere del signore.


    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    Ma che sono tutti questi sproloqui?

    TRINITà PAGANA PAGANESIMO TRE IN UNO CRISTO CRISTI GESù
    Questa è proprio bella.

    CIOE' GLI STORICI SERI PER TE SONO SOLO I PRETI BIGOTTI DELLA CHIESA?



    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    1. a differenza del mondo pagano che venerava molti dei (Esiodo, poeta greco del VII-VIII secolo a.C., diceva che gli dei sarebbero nel numero di 30.000) il popolo di Israele si faceva un vanto nel credere nell’esistenza di un solo Dio.

    2. Rivelandosi agli ebrei e parlando per mezzo di Mosé, Dio dice: “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze” (Dt 6,4-5).
    Ugualmente attraverso Isaia dice: “Così dice il Signore, il re d’Israele, il suo redentore, il Signore degli eserciti: Io sono il primo e io l’ultimo; fuori di me non vi sono dèi” (Is 44,6).

    3. Nel Nuovo Testamento Gesù stesso dice: “Questa è la vita eterna: che conoscano te,l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv17,3).
    San Giacomo: “Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demòni lo credono e tremano! “(Gc 2,19).
    Tra gli antichi scrittori cristiani, Tertulliano dice: “Se Dio non è unico, non è neppure Dio” (Contra Marcionem 1,3).

    4. Certo, nella Sacra Scrittura non troviamo l’espressione: “Dio è trinità”. Ma le tre persone divine sono ben attestate nei Vangeli.
    Parlare esplicitamente di Trinità divina sarebbe stato per tanti suoi uditori l’equivalente che introdurre il politeismo.
    Sappiamo bene che Gesù fu condannato a morte proprio a motivo dell’affermazione della sua identità divina: “Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio»” (Gv 10,33) e: “Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio” (Gv 5,19).
    Lo attesta anche l’evangelista San Matteo quando riferisce il motivo della condanna morte di Gesù: “Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio». «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù -; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo». Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!»” (Mt 26,63-66).

    5. Ciò non significa che i vangeli e Gesù non abbiano parlato esplicitamente delle tre persone divine.
    La prima ad apprendere questa verità deve essere stata la Madonna perché l’angelo le dice: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio” (Lc 1,35).
    La verrà a sapere anche Giovanni battista, testimone di quanto avvenne al momento del battesimo di Gesù: “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»” (Mt 3,16-17).
    Al momento del congedo dagli apostoli e sul punto di ascendere in cielo Gesù svela apertamente i nomi delle tre persone divine: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19).

    6. Nel frattempo, più precisamente nell’ultima cena, Gesù promette lo Spirito Santo che avrebbe condotto i suoi a comprendere la verità tutta intera: “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13).
    Per cui poco per volta si parlerà sempre più apertamente della Trinità divina.
    NEL 325 E.V. l’imperatore romano Costantino convocò un concilio di vescovi a Nicea, città dell’Asia Minore. Lo scopo era quello di risolvere le continue dispute religiose sulla relazione che c’è tra il Figlio di Dio e l’Iddio Onnipotente. In quanto ai risultati di quel concilio, l’Encyclopædia Britannica dice:

    “Costantino stesso presiedette, guidando attivamente le discussioni, e propose personalmente . . . la formula cruciale che esprimeva la relazione fra Cristo e Dio nel simbolo formulato dal concilio, ‘consustanziale [homooùsios] col Padre’. . . . Intimoriti dall’imperatore, i vescovi, con due sole eccezioni, firmarono il simbolo, molti fondamentalmente contro la loro volontà”.1

    Questo governante pagano intervenne forse nella questione per le sue convinzioni bibliche? No. Il libro A Short History of Christian Doctrine afferma: “Basilarmente Costantino non aveva la minima idea delle questioni sollevate dalla teologia greca”.2 Quello di cui si rendeva conto era che le dispute religiose minacciavano l’unità del suo impero, e voleva che fossero appianate.

    Il concilio affermò la Trinità?

    Il Concilio di Nicea affermò la Trinità come dottrina della cristianità? Molti lo pensano, ma i fatti indicano altrimenti.

    È vero che il credo o simbolo formulato da quel concilio diceva del Figlio di Dio cose che indurrebbero vari ecclesiastici a considerarlo sotto certi aspetti uguale a Dio Padre. Tuttavia è illuminante notare ciò che il Simbolo Niceno non diceva. Nella versione originale esso recita:

    “Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili;

    “E in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, della sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale tutte le cose vennero alla vita, le cose del cielo e le cose della terra, che per noi uomini e per la nostra salvezza discese e si incarnò, e divenne uomo, e patì e il terzo giorno risuscitò, ascese ai cieli, e verrà di nuovo a giudicare i vivi i morti;

    “E nello Spirito Santo”.3

    Questo credo dice forse che il Padre, il Figlio e lo spirito santo siano un Dio in tre persone? Dice forse che i tre siano uguali in eternità, potenza, posizione e sapienza? No. La formula tre-in-uno non viene menzionata affatto. L’originale Simbolo Niceno non affermò la Trinità.

    Al massimo questo credo uguaglia il Figlio al Padre dicendo che è “della stessa sostanza”. Ma non dice nulla di simile per quanto riguarda lo spirito santo. Tutto ciò che dice è: “Crediamo . . . nello Spirito Santo”. Questa non è la dottrina trinitaria della cristianità.

    Anche l’espressione chiave, “della stessa sostanza” (homooùsios), non significa necessariamente che il concilio credesse nell’identità numerica fra Padre e Figlio. La New Catholic Encyclopedia afferma:

    “È dubbio se il Concilio volesse affermare l’identità numerica della sostanza del Padre e del Figlio”.4

    Anche se il concilio avesse inteso dire che il Figlio e il Padre erano numericamente uno, non si sarebbe ancora trattato di Trinità. Sarebbe stato solo un Dio in due persone, non in tre come vuole la dottrina della Trinità.

