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  1. #1121
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Maria Poumier e il professor Robert Faurisson sul processo Le Monde/Ariane Chemin

    .
    Riceviamo e pubblichiamo…
    …”Le 28 novembre 2013, à la XVIIe chambre du tribunal correctionnel de Paris, comparaissait Robert Faurisson ; il portait plainte contre Le Monde (Louis Dreyfus) et une journaliste (Ariane Chemin) pour injures publiques (« menteur professionnel », « falsificateur », « faussaire de l’histoire »). Le jugement sera rendu le 16 janvier 2014″…
    Antefatto




    Il 28 novembre 2013, nella XVII camera del tribunale correzionale di Parigi, è comparso il Prof. Robert Faurisson che aveva sporto querela contro il giornale Le Monde (Louis Drefus) ed una giornalista (Ariane Chemin) per diffamazione ( “bugiardo professionista”, ”falsificatore”, “falsario della storia” , le espressioni ritenute diffamatorie ). Il verdetto sarà reso noto il 16 gennaio 2014.



    Ariane Chemin


    Non una sola menzogna o falsificazione è stata fornita nel lungo articolo della giornalista del 21 agosto 2013, alle pagg.12-13 (l’articolo originale è QUI).
    L’avvocato Catherine Cohen-Richelet, per tre volte ha preteso dimostrare una e una sola menzogna di R. Faurisson: secondo lei, quest’ultimo non era assolutamente stato “professore [universitario]” ma solamente “ricercatore universitario”; mentre invece il grado di “professore universitario” era stato accordato a R. Faurisson dal 9 agosto 1979 (provvedimento del ministero delle università, n°00526 del 03/01/80).
    ________________________________

    In merito ecco la dichiarazione, del 20 Dicmbre 2013, di Maria Poumier
    (1)



    Sono felice di salutare Robert Faurisson alla fine di quest’udienza, perché è sempre piacevole veder trionfare una giusta causa, e non c’è nessun dubbio sul fatto che abbiamo vinto, noi, le persone convinte che la verità rende liberi. Ciò per cui si è battuto per cinquant’anni è ora inoppugnabile. La versione ufficiale della storia della seconda guerra mondiale, in particolare nel suo capitolo sulla persecuzione degli ebrei, rovinata da mostruose menzogne volontarie (e non solo per l’esagerazione sul numero delle vittime), destinate a diffondere il terrore presso gli ebrei, per diverse generazioni, e a provocare dei riflessi erratici davanti a situazioni inedite che mettono in causa da vicino o lontano degli ebrei.

    Si trattava di stravolgere per sempre il senso del vero e del falso, del giusto e dell’ingiusto, per il profitto di un solo gruppo umano, i cui dirigenti cercano di farsi riconoscere privilegi ereditari, e di ricostituire cosi una certa casta nobiliare al di sopra delle leggi.
    Possiamo sempre discutere della fondatezza delle scelte strategiche e tattiche di Robert Faurisson nel condurre la sua lotta. Resta che la sua incrollabile costanza, il suo impegno totale ed esclusivamente centrato sul risultato delle sue ricerche, sono un esempio eccezionale.



    Sono lo stupore e l’ammirazione che mi hanno portata a fare un libro su di lui, apparso con il titolo In Confidenza (Il testo originale,in francese, si trova QUI) .

    Quello che mi interessava era comprendere come era passato da una vocazione letteraria al sacrificio di ogni attività letteraria, e questo a profitto della ricerca storica su un soggetto unico e difficile, sotto ogni profilo, combinata alla lotta per difendere l’importanza vitale della questione per tutti, su una scala che supera le frontiere geografiche o l’orizzonte dei suoi contemporanei.
    Sono arrivata alla conclusione che ha scelto di diventaresovrumano nello stesso modo degli eroi letterari che ammira. Lui stesso invoca don Chisciotte, ma don Chisciotte è un pazzo e un personaggio comico. Sarei più propensa per un Prometeo della tragedia greca, a conti fatti, ma con un’innovazione del mito; in effetti, Prometeo è un ladro che se la prende con gli Dei; Faurisson è un umano che se la prende con i ladri che vorrebbero essere presi per degli dei; è una sfumatura.
    Tutti e due si realizzano quando scoprono il fuoco che i potenti rifiutavano loro e ne fanno dono all’umanità. Il fatto che abbia avuto la forza di incarnare un mito cosi potente eincendiario provoca delle reazioni a catena: aiuta ognuno a riprendere coraggio, sul piano personale e, fiducia verso il mondo. Questa forza di carattere lo fa apparire molto più grande degli altri intellettuali della sua generazione, tanto rimpiccioliti. Ho scritto che s’imponeva tra questi come un blocco di marmo. Lo ribadisco! Non aveva, in realtà mai lasciato il dominio della poesia, questo atelier perpetuo di esattezza e giustizia indispensabili. Il suo impegno vitale va ben oltre la scienza e la storia. Pretende solo di difendere l’esattezza scientifica, ma, che lui lo riconosca o no, possiamo constatare la fecondità del senso della poesia come impegno vitale.
    E’ grazie a Robert Faurisson, in ultima analisi, che il succo di ananas come estratto dal savoir-faire inimitabile di Dieudonné, è ormai un elisir speciale, temuto come un esplosivo per i capo ciurma che pretendono di inquadrarci, promosso vaccino per lo spirito di coloro che hanno l’humour mallarmiano, dal profumo fresco, tonico e inebriante, davanti ainauseabondi effluvi dei praticanti del sordido culto della camera a gas!
    Sì, la poesia, a condizione di essere servita con fede totale nella verità e nella capacità della poesia di produrre la verità, è infinitamente contagiosa; sovversiva e generosa, distilla e diffonde all’infinito la salute mentale e morale !
    Grazie Robert Faurisson, di esserle rimasto cosi perfettamente fedele.
    _____________________________________.

    Il commento del Prof. Robert Faurisson



    Prof. Robert Faurisson


    Ciò che Maria Poumier aveva dichiarato il 28 novembre 2013 nel Palazzo di giustizia di Parigi mi aveva già colpito. Davanti ad una telecamera, aveva fatto una dichiarazione pubblica che la esponeva a grandi rischi: quelli che la legge Fabius/Gayssot del 13 luglio 1990 prevede contro i revisionisti. Aveva espresso francamente il suo pensiero e aveva anche lasciato parlare il cuore. Recidiva nel testo sopra, datato 20 dicembre 2013.
    Denuncia una tesi storica protetta da un insieme di autorità ufficiali: la legge, i giudici, i poliziotti, i gendarmi, guardie penitenziarie, i media, le autorità universitarie, i responsabili politici, l’Unione europea, l’UNESCO, l’ONU e generalmente gli Stati del mondo occidentale, cosi come un considerevole numero di ricche e potenti organizzazioni o istituzioni che, sia in Francia, sia all’estero decidono del Bene e del Male, anche nell’ambito della storia.
    Questa tesi, che ancora oggi, a colpi di legge è stata fissata dal Tribunale militare internazionale di Norimberga, che, cinicamente, aveva per principio quello di beffarsi della qualità delle prove come di una iettatura (“Il Tribunale non sarà legato da regole tecniche relative all’amministrazione delle prove […] Il Tribunale non esigerà la prova dei fatti di notorietà pubblica, ma li considererà acquisiti […] » art.19 e 21 del suo « Statuto »). Questa tesi fondata su prove di paccottiglia è quella del genocidio degli ebrei, delle camere a gas naziste e dei sei milioni di vittime ebree. Nessuno dubita che, come me, Maria Poumier sia cosciente che i propagatori di questa tesi non sono tutti bugiardi; la maggior parte può anche essere in buona fede. Sancta simplicitas ! (O santa semplicità !). E’ talmente vero che la migliore arma della religione « dell’Olocausto » o « della Shoa » è proprio questa credulità generale.
    Inoltre, più che la censura, è l’autocensura che, sino a questi ultimi anni, ha permesso ai detentori di una Verità unica in storia di sopprimere cosi un diritto che la giustizia francese aveva solennemente riaffermato il 26 aprile 1983. Quel giorno aveva pronunciato, alla luce degli argomenti di una parte e dell’altra,
    che nella mia argomentazione sul “problema delle camere a gas”, nonindividuava traccia di nessuna leggerezza, di nessuna negligenza, dinessuna ignoranza calcolata, di nessuna menzogna.
    Logicamente concludeva:
    Il valore delle conclusioni difese dal Signor Faurisson rileva quindi del solo apprezzamento degli esperti, degli storici e del pubblico (sentenza François Grégoire, 1° camera, sezione A, della corte d’appello di Parigi).
    Questo, ” quindi” avrebbe avuto un gran peso e questa conclusione avrebbe procuratoallarme tra gli amici socialisti di Laurent Fabius e tra i ranghi del Partito comunista di Jean-Claude Gayssot.
    Sette anni più tardi queste persone otterranno infine il voto di
    una legge del tutto speciale, concepita, prima di tutto, per legare i magistrati e costringerli a un’obbedienza serrata: a questi ultimi sarà ormai vietato di permettere agli esperti, agli storici, e al pubblico di esprimersi liberamente e questo su un punto e uno solo di tutta la storia dell’umanità.
    Ma ancor prima di questa legge del 1990, tutti, in pratica, si conformavano già all’ukase di quei 34 storici francesi che, il 21 febbraio 1979 avevano dichiarato sulle colonne di Le Monde sul soggetto delle camere a gas naziste:
    « Non bisogna domandarsi come tecnicamente un tale omicidio di massa sia stato possibile; è stato possibile tecnicamente poiché ha avuto luogo ».
    Tale era la loro risposta a una sfida che significava:
    « Le vostre magiche camere a gas sono inconcepibili per ragioni fisiche, chimiche e tecniche e anche tenuto conto dei documenti che tenete nascosti negli archivi di che ho scoperto e pubblicato; se ritenete diversamente, spiegatemi come, per voi, un tale omicidio di massa sarebbe stato possibile ».
    Ma, dal 1995 circa e, in particolare, grazie allo sviluppo di internet sin nei paesi poveri e sottomessi, la storia ha cominciato veramente a riprendere i suoi diritti. Oggi, anche se i revisionisti appaiono ancora deboli, il revisionismo, ha fatto passi da gigante. Le sue vittorie sono importanti e a volte anche brillanti (si veda « Le vittorie del revisionismo »). Scatenano un sentimento di panico in un avversario che immaginava poter dettare legge sulla terra intera e per sempre. Marie Poumier avrà inizialmente lottato contro « la forza ingiusta della legge ». Poi, avrà preso la difesa delle libertà fondamentali, compreso il diritto per i magistrati di pronunciarsi secondo coscienza.
    Infine, avrà contribuito al trionfo della scienza e della storia, sulla superstizione, l’odio e l’intolleranza. (2)

