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  1. #1
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    Predefinito Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Mettiamoci nei panni di un imprenditore che deve difendere la sua nicchia di mercato.
    Sono due le soluzioni per essere competitivo e conservare i suoi clienti:
    O con massicci investimenti sui macchinari, oppure sfruttando quelli che possiede con una manodopera a basso costo intercambiabile e senza diritti.

    Nel primo caso sono milioni di investimento e debiti bancari , nel secondo quasi nulla.

    Ecco perchè molti degli imprenditori sostengono il partito immigrazionista di Letta!

    Ora vediamo la situazione dal punto di vista dell'italiano medio.
    Diplomato e laureato.
    Vorrebbe lavorare, ma cosa trova?
    contratti atipici , senza garanzie con richieste di prestazioni pesanti creati a misura dell'immigrato intercambiabile.
    Cosa fa?

    O accetta lo sfruttamento o emigra e va dove la sua opera è pagata bene.

    Ecco il danno di anni di immigrazione selvaggia.
    Il danno è un apparato industriale rimasto indietro che offre lavoro dozzinale e malpagato.
    Avessimo bloccato da subito l'immigrazione come chiedeva la destra, avremmo costretto le aziende ad investire per restare sul mercato creando così posti specializzati per i nostri giovani.
    Non solo.
    Diminuendo le nascite avremmo avuto una vita più sostenibile con più spazi e lavori ben pagati e specializzati da aziende che investono.

    Invece, per seguire le pazzie ideologiche della sinistra, abbiamo distrutto il sistema e l'equilibrio.
    DI ROSSO IN ITALIA C'E' SOLO IL VINO

    L'Italia è una razza, una storia, un orgoglio, una passione, l'Italia è una grandezza del passato.

  2. #2
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    L'italia e' finita e gran parte degli italiani sappiatelo!
    Possiamo concludere che tutto il peggio che succede in Italia e' dovuto alle elites PD ed al vaticano?
    Stupri, attentati, invasione, fallimenti, disoccupazione, emergenza sociale, denatalita',violenza verbale , suicidi, omicidi....

  3. #3
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Citazione Originariamente Scritto da animal Visualizza Messaggio
    L'italia e' finita e gran parte degli italiani sappiatelo!
    No non credo sia vero.
    Quello che manca all'italia è una politica seria e patriottica.

    Il blocco dell'immigrazione e il cacciar via tutti gli stranieri nullafacenti , irregolari , pregiudicati e parassiti è una delle prime cosa da fare.

    La seconda è un controllo serrato dei contratti di lavoro che devono essere chiari e regolari per limitare e azzerare lo sfruttamento.

    La terza è ridurre notevolmente il carico fiscale e burocratico del nostro apparato economico con riduzione delle tasse , defiscalizzazione degli straordinari e degli utili reinvestiti.

    Quarta cosa abolire le tasse sulla casa compresa la seconda ( frutto di regali dei genitori o sacrifici di una vita) per avviare l'edilizia

    quinta un piano di investimenti delle strutture ( scuole, territori franosi e pericolosi, strade )

    sesta cosa favorire la famiglia, le nascite e le spese per i figli

    settima cosa rivedere la scuola che deve essere il tempi del sapere ( dando ai professori e presidi la qualifica di pubblico ufficiale sul luogo di lavoro) avviando i docenti a una riqualificazione professionale e strutturando la scuola in modo da mettere il giovane nella possibilità anche di imparare un mestiere seguito da stage e da inserimento aziendale.

    ottava cosa mandare in pensione i sessantenni con contributi figurativi per chi non ha gli anni maturati e liberare milioni di posti di lavoro per i ragazzi.

    nona cosa investire sul turismo , sulle rinnovabili, sul solare. Trasformare le citta di riviera in luoghi di vacanza e turismo.

    Decima cosa esentare dalle tasse i pensionati che si trasferiscono al sud con la residenza e nei luoghi di villeggiatura per avviare il turismo dei pensionati.
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    L'Italia è una razza, una storia, un orgoglio, una passione, l'Italia è una grandezza del passato.

  4. #4
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    la destra dovrà fermare per forza gli arrivi stranieri.
    E' una sua basilare colonna del programma e del consenso.
    La gente è stufa dell'anarchia e degli sbarchi.
    Vuole ordine e serietà.
    Gli stranieri dovranno arrivare in Italia regolarmente non forzando le frontiere.
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  5. #5
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Dare la colpa alla sinistra è sempre un comodo rifugio ma vediamo come sono andate realmente le cose.

