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  1. #31
    Bushidō
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria



    TREMONTI AMMETTE: IL SIGNORAGGIO BANCARIO E’ LA CAUSA DELLA CRISI


    di Ilvio Pannullo



    La verità sui processi che disciplinano la creazione della moneta da parte delle banche centrali, facenti capo all’area d’influenza anglo-americana, sta raggiungendo un numero sempre crescente di persone in tutto il mondo. Assolutamente straordinario, a tal proposito, l’ultimo intervento in ordine di tempo del ministro dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti, intervistato dall’ex direttore Riotta, in diretta nazionale al TG1, la sera del venerdì 6 marzo 2009. Alla domanda “A che punto siamo della crisi?” il responsabile dell’economia italiana risponde: “Negli anni novanta, devo dire democratici e repubblicani sono dentro insieme, inizia una moneta diversa da quella buona. Lo Stato, gli stati rinunciano alla sovranità monetaria e acconsentono che a fianco della moneta buona, quella sovrana, nasca una moneta privata, commerciale, parallela, fondata sul nulla”. Non pago il ministro lancia l’ultimo colpo di cannone contro il muro dell’ignoranza concludendo: “Questo è quello che ha causato la crisi. Credo che abbia ragione il Presidente americano: quello che va fatto è più Stato. Decisamente”.

    Occorre, dunque, una chiarezza assoluta nel puntualizzare il contenuto di detta dichiarazione. Primo punto: democratici e repubblicani in America, popolari e socialisti in Europa, sono stati complici nel permettere prima e nel non denunciare dopo. Punto secondo: si contrappone una moneta buona, emessa cioè direttamente dallo Stato senza indebitamento della collettività attraverso la stampa di titoli del debito pubblico, ad una moneta cattiva, commerciale, di proprietà di privati e cioè di quelle banche che sono proprietarie degli istituti di emissione. Punto terzo: la nuova moneta si fonda sul nulla perché priva dal 1971 in poi – anno in cui si conclude la convertibilità in oro del dollaro americano – di qualsiasi valore reale.

    L’autorevolezza della fonte, resa indiscutibile dalla carica pubblica rivestita, obbliga, finalmente, tutti coloro che fino ad oggi hanno insistito nel tenere gli occhi chiusi o, peggio ancora, ad osteggiare quanti si sono battuti per la riaffermazione di una piena e totale sovranità monetaria in capo agli Stati democraticamente eletti, a ricredersi. La crisi attuale – viene così pubblicamente ufficializzato – è figlia di un sistema marcio sin dentro le ossa. Per capire le ragioni del disastro economico in atto é dunque necessaria una maggiore e più diffusa consapevolezza dei meccanismi che regolano l’emissione della moneta. Questo perché la moneta e non altro è il necessario presupposto dell’economia. Se non vi è la prima, infatti, la seconda non può essere neanche immaginata. Logica impone che se la moneta è marcia, anche l’economia sarà marcia. Ma come si è potuti arrivare fino a questo punto? Com’è stato possibile? Come sempre un buon esempio vale più di mille parole.

    Anticamente per generazioni i popoli usavano il sistema del baratto per acquistare o vedere beni e servizi. Una persona manteneva la sua famiglia provvedendo a tutti i suoi bisogni, oppure si specializzava in un particolare tipo di commercio e scambiava con altri le eccedenze per procurarsi i beni che non produceva direttamente. I giorni di mercato erano sempre rumorosi e allegri. La gente gridava le proprie merci e le persone avevano occasione di fare nuove conoscenze. Presto però fu evidente a tutti che accorreva troppa gente al mercato e vi era troppa confusione. Non c’era più tempo per scambiare due chiacchiere – bisognava escogitare un nuovo sistema. Si ponevano dei problemi da risolvere: quanto valeva un coltello? Uno o due sacchi di grano? Una mucca vale più di un carro? Quante uova servono per acquistare un cavallo? Nessuno aveva pensato ad un sistema migliore.

