Perché la sinistra ha perso

[Triangolo nero]

Analisi corretta, avrei moltissimo da dire al riguardo, specie sulla parte in grassetto, ma ho già abbastanza occhi addosso.

Eppure, di eroi ne nascono sempre, anche in tempi bui.

"...Nello zaino c'è quanto hai potuto salvare. C'è quello in cui credi. La tua vita. Che va portata al di là del deserto. Altri uomini, generazioni, individui sconosciuti, gente che mai vedrai, magari neppure i tuoi figli, verranno. La storia lo insegna. Anime simili alla tua, segmenti su una stessa retta, fedeli agli stessi Dei. Ne nasceranno ancora. Ne sono sempre nati.
........
Catastrofi seguiranno fra qualche decennio, anarchia e rovine per altri decenni, crollo di ogni istituto civile. Ma qualcuno ci sarà. A raccogliere, ad aprire lo zaino..."
(cit. G.V.)

Anche il Gian era un ottimista

[massimo]

Perchè secondo te la gente vive senza riscaldamento o acqua in casa? e magari col cesso nell'orto o comune sul ballatoio? ti risulta che lavoriamo ancora 48 ore al giorno? E non si abbia diritto alla malattia e alla maternità? Per caso non succede che la gente esca per fare shopping o l'happy hour? O faccia colazione fuori senza che sia eccezionale?
E magari non succede che tutti hanno la macchina (anche 2), il telefonino (lo hanno pure i clandestini) e il computer?

Sai, io mi ricordo quando andavo a prendere l'acqua al pozzo al centro del cortile. A 10 anni mi incollavo un secchio di metallo da da 10 litri e pompavo l'acqua per poi portare il tutto a casa da appendere all'ingresso.

Ma mi ricordo pure che le scarpe le comperavamo quando arrivavano gli assegni familiari e gli si tagliava la punta quando diventavano corte.....
Gente come te descrive ancora un mondo simile dimenticando che è finito decenni fa. Qui nessuno fa la fame, nemmeno i clandestini.

Chiariamo i termini
Nessun dubbio che dopo il cosiddetto miracolo economico dagli anni 50 in poi, il nostro livello di vita è imparagonabile con quello precedente: abbiamo raggiunto livelli di benessere che prima erano impensabili Quando un 20 anni fa ho cominciato ad andare in Ucraina ho ritrovato quel mondo povero di cui mi parlavano quando ero piccolo e di cui avevo letto nei libri
Ma da una ventina di anni è accaduto che una parte ( solo una parte) delle nuova generazione vive o teme di vivere peggio della precedente , cosa che non avveniva da secoli mentre un’altra parte ha continuato a migliorare
Vi è stata la polarizzazione dei redditi, la scissione della classe media, i working poor , la disoccupazione o meglio la sottooccupazione, soprattutto il precariato e questo è un fenomeno che riguarda tutto l’occidente e non solo l Italia. I partiti politici soprattutto della sinistra non hanno preso in carico il problema e questo ha dato forza a quelli di destra, quelli cosiddetti populisti
Bisogna prendere in esame le cause del fenomeno che a mio parere sono fondamentalmente due: la globalizzazione e la informatizzazione

[massimo]

Fortuna che nessuno ti fa notare che in Germania il sussidio di disoccupazione esiste ed è più sostanzioso dell'RdC , sennò facevi la figura di quella che ignora che nemmeno in Germania esiste la piena occupazione (hanno meno disoccupazione di noi, ma è un altro discorso)

In effetti il sussidio per i non occupati esiste in tutti paesi europei D’altra parte il costo è al massimo dell1% del bilancio dello stato E come se uno che guadagna 1000 euro al mese ne dovesse pagare 10 per aiutare chi non riesce ad avere il minimo per vivere. Si considera poi che il rdc viene immediatamente messo in circolo quindi ritorna ina pratica alle imprese
Il vero aiuto alle imprese non è diminuire le tasse ma aumentare la domanda

[massimo]

Le elites... Sarebbe ora di finirla con ste puttanate. Siamo tutti sulla stessa barca come lo sono l'imprenditore e i suoi dipendenti. Se volete continuare a fregare gli imprenditori i primi a pagarla sono i sottoposti che finiranno senza lavoro.

