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  1. #2211
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Palestina: “Israele usa i cadaveri dei palestinesi nei laboratori sperimentali”
    Photo of Redazione Redazione Send an email16/07/2022

    Palestina – Il primo ministro palestinese Mohammad Shtayyeh afferma che Israele continua a trattenere i corpi dei palestinesi uccisi dalle forze del regime per usarli nei laboratori delle scuole di medicina in flagrante violazione dei diritti umani. Il primo ministro ha fatto queste osservazioni lunedì alla riunione settimanale del gabinetto nella città di Ramallah.

    Il premier palestinese ha inoltre invitato le università del mondo a boicottare i college israeliani coinvolti in questo scandalo, per fare pressione su Tel Aviv affinché mostri rispetto per i palestinesi morti e per rilasciare immediatamente le dozzine di cadaveri trattenuti.

    Shtayyeh ha aggiunto che la violenza di Israele contro i palestinesi non si fermerà, affermando che il numero di persone uccise dalle forze israeliane ha raggiunto 78 nei territori occupati dall’inizio del 2022, inclusi 15 bambini.

    Negli ultimi mesi si sono verificati pesanti scontri tra le forze israeliane e i palestinesi sulle politiche di espansione degli insediamenti di Tel Aviv nei territori palestinesi occupati.

    Insediamenti in Palestina
    Circa 700mila israeliani vivono in oltre 230 insediamenti costruiti dall’occupazione nel 1967 dei territori palestinesi della Cisgiordania e Gerusalemme Est. Tutti gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale poiché sono costruiti su terra occupata. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato le attività di insediamento di Israele in diverse risoluzioni.

    Shtayyeh ha inoltre affermato che i palestinesi rifiutano categoricamente il lavoro di insediamento svolto dalle autorità israeliane nella città occupata di Gerusalemme. Ha aggiunto che le autorità israeliane cercano di estendere il loro controllo sulle terre di proprietà dei palestinesi nella città santa, in particolare quelle vicino al complesso della moschea di al-Aqsa, sottolineando che il suo gabinetto non accetterà questi atti.

    Shtayyeh ha affermato che il regime occupante continua a minare le fondamenta della Palestina sequestrando più terre palestinesi e controllando la Cisgiordania. Il primo ministro palestinese ha sottolineato che l’anno scorso le autorità israeliane hanno confiscato oltre 25mila dunum di terra di proprietà palestinese e sradicato 17.755 alberi in tutta la Cisgiordania, aggiungendo che hanno demolito 179 pozzi con una capacità di circa 34mila metri cubi d’acqua.

    Israele ha già occupato migliaia di dunum di terreni agricoli palestinesi per costruire ed espandere nuove colonie in varie aree della Cisgiordania. Negli ultimi anni, Israele ha accelerato l’espansione degli insediamenti su una scala senza precedenti. Israele continua anche a rubare l’acqua limitando l’accesso dei palestinesi ad essa, mentre aumenta il controllo dei coloni estremisti sulle risorse idriche nei territori occupati. Ma per l’Occidente questi non sono crimini.

    di Redazione

    https://ilfarosulmondo.it/palestina-...sperimentali/#
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  2. #2212
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Tratto da: https://www.maurizioblondet.it/i-vac...ano-a-nuotare/

    Una startup israeliana produrrà embrioni umani privi di cervello in grembi meccanici per prelevarne gli organi
    Lascio a voi la lettura e l’eventuale orrore – Mi limito a commentare: quanto tutto ciò è tipicamente giudaico! Chi viene educato a considerare i non ebrei “animali parlanti” (come sancisce il Talmud e insegnano in famiglia), tratta l’umanità come mera carne, da manipolare, dilapidare, uccidere senza scrupoli. Questa del Grand Reset in via di realizzazione è l’epoca d’oro del talmudismo, incerto modo.

    L'articolo dell'orrore:

    Una startup israeliana produrrà embrioni umani privi di cervello in grembi meccanici per prelevarne gli organi



    A dire degli scienziati, per prelevarne gli organi senza problemi etici.

    Questa follia è stata pianificata come un nuovo progetto di avvio commerciale ( link all’archivio ).

    Un team di imprenditori israeliani sta progettando di coltivare embrioni umani in uteri artificiali. Dopo che saranno cresciuti, gli organi potrebbero essere prelevati da tali bambini. Per evitare dilemmi etici, gli embrioni umani verranno coltivati ​​senza testa . Non scherzo. L’articolo non spiega come la crescita di embrioni umani senza testa possa “evitare dilemmi etici”, lasciando al lettore la necessità di capirlo da solo.

    L’idea di questa startup è quella di

    prendere le cellule staminali da un dato individuo, come te o me
    modificare il codice genetico di quelle cellule staminali per prevenire la formazione di una testa (o cervello) umano durante lo sviluppo come embrione
    seminare queste cellule geneticamente modificate in un barattolo che funge da utero artificiale e far crescere un embrione umano artificiale, ma senza testa
    Secondo la startup, questo in qualche modo “evita dilemmi etici”
    Sebbene Hanna non pensi che un embrione artificiale fatto da cellule staminali e tenuto in un laboratorio possa mai essere considerato un essere umano, ha un piano di emergenza per assicurarsi che non ci sia confusione. È possibile, ad esempio, modificare geneticamente le cellule di partenza in modo che l’embrione modello risultante non sviluppi mai una testa . Limitarne il potenziale potrebbe aiutare a evitare dilemmi etici . “Pensiamo che questo sia importante e abbiamo investito molto in questo “, afferma Hanna.

    Questo piano ha alcune possibilità interessanti e l’articolo menziona gli anziani che trarrebbero beneficio dalle cellule immunitarie giovanili.

    Leggi anche: AGENDA TRANSUMANISTA | Scienziati cinesi ricreano il grembo materno AI robot mentre i tassi di fertilità in tutto il mondo precipitano a un ritmo allarmante

    L’articolo non lo dice ad alta voce, ma forse un grande mercato di riferimento sarebbero tutti gli anziani che hanno distrutto le loro cellule immunitarie attraverso iniezioni di “vaccino Covid” e vogliono invertire l’effetto che il vaccino ha avuto sul loro sistema immunitario.

    Ad ogni modo, il piano, da spiegare in parole povere, sarebbe più o meno questo: se invecchio, e avessi bisogno di un organo sostitutivo che non risenta dell’invecchiamento, potrei pagare questa startup per far crescere un bambino artificiale , senza testa, ma per il resto, una copia di me quando ero bambino. Quindi potrebbero prelevare organi da quel bambino senza testa per trapiantarli nel mio corpo che invecchia, evitando il rigetto immunitario visto con trapianti regolari.