    “Opinione di una minoranza”

    A Nicea, i vescovi in generale credevano che il Figlio fosse uguale a Dio? No, c’erano opinioni diverse. Una, ad esempio, era quella rappresentata da Ario, secondo cui il Figlio aveva avuto un principio in senso temporale e non era quindi uguale a Dio, bensì era subordinato a lui sotto tutti gli aspetti. Atanasio, invece, credeva che il Figlio fosse in un certo senso uguale a Dio. E c’erano anche altre opinioni.

    In quanto alla decisione del concilio di considerare il Figlio della stessa sostanza di Dio, o consustanziale, Martin Marty afferma: “Nicea rappresentò in effetti l’opinione di una minoranza; l’accordo fu difficile e risultò inaccettabile per molti che non condividevano il punto di vista ariano”.5 Similmente un’opera sui Padri niceni e postniceni fa notare che “solo una minoranza assunse una posizione dottrinale chiaramente formulata in contrapposizione all’arianesimo, anche se questa minoranza riuscì a raggiungere il suo obiettivo”.6 E il libro A Short History of Christian Doctrine osserva:

    “Ciò su cui molti vescovi e teologi orientali trovarono particolarmente da ridire fu il concetto introdotto nel credo da Costantino stesso, cioè l’homoousios [“della stessa sostanza”], che divenne l’oggetto del contendere nella susseguente controversia fra ortodossia ed eresia”.7

    Dopo il concilio la disputa andò avanti per decenni. Per qualche tempo i sostenitori dell’idea che voleva il Figlio uguale all’Iddio Onnipotente caddero addirittura in disgrazia. Per esempio, Martin Marty dice di Atanasio: “La sua popolarità conobbe alti e bassi ed egli fu esiliato così spesso [negli anni che seguirono il concilio] che divenne una specie di pendolare”.8 Atanasio trascorse anni in esilio perché esponenti politici e religiosi si opponevano alle sue opinioni che uguagliavano il Figlio a Dio.

    Perciò asserire che il Concilio di Nicea del 325 E.V. abbia affermato la dottrina della Trinità non è esatto. Quello che poi divenne l’insegnamento trinitario, a quel tempo non esisteva. L’idea che il Padre, il Figlio e lo spirito santo fossero ciascuno vero Dio e che i tre fossero uguali in eternità, potenza, posizione e sapienza, formando nel contempo un unico Dio — un Dio in tre persone — non fu formulata né da quel concilio né dai primi Padri della Chiesa. In The Church of the First Three Centuries leggiamo infatti:

    “L’attuale diffusa dottrina della Trinità . . . non trae alcun sostegno dal linguaggio di Giustino [Martire]: e questa osservazione può essere estesa a tutti i Padri preniceni, cioè a tutti gli scrittori cristiani dei primi tre secoli dopo la morte di Cristo. È vero che parlano di Padre, Figlio e Spirito santo o profetico, ma non dicono che sono coeguali, che sono un’unica essenza, che sono Tre in Uno, in nessuno dei significati oggi accettati dai trinitari. È vero l’esatto contrario. La dottrina della Trinità, com’è spiegata da questi Padri, era essenzialmente diversa da quella attuale. Lo affermiamo come un fatto dimostrabile alla stessa maniera di qualsiasi fatto della storia delle opinioni umane”.

    https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1992564


    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    Altri sproloqui senza ne capo ne coda.
    Se tu che non ti sei degnato di leggere i link che ti ho dato.
    Quindi la colpa è tua non mia.


    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    Lo Spirito Santo è una Persona, anzi la Terza persona della Santissima Trinità

    Che lo Spirito Santo sia una persona è attestato dalle parole di Gesù, che ne parla come di una Persona e nei suoi riguardi usa il pronome personale: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.” (Gv 14,2); “Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me” (Gv 15,26); “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13).

    https://www.amicidomenicani.it/chi-e-lo-spirito-santo/

    7. Solo con Gesù si parla dello Spirito Santo in termini di persona: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi
    per sempre” (Gv 14,16).
    “Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).
    Dopo la partenza del Cristo lo Spirito lo sostituisce presso i fedeli: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi” (Gv 14,16-17).

    https://www.amicidomenicani.it/un-ti...-al-femminile/

    I Testimoni di Geova affermano che lo Spirito Santo è una forza attiva non intelligente; noi dimostreremo che lo Spirito Santo è Persona come lo sono il Figlio ed il Padre. Per la nostra ricerca partiamo dall'analisi grammaticale del testo; in particolare dai passi nei quali Gesù parla dello Spirito Santo. Se Gesù, parlandone, avesse usato il pronome impersonale esso (che si usa per gli oggetti, le cose o gli animali), lo Spirito Santo sarebbe stato una forza; invece Gesù ha usato il pronome personale Egli (che si usa per le persone).

    http://www.parrocchiasanfilippoapost...anto-e-persona
    Il Concilio di Costantinopoli

    Nel 381 E.V. il Concilio di Costantinopoli confermò il Simbolo Niceno. E vi aggiunse qualcosa. Chiamò lo spirito santo “Signore” che “dà la vita”. Questo credo ampliato del 381 E.V. (che corrisponde praticamente a quello in uso oggi nelle chiese e che è conosciuto come “Simbolo Niceno”) mostra che la cristianità stava per formulare un dogma trinitario pienamente elaborato. Ma neppure questo concilio completò la dottrina. La New Catholic Encyclopedia riconosce:

    “È interessante notare che 60 anni dopo il Nicea I il Concilio di Costantinopoli I [381 E.V.] evitò di usare homoousios nella sua definizione della divinità dello Spirito Santo”.11

    “Gli studiosi rimangono perplessi davanti alle espressioni piuttosto blande usate in questo credo; per esempio, esso evita di applicare il termine homoousios allo Spirito Santo come consustanziale col Padre e col Figlio”.12

    La stessa enciclopedia ammette: “Homoousios non compare nelle Scritture”.13 Infatti la Bibbia non usa questo termine né in riferimento allo spirito santo né al Figlio come se fossero consustanziali col Padre. È un termine non biblico che contribuì all’elaborazione della dottrina non biblica, o meglio, antibiblica, della Trinità.

