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Conte e l’idea di una marcia per la pace: “Senza bandiere politiche, per rilanciare il ruolo diplomatico dell’Italia”. Arci e Acli: “Lavoriamo a manifestazione trasversale”. La proposta di una manifestazione rilanciata da Arci e Acli. Il leader del M5s invoca anche un ruolo diverso per l'Unione Europea, "totalmente appiattita su una strategia anglo-americana": "Deve farsi promotrice di una conferenza internazionale di pace, da svolgersi in sede europea sotto l'egida delle Nazioni Unite, con il pieno coinvolgimento del Vaticano".
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Certamente sono minoranza quelli che vogliono la guerra, da un lato o dall'altro dei contendenti, mentre la maggioranza è per la "pace". Parola magica ma di significato tutt'altro che univoco, almeno nel caso del confronto bellico in atto. Infatti per molti la "pace" viene intesa come l'esito della guerra, che viene sostenuta per poter dare ingresso alla successiva pacificazione fra tutti i contendenti. La versione più corretta ed onesta di "pace" è invece quella che vuole l'interruzione immediata della guerra per negoziare successivamente le condizioni di pace accettabili dai contendenti. Quest'ultimo mi sembra essere il senso dato alla manifestazione che si sta preparando. Ciò significa, per parte nostra, un forte invito alla cessazione della fornitura di armi (e 'operatori') da parte dell'Occidente in guerra contro la Russia nonché la fine delle cosiddette 'sanzioni', soprattutto perché danneggiano, non soltanto in maniera diretta ed immediata ma anche per il loro effetto domino, i popoli europei. Certamente la Russia e l'Ucraina sono (al momento) contrarie a questa prospettiva di pace come alternativa immediata alla guerra, ma quello che rende più difficile la concretizzazione di questo sbocco pacifico è l'opposizione, non manifesta ma sicura, degli Stati Uniti, che in questo momento 'guidano' anche politicamente l'Ue. Questa manifestazione di pace finisce per essere, quindi, un segnale contro gli Stati Uniti, che non gradiranno.