    Si noti che i trapianti non sono ESATTAMENTE una copia dei miei organi, poiché portano un codice genetico modificato che è stato alterato per prevenire la formazione di una testa nell’utero. Quella piccola distinzione è, a quanto pare, persa nelle teste dei promotori di questa idea.

    Poiché gli organi infantili sono troppo piccoli per un adulto, l’articolo menziona le “cellule immunitarie”, che sono solo cellule. Ma, immagino, un bambino così senza testa potrebbe continuare a crescere su una scala temporale accelerata, per fornire organi sostitutivi a grandezza naturale per gli anziani.

    Questa NON è una teoria del complotto, poiché tutte le informazioni sono nell’articolo. se sembra folle, non è perché l’ho inventato io, sto solo raccontando di nuovo la storia.

    Pagheresti per coltivare una tua copia senza testa per prelevare organi? Pensi che non ci siano problemi etici?

    Fonte: https://igorchudov.substack.com/

    https://www.databaseitalia.it/embrio...mbi-meccanici/
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    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #2213
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Ben Bernanke, il Nobel a chi genera crisi sempre peggiori
    13 Ottobre 2022

    di MATTEO CORSINI

    La notizia che Ben Bernanke sia stato insignito del premio Nobel per l’economia 2022, assieme a Douglas Diamond e Philip Dybvig, non stupisce, alla luce della lettura mainstream degli eventi degli ultimi tre lustri. Il premio è stato attribuito per i lavori che i tre autori hanno compiuto in merito alle crisi bancarie e all’individuazione dei salvataggi pubblici come strumento per contrastare esiti peggiori quando la fiducia dei depositanti viene meno.

    Bernanke è indubbiamente il più noto dei tre, essendo stato presidente della Federal Reserve dal 2006 al 2014, periodo nel quale ha gestito il salvataggio delle grandi banche americane dopo il default di Lehman Brothers e introdotto il quantitative easing.

    Le sue azioni sono state coerenti con le conclusioni tratte nell’ambito dei suoi lavori accademici sulla Grande Depressione. Che, se mi si concede la semplificazione, forniscono una lettura di quei fatti diametralmente opposta a quella, per esempio, di Murray Rothbard in “America’s Great Depression”. Le banche in regime di riserva frazionaria sono intrinsecamente fragili e la loro solvibilità dipende dalla fiducia (spesso mista a ignoranza) dei depositanti. La quale, se viene meno, può generare la corsa agli sportelli e il default, con tanto di effetto domino sulle concorrenti.

    Lungi dall’aver messo in discussione il regime di riserva frazionaria, Bernanke esalta il ruolo della banca centrale come prestatore di ultima istanza e il salvataggio delle banche in difficoltà. Ciò per evitare conseguenze peggiori a livello sistemico. Va da sé che contenere l’azzardo morale in un contesto del genere è praticamente impossibile. Quindi ogni “soluzione” di una crisi pone le basi per quella successiva, che peraltro tenderà ad avere dimensioni maggiori.

    Altro elemento tipico è l’incremento della regolamentazione, che incrementa l’interventismo, ma non risolve il problema. Semplicemente lo sposta in un altro settore della finanza.

    Dalla crisi nata da una politica monetaria espansiva di cui lo stesso Bernanke è stato protagonista e le cui conseguenze ha “risolto” con salvataggi e QE si è passati a una situazione attuale ancora più fragile. Quanto basta, evidentemente, per vincere il Nobel per l’economia!

    https://www.miglioverde.eu/ben-berna...mpre-peggiori/
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  4. #2214
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

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  5. #2215
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

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  6. #2216
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

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  7. #2217
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    Predefinito Le origini nascoste dell’antisemitismo.

    Sfatando i miti che, da quasi un secolo, circondano la polemica antisemita, lo storico “revisionista” Gian Pio Mattogno espone le origini dell’antisemitismo da una prospettiva nuova e del tutto rivoluzionaria, attraverso la quale è possibile fare luce anche sulla vera natura dell’ebraismo, che è profondamente razzista ed esclusivista

    Un sondaggio condotto dalla rivista ebraica Tablet, ha recentemente dimostrato che «le persone più istruite tendono ad avere una maggiore antipatia verso gli ebrei rispetto alle persone meno istruite», poiché essendo appunto istruite, conoscono più di ogni altro la “questione ebraica“. Ma, tuttavia, sorge una domanda: se l’antisemitismo non è generato dall’ignoranza o dal pregiudizio (come dichiara da sempre la storiografia accademica), allora da dove trae origine?

    Per rispondere a tale domanda e fare luce sulla vera natura dell’antisemitismo, la redazione di Ardire ha deciso di riproporre una vecchia (ma preziosissima) intervista di Giovanna Canzano allo storico “revisionista” Gian Pio Mattogno, autore “politicamente scorretto” e fra i massimi esperti in Italia di ebraismo. In essa, vengono mostrate le vere ragioni dell’antisemitismo in maniera chiara ed esaustiva, sfatando una volta per tutte i miti e le false verità che, da quasi un secolo, attorniano la polemica antisemita. Buona lettura!

    – Quali sono le ragioni della universale inimicizia degli ebrei con le altre popolazioni del mondo e le altre religioni?

    – La risposta è già implicita nella domanda, e segnatamente nell’aggettivo “universale”. Dobbiamo chiederci infatti per quale ragione, ovunque siano entrati in contatto con altri popoli, gli ebrei abbiano sempre suscitato sentimenti di diffidenza, di avversione e di aperta ostilità. Gli apologeti ebrei e i loro ausiliari attribuiscono questi sentimenti all’ignoranza, al pregiudizio, all’intolleranza. Qualcuno, scomodando la psicanalisi, ha definito l’antisemitismo (ma è più corretto parlare di “antigiudaismo”) «nevrosi individuale e collettiva», «psicosi di massa», «malattia atavica», «demonopatia» ed altre scemenze del genere. La verità è molto più semplice. Le cause reali dell’antigiudaismo sono state perfettamente individuate da uno scrittore ebreo, Bernard Lazare, autore di una storia dell’antisemitismo apparsa nel 1894 e recentemente tradotta anche in italiano. Si chiede Lazare: «Perché di volta in volta gli ebrei furono fatti segno di una universale inimicizia da parte degli alessandrini e dei romani, dei persiani e degli arabi, dei turchi e delle nazioni cristiane?» E ammette onestamente che, di fronte a una tale unanimità di atteggiamenti ostili, le cause dell’antigiudaismo non potevano che risiedere negli ebrei stessi, e precisamente nel loro «esclusivismo etnico-religioso», nella loro «asocialità» e «misantropia», nella loro «protervia imperialistica». L’antigiudaismo fu solo una conseguenza logica e inevitabile di tutto ciò.