    Già, ora non si può più comprare un cavallo con delle uova. I rapporti commerciali si sono tanto infittiti da rendere la sola idea paradossale e ridicola. Anticamente, però, quando tutto era diverso, si faceva così. Quando fu inventata la moneta quello che accadde fu semplicemente lo scambio di beni primari – uova, cavalli, case, utensili – contro monete d’oro coniate dall’autorità locale, il signore delle terre sulle quali s’intendeva commerciare, donde il termine signoraggio: aggio del signore. La moneta serve dunque da tabella di conversione. Oggi le cose non sono poi tanto diverse. Adesso abbiamo solo bisogno della moneta per comprare quello che non produciamo: latte, carne, macchine oltre a tutti quei bisogni indotti dal sistema mediatico di cui, in situazioni di equilibrio mentale, nessuno sentirebbe mai l’esigenza. Infine, per semplificare, possiamo immaginare che la persona che ha inventato il sistema abbia un luogo dove immagazzina la moneta e dove i cittadini possono riscuotere quanto vi hanno depositato: la banca centrale.

    Il banchiere, al principio, appare come una persona molto generosa: non vuole vendere la moneta, gli basta prestarla. Dà, ad esempio, 10 monete al contadino del luogo e gliele lascia in prestito per un anno. In cambio chiede solo un semplice interesse: diciamo del 10%. Il banchiere rischierebbe, così, tutto il suo oro mentre il contadino assolutamente nulla. Per tutelarsi dall’eventualità di un inadempimento del contadino richiederà una garanzia affinché l’accordo venga stipulato. Il contadino dovrà, dunque, ipotecare il suo orto per avere le sue dieci monete d’oro. Il contadino continuerà a disporre del suo terreno e continuerà il suo commercio facilitato dalla moneta, salvo dover restituire alla fine dell’anno 11 monete. In caso contrario la banca si prenderà il suo orto. Sembrerebbe tutto normale. Dov’è, dunque, il problema?

    Mettiamo, ad esempio, che la banca possieda in totale 100 monete. 100 monete è la quantità di moneta esistente, nulla di più. Immaginiamo una comunità composta da soli 10 soggetti, dove ognuno svolge la sua propria mansione: chi il sarto, chi il fabbro, chi il contadino, chi il poliziotto e così continuando fino ad esaurire le esigenze della comunità. Tutti hanno bisogno della moneta, ma l’unico a poter battere moneta è il banchiere. Tutti quindi chiederanno un prestito: 10 monete ciascuno per un totale di 100 monete. Il banchiere con assoluta generosità farà credito a chiunque gli chieda un prestito, in cambio solo di un misero interesse: tutto il suo oro contro il 10% d’interesse, con un guadagno netto, dunque, di una sola moneta per ogni 10 prestate. Sembrerebbe molto onesto, ma purtroppo nessuno si accorge che per la fine dell’anno tutti i membri della comunità dovranno collettivamente al banchiere 110 monete a fronte dell’esistenza di sole 100 monete. Dove prenderanno, dunque, le rimanenti 10 monete dovute al banchiere in qualità d’interesse sul prestito fatto? Vi sono 10 monete d’interessi che la comunità non riuscirà mai a pagare, qualunque cosa accada, perché semplicemente non esistono.

