Spesse volte negli ultimi anni ho sentito discorsi del tipo:
Ecco!il vino cileno, le arance spagnuole, le olive tunisine, i mango israeliani , e i nostri prodotti?
Come per dire che se non siamo noi i primi a favorire i prodotti italiani poi non possiamo lamentarci delle "crisi" ricorrenti in certi settori ed ha un fondo di verità...
ma poi ho sentito pure l'altra campana "se non compriamo i loro prodotti poi non lamentiamoci se immigrano qua per cercare lavoro..."
e pure questo ha un fondo di verità...
quindi la domanda?
che atteggiamento etico dobbiamo avere?
dico etico e non tecnico perchè qui la risposta sarebbe facile, o vogliamo tutelare le nostre aziende (e i jobs italians only) a tutti i costi ma accettiamo l'immigrazione oppure sacrifichiamo le aziende (e i jobs italians only) per mantenere un paese etnicamente omogeneo
la domanda etica è "perchè e quando dovemmo aiutare economicamente qualcuno a scapito di un altro"?
dallo spunto iniziale globale ad uno più locale terra terra...
perchè dovrei accettare il grido di aiuto dei piccoli commercianti che mi invitano a disertare i centri commerciali se no loro moriranno?
non hanno diritto i centri commerciale a vivere?idem chi ci lavora dentro?perchè dovrei tutelare già chi è dentro a danno di chi vuole venire da fuori?
la risposta che mi sono data, sempre basata sull'etica e non su tecnicismi che potrebbero favorire l'uno o l'altro (per esempio il piccolo commercio fa da presidio stradale ma il centro commerciale offre aiuto agli anziani con l'aria condizionata etc...)
è:
accetto di aiutare chi si muove , chi fa qualcosa, chi innova ...
chi è già dentro e non fa niente se non lamentarsi per chi viene da fuori come a voler vantare una "nobiltà", si attacchi.