    – Quando compaiono storicamente le prime manifestazioni di ostilità nei confronti degli ebrei e quando nasce una vera e propria “questione ebraica”?

    – Il primo rapporto conflittuale tra ebrei e non-ebrei (in questo caso tra ebrei ed egizi) risale alla più remota antichità biblica ed è narrato all’inizio del libro della Genesi. Il patriarca Abramo scende in Egitto con la moglie Sara, ancora di bell’aspetto nonostante l’età. Nel timore di essere ucciso, la convince a spacciarsi per sua sorella e Sara diventa la concubina del Faraone. Abramo viene ben trattato in grazia di lei, «ricevendo greggi e armenti, asini, servi e serve, asine e cammelli». Allora interviene Jahvè, ma il Dio giudaico, invece di biasimare il lenocinio di Abramo, colpisce l’incolpevole Faraone con grandi piaghe. Questi, dopo aver rimproverato Abramo per aver mentito sulla moglie, lo caccia dal paese e il patriarca abbandona l’Egitto «molto ricco di bestiame, di argento e di oro». Un’altra manifestazione di ostilità nei confronti degli israeliti è descritta invece nel libro di Ester ed è ambientata nel V secolo a.C., all’epoca della dominazione persiana. Aman, visir di Assuero, sollecita dal monarca un editto contro i giudei. Nella lettera inviata ai satrapi e ai governatori, il re accusa i giudei di misantropia e di attività sediziosa ed ordina che vengano giustiziati. Ma grazie alle macchinazioni di Ester, la moglie ebrea di Assuero, e di Mardocheo, tutore di Ester, divenuto primo ministro, Aman viene impiccato e i nemici dei giudei sterminati. Tuttavia, una vera e propria questione ebraica nasce solo nell’età ellenistico-romana, quando già all’inizio della diaspora gli ebrei erano divenuti una temibile potenza internazionale. Fu proprio in questo periodo che, da parte di numerosi scrittori greco-romani, vennero formulate contro gli ebrei quelle accuse destinate a diventare un filo conduttore della polemica antigiudaica: esclusivismo etnico-religioso, asocialità, misantropia e perfino aspirazione al dominio mondiale. Per un approfondimento di tutte queste tematiche, mi permetto di rinviare al mio libro ‘L’antigiudaismo nell’antichità classica’ .

    – Su quali testi della tradizione giudaica i polemisti antigiudei fondano le loro accuse?

    – Gli autori classici ignoravano totalmente le fonti coeve della tradizione rabbinica; le loro accuse si fondavano su conoscenze più o meno occasionali, su esperienze personali o su informazioni provenienti dalla Palestina e dalle comunità ebraiche della diaspora. Oggi i principali testi della tradizione rabbinica sono disponibili, soprattutto in inglese e in tedesco, e possono essere facilmente consultabili, ma per lungo tempo gli insegnamenti dei rabbini, tramandati dapprima oralmente e fissati poi per iscritto in ebraico e in aramaico, rimasero pressoché inaccessibili ai gentili. Successivamente, dopo le prime edizioni a stampa e grazie all’opera di autorevoli ebraisti cristiani, fu possibile conoscere la vera natura della religione giudaica attingendo direttamente alle fonti della tradizione rabbinica. Non a caso, uno dei più profondi conoscitori delle tradizioni giudaiche, Johann Andreas Eisenmenger, intitolò la sua opera ‘Entdecktes Judenthum’, cioè ‘Giudaismo svelato’. È proprio su queste fonti che i polemisti antigiudei fondano le loro accuse. Le fonti più autorevoli sono: la Torah, il Midrash, il Talmud; i codici, tra cui il Mishneh Torah di Maimonide, lo Shulhan Aruch di Joseph Caro, il Kizzur Shulhan Aruch di Salomon Ganzfried; i responsi, cioè le soluzioni date dai rabbini ai problemi di utilità pratica che si ponevano alle comunità della diaspora. Un esame critico di tali fonti consente di individuare la vera natura dello spirito giudaico e le cause reali dell’antigiudaismo. La religione giudaica si basa su alcuni principi fondamentali: la rivelazione di Jahvè a Israele, l’elezione di Israele da parte di Jahvè, il “patto” fra Jahvè e Israele. Le conseguenze logiche e inevitabili di questi principi furono (e sono tuttora) un rigido esclusivismo etnico-religioso, un’arrogante protervia, un odio viscerale e implacabile contro tutti i “goyim” (i non-ebrei), considerati idolatri, impuri e malvagi, una esplicita volontà di dominio universale. Tutto ciò non è il frutto del “pregiudizio” o dell’ “intolleranza”, ma è comprovato dagli stessi testi della tradizione rabbinica e riconosciuto fra gli altri da ebrei onesti e coraggiosi come Spinoza, Lazare, Shahak. La più seria polemica antigiudaica ha raccolto numerose citazioni tratte dal Talmud e da altre fonti, da cui apprendiamo che il non-ebreo è assimilato a un animale; verso di lui si deve nutrire odio e disprezzo; è permesso ingannarlo, derubarlo e all’occorrenza perfino ucciderlo. Quando verrà il Messia giudaico, tutti i goyim idolatri saranno sterminati o asserviti a Israele, cui spetta per diritto divino il dominio su tutti i popoli della terra. In un passo della Pesikta Rabbati, una raccolta di prediche scritta presumibilmente nel VI o VII secolo, leggiamo che allora ogni israelita avrà nientemeno che 2.800 servi gentili.

    – Come replicano gli ebrei a tali accuse?