    Il lavoro atipico in Italia: evoluzione e analisi normativa
    Giovanni Bonato


    Berlusconi e la breve parentesi del secondo governo Prodi

    28 Se fino al 2001 restiamo nell’ambito del “garantismo flessibile” e della “flessibilità attenuata”, in seguito alla seconda vittoria elettorale di Silvio Berlusconi alle elezioni politiche del maggio 2001, il cammino verso la flessibilità-precarietà subisce una netta accelerazione. La XIV legislatura (dal 2001 al 2006) è, infatti, quella della ri-mercificazione del lavoro in cui si assiste a un rilevante smantellamento del sistema di protezione dei lavoratori, giungendo alla “flessibilità piena” del lavoro.

    39 Secondo Berton, Fabio, Richiardi, Matteo, Sacchi, Stefano, Flex-insecurity. Perché in Italia la fle (...)
    40 Per il riconoscimento di “numerosi tratti di continuità”, ma anche di “significative discontinuità” (...)
    41 Roccella, Massimo, Manuale di diritto del lavoro, cit., p. 13. Sintetizza le differenze tra i due s (...)
    29Sebbene la politica del lavoro subisca un rilevante cambiamento di rotta39, si deve, al tempo stesso, riconoscere la presenza di alcuni elementi di continuità tra l’azione dei governi di centro-sinistra e quella dei governi di centro-destra, come viene testimoniato, tra le altre cose, dalla collaborazione del prof. Marco Biagi sia con il ministro del lavoro Tiziano Treu (appartenente allo schieramento di centro-sinistra) che con il ministro del lavoro Roberto Maroni (membro del secondo governo Berlusconi)40. Mentre, tra i molteplici elementi di rottura rispetto alla precedente azione dei governi di centro-sinistra merita di essere segnalato – oltre a quelli che vedremo successivamente – il diverso rapporto instaurato con i sindacati. Il secondo governo Berlusconi decide, infatti, di abbandonare la passata esperienza della concertazione nella determinazione delle principali scelte della politica del lavoro, per sostituirla con “il meno impegnativo strumento del ‘dialogo sociale’” con i sindacati41.

    42 In tal senso, in maniera condivisibile, Roccella, Massimo, Manuale di diritto del lavoro, cit., p. (...)
    43 Così, in maniera condivisibile, Gallino, Luciano, Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità(...)
    44 Così Ciucciovino, Silvia, Il sistema normativo del lavoro temporaneo, cit., p. 19, che mette in ris (...)
    45 In particolare, l’art. 5, comma 3, del decreto legislativo n. 368 del 2001 disponeva che “qualora i (...)
    30Un primo intervento verso la “flessibilità piena” viene compiuto dalla maggioranza parlamentare di centro-destra già a distanza di pochi mesi dal suo insediamento, offrendo un primo “regalo” agli imprenditori con la liberalizzazione delle assunzioni a termine, di cui al decreto legislativo n. 368 del 6 settembre 2001 (successivamente modificato nel 2007 e nel 2008, come vedremo). Il citato decreto legislativo sul contratto a tempo determinato viene emanato in attuazione della direttiva n. 1999/70/CE, di cui, in verità, il legislatore italiano travisa le finalità42. In base all’art. 1 del citato decreto legislativo, purché ciò avvenga per iscritto, la legge autorizza la stipulazione di un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato se sussistono “ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo”. La portata della disposizione è dirompente, in quanto l’ampiezza della richiamata formula normativa conferisce al datore di lavoro – prescindendo dal consenso dei sindacati – la possibilità di concludere un contratto a tempo determinato, in luogo di quello a tempo indeterminato, qualora lo ritenga più opportuno. È chiaro, a questo riguardo, che “qualunque imprenditore o dirigente d’azienda che non sia del tutto incapace è in grado, in qualunque circostanza, e quale che sia la situazione dell’impresa, di esibire una miriade di ragioni” di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo per giustificare il ricorso ad un contratto a termine43. A conferma di un’interpretazione favorevole agli imprenditori della normativa in tema di contratto a tempo determinato, il ministro del lavoro, nella circolare n. 42 del 1 agosto 2002, chiarisce che dovranno ormai considerarsi superati “quegli orientamenti volti a riconoscere la legittimità dell’apposizione del termine soltanto in presenza di un’occasione meramente temporanea di lavoro”. Il sistema della lista chiusa, introdotto nel 1962 (in base al quale un contratto a tempo determinato è ammissibile solo in presenza di alcune ipotesi tassativamente previste dalla legge) viene, pertanto, abrogato e sostituito con una clausola generale che liberalizza il ricorso ai contratti a termine: il contratto a tempo determinato perde definitivamente la “sua tradizionale veste di strumento per la copertura di esigenze oggettive delle imprese”44. Altra novità in materia è la ripetibilità, senza limiti, del contratto a tempo determinato che può durare all’infinito, alla condizione che l’imprenditore faccia passare 10 o 20 giorni (a seconda della durata del precedente rapporto lavorativo) tra la stipulazione di un contratto e l’altro, da cui la possibilità che il lavoratore resti “precario” a vita45.

