Armata Rossa
Un'ondata di stupri e violenze sessuali colpì il centro Europa tra il 1944 e il 1945, mentre gli anglo-americani e l'Armata Rossa sovietica si aprivano la strada verso il cuore del continente.[1] In Germania cominciarono il 21 ottobre 1944, quando le truppe russe attraversarono il ponte di Angerapp, sfogando la rabbia nel massacro di Nemmersdorf prima di essere respinti indietro alcune ore più tardi.
La maggior parte dei crimini fu commessa nella zona d'occupazione sovietica; le stime del numero di donne violentate dai soldati sovietici si aggira attorno alle decine di migliaia fino ai due milioni.[2][3][4][5][6] In molti casi furono vittime le donne, circa il 60-70% delle volte.[7] Almeno 100.000 donne si pensa siano state stuprate solo a Berlino, in base al tasso di aborti riportati negli ospedali dell'epoca nei mesi successivi,[4] causando dopo gli aborti la morte di circa 10.000 donne.[8] Le morti di donne in relazione agli stupri in Germania sono stimate in circa 240.000.[9][10] Antony Beevor descrisse tutto ciò come "il più grande fenomeno di stupro di massa nella storia" e concluse che almeno un milione e quattrocentomila donne furono violentate solamente nella Prussia orientale, Pomerania e Slesia.[11]
Natalya Gesse, al tempo una corrispondente di guerra sovietica, afferma che i soldati russi violentarono donne tedesche dagli otto agli ottanta anni. Le donne russe non furono trattate con la stessa indiscriminata brutalità dai soldati tedeschi negli anni precedenti, sebbene anch'esse furono stuprate dai militari.[12] Tuttavia, il veterano russo Vsevolod Olimpiev afferma che "le relazioni tra i soldati sovietici e la popolazione tedesca, dove vi furono, erano indifferenti e neutrali. Nessuno, almeno nel nostro reggimento, molestò o toccò alcuno. Oltretutto, quando passavamo nei pressi di una famiglia tedesca con dei bambini che moriva di fame condividevamo il nostro cibo con loro senza che dicessero una parola".[13]
Dopo l'estate del 1945, i soldati sovietici colti in flagrante nelle violenze cominciarono ad essere puniti, con arresti fino all'esecuzione.[14] Tuttavia, gli stupri continuarono fino all'inverno 1947-1948, quando le autorità sovietiche confinarono le truppe sovietiche in posti di guardia e baracche,[15] separandoli completamente dalla popolazione civile.
“Per capire chi vi comanda basta scoprire chi non vi è permesso criticare”