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Supermario
Rubo una perla al @
Il viaggiatore notturno
Tanto per farvi capire da quante migliaia di anni va avanti questa litania sui "giovani d'oggi"...
«I giovani sono magnanimi; poiché non sono ancora stati umiliati dalla vita, anzi sono inesperti delle ineluttabilità, e il ritenersi degni di grandi cose è magnanimità: e ciò è proprio di chi è facile a sperare (…). Essi credono di sapere tutto e si ostinano al proposito; questa è appunto la causa del loro eccesso in tutto» (Aristotele, IV secolo a.C.).
«Questa gioventù di sbarbati... non prevede ciò che è utile, sperperando i suoi soldi». (Orazio, I secolo a.C.).
«I giovani non sono mai stati più sfacciati, sì mai più ferocemente sfacciati... gli anziani sono disprezzati, gli onorevoli sono disprezzati, il magistrato non è temuto» (Thomas Barnes, 1624).
«Dove sono finiti il vigore virile e l'aspetto atletico dei nostri antenati? Questi possono essere i loro eredi legittimi? Sicuramente no; una razza di frivoli effeminate, emaciati ed innamorati di se stessi non può mai essere discendente in linea diretta dagli eroi di Potiers e di Agincourt...» (lettera su un giornale, 1771).
«Il libero accesso di molti giovani a romanzi e opere teatrali ha avvelenato la mente e corrotto la morale di molti giovani promettenti...» (Enos Hitchcock, 1790).
«...una spaventosa moltitudine di selvaggi ignoranti... [ragazzi] con cani alle calcagna e altre prove di abitudini dissolute... [ragazze che] guidano carri di carbone, cavalcano cavalli, bevono, imprecano, combattono, fumano, fischiano e non si prendono cura di nessuno... la morale dei bambini è dieci volte peggiore di prima» (Anthony Ashley Cooper, 1843).
«Mai la gioventù è stata esposta a tali pericoli di perversione e arresto come nella nostra terra e nei nostri giorni. La crescente vita urbana con le sue tentazioni, prematurità, occupazioni sedentarie e stimoli passivi proprio quando è più necessaria una vita attiva, emancipazione precoce e un senso di diminuzione sia per il dovere che per la disciplina...» (Granville Stanley Hall, 1904).
«Sfidiamo chiunque vada in giro con gli occhi aperti a negare che ci sia, come mai prima d'ora, un atteggiamento da parte dei giovani che è meglio descritto come grossolanamente sconsiderato, scortese e assolutamente egoista» (Hull Daily Mail, 1925).
«Probabilmente non c'è nessun periodo nella storia in cui i giovani abbiano dato un'espressione così enfatica alla tendenza a rifiutare ciò che è vecchio ea desiderare ciò che è nuovo» (Portsmouth Evening News, 1936).
«Molti [giovani] oggigiorno erano così coccolati che si erano dimenticati che esisteva una cosa come camminare, e si dirigevano automaticamente verso gli autobus... a meno che non facessero qualcosa, il futuro del camminare era davvero molto misero» (Falkirk Herald, 1951).
«Alcuni [amici 35enni] stanno lasciando il nido dei loro genitori. Molti amici si sposano o hanno un bambino per la prima volta. Non stanno cambiando lavoro, perché hanno finalmente ottenuto una carriera "significativa", forse dopo un decennio di lavori a campana alla ricerca di un'identità. Stanno facendo il tipo di cose che la nostra società si aspettava dai 25enni» (Wall Street Journal, 1984).
«Ciò che distingue davvero questa generazione da quelle precedenti è che è la prima generazione nella storia americana a vivere così bene e a lamentarsene così amaramente» (Washington Post, 1993).