E' ora di smetterla con gente che sobilla in continuazione una guerra civile mettendo gli italiani l'uno contro l'altro. E per cosa poi? Quale è il vantaggio? direi che lo vediamo: un paese con più disoccupati di altri.
In sintesi qui è pieno di gente che auspica il tanto peggio tanto meglio.

Certo è vero: Se l impresa fallisce i dipendenti perdono il lavoro, se va bene magari fanno carriera. Tuttavia devi pure considerare che la moderna produzione di massa presuppone consumi di massa: combattere la poverta è il migliore aiuto all’impresa

[massimo]

ti prego, non rispondere. Leggerti è davvero penoso viste le sciocchezze che riesci ad inanellare.

Una cosa per tutto: quelli che in Italia chiamiamo poveri non sono veramente poveri, non è gente che ha problemi a mettere insieme il pranzo con la cena, hanno la macchina, il computer e i telefonini.... è ridicolo chiamare poveri persone che hanno un reddito inferiore a quello medio. Noi siamo un paese ricco, un reddito inferiore al reddito medio non rende povero nessuno.

E che vuole dire nutrirsi degnamente? Ma che cazzo di ragionamento è? Adesso ci si nutre in modo degno?

Poi si stupiscono se non li votano. sono fuori come balconi.

Un po di chiarezza
La povertà relativa si riferisce alle persone che hanno un reddito inferiore alla media : quindi hai ragione un povero relativo italiano magari vive meglio di un impiegato di 100 anni fa. o di un ricco congolese Tuttavia sta a indicare la diversità dei redditi che viene pero indicato molto meglio dal coefficiente di Gini
La povertà assoluta invece indica, come giustamente dice Capitano, la difficolta di acquistare un certo paniere di beni essenziali
Ora in Italia negli ultimi 20 anni il numero dei poveri assoluti è triplicato perche ai poveri diciamo tradizionali si sono aggiunti quelli che vengono definiiti NUOVI poveri
I poveri erano i pittoreschi clochard , i fuori di testa, drogati, vecchi quelli che non erano capaci di lavorare I nuovi poveri invece sono persone che hanno anche istruzione e capacita ma che non trovano o hanno perso il lavoro e non ne trovano altro In tutte le interviste a quelli che si occupano di mense gratuite si rileva questo fatto

[massimo]

Quello è un paniere deciso, secondo i standard occidentali, di beni per i quali si ritiene che l'assenza o la pecunia ti portino in uno stato di povertà. Basta metterci dentro una Ferrari e magicamente saremmo un popolo in piena povertà. Nella realtà la povertà è ben altra cosa, e di gente POVERA in Italia ne abbiamo...ma sono molto ma molto meno di quelli previsti dalla statistica.

certo: ovviamente ci si riferisce agli standard occidentali di oggi Nel passato non esistevano lavatrici, frigoriferi, televisori e cellulari e nemmeno acqua corrente calda : ma la vita moderna presuppone questi e tanti altri beni : chi non li possiede viene definito ed è povero.
la stessa auto è un mezzo necessario per una famiglia di oggi : ma una vecchia utilitaria è cosa diversa da una Ferrari