    Anche dopo Costantinopoli passarono secoli prima che l’insegnamento della Trinità venisse accettato da tutta la cristianità. La New Catholic Encyclopedia dice: “In Occidente . . . sembra sia invalso il silenzio generale per quanto attiene al Costantinopoli I e al suo credo”.14 La stessa fonte indica che il credo promulgato dal concilio non fu estesamente riconosciuto in Occidente fino al VII o VIII secolo.

    Gli studiosi riconoscono pure che il Simbolo Atanasiano, spesso citato a sostegno della Trinità e come definizione standard, non fu scritto da Atanasio, ma da un autore ignoto d’epoca molto più tarda. La New Encyclopædia Britannica osserva:

    “Il simbolo fu sconosciuto alla Chiesa Orientale fino al XII secolo. A partire dal XVII secolo gli studiosi hanno generalmente convenuto che il Simbolo Atanasiano non fu scritto da Atanasio (morto nel 373), ma fu probabilmente composto nella Francia meridionale durante il V secolo. . . . L’influenza del simbolo sembra si sia sentita per lo più nel sud della Francia e in Spagna nel VI e VII secolo. Era in uso nella liturgia della chiesa in Germania nel IX secolo e qualche tempo dopo a Roma”.15

    https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1992564

    Come si sviluppò

    La dottrina della Trinità si sviluppò lentamente nell’arco di alcuni secoli. Le idee trinitarie di filosofi greci come Platone, vissuto diversi secoli prima di Cristo, si infiltrarono gradualmente negli insegnamenti ecclesiastici. Il libro The Church of the First Three Centuries dice:

    “Possiamo affermare che la dottrina della Trinità si andò formando gradualmente e relativamente tardi; che trasse origine da una fonte del tutto estranea alle Scritture Ebraiche e Cristiane; che si sviluppò e fu innestata sul cristianesimo per mano dei Padri platonisti; che all’epoca di Giustino, e per molto tempo dopo, la distinta natura e inferiorità del Figlio erano universalmente insegnate e che allora solo i primi vaghi contorni della Trinità erano divenuti visibili”.16

    Prima di Platone, le triadi erano comuni in Babilonia e in Egitto. E i tentativi fatti dagli uomini di chiesa per attirare i non credenti del mondo romano fecero sì che il cristianesimo assorbisse gradualmente alcuni di quei concetti. Questo portò infine ad accettare l’idea che il Figlio e lo spirito santo fossero uguali al Padre.a

    La parola stessa “Trinità” venne accettata solo gradualmente. Fu nell’ultima metà del II secolo che Teofilo, vescovo di Antiochia di Siria, scrivendo in greco, introdusse la parola triàs, che significa “triade” o “trinità”. Successivamente Tertulliano, scrittore latino di Cartagine, nell’Africa settentrionale, introdusse nei suoi scritti la parola trinitas, “trinità”.b Ma il termine triàs non compare nelle Scritture Greche Cristiane, e trinitas non si trova nella traduzione latina della Bibbia, la Vulgata. Nessuna delle due parole è biblica. Ma la parola “Trinità”, basata su concetti pagani, penetrò nella letteratura ecclesiastica e dopo il IV secolo nel dogma.

    Gli eruditi non esaminarono la Bibbia per vedere se tale dottrina vi fosse insegnata. La dottrina fu elaborata in gran parte per ragioni di politica secolare ed ecclesiastica. Nel suo libro The Christian Tradition, Jaroslav Pelikan richiama l’attenzione sui “fattori non teologici del dibattito, molti dei quali sembrarono più volte sul punto di determinarne l’esito, solo per essere poi sopraffatti da altre forze simili. Spesso la dottrina parve essere la vittima — o il prodotto — della politica ecclesiastica e dei conflitti di personalità”.17 E. Washburn Hopkins, docente presso l’università di Yale, affermò: “La definizione ortodossa finale della trinità fu in gran parte una questione di politica ecclesiastica”.18

    Com’è irragionevole la dottrina della Trinità in paragone col semplice insegnamento biblico che Dio è supremo e senza uguali! Come dice Dio stesso, “a chi mi assomiglierete o mi uguaglierete o mi paragonerete affinché somigliamo l’uno all’altro?” — Isaia 46.

    https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1992564

    TUTTI questi PENTECOSTALI TRINITARIANI compreso i CATTOLICI ROMANI come PURE la SETTA di Giacinto BUTINDARO, NON NEGANO la DOTTRINA della TRINITA’, ma ANCH’ ESSI, SONO CADUTI in MOLTI e GRAVI ERRORI DOTTRINALI.

    QUINDI, QUELLO che SCRIVE il Giacinto BUTINDARO e cioè: ( VI ESORTO, fratelli, a RIMANERE ATTACCATI alla DOTTRINA della Trinità, perché TUTTI COLORO che SE NE ALLONTANANO CADONO in molti e GRAVI ERRORI DOTTRINALI che sono la CONSEGUENZA della NEGAZIONE del CONCETTO TRINITARIO di Dio), SONO tutte MENZOGNE, quindi è un BUGIARDO.