    – A partire dall’antichità classica il giudaismo ha mobilitato i suoi apologeti per replicare alle accuse degli autori greco-romani. Nel mio libro prima citato [‘L’antigiudaismo nell’antichità classica’] ho preso in esame la consistenza di queste apologie. Oggi gli apologeti giudei e i loro ausiliari hanno adottato una duplice strategia difensiva. Da un lato affermano che le citazioni in questione sono false; se si dimostra che sono autentiche, replicano che sono state «estrapolate dal contesto» e quindi ne è stato manipolato e falsificato il vero senso; se si dimostra che il senso è proprio quello, allora tagliano corto ammonendo gravemente che tutte queste polemiche antigiudaiche portano…ad Auschwitz! Dall’altro lato, gli apologeti giudei e i loro ausiliari esibiscono altre citazioni, che dimostrerebbero la grandezza e la nobiltà della morale giudaica. Ma in questo caso bisognerebbe richiamare il vecchio adagio latino medice, cura te ipsum (ossia “medico, cura prima te stesso”). Difatti, i nostri apologeti ricorrono proprio a quelle manipolazioni e falsificazioni che attribuiscono ai loro avversari. Cito solo un paio di esempi significativi. In una nota esplicativa contenuta nel ‘Cantico dei Cantici’, il pio esegeta giudeo scrive: «Il Talmùd Shabbat si domanda: perché il monte Sinai si chiama così? Perché fu in quel luogo che si manifestò nel mondo l’odio (in ebraico sinà) delle nazioni verso Israele». In realtà, il passo talmudico citato dice esattamente il contrario, ossia che il monte Sinai si chiama così perché «è sceso l’odio contro i popoli del mondo». Sono dunque gli ebrei ad odiare «i popoli del mondo» e non viceversa! Nel volume ‘I partiti religiosi ebrei nel tempo neotestamentario’, Kurt Schubert cita la «regola aurea» del rabbino Hillel: «Ciò che non desideri per te, non fare al tuo prossimo». Schubert precisa che dal contesto risulta che il concetto di “prossimo” comprendeva anche i non-ebrei. Questo dimostrerebbe che l’ebreo nutre sentimenti di filantropia indistintamente verso tutti gli uomini. Ma dal contesto della citazione risulta inequivocabilmente che Hillel si riferisce ad un non-ebreo convertito al giudaismo e che quindi il “prossimo” è unicamente l’ebreo.

    – La legge Mancino e gli ebrei: se sono vere queste accuse, anche gli ebrei possono essere legalmente perseguiti?

    – Personalmente ritengo la legge Mancino un’aberrazione giuridica, poiché nessuno andrebbe perseguito per le sue idee. Ma, paradossalmente, questa legge dovrebbe perseguire per primi proprio gli ebrei. La legge infatti punisce ogni comportamento discriminatorio che comporti una distinzione, esclusione, preferenza basata sull’origine etnica e sulle convinzioni religiose. Ebbene, la religione giudaica è fondata proprio su questi principi discriminatori. Lo dimostra la normativa rabbinica, elaborata nei secoli e ai giorni nostri ancora valida; lo dimostra la liturgia, che trasuda odio contro i non-ebrei “idolatri”. Tanto per fare un esempio, ogni giorno il pio giudeo recita una “benedizione” (in realtà una maledizione) contro i “minim” (gli eretici, fra i quali vanno annoverati i cristiani) ed invoca Jahvè affinché essi siano distrutti al più presto. Ma qui mi limito a riportare quanto scrive Elia S. Artom, una delle più autorevoli figure dell’ebraismo italiano, autore del volume ‘La vita di Israele’, la cui prima edizione risale al 1937 e che è stata più volte ristampata. Nella prefazione alla terza edizione (1975), Menachem E. Artom, figlio dell’autore, precisa che «l’opera è ancora vitale ed è destinata ad indirizzare nella pratica la vita ebraica». Da questo libro apprendiamo tra l’altro che lo Stato di Israele è una «nazione consacrata», in quanto è collocato ad un grado più elevato delle altre genti; che gli ebrei, sacerdoti dell’umanità, debbono sempre costituire un’eletta minoranza in mezzo agli altri popoli; che il matrimonio con un non-ebreo è illegittimo; che nelle benedizioni quotidiane si deve ringraziare Jahvè per ciò che ha dato in più agli ebrei in confronto agli altri uomini. Alla fine del sabato, con la quarta benedizione si ringrazia Jahvè per aver distinto il sacro dal profano, la luce dalle tenebre, Israele dalle altre genti. Israel Shahak ha scritto che la legge religiosa ebraica è esplicitamente una «legge inumana», ma, a quanto pare, nessun magistrato, così solerte nel perseguire i reati di antigiudaismo, si è dato la pena di spedire qualche ebreo davanti ad un tribunale per rispondere del reato di odio etnico-religioso nei confronti dei non-ebrei.

    – La Corte Costituzionale spagnola ha stabilito che la «negazione dell’Olocausto» non potrà esser punita con il carcere, poiché rientra nel diritto alla libertà di parola. Pensi che sia stato fatto un passo avanti sulla libertà di ricerca storica?

    – Credo che questo possa essere considerato un precedente giuridico importante, ma che debba essere esteso alla libertà di critica del giudaismo come alla critica di ogni altra fede religiosa. La repressione poliziesca non è solo un grave attentato alla libertà di critica e di ricerca, la cui sede naturale non è il tribunale, ma il confronto dialettico e il dibattito storiografico, ma ha anche una precisa valenza politica, in quanto mira a reprimere ogni voce dissonante e anticonformista.

    – Come vedi la polemica e la “chiusura” della comunità ebraica – sia italiana che quella di Gerusalemme – sulla questione dell’ “omicidio rituale”, ampiamente descritta da Ariel Toaff nel suo libro ‘Pasque di sangue’?

    – Bisogna riconoscere che il professor Ariel Toaff (che, ricordiamolo, è il figlio del rabbino Elio Toaff) ha avuto un coraggio inusitato per aver tirato fuori dall’armadio qualche scheletro e per averlo esibito davanti agli occhi dei gentili. E questo non gli è stato perdonato dai suoi correligionari. Ma qui non intendo entrare nel merito delle polemiche seguite all’uscita (e all’autosequestro editoriale) del libro di Toaff. Mi limito ad osservare che, a mio avviso, l’accusa di omicidio rituale, così come viene generalmente recepita dalla polemica cristiana antigiudaica, è un’arma spuntata, in quanto le uniche prove sono costituite dagli atti giudiziari e si potrà sempre sostenere che le confessioni degli imputati furono estorte con la tortura o con altri mezzi coercitivi. Lo stesso lavoro di Toaff , che pure semina molti sospetti sulla veridicità di queste presunte pratiche omicide, è lungi dal fornire prove definitive. Dobbiamo dunque concludere che l’accusa di omicidio rituale è un altro frutto malefico della “giudeofobia”? Niente affatto. Dal Talmud, dal Midrash e da altri testi della tradizione rabbinica apprendiamo che l’assassinio del non-ebreo è non solo permesso, ma anche prescritto, e che questo omicidio può assumere i connotati di un vero e proprio sacrificio rituale offerto a Jahvè. È un argomento che meriterebbe di essere approfondito, a partire dal concetto di “cherem”, l’anatema, lo sterminio votivo dei nemici di Israele, l’annientamento dei goyim consacrato al Dio giudaico.