[cimad5]

https://www.huffingtonpost.it/blog/2...64500-P1-S1-T1

Il PD ha perso le elezioni e inesorabilmente si è avviato il processo di analisi e purtroppo peggio di una sconfitta ci sono gli errori che possono essere guidati da analisi errate fatte a caldo. Mai come ora occorrono lucidità e passione. Cominciamo con la lucidità dei dati. Giorgia Meloni ha vinto indiscutibilmente le elezioni ma non ha determinato uno sfondamento, il Paese non si è spostato a destra. L’Italia non è distante da ciò che era cinque anni fa. Il centro destra ha ottenuto 12 milioni di voti, esattamente gli stessi del 2018, producendo un travaso di voti interno alla coalizione. Il Paese è ancora una volta spaccato sostanzialmente in due e siamo ben lontani dall’eccezionalità rappresentata nel 2014 da Matteo Renzi che riuscì concretamente a spostare pezzi di elettorato consistenti da una parte all’altra del campo.
La responsabilità dell’esito del voto e delle sue dimensioni in termini di rappresentanza parlamentare è tutta nostra. I voti certo “non si sommano”, come si usa dire, ma i numeri vanno letti per iniziare a capire dove abbiamo perso se a fronte dei 12 milioni di elettori del centro destra, ci sono circa 13 milioni di elettori che hanno scelto quest’altra parte del campo ma a cui non abbiamo saputo offrire una proposta politica competitiva. Dentro quei 13 milioni c’è un Partito Democratico fermo da cinque anni, in arretramento negli ultimi dieci, a cui i vari passaggi di leadership non sono riusciti a dare una spinta espansiva. E poi ci sono 18 milioni di elettori che a votare non ci sono proprio andati perché, anzitutto noi, siamo stati incapaci di rappresentare una speranza per chi è talmente disilluso. Questa è la fotografia reale. Intendiamoci, Giorgia Meloni è stata bravissima, ha saputo dare al centro destra e al suo elettorato una leadership credibile, capace persino di apparire “nuova” nonostante i quasi vent’anni di presenza in Parlamento, gli incarichi istituzionali e di Governo con Berlusconi, e ha saputo imporre una organizzazione della coalizione e una proposta politica coerente con la legge elettorale. A noi spetta adesso una lunga traversata, una fase complicatissima in cui dovremo saper tenere insieme il nostro ruolo di opposizione in Parlamento e il percorso politico che ci avviamo a fare. E qui viene la passione. Il Partito Democratico non può certo prendersi mesi sabbatici in attesa di congressi risolutori mentre la destra dovrà governare una fase terribile per il Paese.
Sul nostro ruolo di opposizione due cose su tutte. La prima è che il Partito Democratico sarà per la destra, in Parlamento e nel Paese, il muro contro qualsiasi tentativo di arretramento sui diritti civili e sulle libertà. La seconda è che per noi la credibilità e la solidità del Paese sono un valore irrinunciabile anche quando governa la destra. Noi faremo di tutto affinché il Governo non commetta errori che ci allontanino dall’Europa e indeboliscano il sistema Paese e la sua tenuta economica e finanziaria. Abbiamo a cuore la sovranità e il benessere del Paese e sappiamo che una qualsiasi crisi innescata dal precipitare della situazione economica o da qualche attacco speculativo contro l’Italia la pagherebbero anzitutto le famiglie, le persone, i più fragili. Difenderemo anzitutto gli interessi del nostro Paese anche dall’opposizione. Ma nel frattempo il PD deve occuparsi di se stesso e ritrovare la sua missione e la sua identità forte di grande partito progressista italiano. Ascoltando il dibattito di questi primi giorni dico con chiarezza che se il prossimo congresso deve essere la resa dei conti tra le correnti radicali e quelle liberal, l’errore è talmente grosso che meglio sciogliere prima il PD. Non solo sono convinta che un congresso così impostato determinerebbe comunque l’uscita successiva della parte soccombente, ma soprattutto penso che sarebbe un congresso basato su premesse politiche totalmente sbagliate. Quelle categorie vivono più sui giornali, sono più funzionali ad una rappresentazione mediatica che alla realtà delle cose che è ben più complessa e richiede soluzioni molto più profonde. E noi invece abbiamo bisogno di tanta realtà concreta per tornare a vincere. Quando la Germania di Scholz “nazionalizza” il costo dell’energia, fa una scelta radicale e statalista? Difendere la tenuta dell’Unione europea, comprese le sue complessità e imperfezioni, come baluardo dei nostri interessi nazionali è una scelta liberal? Coniugare il progresso tecnologico come leva di sviluppo con la presa in carico doverosa di chi rimarrà ai margini dell’automazione che etichetta ha? E che etichetta mettiamo alla tutele necessarie per i piccoli imprenditori, le donne a partita iva che sono molta parte del ceto medio che si sta impoverendo drammaticamente? Gli investimenti statali, per me indifferibili, per potenziare radicalmente scuola e sanità pubblica come li incaselliamo nel gioco di ruoli?
Non è nel confronto tra minoritarismi contrapposti che troveremo le soluzioni. Noi siamo nati come il partito del “patto tra i produttori” come disse al Lingotto Walter Veltroni, noi dobbiamo essere il partito dell’impresa e del lavoro, dei diritti civili e della crescita economica che riduce le disuguaglianze e dell’europeismo. Attorno a questi principi che sono il nostro dna dobbiamo ricostruire la nostra proposta politica. Attorno a proposte concrete dobbiamo ricostruire le nostre battaglie, la mobilitazione della società e la nostra forza espansiva, scrollandoci di dosso quest’aura decadente di partito apparato e tutto ciò che in questi anni ha contribuito a determinarla. Usiamo il congresso e il percorso che ci aspetta per diventare più grandi di ciò che siamo e facciamolo con l’orgoglio e la responsabilità di essere i democratici, la più grande forza politica progressista italiana, tra le più grandi di Europa, la forza a cui guardano, anche nella critica e nei momenti di distacco, milioni di italiani che possono diventare la maggioranza del Paese.

