Abbiamo fallito

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Giuseppe Leoni ha rifiutato, in realtà quasi rifiutato, di fare il presidente della Lega Nord motivando con mille “tradimenti” e coltellate alla schiena, che non vorrebbe sperimentare mai più, ma che bisogna aspettarsi fisiologicamente in qualsiasi attività politica, compresa questa.

Per mitigare le prossime coltellate ha proposto di eleggere come segretario una donna, magari di nome Teresa perchè oggi è santa Teresa (e meno male che non era santa Cunegonda) così salta fuori una spilungona di Forte dei Marmi, non mi ricordo il nome: che comunque ha fatto un discorso abbastanza sensato e circostanziato, niente comizio, nessuno sbadiglio.

Forse è stata la scelta “casuale” vincente: siamo stanchi dei comizii e delle adunate oceaniche, non si corre il rischio di un gallo nel pollaio di cui ne abbiamo già pieni i coyotes, non si rischia il mito del superhumano, e si riduce lo schianto dei “segretari” politichi che quando vanno in televisione parlano come fossero dei supermen, e poi quando li vedi al mare in canottiera ti vien da vomitare.

Direi che in questa maniera si lasciano lavorare le forze locali senza il latrato sul collo.

Presenti meno di 99 persone, pochi discorsi sensati ma fatti risaltare dalle stronzate dei più furbi, tutti gli altri. Alcuni “padannia libbera” era scontato, ma non nei dialetti conosciuti.

Leoni ha scelto il basso profilo e comunque appariva più puntuale dei due avvocati in cattedra, a parte la sua fissazione clericale sapeva cosa dire, ma non vuole fare il lider di niente.

Di sicuro è il controllore, assistito dai ragionieri giusti.

Si dirà che ci sarebbe da litigare sul nome e sul simbolo: meglio, era ora. Di sicuro farà a pezzi i partitini da due persone e diecimila followerz. Anche di quelli ne abbiamo pieni i maroni, perchè non ci siete venuti a dire la vostra? ...chi siete? ...dove andate?

[mailander]

La prima mozione ha avuto soltanto un voto contrario, ma nessuno gli ha chiesto il perchè, praticamente non è esistita la dichiarazione di voto per i dissenzienti.

La seconda mozione, che non ricordo bene, riguardava i 6 miliardi fottuti da Maroni sopra i 43 precedenti, portando il totale ai 49 milioni noti, ma bisognerebbe riguardare il filmaggio.

La terza mozione chiede di prendere contatto con i Catalòni, i Basqi, i altri, etcetera etc. che è votata a maggioranza ma non alla unanimità, perchè i lumbard e qualcun altro non hanno alzato le mani, il motivo dicono “è tempo perso” chè per Catalani e Baski noi siamo quattro barlafüs, ormai da trentanni abbiamo distrutto il rispetto che tutto il mondo aveva per la Lega Lombarda di epoca medioevale imparato sui libri di sqwola.

Comunque di questa cosa viene incaricato Giuseppe Leoni, che non è soltanto il preside ma è chiaro che la sede legale della Lega Nord è “a casa sua” perchè nello statuto è scritto che stia a Vergiate, dove lui tiene l’aeroplanino, e allora non è la solita falsa sede presso un notajo...

Salvini deve andare lì se vuole rompere i cojotes e, per così dire, questo è il primo messaggio subliminale indirizzato al vicepremier, uno spillo nelle chiappe.

Secondo messaggio è che nello statuto la parola Lega Nord appare trascritta in una forma leggermente diversa da come sta scritta sulle tessere e sul documento di sottoscrizione degli eventuali tesserati (contiene un “per il” Nord) e questo vuol dire che il proprietario della Lega Nord non è il tizio che sventolerà lo statuto, ma è giuridicamente di proprietà collettiva dei tesserati: nello scontro lo vedremo sicuramente.

Sono questi i primi due ostacoli pressochè insormontabili per chi volesse trascinare in un tribunale italico la Lega Nord.

Terzo messaggio subliminale ai vicepremier è il ritratto dei due avvocati di Giuseppe Leoni, che i partecipanti si son trovati davanti al muso a presiedere la riugnone di dumènega ma che, a scanso di equivoci, illo, l’avvocato capo in testa, ha pubblicato il giorno dopo...

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messaggio inequivocabbbile (dü cagnàs) e senza contare che, a finire in tribunale, è tutta pubblicità “a-gratis-et-amore-dei” per la Lega Nord.

Comunque ancora in sordina, lo vediamo sui loro fiacchi profili del faquebùh, perchè per ora non si rivolge agli elettori ma soltanto ai collaboratori, per creare il nucleo di una forza che sarà poi costituita dagli elettori, altro paio di maniche, a suo tempo.

La prima mossa è appunto quella di superare l’ostacolo legale, creato dal sistema politicante, e a breve sarà possibile uno scontro alle elezioni regionali piemontesi.

Adesso non è importante un tesseramento, è più importante creare un gruppo di persone istruite sul da farsi, tesserabili oppure no, sopratutto in grado di fare 2+2 perchè tornare alle origini non significa rifare quarantanni di stronzate.

Non sono stato in grado di parlare con tutti i potenziali rappresentanti locali, ma ho chiaccherato con quei di Cuneo, Bergamo, Lodi, Pordenone, Lecco, Milano, Torino, e molto probabilmente ci risentiremo a fine mese.

A parte la claque del tutto incoscente, ho l’impressione che almeno metà dei 99 presenti stia qui a fare quel che deve fare... per andare dove deve andare.