    Note:
    1) Maria Poumier è una specialista di storia e letteratura latino-americana e traduttrice; professoressa all’università dell’Avana e in diverse università francesi, tra cui Paris VIII Saint-Denis fino al 2003.
    2) La traduzione è a cura di GV
    _______________

    0516 ? Maria Poumier e il professor Robert Faurisson sul processo Le Monde/Ariane Chemin | "Olodogma"


    Ultima modifica di Eridano; 27-12-13 alle 09:12
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  2. #1122
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Au$chwitz SpA, industria dell’olocau$to: i giovani disertano la messa (in c.lo) olocau$tica

    .
    Deportazione obbligatoria in konzentrationslager per gli studenti(In blue testi di Olodogma)


    I Tedeschi, a spese loro, deportarono 1-2-3 milioni di ebrei che non emigrarono in Palestina. I “sionisti” sterminazionisti, a spese “nostre”, “deporteranno” TUTTI gli studenti negli ex-campi di concentramento?
    Una vaccinazione preventiva , una soluzione finale, una endlösung , una sonderbehandlung al non ossequio della fabulazione seimilionesca?
    Il calo dei volontari alla olo-circoncisione dei cervelli ha fatto scattare il campanello di allarme. Necessitano cure drastiche per riportare i giovani “stolti goyim” alla pratica dei “sacramenti olocau$tici” impartiti nelle cattedrali $hoatiche ufficiali ! Uno scherzo? Assolutamente no!… L’articolo che riproduciamo in foto e in parte del testo è un serio indicatore… Olodogma

    _________________________________

    19/12/2013
    «I giovani non vanno più a Auschwitz»

    di matteo alviti

    Berlino. Il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi Dieter Graumann registra con preoccupazione il calo continuo di studenti in visita dalla Germania all’ex campo di concentramento e sterminio: «Si sta perdendo la memoria»
    ( L’affermazione è semplicemente impropria, se non ridicola! La “memoria di fatti” è, per definizione, “proprietà” di chi ha vissuto certi eventi, OGGETTIVAMENTE NON TRASMISSIBILE, non certo di chi ha subito il travaso di parole da parte del sedicente memorizzatore! Tutt’al più il ricettore avrà memoria del momento di quel travaso! )



    «E’ un pessimo segnale». Per il presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi, Dieter Graumann, il calo continuo di studenti in visita dalla Germania all’ex campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, dipende in gran parte dal sempre più scarso interesse dei giovani e delle scuole per quel che i loro nonni hanno pensato e organizzato. Meno di settant’anni fa.

    E’ il tabloid Bild a dare oggi la notizia, l’ultima della serie sui giovani che “perdono la memoria”. Secondo le statistiche redatte dalla fondazione che gestisce l’ex Lager nazista, dove furono internate e uccise oltre un milione di persone,
    (Qui si impone una precisazione: questo “oltre un milione” è una definizione capziosa! Capziosa perchè “oltre un milione” significa, anche, “circa 1.500.000” , ma può significare anche 11.000.000, quindi l’indeterminatezza induce valutazioni arbitrarie, errore, ed anche voluta falsificazione! La TARGA UFFICIALE, dal 1995 in poi, afferma “circa 1.500.000“, perchè, quindi affermare “oltre un milione“?
    Non è un reato sminuire la “portata del genocidio“?Non è reato la “minimizzazione” del genocidio?
    Perchè affermare “oltre un milione”, quando, per Auschwitz, lo storico ebreo Gerald Reitlinger afferma in 800.000 a 900.000 le persone norte, quando un Jean Claude Pressac ….”ne accerta 711.000-631.000 e quando l’ebreo fritjof meyer, caporedattore del Der Spiegel, trova “solo510.000 morti totale , di cuisolo” 356.000 “gasati!? )



    Le due targhe, falsificanti, di Auschwitz. Cliccare per ingrandire


    nel 2012 la Germania si è piazzata solo quinta nella classifica dei visitatori, perdendo due posizioni rispetto al 2009. Niente di drammatico, certo. Se non fosse che recenti sondaggi sulla conoscenza della shoah dei giovani tedeschi avevano già fatto scattare l’allarme. (…)
    Secondo Graumann non c’è nulla in grado di dare un volto a quell’indicibile tragedia della storia meglio di una visita sui luoghi dell’orrore.
    «Ogni studente in Germania dovrebbe andare almeno una volta, durante il suo percorso scolastico, in visita a un campo di concentramento»



    Ernst-Dieter Rossmann


    (…) Dieter Rossmann, incaricato per l’istruzione del partito socialdemocratico Spd … «occorre confrontare le giovani generazioni con il passato della Germania…
    La visita ad almeno un campo di concentramento dovrebbe diventare obbligatoria».
    ( Ecco! Quadrato il cerchio! Il bilancio positivo della Auschwitz SpA o GmbH che dir si voglia è garantito!…salvo ( che è quello che conta!) lo staff intercontinentale, mondiale, della didattica della $hoah, dei vari “musei” dell’olocau$to, di tutti gli impiegati della memoria, dei fabulatori professionisti, dei loro “gobbi“(suggeritori-ventriloqui) ! Gli stati deporteranno per legge gli studenti nelle cattedrali olocau$tiche in numero massiccio con una ricaduta sul turismo locale e… lunga vita al consiglio di amministrazione della Auschwitz SpA o GmbH !)
    In ultimo segnaliamo una presa di posizione dell’ultima ora che apre, contemporaneamente, due pericolose falle non ripristinabili…



    …”Gita obbligatoria ad Auschwitz? Potrebbe essere controproducente…Chi scrive ha visitato Auschwitz insieme a un gruppo di studenti, proprio nel giorno della memoria, il 27 gennaio. Di quella giornata…E gli studenti?… scoprivano anche il

    senso di colpa per non riuscire a soffrire
    [in pratica mancava l'"erezione" per poter raggiungere l'olorgasmo!
    Mai pensato che essi si siano autovaccinati su Internet sui siti revisionisti? Che abbiano ben chiaro che NON si può prendere per il culo in eterno tutte le persone? Che la versione standard dell'olocau$to è ridicola con le sue "camere a vapore acqueo" di Treblinka, col "sapone fatto col grasso ebraico", con le "28-32 persone" gasande per metro quadrato di Belzec! Coi "4.000.000"di morti per Auschwitz "sanciti" al Tribunale di Norimberga! Con le "camere di elettro esecuzione" di Belzec!... Con la "sostanza nera" omicida che scendeva dal tetto, a Sobibor! Con le "fosse di cremazione" profonde 3 o 5 metri in luoghi dove la falda freatica è a soli 40-100cm sotto illivello del terreno! Con la cremazione di un cadavere in soli 4 minuti! Con la "gasazione delle persone anche solo per un foruncolo" particolarmente infiammato! Del "segreto delle gasazioni" tutelato da INESISTENTI "palizzate alte 3 metri" nel Krematorium III di Auschwitz! Queste sono alcune delle stazioni della Via Crucis olocau$tica propagandate dalla corte infinita dei miracolati olocau$tici e loro ventriloqui-suggeritori-cofirmatari di libri di "memorie"!
    "il dott. James Smith, presidente del Beth Shalom Holocaust Centre, ha messo in guardia contro il pericolo perdurante e ha aggiunto: “Il problema è che, perfino dopo che negatori professionisti dell'Olocausto sono morti, il materiale da loro pubblicato resta in circolazione, è disponibile in Internet e rimane dannoso e pericoloso come prima» (Fonte)]

    perché quel tour nell’orrore del Novecento, così rapido ed efficiente con la guida “parlante italiano“, era molto asettico. Forse una pagina di Primo Levi era stata per loro più incisiva
    (sicuramente la lettura di questo testo apporterà la definitiva consapevolezza della olofalsità della gasazione degli “inabili al lavoro” propagandata da tutto il carnevale olocau$tico e SPUTTANATA dal sopravvissuto per eccellenza: levi primo, cliccare QUI per verificare lo sputtanamento della menzogna della gasazione degli inabili al lavoro)
    …ogni imposizione, così come ogni censura, trova il proprio antidoto. Dunque l’obbligatorietà della memoria può essere controproducente. La ratio di quest’ipotesi di istituzionalizzare le visite ai campi di sterminio è molto simile a quella che sta dietro all’ipotesi di introdurre in Italia il reato di negazionismo; cioè di punire con il carcerechiunque “nega l’esistenza di crimini di genocidio o contro l’umanità o di guerra”. Storici e giuristi discutono di vari profili (quale giudice, per esempio, può decidere se un fatto sia qualificabile o meno come genocidio?). Però se lo scopo è arginare uno stravolgimento della storia che offenda le vittime, c’è il concreto rischio che il nuovo reato sortisca l’effetto opposto, facendo da megafono alle tesi dei negazionisti.
    (Incredibilmente NON si mette al primo punto delle controindicazioni, di tale criminale legge, la violazione e repressione della libertà fondamentale di ogni persona, cioè quella di potersi esprimere liberamente senza il terrore di denunce, processi, spese, carcere! No! Si mette in evidenza che potrebbe fare da “megafono alle tesi dei negazionisti” ! Siamo alla follia! 300 anni di Illuminismo…”resistenza“, “68“, “vietato vietare“… per arrivare ad applicare le pratiche del sistema dei tiranni “fascisti”! Fantastico!)



    Imporre un’interpretazione della storia è un’operazione di per sé rischiosa.