    Con queste BUGIE il BUTINDARO INGANNA il SUO PROSSIMO e lo induce a CREDERE ai suoi VANI ragionamenti.

    https://gaetanoloforte.wordpress.com...-altro-abisso/

  6. #1096
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    Ribelle Dio, l’uomo ha cominciato a sperimentare molte altre ribellioni.
    In se steso avverte la ribellione dei sensi nei confronti dello spirito.
    Nei rapporti con gli altri avverte la tensione e il contrasto.
    Anche l’armonia con la creazione è spezzata: la creazione visibile è diventata aliena e ostile all’uomo (Gn 3,17; Gn 3,19).
    Infine, la conseguenza esplicitamente annunziata nell’ipotesi della disobbedienza (Gn 2,17) si realizzerà: l’uomo tornerà in polvere, quella polvere dalla quale è stato tratto (Gn 3,19). La morte entra nella storia dell’umanità (Rm 5,12).

    https://www.amicidomenicani.it/le-sa...ato-originale/

    LA TRINITA’ NON E’ BIBLICA, E’ FALSA
    Lo spirito santo non è una terza persona, lo spirito non è una divinità

    Lo spirito non è un dio e nemmeno un angelo

    Lo spirito santo non ha nome ne un inizio

    La trinità non esiste

    Lo spirito è la potenza di Dio, la forza di Dio

    Basta leggere questa Scrittura per conoscere meglio la verità:

    Luca 15

    Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.



    La Scrittura dichiara che Cristo è il Figlio di Dio. Quindi è evidente che lo spirito non è una “persona” o un dio, altrimenti la Scrittura dichiarando che Cristo è il Figlio di Dio sarebbe falsa.

    https://lasperanzaevita.myblog.it/20...blica-e-falsa/

  7. #1097
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da m96m Visualizza Messaggio
    La dottrina della Chiesa ha sempre parlato della liberazione dei giusti che attendevano la redenzione. Non ha mai parlato di liberazione dei dannati.
    S. Agostino dice “che Cristo, nel discendere all’inferno, prosciolse tutti i giusti che vi si trovavano prigionieri per il peccato originale” [Serm. supp. 160].

    https://www.amicidomenicani.it/sull-...-non-corrette/
    Non fare il furbacchione con me, ti ho messo un sacco di link nei miei messaggi precedenti, come questo qui, che tu eviti accuratamente di leggere per paura che smentiscano le cazzate che dici.

    VI
    1-Corinzi
    15, 28

    Giovanni
    7,16

    Cristo sottomesso a Dio
    E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.

    Gesù rispose:«la mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato.»

    http://www.utopia.it/vox8/trinita.htm

    Come cazzo fa cristo a essere sottomesso a dio, se sono un'unica entità?

  8. #1098
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da Baphomet Visualizza Messaggio
    Se questo è la volontà di Dio, non ha senso che tu prega o che stia dietro alla Chiesa: tanto il tuo destino è già scritto da Dio, che se vuole la tua salvezza, sicuramente ti salverà!
    10. “171. Che cosa significa l’affermazione: «Fuori della Chiesa non c’è salvezza»?
    Essa significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa, che è il suo Corpo. Pertanto non possono essere salvati quanti, conoscendo la Chiesa come fondata da Cristo e necessaria alla salvezza, non vi entrassero e non vi perseverassero.
    Nello stesso tempo, grazie a Cristo e alla sua Chiesa, possono conseguire la salvezza eterna quanti, senza loro colpa, ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, ma cercano sinceramente Dio e, sotto l’influsso della grazia, si sforzano di compiere la sua volontà conosciuta attraverso il dettame della coscienza”.
    Qui il commento è identico a quanto ho detto nel numero precedente.

    11. “172. Perché la Chiesa deve annunciare il Vangelo a tutto il mondo?
    Perché Cristo ha ordinato: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).
    Questo mandato missionario del Signore ha la sua sorgente nell’amore eterno di Dio, che ha inviato il suo Figlio e il suo Spirito perché «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1 Tm 2,4)”.

    12. Commento: è necessaria l’azione missionaria perché Dio vuole comunicare a tutti la pienezza della sua rivelazione e del suo amore.
    Ora alle altre religioni mancano le principali verità di fede e i sacramenti.
    Inoltre insieme alle loro ricchezze spirituali sono presenti “lacune, insufficienze ed errori” (Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 55).
    Per questo l’azione missionaria è sempre urgente. Tanto più che il nemico dell’uomo non sta mai in ozio.

    https://www.amicidomenicani.it/perch...-faccia-parte/
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    L'Enciclopedia Britannica dice che la Trinità non esiste, perchè cristo dice di essere sottomesso al volere del signore.
    L'Enciclopedia non ha detto del genere, trova l'articolo in cui afferma ciò invece.

    Questa è proprio bella.

    CIOE' GLI STORICI SERI PER TE SONO SOLO I PRETI BIGOTTI DELLA CHIESA?
    Gli storici seri sono gente seria, onesta e competente, esperta nel suo campo.

    Tanto per fare un esempio voglio nomi di studiosi del cristianesimo, storici, archeologi, filologi, teologi,ecc... fuori i nomi.

    NEL 325 E.V. l’imperatore romano Costantino convocò un concilio di vescovi a Nicea, città dell’Asia Minore. Lo scopo era quello di risolvere le continue dispute religiose sulla relazione che c’è tra il Figlio di Dio e l’Iddio Onnipotente. In quanto ai risultati di quel concilio, l’Encyclopædia Britannica dice:

    “Costantino stesso presiedette, guidando attivamente le discussioni, e propose personalmente . . . la formula cruciale che esprimeva la relazione fra Cristo e Dio nel simbolo formulato dal concilio, ‘consustanziale [homooùsios] col Padre’. . . . Intimoriti dall’imperatore, i vescovi, con due sole eccezioni, firmarono il simbolo, molti fondamentalmente contro la loro volontà”.1

    Questo governante pagano intervenne forse nella questione per le sue convinzioni bibliche? No. Il libro A Short History of Christian Doctrine afferma: “Basilarmente Costantino non aveva la minima idea delle questioni sollevate dalla teologia greca”.2 Quello di cui si rendeva conto era che le dispute religiose minacciavano l’unità del suo impero, e voleva che fossero appianate.

    Il concilio affermò la Trinità?

    Il Concilio di Nicea affermò la Trinità come dottrina della cristianità? Molti lo pensano, ma i fatti indicano altrimenti.