    46 Gallino, Luciano, Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità, cit., p. 68.
    47 Per l’interpretazione restrittiva della possibilità di stipulare contratti a tempo determinato si v (...)
    31Con la descritta liberalizzazione dei contratti a tempo determinato la maggioranza guidata da Silvio Berlusconi effettua un “salto netto verso la moltiplicazione dei contratti flessibili”46, dalla quale sarebbe derivata un’esplosione quantitativa del “precariato” se la giurisprudenza non avesse limitato l’ammissibilità dei contratti a termine, considerandoli un’eccezione rispetto al contratto a tempo indeterminato47.

    32Alla liberalizzazione del contratto a tempo determinato segue, nell’ottobre 2001, l’esposizione della futura politica del lavoro del governo Berlusconi con la pubblicazione, a opera del ministero del lavoro e delle politiche sociali, del “Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia. Proposte per una società attiva e per un lavoro di qualità”, redatto da un gruppo di lavoro coordinato da Maurizio Sacconi e Marco Biagi; documento in cui si legge, tra le altre cose, che degli “interventi correttivi appaiono urgenti per eliminare quegli ostacoli normativi che ancora rendono complicato l’utilizzo delle tipologie contrattuali flessibili”.

    48 Così Ghera, Edoardo, Diritto del lavoro, cit., p. 24.
    49 In tal senso Berton, Fabio, Richiardi, Matteo, Sacchi, Stefano, Flex-insecurity. Perché in Italia l (...)
    50 Così Gallino, Luciano, Il lavoro non è una merce. Contro la flessibilità, cit., p. 69.
    51 Servidori, Alessandra, Dal Libro Bianco alla Legge Biagi, cit., p. 18.
    33In questa direzione viene approvata la famosa legge n. 30 del 14 febbraio del 2003 con la quale il Parlamento delega il governo a emanare la riforma in materia di occupazione e di mercato del diritto del lavoro, cui segue il decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003 che costituisce la “più significativa manifestazione” delle politiche neoliberiste del mercato del lavoro48, ovvero “l’apice del processo di approfondimento ed ampliamento della flessibilizzazione in entrata”

    49, con cui si compiono “ulteriori passi in direzione d’una compiuta ri-mercificazione del lavoro”50. La riforma del mercato del lavoro del 2003 trae ispirazione dal Libro Bianco del 2001 e dalle idee di Marco Biagi. Tuttavia, non è del tutto corretto parlare di “legge Biagi”, come alcuni fanno, poiché Marco Biagi non partecipò direttamente né alla redazione della legge delega né a quella del decreto legislativo, essendo stato assassinato dalle nuove Brigate Rosse nel marzo del 2002 a Bologna. La stesura della legge si deve essenzialmente al prof. Michele Tiraboschi (allievo di Biagi)51 e a Maurizio Sacconi, divenuto poi ministro del lavoro nell’attuale governo in carica, guidato da Silvio Berlusconi.

    52 Secondo Ichino, Pietro, “La ‘legge Biagi’ sul lavoro: continuità o rottura col passato?”, in Corrie (...)
    53 Suppiej, Giuseppe, “Mercato del lavoro e somministrazione di lavoro nella nuova riforma”, in Il lav (...)
    54 Carinci, Franco, “Molto clamore per poco: all’indomani del d.lgs. n. 276/2003, in Aa.Vv., diretto d (...)
    34Il decreto legislativo n. 276 del 2003 da un lato ridisegna i tratti di alcuni contratti di lavoro atipici già esistenti, come l’apprendistato, il lavoro somministrato (ossia il lavoro in affitto), il lavoro parziale, e dall’altro lato introduce nuove figure contrattuali di lavoro flessibile-precario, come il lavoro ripartito, quello intermittente e il lavoro a progetto52. La moltiplicazione e la rivisitazione delle tipologie contrattuali di lavoro (ispirate “al principio della temporaneità, o della libertà di recesso per entrambe le parti”53) vengono, a questo proposito, considerate come uno dei tratti più significativi della riforma del 200354. È opportuno specificare che la riforma del 2003 non apporta nessuna modifica alle disposizioni in materia di licenziamenti e, quindi, non tocca la materia della flessibilità in uscita, riguardando solo la questione della flessibilità in entrata.