    Di Giovanna Canzano

    https://www.ardire.org/2022/09/26/le...-pio-mattogno/
    Ultima modifica di Eridano; 26-02-23 alle 23:17

  8. #2218
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    Predefinito Azione massonica e dominio ebraico.

    AZIONE MASSONICA E DOMINIO EBRAICO. COME L’EBRAISMO MILITANTE TIRA I FILI DELLE LOGGE E INFLUENZA LA POLITICA EUROPEA

    Considerata lo strumento dell’ebraismo militante, la Libera Muratoria continua ad essere la protagonista della politica europea, influenzando i parlamenti di tutto il continente

    Si è spesso affermato, senza mostrare alcun riferimento bibliografico valido, che «l’ebraismo controlla la massoneria» e che, a sua volta, «la massoneria influenza la politica», senza però mai svelarne il meccanismo e le dinamiche in maniera chiara ed esaustiva. Di conseguenza, si è diffusa la convinzione (soprattutto fra i cosiddetti “conservatori responsabili”) secondo la quale, in realtà, massoneria ed ebraismo non avrebbero nulla a che fare con il potere politico, ma si tratterebbe piuttosto di una delle tante “teorie del complotto“, che, soprattutto in questi tempi, invadono le pagine del web. Ma è davvero così?

    In internet, effettivamente, sono presenti decine di migliaia di scritti e articoli sulla massoneria e sull’ebraismo, ma ben pochi – se non nessuno – riportano le reali dinamiche connesse al potere politico in Italia e in Europa. Quasi tutti gli scritti, infatti, configurano i soliti stereotipi ebraico-massonici facendo leva sul sensazionalismo, senza mostrare alcuna dinamica di quel meccanismo occulto che, tramite la Libera Muratoria, influenza da decenni la politica dell’intero continente, compresa l’Italia.

    Il presente scritto, nel suo piccolo, nasce dunque per colmare questa lacuna e approfondire, nella maniera più obiettiva possibile, il legame fra massoneria, ebraismo e potere politico.

    Massoneria e democrazia

    Poiché, stando alle parole dell’intellettuale tedesco Rudolf von Sebottendorff, «la democrazia è una creazione giudaica», ne consegue che il gioco elettorale, in ogni sua forma, è necessario all’ebraismo militante per conseguire i suoi obiettivi. E ciò avviene grazie all’operato della massoneria.

    Secondo von Sebottendorff, infatti, «per regolamento, ogni uomo libero e irreprensibile può diventare membro della massoneria, in pratica però occorre anche essere abbienti», ossia influenti e benestanti. Ed è proprio «il reclutamento di accoliti in questi ambienti», ha spiegato von Sebottendorff, che consente «a Giuda di indirizzare i popoli [europei] ai suoi fini», sottomettendoli alla morale del Talmud.

    A conferma di ciò, l’intellettuale Giovanni Bitelli, nell’opera La Biscia massonica, ha rivelato che «i candidati alle elezioni politiche», indipendentemente dalla corrente che rappresentano (sia essa «conservatrice, liberale, democratica, repubblicana, socialista»), vengono scelti «nelle logge massoniche, le quali, attraverso questa subdola alchimia», rimangono «padrone del governo statale, provinciale, municipale», sia che vincano «i rossi oppure i neri».

    Attraverso questo «gioco elettorale», prosegue Bitelli, la «supremazia massonica» è «costantemente salva», e «i privilegi finanziari della banca e dell’industria» rimangono «in una botte di ferro», poiché la massoneria – ricorda l’intellettuale – «è manovrata dalla cricca ebraico-capitalista», i cui interessi – dal 2012 – sono tutelati a livello ufficiale dal Parlamento Ebraico Europeo, che – spiega il ricercatore Paolo d’Arpini – ha «la facoltà di essere “ascoltato” regolarmente dal Parlamento Europeo».

    «Noi [ebrei] dobbiamo favorire la democrazia ovunque e in tutti i modi possibili», ammise anni fa il giornale ebraico Judische Volksblatt. «Ma, nel medesimo tempo, dobbiamo operare con prudenza, poiché la massa non si deve accorgere che la democrazia è soltanto una tenda dietro la quale si nasconde Israele».

    Massoneria ed ebraismo

    Pertanto, sorge spontanea una domanda: in che modo l’ebraismo influenza la massoneria? Quali sono le dinamiche occulte che, nel tempo, hanno portato Israele ai vertici della piramide massonica, imponendo il proprio potere su tutte le democrazie europee?

    Stando alle parole di Rudolf von Sebottendorff (il quale venne iniziato al Rito di Memphis, per poi prenderne le distanze poco dopo), il potere ebraico-massonico è concentrato nelle mani dei membri dell’Ordine B’nai B’rith, «per i quali l’affiliazione alla massoneria, cui sono tenuti per potervi assumere quanto prima posizioni chiave ed incarichi direttivi, costituisce un obbligo inderogabile». È «prescritto», infatti, che «in tutte le logge d’Europa» (comprese quelle italiane) siano «presenti fratelli B’nai B’rith», i quali vengono «insigniti degli alti gradi», in modo tale da raggiungere i vertici delle logge massoniche e sottoporre l’intera Libera Muratoria «agli ordini emanati dal B’nai B’rith», che rappresenta «tutte le organizzazione giudaiche».

    Nel tempo – spiega von Sebottendorff – si è così costituito una sorta di «”circolo interiore” alla massoneria», che «ne coordina l’esecuzione sul piano internazionale», esercitando un «potere immenso» nella politica europea. Motivo per cui, l’ex massone Francesco Gaeta, nell’opera Che cosa è la massoneria?, è arrivato a dichiarare che la Libera Muratoria – con tutte le associazioni ad essa legate – rappresenta «l’organo di conquista del mondo da parte degli ebrei, a danno ed a spese dei goym [i non ebrei]». Come dargli torto?!

    Per concludere

    Giunti alla conclusione, è ora pienamente convalidato il vecchio convincimento di Julius Streicher (editore del famigerato settimanale Der Stürmer) secondo il quale «l’ebreo non ha un partito proprio, egli è in tutti». E si potrebbe dire lo stesso del massone, il quale – come viene rammentato nell’opera La tradizione segreta – si avvicina alla Libera Muratoria «soltanto per scopi di personale avanzamento», essendo appunto la massoneria uno «strumento di sfruttamento e di dominio in mano a una casta di politicanti».