    Da un lato pensiamo di proteggere l’umanità dalla possibilità che i massacri si possano ripetere, ma non vediamo il rischio totalitarioche si cela dietro l’idea di obbligatorietà. @silviatruzzil (Fonte: http://80.241.231.25/ucei/Viewer.aspx?Date=Today&ID=2013122226369213)
    ( Sicuramente i due “dubbi” sullo standard comportamentale del buon servo del sabato goyim: sulla dubbia utilità dei “viaggi della memoria” e sul “rischio totalitario” , abbasseranno, agli occhi della “task-force” sionista, che pensa di poter dettare legge sulla terra intera e per sempre e che controlla la dipendenza goyish , l’affidabilità olocau$tica dell’articolista )
    In chiusura diamo una informazione supplementare alla signora Truzzi, riportiamo da un sito ebraico…
    …”Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Tel – Aviv dichiara che iviaggi fatti dai liceali israeliani in Polonia ogni anno nell’ambito dell’insegnamento dell’Olocausto possono generare problemi di salute mentale. All’incirca un terzo dei professionisti della psichiatria interpellato in questo studio pilota afferma di aver seguito degli adolescenti per problemi psicologici in seguito ai viaggi di studio dell’Olocausto“… CONTINUA QUI
    P.S
    In fase di messa in rete dell’articolo ci arriva una chicca riferita all’articolo della signora Truzzi. Eravamo stati buoni profeti! Un sito sionista ha criticato, brevemente, lo scritto di Truzzi …



    …”Silvia Truzza tocca un argomento delicato. Forse la giornalista avrebbe dovuto ricordare che la Storia è sì un susseguirsi di massacri, ma che la Shoah è un fatto unico nella Storia, mai era avvenuto che lo sterminio di un popolo fosse stato pianificato come fecero i tedeschi. Portare gli studenti ad Auschwitz non significa imporre alcunchè, piuttosto vedere con i propri occhi quello che si presume sia studiato a scuola”…

    (Si impongono alcune considerazioni
    1) OGNI “fatto” storico è UNICO, fino a prova contraria! Quindi il cosiddetto, preteso, mai dimostrato, olocau$to ebraico, una volta dimostrato, sarebbe UNO degli infiniti fatti storici. Da inventariare come quello degli Indiani autoctoni americani, quello degli Armeni, dei Balcani, africani vari. Una volta dimostrato nei “numeri” inventariato anche come “volume” di morte. Una volta dimostrato…!
    2) Il sito sionista parla di uno sterminio “pianificato”! Dov’è questo piano? Evidentemente l’ispirazione del sito è parte di quella fazione “intenzionalista”( qui un’ampio studio sulle posizioni intenzionaliste e funzionaliste della storiografia olocau$tica) … Riportiamo alcuni brani del Convegno sterminazionista di Parigi dei massimi storici standard sull’ordine di sterminio e tale “piano di sterminio” (1)…

    …”Dal 29 giugno al 2 luglio 1982, l’École des Hautes Études en sciences sociales e la Sorbona organizzarono a Parigi un importante convegno internazionale sul tema «La Germania nazista e lo sterminio degli Ebrei». Gli atti relativi furono pubblicati nel 1985 in un volume omonimo.
    Saul Friedländer sottolineò che «dalla fine degli anni Sessanta, la storiografia sul nazionalsocialismo, soprattutto nella Germania Federale, si divide – implicitamente o esplicitamente – in due campi opposti: “intenzionalisti” e “funzionalisti”. Per gli intenzionalisti c’è una relazione diretta tra ideologia, pianificazione e decisioni; quanto alla centralità assoluta del decisore supremo, Adolf Hitler…« la tesi della inesorabile continuità e di una pianificazione dello sterminio totale degli Ebrei prima dell’attacco contro l’URSS, quella della discontinuità e dell’improvvisazione possono in realtà essere dimostrate allo stato attuale delle fonti…«La questione della data in cui fu deciso lo sterminio fisico totale degli Ebrei, così come il problema dell’ elaborazione del pianodi “soluzione finale”, restano irrisolti»… «Oggi nessuno storico crede più che un tale ordine sia stato dato per iscritto. In forma orale si poteva trattare sia di una istruzione diretta di Hitler a Göring o a Himmler, sia, più probabilmente, di una allusione chiara, compresa da tutti» .
    L’interpretazione di Martin Broszat era assai più radicale: «non ci fu mai un ordine generale concernente lo sterminio degli Ebrei» ….Friedländer…tentò una sintesi delle due posizioni opposte: riconoscendo da un lato che il funzionalismo «risponde meglio dell’intenzionalismo alle concezioni della storiografia contemporanea»; sostenendo dall’altro che, nella politica ebraica, nessuna decisione importante fu presa all’insaputa di Hitler . Ma la sua conclusione dell’«esistenza di un piano globale di sterminio degli Ebrei d’Europa nell’autunno del 1941» era una mera congettura al pari di quelle dei suoi colleghi…. Jäckel commentò :«Quali misure proponeva Hitler? È evidente che questa è la questione più importante. Niente pogrom né eccessi. Bisogna procedere in modo legale e programmato. Hitler distingueva due fasi. Anzitutto, bisognava assoggettare gli Ebrei alla legislazione degli stranieri, ritirare loro i diritti civili, trattarli conformemente a ciò che erano realmente: degli stranieri. Poi, eliminarli semplicemente. Hitler non ha chiarito questo concetto di eliminazione, da allora ripetuto incessantemente. Ciò che almeno si può dire, è che egli voleva la loro emigrazione o la loro espulsione fuori della Germania; ma non è escluso che egli abbia già pensato al loro sterminio» …Uwe Dietrich Adam… «la data precisa nella quale fu ordinata questa “soluzione finale” costituisce un problema irrisolto sia per la storia tedesca sia per la storia mondiale».
    Circa la genesi della “soluzione finale”, Adam si schierò decisamente contro la tesi intenzionalista radicale sostenuta da Jäckel, dichiarandosi «d’accordo con la schiacciante maggioranza degli storici nel pensare che l’ordine di liquidare gli Ebrei sotto il dominio tedesco non è mai stato dato e neppure progettato, in nessuna forma, prima dell’inizio della guerra» (621). Dal momento che «non è stata mai scoperta traccia scritta di quest’ordine» ed è poco probabile che se ne trovi una in futuro
    Nessun storico sterminazionista ha MAI prodotto documenti a sostegno di tale “progetto di sterminio” e dell’ordine indispensabile alla progettazione di tale piano, se i cultori dell’intenzionalità ne hanno documentazione e possono produrla (!!!!) …farebbe il più grande regalo alle teorie sterminazioniste mondiali! Taciterebbero per sempre il revisionismo storico! Diversamente è solo propaganda e presa per i fondelli dei soggetti meno preparati.

    Il massimo storico sterminazionista cui TUTTI fanno riferimento, l’ebreo ,hilberg raul, ha, su tale irritante questione, affermato:
    “« Ma ciò che cominciò nel 1941 non era nessun tentativo di genocidio [degli ebrei],pianificato in anticipo e organizzato da un ufficio centrale . Non c’è stato nessun pianoe nessun bilancio per questi provvedimenti di genocidio…Ciò accadde perciò non certamente eseguendo un piano ma per un’incredibile coincidenza d’intenzioni, una concordante LETTURA NEI PENSIERI A L T R U I d’una burocrazia [tedesca] di ben grande portata.»”
    „Aber was 1941 begann, war kein im Voraus geplanter, von einem Amt zentral organisierter Vernichtungsvorgang. Es gab keine Pläne und kein Budget für diese Vernichtungsmaßnahmen. Sie erfolgten Schritt für Schritt, einer nach dem anderen. Dies geschah daher nicht etwa durch die Ausführung eines Planes, sondern durch ein unglaubliches Zusammentreffen der Absichten, ein übereinstimmendes Gedankenlesen einer weit ausgreifenden Bürokratie.“( Newsday, Long Island, New York, 23.2.1983, S. II/3 ,Raul Hilbergs ?The Destruction of the European Jews?, Publikationen, Auslandsbüro Israel, Konrad-Adenauer-Stiftung),
    …quindi , sentito hilberg ed il marasma storico-sterminazionista sopra riportato… di quale “piano di sterminio” si parla?…o qualcuno vuole smentire la massima “autorità” ebraica sulla versione standard della truffa dell’olocausto?

    Note:
    1) Lo studio dettagliato, sulle varie posizioni individuali degli storici olocau$tici, su tale “piano” è consultabile cliccando QUI
    _______________

    0517 ? Au$chwitz SpA,industria dell?olocau$to: i giovani disertano la messa (in c.lo) olocau$tica | "Olodogma"

    Ultima modifica di Eridano; 27-12-13 alle 09:23
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #1123
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Far soldi! Col logo Adolf Hitler? Perchè no!? Espediente ed “eletta” malattia mentale

    .

    Essi” mentono. Abitualmente!

