Stavo riflettendo su quello che alcuni considerano come problema: la lingua italiana non ha un genere neutro.
Nel senso che l'italiano ha lui,lei e basta. Mentre l'inglese, per esempio, ha he (lui), she (lei) e it (??).
L'italiano risolve questo con il maschile sovraesteso, ovvero di utilizzare il maschile quando non si sa a chi è rivolta l'azione o per il plurale.
- Ho visto qualcuno. (non si sa se è maschio o femmina | aggiungo: e neutro (chi non si definisce né maschio né femmina). In questa frase ho usato "qualcuno" che è maschile, non ho usato "qualcuna".
Se ci sono tre bambini, dico "Loro sono bravi"; se ci sono tre bambine, dico "Loro sono brave"; se ci sono tre bambini e tre bambine, dico "Loro sono bravi"; e se ci sono 954856486438 bambine e 1 bambino, dico sempre "Loro sono bravi"
Ora... arriviamo al succo del discorso: c'è gente che si lamenta per il linguaggio inclusivo e mi piacerebbe fare nascere un dibattito proprio su questo. Facciamo finta che bisogna cambiare il maschile sovraesteso e che dobbiamo scegliere una nuova forma. Le alternative sono le seguenti (sicuro ne esistono altre):
1) Lasciare tutto così com'è (ma non è un'alternativa)
2) La proposta più comune è di utilizzare la schwa, ovvero questa lettera "ə" alla fine della parola (Loro sono bravə) che si legge un po' come il napoletano (ah) (Loro sono brav-ah)... c'è il problema dei pronomi (lui o lei come diventa? luə... lə... ə è bravə?
3) Togliere il genere femminile (due bambini, loro sono bravi; due bambine, loro sono bravi; due bambini e due bambine, loro sono bravi)... un po' come succede in inglese (They are good | è indipendente se maschi o femmine)
4) L'asterisco non lo aggiungo perché tanto è come la schwa "ə", alcuni usano anche la @ ma se bisogna usare sti simboli tanto vale usare la schwa
5) creare un genere neutro da zero, tipo lui, lei e [inserire nuova parola]. Quindi "loro sono bravi", "loro sono brave", loro sono [inserire nuova parola]"
Cosa ne pensate?