    «Abbiamo diffuso lo spirito di rivolta e il falso liberalismo tra le nazioni dei gentili così da persuaderli ad abbandonare la loro fede, tanto da farli vergognare di professare i precetti della loro religione e di obbedire ai Comandamenti della loro Chiesa», ha dichiarato un rappresentante del B’nai B’rith. «Abbiamo portato molti di loro a vantarsi di essere atei e, ancor di più, a gloriarsi di essere i discendenti della scimmia. Abbiamo dato loro nuove teorie, impossibili da realizzare, come il comunismo, l’anarchia e il socialismo, che ora stanno servendo al nostro scopo. Gli stupidi gentili li hanno accettati con grande entusiasmo, senza comprendere che quelle teorie sono nostre, e che costituiscono il nostro più potente strumento contro loro stessi».

    È forse ancora valida l’antica espressione latina “homo homini lupus“?

    Di Javier André Ziosi

    https://www.ardire.org/2022/06/21/az...itica-europea/
    Ultima modifica di Eridano; 26-02-23 alle 23:19

  9. #2219
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Modello di sostituzione etnica realizzata
    Maurizio Blondet 19 Aprile 2023

    La sola democrazia del Medio Oriente



    Israele è “lo Stato del popolo ebraico” per legge
    20 Luglio 2018 – di Paolo Castellano

    Israele è per legge “la nazione del popolo ebraico”. La norma è stata votata nella notte a cavallo tra il 18 e 19 luglio ed è stata fortemente voluta dalla coalizione di centro-destra che sostiene l’attuale primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Dopo parecchie ore di discussione alla Knesset, il parlamento ha approvato la legge con 62 voti favorevoli e 55 contrari. L’opposizione, composta dai rappresentanti arabi e dai partiti di centro-sinistra, ha criticato la normativa sostenendo che potrebbe discriminare etnicamente coloro che vivono in Israele e non sono ebrei.

    Come riporta il The Times of Israel, la legge stabilisce definitivamente che Israele è la patria storica del popolo ebraico e che gli ebrei hanno il diritto di autodeterminazione in essa. Questa decisione è etichettata come “legge fondamentale”: è più difficile da abrogare rispetto ad altri provvedimenti legislativi.

    Cosa prevede la legge dello “stato-nazione ebraico”
    Nella legge si dice anche che il calendario ebraico sarà il calendario ufficiale di stato e sono stati riconosciuti ufficialmente il giorno dell’Indipendenza, i giorni del ricordo e le festività ebraiche. Dopo l’intervento critico del presidente israeliano Reuven Rivlin, la legge ha subito delle modifiche nelle parti più discutibili: è stato scartato un articolo che parlava della creazione di città e quartieri solo per cittadini ebrei.

    L’opposizione araba inoltre critica il fatto che la votazione riconosca Gerusalemme unita come capitale dello Stato ebraico e che l’arabo sia stato declassato a lingua speciale, quando prima dell’approvazione della nuova legge era considerata la seconda lingua ufficiale di Israele. In merito la norma recita: «questa clausola non danneggia lo status concesso alla lingua araba prima che questa legge entrasse in vigore». Al di là della questione della lingua, gli arabi sono il 20% degli 8,7 milioni di abitanti di Israele. Questi godono di pari diritti civili ma non possono fare il servizio militare.

    Proteggere la maggioranza ebraica
    Gli analisti affermano che la coalizione di centro-destra abbia concentrato molta energia nell’approvazione della legge “Israele stato-nazione ebraico” per proteggere la maggioranza ebraica dentro i confini israeliani e anche per respingere coloro che esprimono dubbi sul carattere ebraico della nazione. I promotori della legge però assicurano che in ballo non c’è nessuna discriminazione ma solo l’avvaloramento dei principi ebraici e democratici che da questo momento sono posti su un piano paritario.

    Il commento di Benjamin Netanyahu
    Un entusiasta Benjamin Netanyahu ha commentato così la nuova norma che rappresenta un “momento fondamentale negli annali del sionismo e di Israele”: «Abbiamo custodito nella legge i principi base della nostra esistenza. Israele è lo stato nazionale del popolo ebraico, che rispetta i diritti individuali di tutti i suoi cittadini. Questo è il nostro stato, lo Stato ebraico».

    @Castelpao

    Il testo integrale della legge

    Legge Fondamentale: Israele, Stato Nazione del Popolo Ebraico

    1) Principi fondamentali
    A. La Terra di Israele è la patria storica del popolo ebraico, in cui lo Stato di Israele si è insediato.
    B. Lo Stato di Israele è la patria nazionale del popolo ebraico, in cui esercita il suo diritto naturale, culturale, religioso e storico all’autodeterminazione.
    C. Il diritto di esercitare l’autodeterminazione nazionale nello Stato di Israele è esclusivamente per il popolo ebraico.

    2) Simboli dello Stato
    A. Il nome dello Stato è “Israele”.
    B. La bandiera dello Stato è bianca con due strisce azzurre vicino i bordi e una stella di David blu al centro.
    C. Il simbolo dello Stato è una Menorah a sette braccia con foglie d’ulivo su entrambi i lati e la scritta “Israele” sotto di esso.
    D. L’inno nazionale è l’”Hatikvah”.
    E. Ulteriori dettagli sui simboli di Stato saranno determinati dalla legge ordinaria.

    3) La capitale dello Stato
    Gerusalemme, integra e unita, è la capitale di Israele.

    4) Lingua
    A. La lingua ufficiale è l’ebraico.
    B. La lingua araba gode di riconoscimento speciale nello stato. La legge regolamenterà l’impiego dell’arabo nelle istituzioni di stato.
    C. Questa previsione non pregiudica lo status riconosciuto alla lingua araba dalle normative preesistenti.

    5) Ritorno degli esuli
    Lo Stato è aperto all’immigrazione ebraica e al ritorno degli esuli

    6) Collegamento con il popolo ebraico
    A. Lo Stato si impegnerà affinché sia garantita la sicurezza dei membri del popolo ebraico in pericolo o in cattività a causa della loro ebraicità o cittadinanza.
    B. Lo Stato agirà nell’ambito della Diaspora per rafforzare l’affinità fra esso e i membri del popolo ebraico.
    C. Lo Stato agirà per preservare il patrimonio culturale, storico e religioso del popolo ebraico fra gli ebrei della Diaspora.