    È vero che il credo o simbolo formulato da quel concilio diceva del Figlio di Dio cose che indurrebbero vari ecclesiastici a considerarlo sotto certi aspetti uguale a Dio Padre. Tuttavia è illuminante notare ciò che il Simbolo Niceno non diceva. Nella versione originale esso recita:

    “Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili;

    “E in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, della sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato e non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale tutte le cose vennero alla vita, le cose del cielo e le cose della terra, che per noi uomini e per la nostra salvezza discese e si incarnò, e divenne uomo, e patì e il terzo giorno risuscitò, ascese ai cieli, e verrà di nuovo a giudicare i vivi i morti;

    “E nello Spirito Santo”.3

    Questo credo dice forse che il Padre, il Figlio e lo spirito santo siano un Dio in tre persone? Dice forse che i tre siano uguali in eternità, potenza, posizione e sapienza? No. La formula tre-in-uno non viene menzionata affatto. L’originale Simbolo Niceno non affermò la Trinità.

    Al massimo questo credo uguaglia il Figlio al Padre dicendo che è “della stessa sostanza”. Ma non dice nulla di simile per quanto riguarda lo spirito santo. Tutto ciò che dice è: “Crediamo . . . nello Spirito Santo”. Questa non è la dottrina trinitaria della cristianità.

    Anche l’espressione chiave, “della stessa sostanza” (homooùsios), non significa necessariamente che il concilio credesse nell’identità numerica fra Padre e Figlio. La New Catholic Encyclopedia afferma:

    “È dubbio se il Concilio volesse affermare l’identità numerica della sostanza del Padre e del Figlio”.4

    Anche se il concilio avesse inteso dire che il Figlio e il Padre erano numericamente uno, non si sarebbe ancora trattato di Trinità. Sarebbe stato solo un Dio in due persone, non in tre come vuole la dottrina della Trinità.

    “Opinione di una minoranza”

    A Nicea, i vescovi in generale credevano che il Figlio fosse uguale a Dio? No, c’erano opinioni diverse. Una, ad esempio, era quella rappresentata da Ario, secondo cui il Figlio aveva avuto un principio in senso temporale e non era quindi uguale a Dio, bensì era subordinato a lui sotto tutti gli aspetti. Atanasio, invece, credeva che il Figlio fosse in un certo senso uguale a Dio. E c’erano anche altre opinioni.

    In quanto alla decisione del concilio di considerare il Figlio della stessa sostanza di Dio, o consustanziale, Martin Marty afferma: “Nicea rappresentò in effetti l’opinione di una minoranza; l’accordo fu difficile e risultò inaccettabile per molti che non condividevano il punto di vista ariano”.5 Similmente un’opera sui Padri niceni e postniceni fa notare che “solo una minoranza assunse una posizione dottrinale chiaramente formulata in contrapposizione all’arianesimo, anche se questa minoranza riuscì a raggiungere il suo obiettivo”.6 E il libro A Short History of Christian Doctrine osserva:

    “Ciò su cui molti vescovi e teologi orientali trovarono particolarmente da ridire fu il concetto introdotto nel credo da Costantino stesso, cioè l’homoousios [“della stessa sostanza”], che divenne l’oggetto del contendere nella susseguente controversia fra ortodossia ed eresia”.7

    Dopo il concilio la disputa andò avanti per decenni. Per qualche tempo i sostenitori dell’idea che voleva il Figlio uguale all’Iddio Onnipotente caddero addirittura in disgrazia. Per esempio, Martin Marty dice di Atanasio: “La sua popolarità conobbe alti e bassi ed egli fu esiliato così spesso [negli anni che seguirono il concilio] che divenne una specie di pendolare”.8 Atanasio trascorse anni in esilio perché esponenti politici e religiosi si opponevano alle sue opinioni che uguagliavano il Figlio a Dio.

    Perciò asserire che il Concilio di Nicea del 325 E.V. abbia affermato la dottrina della Trinità non è esatto. Quello che poi divenne l’insegnamento trinitario, a quel tempo non esisteva. L’idea che il Padre, il Figlio e lo spirito santo fossero ciascuno vero Dio e che i tre fossero uguali in eternità, potenza, posizione e sapienza, formando nel contempo un unico Dio — un Dio in tre persone — non fu formulata né da quel concilio né dai primi Padri della Chiesa. In The Church of the First Three Centuries leggiamo infatti:

    “L’attuale diffusa dottrina della Trinità . . . non trae alcun sostegno dal linguaggio di Giustino [Martire]: e questa osservazione può essere estesa a tutti i Padri preniceni, cioè a tutti gli scrittori cristiani dei primi tre secoli dopo la morte di Cristo. È vero che parlano di Padre, Figlio e Spirito santo o profetico, ma non dicono che sono coeguali, che sono un’unica essenza, che sono Tre in Uno, in nessuno dei significati oggi accettati dai trinitari. È vero l’esatto contrario. La dottrina della Trinità, com’è spiegata da questi Padri, era essenzialmente diversa da quella attuale. Lo affermiamo come un fatto dimostrabile alla stessa maniera di qualsiasi fatto della storia delle opinioni umane”.

    https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1992564
    Stimolata dall’eresia di Ario, che negava la divinità di Cristo e pertanto anche la Trinità divina, la Chiesa nel concilio di Nicea nel 325 sancisce in termini dogmatici l’esistenza dell’unico Dio, sussistente in tre Persone.

    La controversia ariana era una controversia cristologica che cominciò ad Alessandria d'Egitto fra i seguaci di Ario e i seguaci di Alessandro, vescovo di Alessandria. Mentre questi ultimi credevano che il Figlio fosse uguale al Padre in quanto alla divinità, cioè composto della stessa sostanza (nel senso aristotelico del termine), gli ariani credevano che Padre e Figlio fossero due distinti esseri divini: in particolare, il Figlio, pur essendo perfetto come creatura, era pur sempre creato dal Padre.