    Una branca dell’industria dell’olocau$to: lo sfruttamento delle proprie malattie mentali e comportamentali affibbiate, “ad usum delphini”, al Male Assoluto Adolf Hitler! Tutto va bene per far soldi e demonizzare/offendere/condannare chi non può difendersi. Un classico! Brigitte Hamann revisiona la narrazione standard. La pratica dello sfruttamento/estorsione, a propri fini economici, è dimostrato dalla richiesta di risarcimenti, da parte dell’ebraismo americano, da chiedere alla Germania fattaprima dell’attacco giapponese di Pearl Harbor del 07.12.1941, e prima della dichiarazione di guerra tedesca contro gli Stati Uniti dell’ 11 Dicembre 1941. Prima della Conferenza di Wannsee, dove, propagandisticamente, si è preteso per decenni (ed anche tutt’oggi in alcuni demenziali articoli) che fosse stata presa la decisione di sterminare gli ebrei d’Europa! Olodogma

    C’ ERA UN SOSIA NELL’ INFANZIA DI ADOLF HITLER0
    7 ottobre 1996


    Vienna… spunta in libreria un nuovo ritratto del Fuhrer, una monumentale biografia in chiave austriaca dei suoi anni di apprendistato – dall’ infanzia al venticinquesimo anno di età…




    Brigitte Hamann ed il suo Hitler’ s Wien


    … Hitler’ s Wien, la Vienna di Hitler – questo il titolo del volume di 550 pagine uscito per i tipi della Piper di Monaco – è un’ opera che farà sicuramente discutere. Intanto dà filo da torcere agli storici e biografi tedeschi con i quali l’ autrice del libro, Brigitte Hamann, nota in Italia per la sua biografia di Sissi, imperatrice d’ Austria (edita da Longanesi) entra subito in polemica. La sua è una biografia, dice subito la scrittrice viennese, che fa finalmente piazza pulita delle leggende e dei numerosi errori in cui sono finora incorsi i biografi del Fuhrer. Tutti, anche i più illustri.
    “Il guaio è che su questi errori degli studiosi di portata mondiale come Fromm hanno costruito le loro teorie psicoanalitiche!” [..."Egli ( l'ebreo fromm,ndr) dedica un capitolo della sua analisi ad Hitler che considera un necrofilo con una personalità paranoide"... Fonte http://www.convivioastrologico.it/ps...rich_fromm.htm) ;
    fromm erich, anatomia della distruttività umana,Cap.13: Aggressione maligna: Adolf Hitler,un caso clinico di necrofilia. ]
    esclama la Hamann. Nella sua voce si sente la sicurezza di chi ha studiato a fondo la materia.
    “Vuole un esempio? La storia che Hitler ha lasciato sola la madre ammalata e chenon è andato a trovarla quando era in coma ma solo da morta, è una balla: dai documenti risulta che in quel periodo egli è stato sempre a Linz, nella casa materna. Partendo da questa falsa notizia, gli psicanalisti si sono scatenati, hanno parlato di necrofilia e cose del genere. Anche la storia che Hitler si prese la sifilideda una prostituta ebrea e che questo alimentò il suo odio contro gli ebrei, oppure che avesse un rivale in amore mezzo ebreo, è assolutamente falsa. Per non parlare poi del nonno ebreo, altra favola alimentata dal fatto che di lui in effetti non si sa niente, nemmeno Hitler sapeva chi fosse. Ma certo non era ebreo“.
    Ma come è possibile, signora Hamann, che nessuno si sia finora accorto di errori così grossolani?
    “Come spesso succede, ogni biografo di Hitler ha ripreso notizie dal precedentesenza prendersi la briga di andare a controllare le fonti originarie. Io invece sono andata in archivio, ho ristudiato tutto daccapo e ho scoperto una serie di errori che si ripetono in tutte le principali opere biografiche su Hitler”.
    Inclusa la grande biografia di Joachim Fest?



    “Certo. Sono soprattutto le notizie date dai cosiddetti testimoni oculari ad essere inventate di sana pianta. Anche se Fest prende queste testimonianze con le pinze, avanzando qualche riserva, purtuttavia ne tiene conto e molte le riporta acriticamente. Io ho scoperto invece che un testimone oculare come Joseph Greiner ad esempio, è un emerito imbroglione, uno che ha sfruttato la situazione inventandosi notizie false”.

    Ma dopo aver spazzato via tutti gli errori cosa rimane? Qual è l’ immagine di Hitler che Lei dà nella Sua opera?
    “Io mi fermo agli anni viennesi di Hitler, ossia fino al 1913, anno in cui egli lascia Vienna per Monaco. Fino a quel momento è un uomo normale, condizionato dagli umori e dai pregiudizi tipici dei ceti bassi della classe piccolo borghese. Ma – c’ è un ma! – egli si legge da cima a fondo e con profondo interesse, il programma di partito degli ‘ Alldeutschen’ , gli estremisti che odiavano gli Asburgo e volevano un “puro regno tedesco”. Dal loro capo, Georg Schonerer, Hitler riprenderà tutto: dal saluto Heil che sostituiva il mite ‘ Servus‘ degli austriaci, all’ odio antisemita, alla mania della razza ariana a cui era dedicato un articolo del programma di partito, all’ amore per i miti degli antichi Germani. Schonerer, nell’ ultimo ventennio del secolo scorso era uno che bandiva l’ uso delle parole straniere, usava le rune, inventava slogan come ‘ Liberiamoci dagli ebrei, liberiamoci da Roma‘ .



    Karl Lueger, anno 1900


    Insomma, Hitler non ha inventato nulla. Fu una fotocopia di Schonerer. In sostanza Hitler non ha fatto che assimilare le tendenze fortemente antisemitiche della Vienna di novant’ anni fa. Rimase fortemente impressionato anche da un uomo come Karl Lueger, cristiano-sociale, sindaco di Vienna e grande arringatore di folle, che non nascondeva certo il suo antisemitismo; pensi che esortava pubblicamente i viennesi a non comprare nulla dagli ebrei. C’ è poi il grande influsso di Wagner sul giovane Hitler che come è noto, andava ad ascoltare tutte le sue opere con fanatico entusiasmo. A proposito del suo amore per il teatro, è curioso notare che la tecnica delle luci di scena imparata da Hitler in quegli anni, egli la sfrutterà poi per le sue grandiose manifestazioni e feste naziste. Ma, per tornare alla musica di Wagner, ho scoperto che Hitler, al contrario di quanto è stato scritto finora, era un sostenitore di Gustav Mahler, a differenza dei wagneriani antisemiti che lo avversarono ferocemente. Per lui Mahler era l’ interprete ideale di Wagner.
    Signora Hamann quanto tempo ha impiegato per ricostruire così precisamente e dettagliatamente gli anni di formazione di Hitler?
    “La mia è in realtà una doppia biografia: quella dell’ infanzia e della giovinezza di Hitler, ma anche e soprattutto quella della vita culturale e politica della Vienna degli inizi del secolo, fino allo scoppio della prima guerra mondiale. La stesura del libro mi ha preso quattro anni, ma alla storia della mia città lavoro da più di vent’ anni. Lo sa che la storia austriaca è molto complessa? A volte capita che gli storici tedeschi non siano in grado di comprenderla e di interpretarla correttamente.

    di PAOLA SORGE

    Fonte: http://ricerca.repubblica.it/repubbl...fanzia-di.html
    _______________




    http://olodogma.com/wordpress/2013/1...attia-mentale/
    Ultima modifica di Eridano; 27-12-13 alle 09:27
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  4. #1124
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Jews DO control the media

    JULY 1, 2012, 11:05 AM 605


    We Jews are a funny breed. We love to brag about every Jewish actor. Sometimes we even pretend an actor is Jewish just because we like him enough that we think he deserves to be on our team. We brag about Jewish authors, Jewish politicians, Jewish directors. Every time someone mentions any movie or book or piece of art, we inevitably say something like, “Did you know that he was Jewish?” That’s just how we roll.
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    We’re a driven group, and not just in regards to the art world. We have, for example, AIPAC, which was essentially constructed just to drive agenda in Washington DC. And it succeeds admirably. And we brag about it. Again, it’s just what we do.

    But the funny part is when any anti-Semite or anti-Israel person starts to spout stuff like, “The Jews control the media!” and “The Jews control Washington!”
    Suddenly we’re up in arms. We create huge campaigns to take these people down. We do what we can to put them out of work. We publish articles. We’ve created entire organizations that exist just to tell everyone that the Jews don’t control nothin’. No, we don’t control the media, we don’t have any more sway in DC than anyone else. No, no, no, we swear: We’re just like everybody else!
    Does anyone else (who’s not a bigot) see the irony of this?
    Let’s be honest with ourselves, here, fellow Jews. We do control the media. We’ve got so many dudes up in the executive offices in all the big movie production companies it’s almost obscene. Just about every movie or TV show, whether it be “Tropic Thunder” or “Curb Your Enthusiasm,” is rife with actors, directors, and writers who are Jewish. Did you know that all eight major film studios are run by Jews?



    Pretty, pretty, pretty, pretty good. (photo credit: CC BY-SA Angela George/Wikimedia Commons)


    But that’s not all. We also control the ads that go on those TV shows.
    And let’s not forget AIPAC, every anti-Semite’s favorite punching bag. We’re talking an organization that’s practically the equivalent of the Elders of Zion. I’ll never forget when I was involved in Israeli advocacy in college and being at one of the many AIPAC conventions. A man literally stood in front of us and told us that their whole goal was to only work with top-50 school graduate students because they would eventually be the people making changes in the government. Here I am, an idealistic little kid that goes to a bottom 50 school (ASU) who wants to do some grassroots advocacy, and these guys are literally talking about infiltrating the government. Intense.
    Now, I know what everyone will say. That everyone tries to lobby. Every minority group and every majority group. That every group has some successful actors and directors. But that’s a far call from saying that werun Hollywood and Madison Avenue. That the Mel Gibsons of the world are right in saying we’re deliberately using our power to take over the world. That we’ve got some crazy conspiracy going down.
    Okay. Fine. So some of that is kooky talk.
    But let’s look at it a bit deeper.
    Maybe it’s true: everyone lobbies. Maybe it’s true there are actors of every ethnicity out there. But come on. We’re the ones who are bragging about this stuff all the time. Can’t we admit that we’re incredibly successful? Can’t we say it to the world?
    I’ll give my theory for why Jews don’t want to talk about their control of the media.
    First of all, as much as Jews like to admit that so many of them are successful, and that so many of them have accomplished so much, they hate to admit that it has to do with they’re being Jewish. Maybe they’ll admit that it has something to do with the Jewish experience. But how many Jews will admit that there is something inherently a part of every single one of them that helps them to accomplish amazing things?
    The ADL chairman, Abe Foxman, was interviewed in a great articleabout the subject and he said that he “would prefer people say that many executives in the industry ‘happen to be Jewish.’” This just about sums up the party line.
    The truth is, the anti-Semites got it right. We Jews have something planted in each one of us that makes us completely different from every group in the world. We’re talking about a group of people that just got put in death camps, endured pogroms, their whole families decimated. And then they came to America, the one place that ever really let them have as much power as they wanted, and suddenly they’re taking over. Please don’t tell me that any other group in the world has ever done that. Only the Jews. And we’ve done it before. That’s why the Jews were enslaved in Egypt. We were too successful. Go look at the Torah — it’s right there. And we did it in Germany too.
    This ability to succeed, this inner drive, comes not from the years of education or any other sort of conditional factors, but because of the inner spark within each Jew.
    Now, the reason groups like the ADL and AIPAC hate admitting this is because, first of all, they are secular organizations. Their whole agenda is to prove that every Jew is the same as every other person in the world. I cannot imagine a more outlandish agenda. No, we’re different. We’re special.