    Ovviamente – si disse – è inutile fare allarmismi perché la banca fu inventata per facilitare le cose e non certo per complicarle. Ecco che splendidamente il banchiere viene nuovamente incontro alle esigenze della comunità proponendo una deroga nel pagamento del debito. I membri della comunità pagheranno, ancora una volta, il solo interesse procrastinando all’anno venturo il pagamento del capitale. Tutti pagano dunque la moneta d’interesse e felici e contenti continuano i loro commerci per l’intero anno a venire. Se però tutti pagano la sola moneta d’interesse al banchiere, rimarranno nella comunità 90 monete e l’anno venturo si ripresenterà la medesima situazione. La comunità si ritroverà ad avere lo stesso debito di 100 monete con, in aggiunta, l’aggravio di disporre di una minore quantità di denaro. Nell’economia della comunità, infatti, girano ora 90 monete, non più 100 come l’ano precedente. Nella terminologia accademica questa situazione prende il nome di rarefazione monetaria. Nel tempo di dieci anni – sempre che continui a richiedere il pagamento del solo interesse – il banchiere sarà rientrato nel possesso di tutte le sue monete e il debito della comunità non si sarà estinto. La banca acquisirà, dunque, tutte le proprietà date a garanzia dell’iniziale prestito e la comunità non avrà più nulla. Sarà diventata, dunque, schiava della banca. Il tutto per nulla e in cambio di nulla.

    Un’ultima doverosa considerazione: essere costretti ad aspettare le dichiarazioni di Giulio Tremonti per smascherare l’usurocrazia che domina oggi l’Europa, gli Stati Uniti ed il Giappone è la prova provata del tradimento, compiuto da tutta la sinistra parlamentare.
    Altrenotizie - Fatti e notizie senza dominio
    Ultima modifica di Hagakure; 28-10-10 alle 21:02

  2. #32
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    <<Nei primi del Novecento, il Glass-Steagall Act aveva introdotto una distinzione giuridica fra banche commerciali e banche d'investimento, attività che non potevano essere svolte dallo stesso soggetto giuridico per il conflitto di interessi esistente fra le due. Il Glass-Steagall Act proibiva alle banche commerciali, o a società da esse controllate, di sottoscrivere, detenere, vendere o comprare titoli emessi da imprese private. Questa separazione fu decisa dopo che un comitato d'inchiesta (noto come Pecora Committee), promosso dal Senato americano in seguito ai numerosi fallimenti conseguenza della crisi del '29, verificò che alcune banche avevano collocato presso i propri clienti titoli emessi da imprese loro affidate e che queste avevano successivamente utilizzato i fondi così raccolti per rimborsare i prestiti precedentemente concessi dalla banca. In sostanza, le banche avrebbero trasformato potenziali sofferenze in emissioni collocate presso i propri clienti.
    Il Glass Steagall fu revocato negli Stati Uniti, mentre era presidente Bill Clinton e Ministro del Tesoro Robert Rubin. Alla distinzione fra banca commerciale e banca di investimenti si è progressivamente sostituito il modello di banca universale, che tende a includere l'attività assicurativa. Il Gramm-Leach-Bliley Act del 1999 abrogava il Glass-Steagall Act. La legge passò al Senato con un voto di 90 contro 8, col contributo di 38 Democratici, inclusi: Joe Biden, John Kerry, Tom Daschile, Dick Durbin e (perfino) John Edwards.
    Come detto, la separazione è stata superata dal modello di banca universale, che dagli anni novanta tende a integrarsi con il settore assicurativo.
    >>
    Ultima modifica di Hagakure; 28-10-10 alle 21:22

  3. #33
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    Citazione Originariamente Scritto da Midgard Visualizza Messaggio
    Argomento molto interessante ma a me poco comprensibile. Quindi ringrazio Hagakure per l'apertura di questa discussione e per l'invito, ma lascio a voi lo sviluppo della tematica. hefico:
    In breve...