    35Terminata la XIV legislatura, le elezioni politiche del 2006 sono vinte, seppur con una ristretta maggioranza in Senato, dall’Unione (coalizione di centro-sinistra) e l’incarico di presidente del consiglio dei ministri viene affidato a Romano Prodi.

    55 Come ricorda Franco Carinci, la normativa giuslavoristica del 2003 è “più che mai al centro del dib (...)
    56 Secondo Roccella, Massimo, Manuale di diritto del lavoro, cit., p. 16, le troppe incertezze e contr (...)
    36Sono a tutti note le difficoltà che incontra la maggioranza di centro-sinistra nel breve biennio della XV legislatura. Infatti, pur costituendo la lotta al precariato uno degli obbiettivi prioritari del suo programma elettorale dell’Unione, è solo a fine 2007 che il parlamento riesce ad approvare la legge n. 247 del 24 dicembre 2007, la quale non abroga totalmente il decreto legislativo n. 276 del 2003 – come da una parte della maggioranza di centro-sinistra auspicato55 – limitandosi ad apportare esclusivamente alcuni correttivi, in senso più garantista e favorevole per il lavoratore, alla disciplina di alcuni contratti atipici56. In particolare, la legge n. 247 del 2007 reintroduce il principio secondo cui “il contratto di lavoro subordinato è stipulato di regola a tempo indeterminato” e tende a limitare l’uso dei contratti a tempo determinato, la cui durata complessiva, tra uno stesso datore di lavoro e lavoratore per lo svolgimento delle medesime mansioni o equivalenti, non può superare i 36 mesi. Viene abrogato, inoltre, il lavoro intermittente e si riforma il lavoro somministrato, in senso più garantistico.

    37Conseguentemente alla crisi del governo Prodi nei primi mesi del 2008, il Presidente della Repubblica decide di sciogliere anticipatamente le camere. Le elezioni politiche del 2008 sono vinte per la terza volta da Silvio Berlusconi e il suo quarto governo, ad appena un mese dal suo insediamento, adotta un decreto legge (n. 112 del 25 giugno 2008, convertito con la legge n. 133 del 6 agosto 2008), con il quale vengono abrogate quelle disposizioni che la maggioranza di centro-sinistra era riuscita, a fatica, ad approvare per limitare il fenomeno del precariato. In particolare, il decreto legge n. 112 del 2008, oltre a reintrodurre il lavoro intermittente e a modificare il lavoro somministrato, allarga le maglie del contratto a tempo determinato, incentivandone la stipulazione, consentendo alle parti di apporre un termine al contratto quando sussistono “ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro”. La novità normativa, rispetto alla versione del 2001, consiste nella possibilità per il datore di lavoro di giustificare la conclusione di un contratto a tempo determinato adducendo delle ragioni anche ordinarie della sua attività.

    57 Il Libro Bianco del 2009 riprende quanto già elaborato nel Libro Verde sul futuro del modello socia (...)
    38Dopo il biennio di governo del centro-sinistra, che aveva lasciato sperare almeno in un contenimento del fenomeno della flessibilità-precariato, il ritorno al potere di Silvio Berlusconi nel 2008 ci riporta sulla strada della deregolamentazione del diritto del lavoro e della diminuzione delle garanzie dei lavoratori subordinati. Per dimostrarlo è sufficiente richiamare alcuni passaggi di un nuovo Libro Bianco, intitolato La vita buona nella società attiva, presentato dall’attuale ministro del lavoro Maurizio Sacconi e approvato dal Consiglio dei ministri il 6 maggio 200957. Si legge nel citato documento che “dopo le recenti innovazioni apportate dalle leggi Treu e Biagi è palese l’insofferenza verso un corpo normativo sovrabbondante e ostile che […] intralcia inutilmente il dinamismo dei processi produttivi e l’innovazione nella organizzazione del lavoro”; si deve, pertanto, “liberare il lavoro dal peso, divenuto oramai insostenibile, di una regolazione di dettaglio che intralcia, in un formalismo giuridico fine a se stesso e fonte di uno smisurato contenzioso, la libertà di azione degli operatori economici”.

