Originariamente Scritto da
Spike Spiegel
A meno di tre giorni dal successo elettorale di Giorgia Meloni e il giorno successivo alla manifestazione torinese, la Regione Piemonte presenta la delibera sulle modalità di accesso e i criteri di assegnazione dei finanziamenti per la “promozione e realizzazione di progetti di accompagnamento individualizzati, finalizzati alla promozione del valore sociale della maternità e alla tutela della vita nascente, da parte di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile ed iscritte negli elenchi approvati dalle Asl”. È l’attuazione dell’emendamento al bilancio denominato proprio Vita Nascente e promosso dall’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone. Il provvedimento con cui la giunta di centrodestra del Piemonte stanzia delle risorse per contenere gli aborti per motivi economici. Sul piatto ci sono 400mila euro già stanziati a bilancio che serviranno a sostenere le attività di ascolto e consulenza, progetti di supporto alle mamme per almeno i primi mille giorni dei neonati, anche attraverso il sostegno economico e la fornitura di beni di prima necessità.
Sono previsti ulteriori 60mila euro destinati a finanziare interventi dei servizi socio-assistenziali di Torino, Novara, Alessandria e Cuneo a supporto della segretezza del parto per le gestanti che abbiano deciso il non riconoscimento del nascituro. “La Regione Piemonte pagherà alle famiglie socialmente vulnerabili e alle donne in difficoltà economica, magari perché abbandonate da genitori e partner, ciò che serve per non dover rinunciare alla gravidanza che desiderano: canoni di locazione, rate di mutuo, bollette di utenze, abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini eccetera” spiega l’assessore Marrone. Lo stesso che lunedì avrebbe dovuto partecipare come relatore a un convegno organizzato dagli antiabortisti, in una sala istituzionale, in cui era prevista la presenza della dottoressa No Vax e anti gay Silvana De Mari.
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Ciò che non capiscono queste persone è che il più delle volte l'interruzione di gravidanza non è un capriccio o una scelta dettata da fattori economici e pensare di stanziare dei soldi per aggirare l'applicazione della legge 194 è una manipolazione delle donne che solo dei fanatici possono attuare.