    And clearly, that whole thing about big Jewish noses was totally blown out of proportion. (illustrative photo: Abir Sultan/Flash 90)


    Of course, people hate when anyone says this. They assume that if you’re saying that Jews are special, it somehow implies that they’re better.
    To be honest, I’m not really sure what the word “better” even means. What I do know is that being special simply means a person has a responsibility to do good.
    I think that’s the real reason most Jews are so afraid to admit that there’s something inherently powerful and good about them. Not because they’re afraid of being special. But because they’re afraid of being responsible. It means that they’re suddenly culpable when they create dirty TV shows that sully the spiritual atmosphere of the world. It means that things can’t just becreated for the sake of amusement or fun or even “art.”
    Suddenly, we can’t screw up the world.
    The interesting thing is that Jews have done so much for the world in so many other ways. They’ve moved forward civil rights; they’ve helped save lives in Darfur, Haiti and just about everywhere else.
    But that’s not enough. Fixing the world physically is only half the battle.
    Our larger battle, the harder battle, is elevating the world spiritually. And this is what the people that fight with every inch of their soul to prove that Jews are just the same as everyone else are afraid of. It means that we can no longer just “express ourselves.” We’ll have to start thinking about the things we create and the way we act. It means we’ll have to start working together. It means we’ll have to hold one other, and ourselves, to a higher standard.
    The time has come, though. We no longer have to change our names. We no longer have to blend in like chameleons. We own a whole freaking country.
    Instead, we can be proud of who we are, and simultaneously aware of our huge responsibility — and opportunity.
    * * *
    This article was written under an assumed name.

    Jews DO control the media | Manny Friedman | Ops & Blogs | The Times of Israel


    Ultima modifica di Eridano; 02-01-14 alle 09:18
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  5. #1125
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    MERCOLEDÌ 1 GENNAIO 2014

    L'apartheid in Sudafrica un bene per gli ebrei, secondo il direttore dell'Anti-Defamation League




    Nathan Perlmutter (1923-1987), il predecessore di Abraham Foxman come Direttore (dal 1979 fino alla morte) dell'Anti-Defamation League of B'nai B'rith, organizzazione in cui entrò nel 1949
    L’APARTHEID IN SUDAFRICA UN BENE PER GLI EBREI, DISSE IL DIRETTORE DELL’ANTI-DEFAMATION LEAGUE[1]
    Secondo una lettera pubblicata il 16 marzo del 1996 sul New York Times, scritta dallo storico – ebreo-americano, trozskista e antisionista – LenniBrenner, Perlmutter a suo tempo aveva scritto:
    “Non posso ignorare il fatto che la pubblicistica del [African National] Congress è anti-israeliana, solidale con la causa dell’OLP[2] e aperta alla collaborazione con il Partito Comunista Sudafricano.
    “La lezione per noi ebrei è di non impegnare le nostre emozioni nell’indignazione per poteri malvagi come il Sudafrica. Penso che anche noi abbiamo la responsabilità di stabilire se oppure no ciò che è pronto a sostituire il regime attuale è meglio per gli ebrei o peggio per gli ebrei”.
    'Anti-Zionism Doesn't Equal Anti-Semitism,' Letter to the Editor, The New York Times, March 16, 1996’
    Anti-Zionism Doesn't Equal Anti-Semitism - NYTimes.com
    Brenner nella sua lettera non cita la fonte della sua citazione: afferma solo che Perlmutter aveva “scritto sul perché l’organizzazione (ADL) non si sarebbe unita al gruppo Trans-Africa[3] nelle sue manifestazioni contro l’apartheid”.
    Nell’articolo di Brenner ‘The Black Civil Rights Movement and Zionism’[4] [Il movimento per i diritti civili dei neri ed il sionismo], che è stato scritto nel 2010 o posteriormente, egli include nuovamente la citazione, e questa volta cita una fonte: la sua lettera al NYT!

    Il necrologio[5] di Nathan Perlmutter sul NYT; la foto è tratta dallaPittsburgh Post-Gazette, 14 luglio 1987[6], p. 30.


    [1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo:winstonsmith@theministryoftruth.ls1: Apartheid in SA is good for the Jews, said ADL director

    [2] Organizzazione per la Liberazione della Palestina.

    [3] TransAfrica - Wikipedia, the free encyclopedia

    [4] The Struggle -Civil Rights, Blacks, Zionism

    [5] Nathan Perlmutter, Top Executive Of Anti-Defamation League, Dies - NYTimes.com

    [6] Pittsburgh Post-Gazette - Google News Archive Search




    PUBBLICATO DA ANDREA CARANCINI A 10:25






    Andrea Carancini: L'apartheid in Sudafrica un bene per gli ebrei, secondo il direttore dell'Anti-Defamation League
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  6. #1126
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Fabulazione olocau$tica: rivolta nel ghetto di Varsavia? Mai stata! semplice operazione di polizia? Parla il Prof. Faurisson

    .


    La menzogna di Auschwitz e dintorni non regge più! La fabulazione olocau$tica ha raggiunto il limite del rigetto, neppure chi ha contribuito alla diffusione della propaganda sterminazionista riesce più a gestire , con un qualche guadagno, la versione conformista ! Addirittura il giornale ebraico israelianohaaretz intesta il pezzo di gat eli (“Holocaust survivor“) sulla pretesa “rivolta” del ghetto ebraico di Varsavia con un bel “mito” ! Piano piano, gli sono serviti 20 anni per accettare,obtorto collo, la revisione storica, ci arrivano anche “loro”, ma solo per disperazione per l’assoluto discredito della favola spacciata per verità! Ci sarà una “Norimberga”, nel senso di una chiarificazione liberatoria, non certo con le forche tipiche erette dai FALSARI di STORIA e VERITA’, per i mentitori professionisti olocau$tici e per i loro “ventriloqui”-suggeritori ? Presentiamo un breve estratto della notizia e un articolo del Prof. Robert FAURISSON del 28 Aprile 1993. Olodogma

    ______________________________________________

    Il mito Ghetto di Varsavia
    (Titolo originale)



    I combattenti del ghetto possono essere stati coraggiosi , ma non hanno combattutocome è stato rappresentato . E che diritto avevano da decidere il destino degli altri 50.000 ?

    Come molti sopravvissuti all’Olocausto , ho sempre sentito a disagio per il modo in cui è stata plasmata la memoria della Shoah . Il mito del ghetto di Varsavia è un ottimo esempio .
    Il ghetto di Varsavia – il nome stesso è ingannevole . Gli ebrei del Ghetto di Varsavia non si ribellarono . Nell’estate del 1942 circa 300.000 ebrei del ghetto sono stati inviati a Treblinka e assassinati. Circa 50.000 persone sono state lasciate nel ghetto , erano risparmiati dalla morte al momento perché erano professionisti esperti che hanno lavorato nelle fabbriche tedesche sia all’interno che all’esterno del ghetto . Queste persone non hanno mai pensato rivolta, hanno pensato alla sopravvivenza.
    Solo un piccolo gruppo di giovani si ribellarono , le cui dimensioni e gli sforzi sono stati gonfiati alla proporzioni mitiche in Israele dopo che lo Stato è stato fondato nel 1948 . Ancora più importante, la rivolta , iniziata il 19 aprile 1943 , ha contraddetto la strategia di sopravvivenza degli ebrei che erano rimasti nel ghetto .
    Fonte: *Advertisement
    ____________________________________________

    IL GHETTO DI VARSAVIA – APRILE-MAGGIO 1943
    (Insurrezione o operazione di polizia ?)



    Ghetto di Varsavia, polizia ebraica del ghetto


    Articolo del Prof. Robert FAURISSON del 28 Aprile 1993

    Ogni anno, attorno al 19 Aprile, i media commemorano ciò che essi chiamano “la rivolta”,“il sollevamento” o “l’insurrezione” del ghetto di Varsavia.
    Nei racconti dei giornalisti, l’avvenimento tende ad assumere proporzioni sempre più epiche e simboliche.
    Non c’è mai stata alcuna insurrezione” (1). Quest’affermazione, risalente al 1988, è di Marek Edelman, che fu uno dei principali responsabili dei gruppi armati ebraici del ghetto.
    Edelman aggiunse: “non abbiamo nemmeno scelto il giorno; i tedeschi lo imposero penetrando nel ghetto per cercare gli ultimi ebrei”.
    Egli precisò che il numero degli ebrei che combatterono con le armi in pugno non superò mai le 220 unità.
    Non ci fu l’insurrezione di un popolo intero per ottenere la propria libertà o difendersi contro la deportazione; ci fu soltanto la reazione di un gruppo di giovani ebrei i quali, vedendo le truppe tedesche penetrare nel loro santuario, tentarono prima di opporvisi, poitentarono di fuggire il terzo giorno e,infine, accerchiati, si difesero con le armi.
    In 20 giorni di scaramucce i tedeschi e i loro ausiliari persero 15 uomini (2).
    Il tutto si avvicinò ad un’operazione di polizia in piena guerra piuttosto che di una vera insurrezione come quella che sarebbe stata scatenata nell’Agosto del 1944, a Varsavia, dai resistenti polacchi dell’Armata dell’Interno sotto il comando del Gen. “Bor” Komorowski.
    I media stentano a commemorare questa eroica insurrezione polacca che i sovietici lasciarono che i tedeschi schiacciassero con comodo.
    I resistenti polacchi dell’Agosto 1944 si batterono con un coraggio tale che le truppe tedesche resero loro gli onori militari.
    E’ tuttavia interessante conoscere per quale motivo, nell’Aprile 1943, i tedeschi presero la decisione di lanciare un’operazione di polizia in seno al ghetto di Varsavia.
    Gli ebrei raggruppati in questo “ghetto” o questo “quartiere ebraico”, costituivano una popolazione di circa 36.000 persone ufficialmente registrate, alle quali si aggiungevano, con ogni probabilità, più di 20.000 clandestini.
    Il ghetto era, in un qualche modo, una città nella città, amministrato da uno “ Judenrat “ (consiglio ebraico) ed una polizia ebraica che collaboravano con le autorità occupanti, anche contro i “terroristi” ebrei.