    <<A tali istituti privati tutti al servizio delle principali banche d’affari internazionali fa capo il signoraggio sulla moneta, vale a dire il diritto di battere moneta per conto dello Stato, al quale sarà poi prestata dietro pagamento di un interesse. Da tale “cilindro magico” scaturisce il cosiddetto debito pubblico; in altre parole il conquibus che ogni cittadino-lavoratore-suddito deve pagare alla banca centrale del proprio paese per utilizzare la moneta coniata dai banchieri privati. Per chiudere, veniamo ai giorni nostri, dove in nome del Dio Mercato e del profitto estremo si stanno smantellando tutte le conquiste sociali del secolo passato: dal posto di lavoro stabile e duraturo al diritto di sciopero, dalla salvaguardia del potere d’acquisto per stipendi e pensioni allo stravolgimento del sistema previdenziale e sanitario; dall’attacco sistematico e concentrico alla contrattazione nazionale all’imposizione di contratti individuali; dalla “riforma” delle retribuzioni, sempre più relegate nella spirale perversa della produttività senza limiti alla contrazione dei diritti personali e sindacali; dalla criminale restrizione del credito (vedi Basilea 2) alle piccole e medie imprese, all’artigianato e al commercio, con conseguente aumento della disoccupazione, al sempre più massiccio ricorso al lavoro sottopagato o in nero. E’ tempo che i popoli la smettano di farsi prendere in giro e riprendano finalmente coscienza che non si può morire né per Maastricht né per i banksters.>>

    Siamo schiavi delle banche in mano a sedicenti "privati" -il gotha degli speculatori dell'alta finanza in special modo quella "anglo-olandese" che ha "comprato" l'Italia sul Britannia nel 1992-.
    Ultima modifica di carlomartello; 26-05-11 alle 18:56

  4. #34
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria



    Ultima modifica di carlomartello; 03-01-11 alle 07:36

  5. #35
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  6. #36
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  7. #37
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    I libri di storia parlano di Signoraggio bancario



    Sfogliando un libro* di storia dell’annata ’80 che parla di 2a rivoluzione industriale ci è capitato di sorprenderci leggendo cosa veniva messo sotto gli occhi dei ragazzini di 3a media: il signoraggio sottoforma di denuncia della mancanza di sovranità del popolo con particolare riferimento alla mancanza di sovranità monetaria che era invece già detenuta dai “grandi istituti finanziari”, cioè dalle banche.




    *Angelo Gianni in collaborazione con Antonio Desideri – La Storia dal 1815 ai giorni nostri. Casa editrice G.D’Anna (Messina-Firenze).
    I libri di storia parlano di Signoraggio bancario | www.ecplanet.com

  8. #38
    Bushidō
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    Dove è finita la legge 262 per rinazionalizzare la Banca d’Italia SpA


    La legge per la rinazionalizzazione di Bankitalia è stata votata sotto il governo Berlusconi III, durato appena un anno da maggio 2005 ad aprile 2006 prima che venisse eletto il regime dei bancari, Prodi and co. Sarà anche per questo che il clan Britannia gliene vuole a morte?

    NF

    [fonte: http://www.agoravox.it/Banca-d-Italia-S-p-a.html ]

    di Antonio Montisci




    La banca centrale va tolta dalle mani delle banche e delle oligarchie private e ricondotta in ambito costituzionale, cioè pubblico.

    Il termine del 28 Dicembre 2008 per riportare la Banca d’Italia nella legalità e nuovamente proprietà del Popolo Italiano è scaduto:

    pubblicazione nella gazzetta ufficiale della legge n.262 atta a ri-trasferire, entro il 2008, le quote di partecipazione a Bankitalia attualmente in mano a imprese private, allo Stato ed agli enti pubblici.

    Art 19, comma 10: <<10. Con regolamento da adottare ai sensi dell’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, è ridefinito l’assetto proprietario della Banca d’Italia, e sono disciplinate le modalità di trasferimento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, delle quote di partecipazione al capitale della Banca d’Italia in possesso di soggetti diversi dallo Stato o da altri enti pubblici.>> L 262/2005

    Qualche telegiornale ne ha parlato, qualche giornalista ne ha parlato, qualche politico ne ha parlato, qualche italiano ne ha parlato?

    Il silenzio è assordante, diceva il finale di una delle ultime canzoni di De Andrè.



