Giuseppe Leoni ha rifiutato, in realtà quasi rifiutato, di fare il presidente della Lega Nord motivando con mille “tradimenti” e coltellate alla schiena, che non vorrebbe sperimentare mai più, ma che bisogna aspettarsi fisiologicamente in qualsiasi attività politica, compresa questa.
Per mitigare le prossime coltellate ha proposto di eleggere come segretario una donna, magari di nome Teresa perchè oggi è santa Teresa (e meno male che non era santa Cunegonda) così salta fuori una spilungona di Forte dei Marmi, non mi ricordo il nome: che comunque ha fatto un discorso abbastanza sensato e circostanziato, niente comizio, nessuno sbadiglio.
Forse è stata la scelta “casuale” vincente: siamo stanchi dei comizii e delle adunate oceaniche, non si corre il rischio di un gallo nel pollaio di cui ne abbiamo già pieni i coyotes, non si rischia il mito del superhumano, e si riduce lo schianto dei “segretari” politichi che quando vanno in televisione parlano come fossero dei supermen, e poi quando li vedi al mare in canottiera ti vien da vomitare.
Direi che in questa maniera si lasciano lavorare le forze locali senza il latrato sul collo.
Presenti meno di 99 persone, pochi discorsi sensati ma fatti risaltare dalle stronzate dei più furbi, tutti gli altri. Alcuni “padannia libbera” era scontato, ma non nei dialetti conosciuti.
Leoni ha scelto il basso profilo e comunque appariva più puntuale dei due avvocati in cattedra, a parte la sua fissazione clericale sapeva cosa dire, ma non vuole fare il lider di niente.
Di sicuro è il controllore, assistito dai ragionieri giusti.
Si dirà che ci sarebbe da litigare sul nome e sul simbolo: meglio, era ora. Di sicuro farà a pezzi i partitini da due persone e diecimila followerz. Anche di quelli ne abbiamo pieni i maroni, perchè non ci siete venuti a dire la vostra? ...chi siete? ...dove andate?