    Il Libro Bianco del 2009 conferma, pertanto, la volontà della coalizione, guidata da Silvio Berlusconi, di riprendere a vele spiegate la rotta verso la flessibilità piena del mercato del lavoro o, secondo altra prospettiva, verso la completa precarizzazione dei lavoratori.

  6. #6
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Citazione Originariamente Scritto da CARLO NORD ITALIA Visualizza Messaggio
    Mettiamoci nei panni di un imprenditore che deve difendere la sua nicchia di mercato.
    Sono due le soluzioni per essere competitivo e conservare i suoi clienti:
    O con massicci investimenti sui macchinari, oppure sfruttando quelli che possiede con una manodopera a basso costo intercambiabile e senza diritti.

    Nel primo caso sono milioni di investimento e debiti bancari , nel secondo quasi nulla.

    Ecco perchè molti degli imprenditori sostengono il partito immigrazionista di Letta!

    Ora vediamo la situazione dal punto di vista dell'italiano medio.
    Diplomato e laureato.
    Vorrebbe lavorare, ma cosa trova?
    contratti atipici , senza garanzie con richieste di prestazioni pesanti creati a misura dell'immigrato intercambiabile.
    Cosa fa?

    O accetta lo sfruttamento o emigra e va dove la sua opera è pagata bene.

    Ecco il danno di anni di immigrazione selvaggia.
    Il danno è un apparato industriale rimasto indietro che offre lavoro dozzinale e malpagato.
    Avessimo bloccato da subito l'immigrazione come chiedeva la destra, avremmo costretto le aziende ad investire per restare sul mercato creando così posti specializzati per i nostri giovani.
    Non solo.
    Diminuendo le nascite avremmo avuto una vita più sostenibile con più spazi e lavori ben pagati e specializzati da aziende che investono.

    Invece, per seguire le pazzie ideologiche della sinistra, abbiamo distrutto il sistema e l'equilibrio.
    Ma ragazzo mio, "l'apparato industriale rimasto indietro che offre lavoro dozzinale e malpagato" è un fenomeno precedente all'immigrazione selvaggia.
    Ed 'è un fenomeno soprattutto del Nord, che ha sempre votato in massa il centrodestra, soprattutto nel nord-est.
    Quindi la si finisca di accusare la sinistra, che fa quello che è. Sono i padroncini del nordest a doversi guardare allo specchio, e a doversi sputare in faccia.

  7. #7
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    è l'esercito industriale di riserva ipotizzato da Marx
    NO ALL'INVIO DI ARMI IN UCRAINA!!!

  8. #8
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Citazione Originariamente Scritto da CARLO NORD ITALIA Visualizza Messaggio
    la destra dovrà fermare per forza gli arrivi stranieri.
    E' una sua basilare colonna del programma e del consenso.
    La gente è stufa dell'anarchia e degli sbarchi.
    Vuole ordine e serietà.
    Gli stranieri dovranno arrivare in Italia regolarmente non forzando le frontiere.


    certo, accogliamo una trentina di milioni di africani "regolari". Stima al ribasso visto che questi figliano come conigli.

    poi siamo tutti felici e contenti.

    del resto per Gioggia La Gattara e Pataccaro Verde le risorse vanno bene, ma solo se "regolari".
    Nu jeans e na maglietta, 'na faccia acqua e sapone
    M'ha fatte nnammura'. Ma tu me daje retta
    Dice ca si guagliona. E nun'ha tiene ancora
    L'eta' pe ffa' ll'ammore

  9. #9
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    è l'esercito industriale di riserva ipotizzato da Marx
    E reso legale in Italia da Berlusconi con il sostegno di Lega e Alleanza Nazionale, interessante...

  10. #10
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    Predefinito Re: Tutta questa manodopera straniera ha drogato questo paese.

    Per questo è necessario il salario minimo. Se sai che devi pagarlo almeno nove euro lordi l'ora (non sessanta eh) assumi uno che non sa manco parlare l'italiano e non sai se il mese scorso faceva il mercenario in congo o un italiano disoccupato? Direi che il primo lo assumi se sai di poterlo pagare due euro l'ora, se lo devi pagare come un italiano non lo assumi
    Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile

 

 
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