    Cliccare sulla foto per ingrandirla

    Dei rifugi antiaerei furono costruiti su disposizione dei tedeschi in seguito ad un primo bombardamento su Varsavia da parte dell’aviazione sovietica nel 1942. Per realizzare ciò i tedeschi fornirono agli ebrei il cemento ed i materiali necessari.
    Sono questi rifugi anti-aerei che la leggenda avrebbe trasformato in “Blockhaus” (casamatta) e in “Bunkers” paragonabili, in parte, alle casematte della Linea Maginot francese.



    ebrei collaborazionisti cuciono divise tedesche, Workshops in the Warsaw Ghetto


    Laboratori e fabbriche funzionavano ed operai ebrei vi lavoravano per conto dei tedeschi di cui erano i fornitori.
    All’interno del ghetto avveniva un intenso commercio.
    Piccoli gruppi armati che non rappresentavano più di 220 persone, il cui programma comportava l’uso del terrore e del sabotaggio, si diedero ad estorsionicontro la polizia ebraica, contro i consigli ebraici e contro le guardie delle fabbriche e dei laboratori (3).



    Ghetto di Varsavia,produzione di divise per la Wehrmacht


    Questi “terroristi” traevano profittodall’attività industriale e commerciale del ghetto, ricattavano i commercianti e gli abitanti, esercitando minacce su di essi che arrivavano, per esempio, ad imprigionarlinelle loro case per ottenere le somme di danaro richieste.
    Riuscivano perfino ad acquistare delle armi dai soldati che, a Varsavia come spesso nelle retrovie del fronte, costituivano una truppa disparata, male addestrata, poco motivata; arrivavano perfino a commettere attentaticontro i militari tedeschi o “collaboratori” ebrei.



    Ghetto di Varsavia,fabbricazione cappelli per la Wehrmacht


    L’insicurezza aumentava. Per questo motivo la popolazione polacca, nel suo insieme, era sempre più ostile all’esistenza di questo ghetto e i tedeschi, dal canto loro, temevano che questo diventasse una minaccia per il nodo ferroviario che la città di Varsavia rappresentava nella loro economia di guerra e nel trasporto delle truppe in direzione del fronte russo.
    Himmler prese allora la decisione di trasferire la popolazione ebraica, assieme ai laboratori e alle fabbriche, verso la zona di Lublino (nel Sud della Polonia), di radere al suolo il ghetto ed, al suo posto, di costruirci un parco.
    In un primo tempo i tedeschi tentarono di convincere gli ebrei ad accettare questo trasferimento.



    Ghetto di Varsavia, bagni di sole,1942


    Ma i “terroristi” da questo orecchio non ci sentivano poiché avrebbe significato per essi la perdita sia delle loro fonti finanziarie, sia della loro libertà di movimento.
    Spesero dunque tutte le loro energie ad opporvisi, fino al 19 Aprile 1943, quando, su ordine di Himmler, fu lanciata un’operazione di polizia al fine di evacuare con la forza gli ultimi ebrei.
    In quel giorno le truppe del Colonnello Von Sammern-Frankenegg, responsabile dell’operazione, penetrarono nel ghetto, appoggiate da un solo carro armato, preda bellica della campagna di Francia e da dueautoblindo.
    I “terroristi”, o franchi tiratori, opposero una prima vivace resistenza che fece 12 feriti (sei tedeschi e sei suppletivi, chiamati “ascari”).
    Himmler sempre preoccupato di evitare perdite umane, si indignò e la sera stessa sollevò Von Sammern-Frankenegg dal comando per sostituirlo con Gen. Juergen Stroop.
    Questi, incaricato di portare avanti l’operazione di polizia con lentezza per avere una maggiore sicurezza, la effettuò nel seguente modo: ogni mattina le truppe penetravano nel ghetto, vuotavano gli immobili e utilizzavano dei fumogeni (e non dei gas tossici!) per fare uscire dai rifugi anti-aerei gli ebrei che vi si nascondevano; si distruggevano poi questi immobili man mano che venivano evacuati.



    La foto simbolo della “insurrezione”.A fianco le vittime trasformatesi in carnefici antisemiti, in Palestina


    Ogni sera le truppe si ritiravano e circondavano il ghetto di notte in modo che nessuno potesse fuggire. Per arrivare ad una totale evacuazione ci vollero20 giorni.
    A partire dal 3° giorno, i gruppi armati di ebrei tentarono di fuggire ma erano stati catturati dal dispositivo di sorveglianza.
    Contrariamente a ciò che fu detto, il comando tedesco non si rivolse all’aviazioneper distruggere il ghetto e l’operazione non comportò alcun bombardamento aereo.
    Il numero delle vittime ebraiche non è conosciuto.
    Il numero di 56.065 è generalmente quello degli ebrei “arrestati” per essere diretti verso il campo di transito di Treblinka e, da lì, verso Lublino (4).



    Fine dell’operazione di polizia nel ghetto di Varsavia. Non esiste più il ghetto


    Il numero dei morti tedeschi fu di 15 vittime. Un poliziotto polacco fu ucciso il 19 Maggio, ossia undici giorni dopo l’ultimo scontro.
    Nessuno vuole mettere in dubbio ne il coraggio degli ebrei resistenti del ghetto, ne l’aspetto tragico di questa storia, con una popolazione civile presa in mezzo ad uno scontro fra qualche formazione
    disparata dell’esercito tedesco e piccoli gruppi di franchi tiratori (cecchini) sparsi fra la popolazione. Ma, contrariamente ad una certa propaganda mistificante, tutta questa storia fu ben lontana dal costituire una rivolta “apocalittica” come fu recentemente considerata (5), soprattutto se si pensa alle decine di migliaia di morti, civili e militari, che avvennero durante questi 20 giorni su tutti i campi di battaglia nel mondo e nelle città europee sottoposte ai bombardamenti dell’aviazione anglo-americana (6).
    Punti di richiamo:
    1) quotidiano LIBERATION del 18 Aprile 1988 (pag. 27)



    Il documento PS-1061,esibito a Norimberga come “US Exhibit 275”


    2) Documento di Norimberga PS-1061, rapporto del 16 Maggio 1943 intitolato “non c’è più un quartiere ebraico a Varsavia”, Tribunale Militare Internazionale, XXVI, pag. 628-694, seguito da una scelta di 18 foto su 54. Nel 1979 fu pubblicata negli USA un’opera che si presentava come una riproduzione in facsimile del rapporto e dei comunicati del Gen. Stroop in tedesco con una traduzione in inglese: The Jewish Quarter of Warsaw is no more / Il Rapporto Stroop, tradotto dal Tedesco e annotato da Sybil Milton, introduzione di Andrzej Wirth, New York, Pantheon Books, 1979.
    Il ghetto di Varsavia era “aperto” nonostante il muro di cinta. In questo senso esso meritava più la denominazione di “quartiere ebraico” che di “ghetto”. Le scaramucce, propriamente dette, durarono dal 19 Aprile all’8 maggio 1943, cioè 20 giorni.
    3) su questi punti, così come su altri, si potrà consultare: Ysrael Gutman, “Gli Ebrei di Varsavia 1039-1943,Ghetto, la rivolta sotterranea”, tradotto dall’ebraico da Ina Friedman, Bloomington, Stampa dell’Università dell’Indiana, 1982, XXII-pag. 487 e “ 50 anni fa il sollevamento del Ghetto di Varsavia”,numero speciale di MONDE JUIF (Mondo Ebraico) Aprile-Agosto 1993, pag. 336.
    In quest’ultima opera figura la riedizione di un articolo di Adam Rutkowski, pubblicato nel 1969 con il titolo: “qualche documento sulla rivolta del ghetto di Varsavia” (pag. 160-169). Alla pag. 162 si trovano le “direttive generali per la lotta dell’Organizzazione Ebraica di Combattimento”. Erano previste azioni terroristiche contro la polizia ebraica, il Consiglio Ebraico ed il servizio di protezione dei laboratori e delle fabbriche. Vi era precisato “lo stato maggiore elabora il piano centrale di azione, sabotaggio e terrore,condotto contro il nemico”.
    Nell’opera di Y. Gutman, si troveranno delle precisazioni sui metodi impiegati da questa organizzazione;essi non differivano affatto da quelli di un’associazione mafiosa (pag. 344-349). I tedeschi sapevano di avere a che fare con un avversario temibile, tentavano di convincere gli ebrei a trasferirsi verso la zona di Lublino, con le fabbriche funzionanti per la macchina da guerra tedesca.
    Nel Marzo 1943 avvenne una curiosa “battaglia dei manifesti” fra l’Organizzazione Ebraica di Combattimento e Walter C. Toebbens, incaricato dell’evacuazione degli ebrei.
    Dei manifesti affissi dall’Organizzazione invitavano a rifiutare il trasferimento ciò che loro chiamavano i campi della morte. I tedeschi lasciarono affissi i manifesti e si limitarono ad apporre al loro fianco dei manifesti firmati “Walter C. Toebbens” dove le affermazioni dell’Organizzazione venivano smentite pezzo per pezzo.
    Y. Gutman scrive:
    Toebbens diceva la verità circa i trasporti, essi non erano diretti verso i campi della morte ed è un fatto assodato che nella regione di Lublino esistevano degli edifici per l’integrazione delle fabbriche. Ma all’epoca la resistenza ed il sospetto degli ebrei erano così forti che anche le tattiche più ingegnose non arrivavano a niente” (pag. 334-335).
    Fu dopo aver constatato il fallimento dei metodi persuasivi che i tedeschi decisero la loro operazione di Polizia.
    4) quando furono fatte uscire le persone dal ghetto, un numero di 50/60.000, furono condotte alla stazione.
    La polizia di sicurezza ne era la sola responsabile e doveva assicurare il loro trasporto a Lublino (dichiarazione sotto giuramento di Juergen Stroop letta il 12 Aprile 1946 da un procuratore americano del Tribunale di Norimberga, Tribunale Int.le Militare, XI, pag. 365
    5) la terribile, esemplare e apocalittica rivolta degli abitanti del ghetto di Varsavia è un atto di Disperazione e di eroismo allo stesso tempo (D. Desthomas, La Montagne, 17 Aprile 1993, pag. 12).