    Intanto comunque, abbiamo assistito ad una strana diatriba e uno strano scontro fra il ministro Giulio Tremonti e il beneamato goldman sachs man e governatore della Banca d’ Italia (sic!) Mario Draghi:

    Il 24 dicembre, il quotidiano Il Riformista ha scritto che “ai livelli più autorevoli dell’esecutivo” c’è chi “ha suggerito a Berlusconi di prepararsi a un nuovo cambio in corsa all’Economia, come nel 2004″, quando Tremonti pagò con le dimissioni lo scontro con la Banca d’Italia. Le indiscrezioni del Riformista sono state pubblicate all’indomani di una accesa riunione della “cabina di regia” del Popolo della Libertà, in cui Tremonti sarebbe stato messo sotto attacco da Renato Brunetta e Claudio Scajola.

    All’origine delle pressioni su Berlusconi c’è la rabbia della fazione del “Britannia”, capeggiata dal governatore di Bankitalia e capo del Financial Stability Forum Mario Draghi e rappresentata da squallidi individui come Francesco Giavazzi, che il 23 dicembre ha chiesto dalle colonne del Corriere della Sera che Berlusconi prenda una decisione su Tremonti.

    Per chi non sapesse a cosa ci si riferisce con fazione del Britannia si consiglia una rapida ricerca in internet inserendo in un qualsiasi motore di ricerca questa famigerata parola (è usata spesso dai complottisti, attenzione!).



    La fazione del Britannia vede in Tremonti, assieme al Presidente francese Sarkozy e a LaRouche, un punto di riferimento delle forze internazionali che stanno sfidando il potere dell’oligarchia finanziaria filo-britannica e propongono un nuovo sistema economico rooseveltiano. L’ultimo atto di questo scontro si è consumato nella settimana precedente al Natale, quando LaRouche ha tuonato, a Strasburgo, contro la “folle” politica delle banche centrali, che vogliono salvare il sistema a tutti i costi. Due giorni dopo Tremonti, a Parigi, ha chiamato “demenziale” il prestare ascolto a chi, come Draghi e il FSF, “non hanno capito niente della crisi”.

    “Se Berlusconi si piega alle pressioni e sostituisce Tremonti, il suo governo è spacciato”, ha commentato LaRouche lapidario.

    Fra l’altro sul Britannia a quella riunione era presente anche Tremonti; ha successivamente cambiato idea sulle decisioni che si sono prese in quella sede a seguito di una illuminazione sulla via di Damasco o era forse un ‘insider’?

    Ma allora dico io doveva attendere 16 anni prima di fare casino con Mario Draghi?

    Cosa si sta giocando realmente dietro le quinte? A noi poveri italiani non è dato sapere.

    Intanto sta svanendo un’opportunità storica ed è già scaduto il limite di tempo dato dalla succitata legge, per cui cari italiani rimarremo ancora parecchio tempo con una Banca d’Italia privata e fuorilegge e con dei politici assenti dalla realtà.

    Ma di nuovo ’il silenzio è assordante’.
    Dove è finita la legge 262 per rinazionalizzare la Banca d’Italia SpA
    Ultima modifica di carlomartello; 26-05-11 alle 17:37

  9. #39
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    Molto interessante. La inseriremo tra le discussioni in rilievo.

    Citazione Originariamente Scritto da Midgard Visualizza Messaggio
    Argomento molto interessante ma a me poco comprensibile.
    Fino ad alcuni decenni fa la moneta stampata dalle banche centrali aveva una copertura in oro (riserva aurea della banca), il che implicava che la moneta potesse essere converita in oro. Per tale ragione sulla banconota vi era su scritto "Pagabile a vista al portatore". Quando è stato rimosso il vincolo della copertura aurea - negli anni '70 con la fine degli accordi di Bretton Woods -, la moneta stampata dalle banche centrali, istituti privati, ha assunto valore indotto, ovverosia: noi per convenzione accettiamo che una banconota di carta del valore materiale di pochi centesimi assuma valore fino a 500 € di lavoro.

