Originariamente Scritto da
Il viaggiatore notturno
Oggi inauguriamo una nuova rubrica dal titolo Una volta, dedicata ai racconti commossi dei nostri vecchi, che ci ricordano con nostalgia di quanto era meglio una volta. Non si sa precisamente che cosa e quando, però era meglio.
Puntata #1. Le vacanze al mare di una volta.
Una volta il mare non era come adesso, che tu scendi con calma, ti pigli un caffè al bar con gli amici, passi un attimo in salumeria e ti fai fare un panino veloce da portare nello zaino e poi in spiaggia verso l'una te lo mangi al volo con una birretta fresca e stai a posto per il resto della giornata che ti rilassi a prendere il sole e ogni tanto ti fai una nuotata rinfrescante.
Una volta si partiva all'alba tutta la famiglia, dodici persone stipate dentro una Seicento come i profughi albanesi a bordo della Vlora, con i più piccoli che viaggiavano nel portabagagli o sul tetto. Dentro la macchina si moriva di caldo, ma guai ad aprire i finestrini perché alla mamma si rovinava la messa in piega e il papà aveva la cervicale e non poteva stare in mezzo alla corrente, però in compenso si fumava quelle tre o quattro sigarette a tenuta stagna, giusto per fare irrobustire un po' i bambini.
Dovete sapere che una volta al mare non ci si andava per svagarsi e farsi due bagni, ma per mangiare. Per una giornata al mare la nonna cominciava a cucinare una settimana prima, che quello lo spazio in macchina era troppo e quindi bisognava portare 12 kg di pasta al forno, altri 12 kg di parmigiana di melanzane, 3 quintali di cotolette a doppia frittura, mozzarella in carrozza, pesche, cocomero, una damigiana di vino da 25 litri e due thermos di caffè bollente.
Dopo pranzo la mamma cominciava con la litania: "Dovete aspettare tre ore prima di fare il bagno, se no si blocca la digestione!", e tu avresti voluto risponderle: "E per forza, con tutto quello che ci hai fatto mangiare stiamo in coma farmacologico!", ma non potevi perché poi pigliavi pure le mazzate.
Che poi una volta quasi nessuno sapeva nuotare, perciò fare il bagno significava per lo più tirarsi due schizzi e sbracciarsi un po' come papere davanti alla riva, dove l'acqua ha la stessa temperatura del brodo dei tortellini.
Un'altra caratteristica delle giornate al mare di una volta è che non esistevano le protezioni solari, o se esistevano si usavano molto raramente, e lo potete capire da soli che dodici persone sotto un ombrellone non ci potevano stare tutte, c'era posto solo per la sedia della nonna e per i contenitori del cibo, e quindi una volta tornati a casa, distrutti per l'alzataccia mattutina, per il viaggio di andata e ritorno in condizioni disumane e per un pranzo che poteva sfamare mezza Africa, avevate pure le ustioni di terzo grado sul 90% del corpo.
Una volta era meglio.
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