    7) Insediamenti ebraici
    A. Lo Stato considera lo sviluppo di insediamenti ebraici come valore nazionale e agirà per incoraggiare e promuoverne l’insediamento e il consolidamento

    8) Calendario ufficiale
    Il calendario ebraico è il calendario ufficiale dello Stato, e sarà affiancato dal calendario gregoriano come calendario ufficiale. L’utilizzo del calendario ebraico e di quello gregoriano sarà disciplinato dalla legge.

    9) Giornata dell’Indipendenza e commemorazioni
    A. La Giornata dell’Indipendenza (Yom HaAtzmaut) è la festività nazionale ufficiale dello Stato.
    B. La Giornata della Memoria per i Caduti in tutte le Guerre di Israele, per le vittime dell’Olocausto, nonché la Giornata del Ricordo dell’Eroismo, sono giorni di commemorazione dello Stato.

    10) Giorni del riposto e Shabbat
    Lo Shabbat e le festività di Israele sono i giorni di riposto fissati per lo Stato. I non ebrei hanno diritto a rispettare i loro giorni di riposo e le loro festività. I dettagli su questo argomento saranno fissati dalla legge.

    11) Immutabilità
    Questa legge fondamentale non può essere emendata che da un’altra legge fondamentale, approvata dalla maggioranza dei membri della Knesset.

    ————————————————————————————————————-

    Loro possono: “La difesa della razza”, titola il j neocon Molinari su Repubblica:



    https://twitter.com/EmaEuropeo/status/1648591704134414338

    Jewish billionaire Igor Kolomoisky is the godfather of the Azov movement, Khazin is their father.



    “Il diritto di esercitare l’autodeterminazione nazionale nello Stato di Israele è esclusivamente del popolo ebraico”. È uno degli articoli della legge recente fatta votare da Netanyahu. Immaginatevi se in Italia si votasse una legge che dica lo stesso per gli italiani a detrimento delle minoranze allogene come i sud-tirolesi, i ladini, le antiche comunità albanesi nel centrosud ed i negri immigrati e i bangla. Ma se lo fa Israele – che i media occidentali definiscono l’unica democrazia in medioriente – nessuno ha nulla da obiettare. La verità è che un certo tipo di ebraismo, quello sionista, rivendica per sé il nazionalismo che invece ritiene pericolosamente antisemita negli altri popoli. Due pesi e due misure. Un vero e proprio razzismo di marca sionista.

    https://www.maurizioblondet.it/model...ca-realizzata/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  10. #2220
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Gli ebrei sono tutti buoni e innocenti. Hanno sempre sofferto e non hanno mai fatto del male a nessuno. I cattivi sono gli altri.

    Giorgio Lunardi
    |
    Abu Mazen ha detto che la Shoah è stata causata da alcuni “comportamenti sociali” sbagliati degli ebrei, come “l’usura, le banche e cose del genere”. In pratica, il presidente palestinese ha sostenuto che gli ebrei abbiano in qualche modo attirato l’odio delle altre popolazioni del pianeta Terra coi loro comportamenti inopportuni e che i motivi religiosi non siano stati la causa delle persecuzioni subite negli ultimi quattromila anni ovunque nel mondo.
    Abu Mazen ha, inoltre, espresso alcune perplessità sull’esistenza stessa della Shoah.
    http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2018/05/02/abu-mazen-shoah

    La notizia che ha scosso il mondo
    La notizia, se possiamo chiamarla così, ha fatto il giro del pianeta. Il semita, Abu Mazen, è stato accusato di antisemitismo dall’ebreo ashkenazita Bibi Netanyahu che grazie ai tre millilitri di sangue semita che scorre nelle sue vene, si ritiene erede ed esclusivo proprietario delle terre in cui i palestinesi vivono dalla notte dei tempi. In ogni caso, al di là delle simpatie personali e della solidarietà che merita, è chiaro che Abu Mazen sta sbagliando.
    Ha ragione Bibi. Gli ebrei sono tutti buoni. I cattivi sono gli altri sei miliardi e mezzo di terrestri, tutti razzisti e pieni di pregiudizi verso il popolo eletto.
    Abu Mazen in realtà voleva dire anche altre cose, ma alcuni dei suoi collaboratori gli hanno chiesto in nome di Allah di star zitto, giusto in tempo per evitare un missile intelligente a lui destinato prima di concludere il suo discorso. Altri collaboratori gli hanno anche fatto notare che nei dintorni erano stati avvistati dei droni, pronti all’attacco, sempre alle spalle, come consuetudine del glorioso esercito di Tsahal. Per fortuna Abu Mazen si è fermato in tempo, ha stracciato il resto del discorso e lo ha nascosto sotto il tappeto. Per ora la sua vita, quella della moglie, dei suoi tre figli e dei dieci nipotini è salva. Oggi gli è andata bene, domani si vedrà.