    Gran parte della disputa riguardava la differenza fra l'essere nato o creato e l'essere generato dal Padre. Gli ariani dicevano che i due concetti erano la stessa cosa, i seguaci di Alessandro no. In effetti, molti dei termini usati nel concilio di Nicea erano abbastanza oscuri per coloro che non parlavano il greco; le parole del greco koinè, come "essenza" (ousìa), "sostanza" (ipostasi), "natura" (physis), "persona" (prosopon) contenevano una varietà di significati che venivano direttamente desunti dai filosofi pre-cristiani e che non potevano che introdurre gravi incomprensioni se non spiegati adeguatamente. La parola homooùsion (= della stessa essenza) in particolare, che tra l'altro viene approssimativamente tradotta nel latino del Credo con consubstantialem, fu inizialmente poco apprezzata dai vescovi convenuti, per la sua vicinanza formale con gli eretici gnostici, che ne facevano uso abbondante nella loro teologia. In particolare, il termine stesso homooùsion era stato proibito dal Sinodo di Antiochia nel 264-268, per l'interpretazione sabelliana della Trinità, nota anche come modalismo.

    I seguaci dell'homooùsion credevano che seguire l'eresia ariana significasse spezzare l'unità della natura divina e rendere il Figlio ineguale al Padre, in palese contrasto con le Scritture ("Io e il Padre siamo una cosa sola", Gv 10,30).
    Gli ariani, dal canto loro, credevano che, siccome il Padre ha creato il Figlio, il Figlio deve essere stato emanato dal Padre e quindi essere meno del Padre, in quanto il Padre è eterno, ma il Figlio è stato creato dopo di lui, e, quindi, non è eterno (nel senso che Aristotele dà all'infinito, per es. Nel De Coelo). Anche gli ariani citavano le Scritture, per esempio citando Gv 14,28: "Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me."
    I seguaci dell'homooùsion rispondevano dicendo che la paternità di Dio, come tutti i suoi attributi, è eterna: il Padre è sempre stato Padre e quindi il Figlio è rimasto sempre Figlio, anche prima di esistere.

    Il Concilio decretò alla fine il trionfo dell'homooùsion, cioè che il Padre e il Figlio sono della stessa sostanza e sono co-eterni: i padri conciliari basarono questa dichiarazione sulla autorità apostolica e sulla tradizione cristiana. La formulazione finale di questo dogma si ritrova nel Credo Niceno.

    I 150 vescovi presenti pronunciarono la condanna di varie eresie (in particolare contro Macedonio di Costantinopoli che negava la divinità dello Spirito Santo), riaffermarono le decisioni del primo concilio ecumenico, quello di Nicea del 325, affermarono che lo Spirito Santo è consustanziale e coeterno con il Padre e il Figlio con cui forma la Trinità e riconobbero al vescovo di Costantinopoli il posto d’onore dopo quello di Roma.

    Fin dall'inizio della vita della Chiesa la coscienza trinitaria fu presente in modo esplicito in essa grazie alla realtà del Battesimo, della liturgia in generale e delle orazioni. Si vedano, ad esempio, i Simboli della fede[10] e gli Atti dei Martiri. La professione di fede in Cristo fu subito percepita come inseparabile dalla confessione del mistero intimo di Dio, cioè della sua Paternità. Parlare di Cristo vuol dire affermare che in Dio esistono Paternità e Filiazione.[11]

    La riflessione dei primi secoli precisa che Dio è un unico processo vitale; ciò che diciamo Dio può essere solo un'unica qualità, che viene indicata coi nomi di "essenza", "natura", "sostanza". Ma, secondo la rivelazione biblica, l'essenza più intima di Dio è un intreccio fatto di dare, ricevere e essere una cosa sola, che va qualificato come evento dell'amore divino.

    La professione della Trinità nella liturgia battesimale
    Le prime testimonianze della fede trinitaria richiamano il mistero pasquale e la sua applicazione alla salvezza di ogni uomo nella liturgia battesimale, in conformità al mandato di Gesù stesso in Mt 28,19 .

    I simboli stessi servivano per il Battesimo, mediante il quale si entrava a far parte della Chiesa. La Didaché (ca. 90-100) afferma che solo coloro che sono stati battezzati possono avvicinarsi alla mensa eucaristica[12], e prescrive per la liturgia battesimale una formula esplicitamente trinitaria, con tre immersioni o con l'effusione di acqua per tre volte sul capo. Il richiamo è alla risurrezione ed alla salvezza operata in Cristo dalla Trinità; nel II secolo è perciò chiaro che il Battesimo debba essere amministrato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo[13]. Anche nei pochi casi in cui nei primi secoli si attesta che il Battesimo veniva amministrato nel nome di Gesù, la professione di fede espressa nel simbolo assicurava la dimensione trinitaria del rito. Lo stesso dicono Giustino († 163-167) e Ireneo († 202). Importante soprattutto la testimonianza di quest'ultimo, che nella Dimostrazione della fede apostolica attribuisce un ruolo specifico ad ogni Persona della Trinità:

    « Per questa ragione, la nostra nuova nascita – il Battesimo – ha luogo grazie a questi tre articoli, che ci portano la grazia della nuova nascita in Dio Padre, per mezzo di Dio Figlio nello Spirito Santo. Poiché coloro che portano lo Spirito di Dio sono condotti al Verbo, cioè al Figlio, ma il Figlio li presenta al Padre, ed il Padre dona la incorruttibilità. Così, dunque, senza lo Spirito non è possibile vedere il Figlio di Dio, e senza il Figlio nessuno può avvicinarsi al Padre, in quanto il Figlio è la conoscenza del Padre, e la conoscenza del Figlio avviene mediante lo Spirito Santo. » (n. 7)
    Si tratta, dunque, di una dottrina indiscussa nella Chiesa, come è provato dal fatto che Ireneo cita questa dottrina senza ulteriori commenti.

    Il nome del Padre, del Figlio e dello Spirito servivano anche per distinguere il battesimo cristiano dagli altri battesimi giudaici.