    Cosicché le banche centrali, istituti in mano ad azionisti privati (assicurazioni, fondazioni, banche private che si dividono i profitti), emettono moneta e ce la prestano a debito in cambio di lavoro effettivo, nonostante la banconota non abbia più valore in sé perché priva di copertura aurea (infatti sulla banconota hanno tolto definitivamente la scritta "Pagabile a vista al portatore": pagabile in che cosa, dato che esse non sono convertibili in oro?). Qui secondo il prof. Auriti ed altri starebbe la truffa del signoraggio bancario, risalente alla metodologia della Bank of England: la banca non può prestarci a debito la moneta, dato che il valore a quella moneta lo diamo noi, non la banca. La moneta va quindi dichiarata di proprietà popolare per interrompere il meccanismo di indebitamento degli Stati con le banche - il cosidetto debito pubblico che continua ad aumentare (con il sistema vigente è inestinguibile).

    Quindi bisogna nazionalizzare le banche centrali, e deve essere un istituto pubblico (quindi lo Stato) a stampare le banconote di carta le quali non verranno più date a debito ai cittadini, come fanno attualmente le banche centrali, ma in proprietà ai cittadini (di proprietà del portatore), dato che il valore a questi pezzi di carta non lo da la "tipografia" (ossia la banca) ma il cittadino che accetta la convenzione summenzionata e induce valore alla moneta. Lo Stato in questo modo avrebbe la sovranità monetaria, potrebbe stabilizzare i prezzi, far ripartire l'economia, e soprattutto non saremmo più schiavi del debito con le banche private che prestano denaro che fondano sul nulla arricchendosi.


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 08-01-11 alle 02:51

  10. #40
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    Predefinito Rif: Europa allo sbando senza sovranita’ monetaria

    "Personalmente sarei d’accordo per la nazionalizzazione delle banche, ma reputo che questa soluzione non potrà avere senso sino a quando la proprietà della moneta resterà nelle mani delle banche centrali, i cui azionisti non sono gli stati membri, ma le banche multinazionali che continueranno a beneficiare del signoraggio primario (la moneta dal nulla prestata ai governi attraverso titoli di debito che essi cedono alla banca centrale in cambio della moneta, ndr) e secondario (il denaro dal nulla prestato ai clienti dalle banche commerciali, ndr) sul denaro.

    Diverrebbe un'utile nazionalizzazione soltanto se lo Stato avrà la capacità di nazionalizzare in primo luogo la Banca d’Italia, sottraendo il suo pacchetto azionario integrale ai suoi azionisti privati.

    Così procedendo la quota di circolante finanziario italiano pari a circa 115.000 miliardi di euro produrrà finalmente reddito per il paese e non per le banche.

    Inoltre, con l’acquisizione delle azioni della Banca Centrale, lo Stato diverrebbe automaticamente proprietario di tutta la massa monetaria stampata dalla BCE per la Banca d’Italia, il cui incremento comporterà in futuro solo il rimborso dei costi di produzione, carta filigranata e stampa.

    Lo Stato italiano, da proprietario della massa monetaria potrà altresì estinguere in un sol colpo il debito pubblico e ridurre ai minimi storici la pressione fiscale che diviene contenibile al massimo nel 10% del reddito."




    Prof. Francesco Petrino


    Da leggere circa la nazionalizzazione di Bank Italia:

    LA CASTA DEI PUPI E LE BANCHE DEI PUPARI - di Marco Della Luna (qui si accenna a questa proposta di legge)

    I soci privati delle Banche centrali (private)

    La nazionalizzazione della Banca d'Italia: il prossimo fardello del Debito Pubblico

    Un po' di chiarezza sulla nazionalizzazione di bankitalia

    BANKITALIA/ Perché la banca di Draghi non appartiene più ai cittadini italiani?

    Conferenza sulle privatizzazioni

    Risposta ad un lettore sulla legge 262/2005 sulla nazionalizzazione della Banca d'Italia


    carlomartello
    Ultima modifica di carlomartello; 08-01-11 alle 03:00

 

 
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