    Il discorso di Abu Mazen
    Ecco, noi siamo andati a raccogliere da sotto il tappeto il discorso stracciato in fretta e furia da Abu Mazen e lo abbiamo ricostruito pezzo per pezzo, come un puzzle. Riportiamo quindi in esclusiva mondiale le parole che il presidente palestinese avrebbe voluto leggere in pubblico, ma che non ha fatto per evitare di saltare in aria insieme a tutti quelli che lo circondavano.
    Eccolo, ve lo riportiamo per intero, senza alcuna censura.
    “Cari amici palestinesi.
    Gli ebrei hanno finanziato per centinaia di anni tutte le guerre combattute in Occidente. Non soltanto i vincitori, ma anche i vinti, guadagnando cifre folli da entrambe le parti. Io vi chiedo, come può essere amato un popolo che si arricchisce immensamente grazie alle guerre? Un popolo che prospera grazie alle guerre e che addirittura le scatena senza mai combatterle?
    Nei primi anni trenta, Berlino era considerata la capitale mondiale della perversione. E di chi erano tutte queste fiorenti attività economiche basate sul sesso tra bambini e adulti, maschi e maschi, femmine e femmine, donne e cavalli e chi più ne ha ha più ne metta? Degli ebrei naturalmente. Vi chiedo allora, come potevano i tedeschi amare gente che si arricchiva grazie alla perversione, alla pedofilia e alla pornografia?
    Nell’ottocento una sola famiglia di ebrei, i Sassoon, riuscì a mettere in ginocchio un paese delle dimensioni della Cina, inondandolo di oppio e gettando nel vizio i suoi giovani. Il ricavato veniva usato per comprare il Tè che poi veniva rivenduto agli inglesi, i quali non ebbero dubbi a scatenare due guerre per mantenere in piedi questi loschi affari dei Sassoon, nominandoli pure baronetti. I cinesi non hanno mai perseguitato gli ebrei, ma come possono amare un popolo che ha dato questa prova di sé?
    E la crisi del ventinove, vogliamo parlare anche di questo? I principali responsabili di quella crisi planetaria furono gli ebrei e le loro banche predatorie. E’ inutile che i libri di storia nascondano la verità e i nomi dei responsabili. Per i banchieri ebrei venne coniato negli anni trenta il termine Banksters, tuttora in uso. Quanti milioni di onesti lavoratori morirono in povertà? Come può il mondo amare e rispettare un popolo che si arricchisce mentre gli altri muoiono?
    Vogliamo dimenticare chi ha mandato a morire decine di milioni di cristiani nei Gulag? Ce lo ricorda Aleksandr Solgenitsin nel suo libro storico “Due secoli insieme”. Come possono i russi perdonare e amare chi ha mandato a morire così tante persone, senza alcun motivo se non l’odio?
    Vogliamo ricordare anche l’Holodomor, il vigliacco genocidio dei contadini ucraini consumato negli anni trenta? Quattro milioni di ucraini morti di fame per mancanza di cibo. E chi erano gli aguzzini, quelli che controllavano che i contadini cedessero tutto il grano, quelli che uccidevano senza alcuna pietà i renitenti che cercavano di nutrire i loro figli affamati? Erano ebrei. Come possono gli ucraini amare questo popolo, sapendolo capace di tante atrocità?
    E il commercio degli schiavi africani nella famigerata Tratta Atlantica, gestito, finanziato e controllato dagli ebrei? Vogliamo parlare anche di questo? Oggi gli afroamericani pensano che gli ebrei siano loro amici, visto che incentivano e finanziano le sommosse contro i bianchi e riempiono di slogan antirazzisti le loro televisioni e giornali. E anche gli africani pensano che gli ebrei siano loro amici, perché George Soros li vuole portare tutti in Europa. Ma o prima o poi anche loro capiranno come stanno davvero le cose. E quando capiranno di essere stati strumentalizzati e manipolati, vi chiedo ancora, come potranno i neri amare gli ebrei?
    Cosa dire poi del criminale Piano Morgenthau che fece in Germania nove milioni di morti a guerra finita? Morgenthau era ebreo ed era un uomo senza cuore. Ed erano ebrei anche coloro che vigilavano attentamente perché quel massacro fosse compiuto. La cosa davvero buffa è che mentre i tedeschi morivano di fame e stenti, il Tribunale di Norimberga processava e condannava a morte i gerarchi nazisti per crimini contro l’umanità. Il massimo dei controsensi. Come possono gli europei amare un popolo così spietato?
    Un posto d’onore meriterebbe il genocidio armeno, compiuto da un branco di esaltati Dunmeh, cripto-ebrei seguaci di Sabbatai Zevi, provenienti da Salonicco. Come possono gli armeni amare e perdonare gli ebrei?
    C’è altro da ricordare? Si, cari amici, ci sarebbe ancora molto altro. Gli ebrei, con la loro finanza predatoria, hanno impedito all’economia mondiale di svilupparsi in modo equilibrato, generando guerre e contrapposizioni ovunque, al di là di ogni ragionevolezza. Anche oggi lo fanno, tramite quell’automa senza cervello proprio, da loro controllato, che si chiama Stati Uniti d’America.
    Il genocidio del popolo palestinese è solo un granellino di sabbia in mezzo ai mille genocidi e misfatti commessi dagli ebrei. Quei palestinesi disarmati, uccisi dai soldati israeliani a sangue freddo, non valgono nulla. Sono soltanto uno spettacolo per la CNN, del tutto simile a quello del tiro al piattello alle Olimpiadi.
    Cari amici, vi chiedo ancora una volta, tutti temono gli ebrei, ma c’è davvero qualcuno che li ama?”

    Le reazioni della società civile ebraica
    Per fortuna Abu Mazen non ha letto tutto il discorso che aveva preparato. Se l’avesse fatto, chissà cosa sarebbe successo con tutti quei missili e droni già pronti alle sue spalle. Non ha detto molto, ma quel poco che ha avuto il coraggio di dire ha scatenato le ire di tutta la stampa occidentale. E’ stato aspramente criticato dai più autorevoli giornali, tra cui il New York Jewish Time, il Washington Jewish Post, La Stampa Ebraica, La Repubblica d’Israele, Liberation Juif, ne hanno parlato tutte le televisioni del mondo ed anche i più grandi giornalisti esistenti, tra cui Roberto, Yoram, Yoshua, Gad e tanti altri.
    Da tutte le galassie sono arrivate proteste a nome della comunità ebraica. Hollywoosrael ha annunciato 350 nuovi film sulla Shoah e l’Associazione Editori Planetaria Ebraica ha già detto di aver approvato 970 nuovi libri e progetti editoriali basati su storie vere, documentate da ben 2 testimonianze orali emerse recentemente sulla Shoah. Intanto centomila ebrei di Andromeda hanno manifestato l’intenzione di richiedere nuovi risarcimenti alla Germania in quanto hanno perso fiducia nel prossimo a causa dei nazisti e non dormono più la notte.
    Yahwue ha confermato ancora una volta che il popolo di Israele è il popolo eletto ed ha ricordato ad Abu Mazen che, solo per aver fatto insinuazioni sul comportamento sociale degli ebrei e sulla veridicità dell’olocausto, rischia 6 anni di galera durante questa vita e altri 35 mila anni dopo la sua morte.
    Ripetiamo, a scanso di equivoci, noi non la pensiamo come Abu Mazen. Crediamo sinceramente che gli ebrei siano il popolo più amato del pianeta. Non abbiamo dubbi sulla Shoah e riteniamo che il presidente palestinese sbagli. Gli ebrei non hanno colpe. Nessuna. Zero. Sono perfetti in tutto.
    I cattivi sono sempre gli altri.

    di Giorgio Lunardi
    www.altreinfo.org
    NB: come sempre, ci appelliamo alla libertà di satira. Siamo consapevoli che tale libertà incontra grandi limiti quando coinvolge il popolo eletto ed è per questo che non perdiamo occasione per esprimere la nostra piena solidarietà agli ebrei, con la sincera convinzione che tutta la colpa dei loro mali sia dei Goyim e che gli ebrei siano tutti buoni, non avendo MAI, ripetiamo MAI fatto del male a nessuno.


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