Svezia oggi al voto per il rinnovo del Parlamento. Paese a un bivio, destra in forte crescita
Il Paese, che dal 1 gennaio prossimo assumerà la presidenza di turno dell'Unione europea e si è candidato a entrare nella Nato, è a un bivio: consegnare il governo alla destra oppure affidare per i prossimi quattro anni un terzo mandato alla sinistra
Oggi la Svezia va al voto dopo una campagna elettorale caratterizzata dalla criminalità e dall'inflazione. Il Paese, che dal 1 gennaio prossimo assumerà la presidenza di turno dell'Unione europea e si è candidata a entrare nella Nato, è a un bivio: consegnare il governo alla destra oppure affidare per i prossimi quattro anni un terzo mandato alla sinistra, con la prima ministra uscente, la socialdemocratica Magdalena Andersson, che spera di restare al potere con una coalizione rosso-verde.
Alle urne sono chiamati circa 7,5 milioni di elettori. L'affluenza è solitamente molto alta: nel 2018 aveva superato l'87%, la più elevata degli ultimi trent'anni. Seggi aperti dalle 8 alle 20, quando sono attesi due exit poll. Risultati parziali più affidabili dovrebbero essere disponibili due ore più tardi.
Il blocco di sinistra, guidato dai socialdemocratici - primo partito in Svezia dagli anni '30 - con l'appoggio atteso dei Verdi, del partito di Sinistra e di quello di Centro è dato fra il 49,6% e il 51,6% dei voti. Le destre, invece, (SD, il partito conservatore dei Moderati, i Cristianodemocratici e il partito liberale) sono accreditate fra il 47,6% e il 49,4% dei consensi.
Mai fino a queste elezioni legislative la tradizionale destra svedese aveva preso in considerazione l'ipotesi di governare con il sostegno diretto o indiretto dei Democratici di Svezia (SD). A lungo considerato un paria, il partito nazionalista e anti-immigrazione, secondo i sondaggi, è a un passo dal conquistare un inedito secondo posto e diventare la prima formazione di un nuovo blocco di destra.
La campagna elettorale è stata dominata da temi cari all'opposizione di destra: criminalità e scontri mortali fra gang, balzo dei prezzi dei carburanti e dell'elettricità, problemi d'integrazione degli immigrati. I cinque istituti di sondaggi svedesi attribuiscono un vantaggio molto risicato alla coalizione rossoverde, anche grazie alla solida popolarità della premier Andersson, che sembra godere di maggiore fiducia rispetto al suo rivale conservatore Ulf Kristersson, leader dei Moderati.
"E' una corsa, molto, molto serrata", ha constatato la prima ministra alla vigilia delle elezioni. "Certo, mi preoccupa un governo completamente dipedente dai Democratici di Sveza come prima partito di governo o primo sostegno. Sarebbe una Svezia diversa da quella che avremmo per quattro anni".
Nelle due ultime settimane di campagna elettorale i SD, guidati per la quinta elezione consecutiva da Jimmi Akesson, hanno superato i Moderati di Ulf Kristersson nei sondaggi, e sono attorno al 19-21%, comunque al di sopra del loro record del 17,5% nel 2018. I Moderati hanno perso circa il 16-18%. Tradizionalmente l'incarico di primo ministro spetta in Svezia al primo partito della coalizione vincente, ma le forze politiche della destra tradizionale non sono favorevoli alla presenza di ministri SD, tantomeno a lasciare il posto di capo del governo a esponenti di questo partito.
E' incerta anche la composizione del futuro esecutivo in caso di vittoria del blocco di sinistra: il partito di Sinistra non vede di buon occhio un'eccessiva influenza di quello di Centro e viceversa. Secondo gli osservatori, però, è poco probabile una crisi politica simile a quella che seguì le elezioni del 2018, quando furono necessari quattro mesi per formare un governo.
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