    6) la stampa del mondo intero si spertica ad osannare “l’insurrezione del ghetto di Varsavia”.

    In Brasile, una pubblicazione revisionista si è di recente dedicata ad un paragone fra le esagerazioni e le invenzioni della stampa brasiliana sull’argomento e la realtà dei fatti (S.E. Castan, “Documento, la vera storia del sollevamento del ghetto di Varsavia” Bollettino-EP (chiarimento al paese), prima informativa revisionista del Brasile, Giugno 1993, pag. 7-14 (indirizzo: Revisao Editora Ltda. – Caixa Postal 10466 – Porto Alegre, RS, Brasile.

    Traduzione dal francese a cura di: Gian Franco SPOTTI
    _______________

    0520 ? Fabulazione olocau$tica: rivolta nel ghetto di Varsavia? Mai stata! semplice operazione di polizia? Parla il Prof. Faurisson | "Olodogma"
    Ultima modifica di Eridano; 02-01-14 alle 09:31
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  7. #1127
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Il revisionista Wolfgang Fröhlich sconterà 11 anni di carcere per leso olocau$to ebraico

    .
    Österreich…“Organisationsform einer Modalität der Fremdherrschaft“? Olodogma si inchina di fronte alla forza e determinatezza di questo Uomo!



    Il 7 dicembre, nel messaggio intitolato “Solstizio d’Inverno, Natale, auguri ai revisionisti internati nei lager olocau$to-sterminazionisti”, abbiamo avuto qualche difficoltà ad indicare correttamente la sorte del prigioniero austriaco, l’ingegnere chimico (e anche specialista in disinfestazione!) Wolfgang Fröhlich, avevamo scritto, nel dubbio:

    W. Fröhlich, 62 anni, è stato condannato a più di otto anni di carcere ed è in carcere da agosto 2007 ” (in un messaggio precedente avevamo ricordato anche che aveva già fatto un anno di prigione dal giugno 2003 al giugno 2004). Per esserne certi gli abbiamo semplicemente posto la domanda ed ecco la risposta.
    «Per quel che riguarda la tua domanda:
    La fine ufficiale della mia pena è gennaio 2016! Avrò quindi passato circa 11 anni in prigione, esclusivamente per aver espresso delle opinioni! Lo sconto di pena per i due terzi della detenzione non mi è stato naturalmente accordato. In questo paese si tratta di un piatto prelibato riservato ai criminali. Una pretesa amnistia per le feste di Natale è altrettanto inverosimile.
    Sarebbe una “contraddizione in sé” se gli AUTORI DEI CRIMINI si mettessero ad amnistiare le loro VITTIME.
    Un avvocato mi ha consigliato di sporgere denuncia presso la Corte di giustizia di La Haye per crimine contro i diritti dell’uomo.
    Se un avvocato austriaco mi rappresentasse per questo, sarebbe sospeso immediatamente dall’ordine degli avvocati. E’ quello che è successo al Dr Herbert Schaller con il quale ero stato a Teheran [alla Conferenza di Teheran del dicembre 2006]. Da allora regna il panico tra gli avvocati. L’Austria è un paese di diritto solo sulla carta.»



    Anche stavolta una cartolina per lui?

    Questo il suo indirizzo (ricordiamo di scrivere solo in tedesco, i guardiani del lager sterminazionista non lasciano passare lettere o cartoline scritte in altre lingue), ricordiamo che è bene allegare una busta nuova, un foglio bianco vergine ed un francobollo del valore giusto per la spedizione in Europa:
    Herr Wolfgang Fröhlich
    JVA Stein, H. Nr. 46484
    Steiner Landstr.4
    A-3504 Krems/Stein
    (Austria)
    _______________

    Traduzione a cura di GV




    0523 ? Il revisionista Wolfgang Fröhlich sconterà 11 anni di carcere per leso olocau$to ebraico | "Olodogma"
    Ultima modifica di Eridano; 02-01-14 alle 09:36
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  8. #1128
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Due spedizioni punitive ebraiche per un presunto saluto nazzzista antisemita su Facebook

    .L’isteria per il “saluto nazzzista antisemita”Nel video la causa scatenante: Robert Faurisson



    Qui la seconda parte del video: Dieudonné Faurisson le sketch (2ème partie) - YouTubeNessun dubbio sembra esistere sulla matrice delle aggressioni, l’articolo parla chiaramente di “dirigenti della comunità ebraica“, che sono intervenuti per “arginare la spedizione“. Segnaliamo che il vero problema non è il saluto e la sua diffusione, quanto la relazione esistente tra l’inventore di tale saluto (antisionista) e l’”assassino della memoria” ebraica , il Prof. Robert Faurisson, “nemico pubblico n°1” del ghetto ebraico di Palestina, revisionista da sempre e autore di studi che hanno demolito la fabulazione olocau$tica standard dei “6.000.000” di ebrei ammazzati e delle “camere a gas” omicide tedesche. Praticamente la ricerca del prof. Faurisson (ed altri revisionisti) ha minato alla base l’edificio della “Au$chwitz SpA” , Industria dell’olocau$to, rendendo inefficienti la spada e lo scudo del sistema nato sulla fabulazione
    sionista. Questo il vero problema e l’isteria collettiva in essere.

    Olodogma
    __________________________________________________ ___________________

    Violente e inaccettabili aggressioni ebree contro 2 quenelliers
    24 Dicembre 2013
    Un uomo picchiato, intrusione massiccia nell’hotel Mama Shelter : gruppi improvvisatisi giustizieri della comunità ebraica, nati attraverso la rete dei social network.
    Delle iniziative personali completamente folli che ecciteranno gli antisemiti, non abbiamo bisogno di questo”, confida un vecchio saggio della comunità ebraica di Lione, a proposito dei due gravi eventi sottaciuti, avvenuti in questo fine settimana, sabato e domenica sera, uno dopo l’altro.
    Si tratta di due spedizioni punitive, condotte da gruppetti di giovani, essenzialmente contro gli autori del saluto detto « la quenelle ». Le vittime sarebbero state identificate sul web,ricercate e seguite.
    Primo episodio, sabato sera verso le 23,00 : Gli autoproclamatisi giustizieri hanno braccato un impiegato del ristorante dell’hotel Mama Shelter, a Lione 7°. Diversi gruppetti sono entrati nello stabile, altri attendevano fuori. I partecipanti a questa operazione erano più di una quarantina , afferma un testimone oculare. I responsabili dell’albergo, contattati, dicono che non è “successo nulla”. L’impiegato non è stato colpito. Bilancio: gas lacrimogeni, spintoni, decine di clienti evacuati, pasti da gettare. Secondo le nostre informazioni, una spedizione simile era abortita poco prima ai danni del First, locale notturno dei Brotteaux, i cui impiegati erano stati chiamati in causa dal saluto de “la quenelle”. L’affare aveva fatto rumore su internet, con le scuse della direzione per l’immagine tendenziosa.
    Alcuni dirigenti della comunità ebraica sono riusciti in extremis ad arginare la spedizione al First, ma un gruppo si è riversato al Mama Shelter. Secondo una fonte ben informata, avevano armi a disposizione, trovate in una macchina parcheggiata nelle vicinanze.
    Secondo episodio, domenica sera a Villeurbanne: Questa volta, un gruppo di sei persone se la sono presa con un uomo che è stato picchiato e rinchiuso nel cofano della macchina. Anche lui scovato sui social network per un presunto saluto nazista antisemita. Nessuna informazione è filtrata sul suo stato di salute. Secondo una fonte vicina all’inchiesta, quattro individui in macchina e altri due a piedi hanno partecipato all’aggressione. Sei presunti partecipanti a queste spedizioni sono stati interrogati dalla polizia, due domenica sera, quattro lunedì. Sono stati messi in custodia cautelare. Dovrebbero essere deferiti alla procura da oggi, per conoscere il futuro giudiziario destinato a queste azioni inedite per importanza e determinazione.

    Fonte: Violentes et inacceptables agressions juives à l?encontre de 2 quenelliers | Joe LECORBEAU (beta)

    Traduzione a cura di GV

    Commento di Olodogma:
    Da quando si aggrediscono singole persone per una battuta ironica o un semplice gesto? I collezionisti di premi Nobel e quant’altro attribubile non sono capaci di rispondere con parole? Si replica il penoso comportamento del “delicato fiore universitario” che parla dei revisionisti, ma non del revisionismo? …e manda allo sbaraglio giovani studenti universitari e non? Il vero incubo è la consapevolezza che , diffuse liberamente le ricerche storiche revisioniste del Prof. Faurisson, Mattogno, Graf, Kues etc, discusse nelle scuole, sui giornali, in TV si creerebbe un clima di forte rifiuto per chi ha mentito deliberatamente e raggirato,estorto denaro e ottenuto un vantaggio illimitato verso chiunque altro…tanto che in Europa, non ci sarebbe più spazio abitabile per chi in quel modo ha vissuto e prosperato! Il Corriere riporta una frase di Dieudonnè, riferita ad un cohen,…“Vedete, se il vento gira, non sono sicuro che lui abbia il tempo di fare le valige“…(Fonte,Corriere della Sera,del 28.12.2013,pag.15,copia da http://80.241.231.25/ucei/Viewer.asp...13122826395237)
    Da fonti datate successivamente al 24.12.13 si apprende che 3 degli arrestati sono fuggiti…in israele! Guarda caso! Gli altri 3 sono irreperibili!
    _______________




    0524 ? Due spedizioni punitive ebraiche per un presunto saluto nazzzista antisemita su Facebook | "Olodogma"
    Ultima modifica di Eridano; 02-01-14 alle 09:42
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  9. #1129
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Quenelle, Anelka,Dieudonné, attivisti ebrei aggrediscono un barista, ma è … Robert Faurisson il vero problema

    Quenelle

    Sdegno in Israele per il gesto antisemita di Anelka



    Cresce il nervosismo della comunità in Francia. Decine di migliaia di ebrei hanno lasciato il Paese. Il gesto di Anelka sarebbel’ennesimo segno della tendenza antisemita


    Tel Aviv 29 dicembre 2013 Da Israele arriva la netta condanna contro laquenelle‘ del calciatore Nicolas Anelka (West Bromwich Albion) che ieri, dopo aver segnato un goal, ha fatto un saluto antisemita.
    Olodogma: Ci importa nulla del “nuovo saluto antisemita“, ci importa sapere qual’è la mente eccelsa che ha deciso che quel gesto è “antisemita“! In base a quali parametri condivisi dal mondo intero? Sa, costui/costoro, che lebreo levi primo, non proprio l’ultimo della fila sterminazionista, ha sentenziato
    “l’avversione contro gli ebrei, IMPROPRIAMENTE detto antisemitismo“ … (levi primo, Se questo è un uomo, Einaudi 2009, pag. 170.).