[THE MATRIX]

No, non siamo affatto tutti sulla stessa barca , manco per il cavolo!
Apriti il link della piramide della distribuzione della ricchezza , è a prova di scemo !

Che ho appena detto? Questo in testa ha una cosa sola. Soldi soldi soldi.... senza far fatica. Completamente travolto dall'invidia di chi ne ha di più.

[THE MATRIX]

ignora un bel pò di cose a quanto pare

Se mai siete voi che ignorate che lì il sussidio di disoccupazione si da per un tempo limitato e solo a chi ha perso il lavoro.

Rosichi perchè volevi fare il mantenuto e non puoi. Un guaio.

[Vladimir Ilyich]

la storia di @THE MATRIX meriterebbe che qualche editore gli dedicasse una biografia, nata in una famiglia poverissima di mezzadri, da bambina doveva andare a predere l'acqua dal pozzo del cortile, e tagliava la punta delle scarpe quando cresceva, poiché non potevano permetersi di comprarne nuove, da ragazza si guadagnava da vivere facendo la spigolatrice di spighe di grani rari che potevano essere spigolati solamente a mano, ma che dal punto di vista economico non valevano un cazzo, quindi non si capisce che li coltivavano a fare, ultima raccoglitrice di pannocchie di mais, in un'era in cui la raccolta di mais in Italia era già completamente automatizzata, a causa della sua dislessia è stata discriminata a scuola, ma nonostante sia dislattica ha letto centiaia di libri a differenza di noi poveri ignoranti fasciocounisti che nella vita abbiamo letto solo topolino ed il manuale di nonna papera, hafatto un sacco di lavori, tra cui la segretaria, e pur non avendo alcuna competenza di informatica, la supermanager di un'azienda e durante questa sua esperienza ha avuto gli appalti per informatizzare i ministeri e gli enti pubblici, ed avuto l'occasione di constatare l'incompetenza nel campo informatico dei dirigenti statali

@Capitano

Ho il titolo:

“COMUNISMO CACCAPUPÚ”
Memorie di una sottoproletaria