    Le professioni di fede trinitarie
    L'esistenza di simboli di fede è attestata già nel Nuovo Testamento (cfr. At 8,37 ; Rm 10,9 ; Ef 1,13 ; 1Tim 6,12 ; Eb 4,14 ), e da ciò risulta che essi erano diffusi già nel I secolo. Si tratta di brevi formule liturgiche che servivano anche per la catechesi e per favorire la memorizzazione della dottrina, grazie anche alla struttura a domande e risposte. Come si è visto, esse avevano struttura trinitaria. Sant'Ireneo parla esplicitamente di tre articoli del simbolo, uno per ciascuna Persona[14]. Con Ippolito di Roma († 235) già le domande si sono convertite in un credo completo, con struttura tripartita[15]. A partire da questo momento, le formule si moltiplicano.

    Tertulliano († 222) fa appello alla professione di fede nella lotta contro le eresie, autentico giuramento che costituisce con il Battesimo propriamente detto un unico sacramentum fidei:

    « A chi si manifesta la verità senza Dio? Chi conosce Dio senza Cristo? Chi vive di Cristo senza lo Spirito? A chi si comunica lo Spirito senza il sacramento della fede? » (De Anima, 1: PL 2, 688.)
    Già agli inizi del IV secolo è poi chiaramente testimoniato il Simbolo degli Apostoli.

    La professione della Trinità nella liturgia eucaristica
    Anche la liturgia eucaristica è legata al mistero trinitario fin da subito. Scrive Giustino:

    « Poi, a colui che presiede l'assemblea dei fratelli, si portano un pane e un calice d'acqua e di vino, che questi prende in mano, rendendo gloria e lode al Padre dell'universo, nel nome del Figlio e dello Spirito Santo, e compiendo a lungo un ringraziamento (eucharistian) per questi beni che Lui, per Sua grazia, ci ha donato; quando ha terminato le preghiere e il ringraziamento, tutto il popolo presente acclama, rispondendo: Amen » (Prima Apologia, 65[16])
    Lo stesso schema è presente nella Traditio Apostolica (metà del III secolo):

    « Ti ringraziamo Signore, per Gesù Cristo tuo Figlio amatissimo, che hai inviato negli ultimi tempi come salvatore, redentore e messaggero della tua volontà, che è il Tuo Verbo inseparabile per mezzo del quale hai creato ogni cosa, che per la tua benevolenza hai inviato dal cielo al seno di una Vergine e che fu concepito e si incarnò e si è manifestato come tuo Figlio, nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Santa [..]. Ti preghiamo che tu faccia scendere il tuo Santo Spirito sul sacrificio della santa Chiesa, che porti all'unità tutti coloro che si comunicano e che li riempia con lo Spirito Santo, per rafforzare la loro fede nella verità. Così ti lodiamo e ti glorifichiamo per tuo Figlio Gesù Cristo. Per Lui ti sia resa gloria ed onore a te, Padre e Figlio, con lo Spirito Santo, nella Chiesa santa, ora e nei secoli dei secoli. Amen. » (n. 4[17])
    Si può notare l'epiclesi, cioè l'invocazione allo Spirito Santo perché santifichi i doni, e la dossologia finale.

    Il fenomeno è generale: la confessione trinitaria è presente nella liturgia eucaristica perché la dimensione trinitaria è essenziale nella salvezza cristiana e quindi nella vita sacramentale. In quest'ultima è essenziale il ruolo dello Spirito Santo, "donatore della presenza Trinitaria"[18].

    Il carattere trinitario dell'orazione cristiana
    In generale la dimensione trinitaria è essenziale per tutta l'orazione cristiana, che è in continuità con quella giudaica, ma si differenzia sostanzialmente da essa perché si rivolge al Padre attraverso Cristo, con il quale possiamo essere in comunione per l'azione dello Spirito Santo.

    Origene dice che i cristiani assunsero la tradizione giudaica di iniziare ogni orazione con una lode a Dio, che adesso però è la Trinità[19], come appare in maniera evidente nel Segno della Croce.

    La dossologia trinitaria nell'inno Phos hilarón
    « Gioioso splendor,
    della gloria del Padre eterno celeste
    santo beato, O Cristo Gesù,
    giunti al tramonto e ammirando la luce vespertina,
    inneggiamo al Padre ed al Figlio,
    e al Santo Spirito Dio.
    È giusto lodarti in ogni tempo, con voci sante,
    O Figlio di Dio, datore di vita,
    per questo il mondo ti dà gloria. »
    La dossologia "Gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo" diventa comune nel IV secolo nell'ambito della lotta contro l'arianesimo, ma risale al II/III secolo, perché appare nell'inno Phos hilarón appartenente alla liturgia dei vespri orientale:[20]

    Presto questa dossologia sarà recitata alla fine di ogni salmo, ed i Padri concluderanno non solo le loro orazioni, ma anche i loro scritti con questa invocazione[21].

    La confessione della fede trinitaria investe, così, tutta la vita dell'uomo, segnandone i momenti più importanti, dall'inizio fino al suo compimento, come avviene,significativamente, con l'estrema confessione dei martiri, quando la liturgia si traduce in vita e la vita in liturgia, poiché queste formule suggellano l'estremo sacrificio e la suprema testimonianza dei cristiani. Significative sono le ultime parole di San Policarpo:

    « Padre del tuo amato e benedetto Figlio (τοῦ ἀγαπητοῦ καὶ εὐλογητοῦ παιδός σου) Gesù Cristo, per mezzo del quale ti abbiamo conosciuto, Dio degli angeli e delle potestà, ti benedico per avermi ritenuto degno di questo giorno e di questo momento, rendendomi partecipe, nel numero dei martiri, del calice del tuo Cristo per la risurrezione dell'anima e del corpo nella vita eterna e nell'incorruttibilità dello Spirito Santo. Possa io oggi essere accolto fra loro innanzi a te in un sacrificio pingue e gradito, quale tu stesso mi hai preparato e manifestato e porti ora a compimento, Dio verace e leale. Perciò io ti lodo anche per tutte le cose, ti benedico, ti rendo gloria per mezzo dell'eterno gran sacerdote Gesù Cristo tuo Figlio diletto (ἀγαπητοῦ σου παιδός), e per mezzo suo sia gloria a te in unione con Lui nello Spirito Santo ora e sempre nei secoli venturi, Amen. »
    (Martirio di Policarpo, 14[22])
    L'uso di παῖς, paîs al posto di υἱός, yhiós per indicare Gesù rivela l'antichità del testo, in quanto la letteratura cristiana più antica indicava il Signore con il primo termine, che racchiude in sé sia il significato di servo (l'umanità), che quello di Figlio (divinità). L'aggettivo ἀγαπητός, agapetós equivale poi a indicare Cristo come il Figlio Unigenito.