    Sappiamo bene che il “pomo della discordia” NON è il gesto , nè il suo inventore, ma il suo inventore che ha il coraggio di ospitare il Prof. Robert Faurisson nei suoi spettacoli! Questo è il vero problema degli auto-ghettizzati in Palestina! Sanno che il comico è un veicolo eccezionale, che la satira uccide, che NULLA ferma l’ironia, che gli spettacoli del comico riuniscono migliaia di spettatori entusiasti ogni volta!… e sanno che il Faurisson è il “nemico mortale” per la fabulazione olocau$tica! Fabulazione che ha permesso la creazione del ghetto di Palestina e che rappresenta l’arma principale di offesa e di ricatto, estorsione, verso il resto del mondo…”nessuno ha mosso un dito per salvare gli ebreiche (pretesamente) venivano sterminati”…questo il mantra eterno! …e gli autoctoni palestinesi pagano col furto della loro terra e delle loro case il non dovuto “rispetto” verso le “vittime”!

    _________________________________L’articolo________________________________________

    (…) Nervosismo della comunità ebraica in Francia
    Tel Aviv, 29 dicembre 2013



    Secondo la stampa israeliana nella comunità ebraica in Francia cresce il nervosismo. Nel 2013 decine di migliaia di ebrei hanno lasciato il proprio Paese per trasferirsi in Gran Bretagna, negli Stati Uniti o in Canada. Tremila ebrei francesi sono immigrat
    i in Israele quest’anno.
    Molto interessanti le due notizie:
    1) “decine di migliaia di ebrei sono emigrati in Gran Bretagna, negli Stati Uniti o in Canada“, quindi almeno 20.000 ebrei sono andati in quei paesi… ma
    2) SOLOtremila” in israele ! Ciò non è una novità, è sempre stato così! Per questo rifiuto ad emigrare in Palestina furono ghettizzati gli ebrei nel 1941! Per oltre 8 anni avevano avuto la possibilità di emigrare dalla Germania…addirittura anche nei primi 2 anni di guerra!…ma non lo fecero!

    Ci hanno riempito i timpani coi mantra “eretz israel“, il mito israele, la terra “latte e miele“, il “ritorno“, l’”aliyah” (in un posto dove non sono mai stati) per una vita e nel momento di andarci… va bene tutto tranne il ghetto massimo! Perchè?

    Le aggressioni e le fughe

    La settimana scorsa a Lione un gruppo di attivisti ebrei ha aggredito un barista che pure aveva ostentato la ‘quenelle‘, un gesto diffuso in Francia dal comico Dieudonne.
    Il quotidiano Maariv scrive che tre di quegli attivisti si sono visti costretti a fuggire in Israele, dopo essere stati presi di mira su Facebook e fatti oggetto di minacce di morte. Altri trehanno lasciato le proprie abitazioni per nascondersi in località sconosciute.
    Dunque 6 (SEI) ebrei francesi aggrediscono 1 (UNO) barista che aveva “ostentato la ‘quenelle‘”!!! 6 a 1 ! Grande eletto coraggio! Dei 6 ebrei aggressori 3 sono FUGGITI in ISRAELE! Perchè fuggire …in israele ? La giustizia fa paura? Nessun commento sulla vile aggressione sulla stampa! Nessun lamento! Perchè?

    Fonte: http://www.rainews.it/dl/rainews/art...1651e2843f.html

    Note:
    1) Traduzione dal francese a cura di GV

    2) Al link il primo articolo riguardante il saluto “neonazzzista” “Quenelle:0524 ? Due spedizioni punitive ebraiche per un presunto saluto nazzzista antisemita su Facebook | "Olodogma"
    _______________

    0525 ? Quenelle,Anelka,Dieudonné, attivisti ebrei aggrediscono un barista, ma è?Robert Faurisson il vero problema | "Olodogma"





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  10. #1130
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    Predefinito Re: Il bavaglio prossimo venturo

    Repressione della libertà di espressione : Il Dr. Mirko Viola è stato scarcerato! Bentornato!

    .
    BENTORNATO Dr. VIOLA! Repressione del revisionismo storico in Italia
    Il Dr. Mirko Viola è stato scarcerato ed inviato, nuovamente, agli arresti domiciliari!



    Mirko Viola,infortunato,dicembre 2013


    Il giorno 23 Dicembre 2013 il Dr. Mirko Viola è stato liberato dal carcere di Como. Il Dr. Viola era stato re-internato per aver contravvenuto alle disposizioni (sugli arresti domiciliari) del giudice che lo aveva condannato,
    …”Avevano dato vita ad un «accordo criminoso», finalizzato alla «commissione di un numeroindeterminato e sicuramente elevato»…”
    in prima istanza, a 2 anni e 8 mesi…spedendo mails!
    Il Dr. Viola era stato internato una prima volta il 16 Novembre 2012 nell’ambito di una operazione di polizia contro un sito USA, Stormfront. Rilasciato il 08 Aprile 2013, dopo 144 giorni di carcere , di cui molti in cella di isolamento per 23h e 40 minuti per giorno!
    Internato una seconda volta il 15 Giugno 2013 a S. Vittore e rilasciato il 23 Dicembre 2013 dal carcere di Como, dopo 192 giorni di internamento.
    336 giorni di segregazione in carcere e 67 giorni di “arresti domiciliari”! 336 giorni di segregazione per “reati virtuali” quando un caso di omicidio, quello di Stella Manzi, bimba di 5 anni uccisa…
    da un ventenne romeno che, come si apprenderà successivamente dai rilievi della polizia stradale di Albano, guidava senza patente, ubriaco e dopo aver fatto uso di cocaina“…
    mettersi alla guida UBRIACO e DROGATO, per noi, significa che si deve rubricare il caso come “omicidio volontario“… ma, l’assassino è in libertà provvisoria!
    …”per lui, niente arresto, ma solo una denuncia“…
    conferma il Corriere del 30 Dicembre 2013! (Il grande dono della piccola Stella: in cinque vivranno con i suoi organi - Corriere.it)
    In ultimo segnaliamo che il vero “reato” del Dr. Viola è stato quello di aver SPUTTANATO al mondo il sistema della ISRAEL-LOBBY che permette agli ebrei_del_ ghetto_di_Palestina diINCREMENTARE , A PIACIMENTO, il numero degli ebrei pretesamente ammazzati dai Tedeschi nel preteso e mai dimostrato olocau$to! Al link ogni informazione chiarificatrice: 0226 ? La (ri)costruzione dei documenti e della storia via WEB | "Olodogma"
    Questo il merito/torto del Dr. Mirko Viola! Aver postato quella informazione esplosiva e a maggior ragione aver avuto il coraggio personale di firmare col proprio nome! Non è comune!

    Articoli sul caso STORMFRONT-VIOLA

    Il caso del revisionista Dr. Mirko Viola e 3 altri cittadini italiani incensurati, internati, in cella di isolamento (il Dr. Viola sicuramente), è stato trattato nei seguenti links di Olodogma:
    -
    -
    -
    - 0496) 05-12-2013 Repressione della libertà di espressione: lettera dal carcere del 10 novembre 2013 del Dr.Mirko Viola
    - 0479) 19-11-2013 Lettera dal carcere del revisionista Dr. Mirko Viola. accusatore dei pacifici assassini della Verità storica
    - 0443) 24-10-2013 Repressione della libertà di espressione: nuove minacce di morte per il Dr. Mirko Viola
    - 0285) 26-06-2013 La libertà di espressione ha prezzi elevati . Il caso del dottor Mirko Viola
    - 0277) 19-06-2013 …mi natura dedit leges a sanguine ductas, nec possis melior iudicis esse metu
    - 0274) 17-06-2013 Esposto/denuncia contro pacifici riccardo e romaebraica… + Il Dr. Mirko Viola nuovamente internato
    - 0226) 28-04-2013 La (ri)costruzione dei documenti e della storia via WEB
    - 0199) 0199) 08-04-2013 Caso Stormfront : “Endlösung der holocaust-Leugnerfrage”, soluzione finale dei negatori dell’olocau$to…la sentenza!
    - 0198) 08-04-2013 Stormfront, giorno di sentenze, la libertà di espressione contro la menzogna di Auschwitz
    - 0181) 28-03-2013 rocesso a Mirko Viola, Daniele Scarpino, Diego Masi, Luca Ciampaglia… a porte chiuse?
    - 0162) 17-03-2013 Il Dr. Mirko Viola e la fabbrica dei morti. Come “lievitare/certificare” il numero dei morti ebrei: l’OLO-ESPEDIENTE
    - 0159) 14-03-2013 Tagliare la lingua e le dita ai revisionisti? Il caso del Dr. Mirko Viola
    - 0151) 10-03-2013 Lettere del Dr. Mirko Viola, revisionista, internato nelle carceri olocau$to-$terminazioniste…
    - 0137) 13-02-2013 Minacce di morte per il Dr. Mirko Viola?
    - 0135) 09-02-2013 Lettera del Dottor Mirko Viola, revisionista, internato, in attesa di giudizio
    - 0125) 31-01-2013 Libertà di espressione…processo per Daniele Scarpino, Diego Masi, Luca Ciampaglia, Mirko Viola
    ________________

    0526 ? Repressione della libertà di espressione : Il Dr. Mirko Viola è stato scarcerato! Bentornato! | "Olodogma"
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