(B) Mi pare ovvio che nessuno degli eletti nel parlamento italiano abbia interesse nè voglia di “proporre” qualcosa di questo genere, anche se potrebbe farlo non lo fa. Chi rischierebbe di perdere il vitalizio? Tra l’altro sarebbe inutile, perchè i poteri decisionali non si trovano in parlamento ma si trovano nella junta governativa, che non mette di certo ‘sta roba all’ordine del giorno. Nessuno lo farà. Ne eravamo certi nella Lega Lombarda anni orsono.
Con il cosidetto “giuramento” da parlamentare, non si “giura” che le leggi dell’attuale ordinamento siano intoccabili (il parlamentare è appunto lì per intervenire nel processo decisionale) ma che tu rispetterai il loro contenuto finquando non venga abrogato o modificato, il che comprende anche la cosidetta “costituzione” essendo una di queste leggi.
Siccome nel 1948 non venne votata dal popolo, la chiamano “costituzione” ma è un semplice atto di governo. Una Costituzione per essere una “costituzione” dev’essere un “atto di popolo che legittima il governo di sè medesimo” così che un “atto di popolo” non sia equiparabile ai semplici atti di governo, i quali vi devono essere subordinati: le due cose non possono essere create dal medesimo soggetto... una la crea il popolo ed il resto lo crea un governo legittimato da quel popolo. Subordinandovisi, è per quello che ci sono elezioni periodiche: tocca sempre al popolo verificare che il governo vi sia subordinato.
Miglio aveva detto e scritto in che modo lo si debba fare, non essendo una cosa più complicata di qualsiasi altro intervento normativo a disposizione di Camera e Senato italiani: il suo errore è appunto l’averlo detto, chè in meno di 24 ore il figlio d’iddio in Terra l’ha cacciato via annunciando che il prof. era “una scorreggia nello spazio” in pratica mettendo a confronto la propria laurea albanese con quella italiana di Miglio.
La Lega attuale è figlia di quella precedente, per cui nessuno muoverà un dito: quella bossiana era appiattita su Arcore e quella di Salvini su Roma, oppure l’incontrario fà lo stesso.
Fin dalla prima elezione andata a buon fine (quella del 1987) era chiaro che il Bossi aveva mentito con “la Lega dei primordi” chè se vai a leggere il testo delle sue interrogazioni di quell’epoca in Senato, non trovi alcuna delle nostre rivendicazioni come ce l’eravamo promesse quaggiù al Nord (non ha mai impugnato nulla contro un governo alieno) ma troverai le semplici suppliche, a cui il governo risponde sempre (a tutti) con un bel “chissenefrega” stiamo lavorando per voi lasciateci lavorare.
Le rivendicazioni sono invece annunciate dalla Lega Lombarda, nel Foglio-notiziario di marzo 1982 (in contrasto col predicozzo “tzessantottardo” del Bossi sulle stesse pagine) ma non ricevono una lira, nessun bilancio, perchè i 50 millioni che prendiamo dalla Liga Veneta nel gennajo 1984 (da usare per le elezioni europee del 16 giugno) vengono usati appunto dal Bossi per creare il suo feudo, inesorabilmente finito nel cesso coll’82% di Salvini, alla buon’ora.
La chiamerai “lega dei primordi” ma quella è la Lega Lombarda, non il feudo padanico del Bossi
cui non crede nemmeno lui, perchè proprio domenica 2 ottobre (ieri) lo chiama “nord” colla pretesa di costituire un Comitato del Nord, quasi che lo svacco sul Po non fosse mai esistito, così turlupinando ulteriormente milioni di elettori come fossero idioti, che non capiscano il significato delle parole. Comunque, la Lega Lombarda non è la cagatina interna alla Lega Nord o alla Lega Salvini, avrà una storia povera ma ce l’ha.