    Se tu che non ti sei degnato di leggere i link che ti ho dato.
    Quindi la colpa è tua non mia.
    Nell'articolo da te riportato è stato detto che la Trinità sarebbe un concetto pagano derivato dall'adorazione del sole, della luna e delle stelle, insomma sproloqui senza ne capo ne coda.

    https://it.cathopedia.org/wiki/Trinit%C3%A0

    https://it.cathopedia.org/wiki/Concilio_di_Nicea_I

    https://it.cathopedia.org/wiki/Conci...stantinopoli_I

    Certo, nella Sacra Scrittura non troviamo l’espressione: “Dio è trinità”. Ma le tre persone divine sono ben attestate nei Vangeli.
    Parlare esplicitamente di Trinità divina sarebbe stato per tanti suoi uditori l’equivalente che introdurre il politeismo.


    https://www.amicidomenicani.it/perch...aintendimento/
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    Predefinito Re: Stati Uniti, l'Indiana vieta l'aborto fin dal concepimento

    Citazione Originariamente Scritto da Geralt di Rivia Visualizza Messaggio
    LA TRINITA’ NON E’ BIBLICA, E’ FALSA
    Lo spirito santo non è una terza persona, lo spirito non è una divinità

    Lo spirito non è un dio e nemmeno un angelo

    Lo spirito santo non ha nome ne un inizio

    La trinità non esiste

    Lo spirito è la potenza di Dio, la forza di Dio

    Basta leggere questa Scrittura per conoscere meglio la verità:

    Luca 15

    Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.



    La Scrittura dichiara che Cristo è il Figlio di Dio. Quindi è evidente che lo spirito non è una “persona” o un dio, altrimenti la Scrittura dichiarando che Cristo è il Figlio di Dio sarebbe falsa.

    https://lasperanzaevita.myblog.it/20...blica-e-falsa/
    Che lo Spirito Santo sia una persona è attestato dalle parole di Gesù, che ne parla come di una Persona e nei suoi riguardi usa il pronome personale: “Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.” (Gv 14,2); “Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me” (Gv 15,26); “Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13).

    https://www.google.com/url?client=in...AlLrTqwyIOnBDV

    Lo Spirito Santo è una Persona.

    Gv 14, 26: Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

    Gesù manderà lo Spirito Santo; per indicarlo Gesù usa egli, quindi considera lo Spirito Santo una Persona. Inoltre Gesù dice che lo Spirito Santo verrà ad insegnare; solo una persona può insegnare, di certo non una forza.

    Gv 15, 26: Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà Testimonianza.

    Ancora una volta Gesù usa il pronome personale egli, ed in più il testimoniare che è una funzione propria di una persona.

    Gv 16, 7-8: Ora io vi dico lo verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

    Di nuovo Gesù usa il pronome personale egli ed il verbo convincere, azione che può fare solo una persona.

    Gv 16, 9: Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

    Lo Spirito Santo è il difensore di Gesù; egli fa capire al mondo che è stato uno sbaglio uccidere Gesù. Lo Spirito Santo non ci dice qualcosa di nuovo, ma viene a ricordarci ciò che Gesù ha detto o ha fatto; lo Spirito Santo ci guida e ci ricorda sempre, qualsiasi cosa facciamo, che Gesù è Dio e merita onore e rispetto.

    Gv 16, 12-14: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non porterà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.

    Gesù, quando era in vita, ha detto molte cose, ma i suoi discepoli non hanno compreso ciò che egli ha detto. Lo Spirito Santo parla e glorifica Gesù (solo una persona parla e glorifica); in più egli prenderà ciò che ha detto Gesù, e che i discepoli non hanno compreso, e l'annunzierà a tutti.

    Mt 12, 31-32: Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonato agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonato. A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonato né in questo secolo, né in quello futuro.

    La bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata né in questa vita né in quella futura; ma qual è questa bestemmia contro lo Spirito Santo? Analizziamo il brano di 1 Cor 12,3: Ebbene io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio, può dire: Gesù è anatema, così nessuno può dire: Gesù è Signore se non sotto l'azione dello Spirito Santo.

    Solo sotto l'azione dello Spirito Santo si può dire che Gesù è il Signore (Kyrios); nel dire che Gesù non è Dio, si fa una bestemmia contro lo Spirito Santo che ci fa dire l'opposto. Quindi dire che Gesù non è Dio (per le persone che lo hanno conosciuto tramite la Bibbia) è dire una bestemmia contro lo Spirito Santo, una bestemmia che non sarà perdonata né in questa vita, né nella prossima.

    1 Cor 3, 16-17: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi.

    Il nostro corpo, dal giorno del battesimo, è tempio (in greco Naos), casa dove abita Dio. Se lo Spirito Santo abita in me, è una Persona perché in una casa abita una persona; lo Spirito Santo abita in noi dal Battesimo.

    Il tempio di Dio si distrugge con il peccato (in particolare con i peccati mortali); chi distrugge il tempio di Dio, sarà distrutto da Dio perché il nostro corpo è Santo e non deve essere profanato.

    http://www.parrocchiasanfilippoapost...anto-e-persona
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