Questo messaggio è fatto per chi comprende che scienza e tecnica si avvalgono di premesse culturali esterne a stesse scienza e tecnica. Chi non lo comprendesse, troverebbe in una giusta filosofia il modo per iniziare a comprenderne.


La tecno-scienza, una pericolosa e limitata prassi che riduce l'utilizzo della scienza a servizio della tecnica e la tecnica a sola pratica (peraltro incompleta) per ricerca scientifica, ha esteso la propria attività fino a influenzare o finanche dirigere il linguaggio accademico, col risultato che si è da tempo diffusa anche a livello universitario l'affermazione secondo cui la medicina sarebbe essa stessa una scienza. Non c'è dubbio che gli attuali professionisti della medicina abbiano una preparazione scientifica e che l'attuale medicina praticata a livello professionale si avvalga di scienze; è pure vero che lo studio universitario della medicina è attualmente pure studio di scienze... Ma è altrettanto vero che la medicina è una pratica che appartiene all'àmbito tecnico e che la tecnica è distinta dalla scienza pur essendo tipicamente campo di applicazione scientifica. Inoltre una scienza si dice medica non perché in tal caso la medicina diventi una scienza ma perché una scienza al servizio della medicina assume valore medico, senza diventare a sua volta medicina.
Il mondo della tecno-scienza non accetta questo discorso poiché attua prepotenza contro la più ampia prassi tecnico-scientifica e soprattutto contro la diretta prassi scientifico-tecnica, la quale fa riferimento a rapporti originari, per i quali non è la scienza a derivare dalla tecnica ma viceversa la tecnica a derivare dalla scienza, anche quando quest'ultima ne dipende.
Ciò che più di ogni altra cosa aiuta la tecno-scienza in questa sua prepotenza è il costante ignorare che la malattia per sé stessa non è un ente: significa questo per esempio che un cancro non sempre oltre ad essere crisi e difficoltà fisiche è anche una malattia del soggetto in detta crisi e difficoltà.
Con la loro indistinzione, i sostenitori a oltranza della tecno-scienza fanno finanche il gioco di chi vorrebbe sostenere che le esplosioni atomiche con le loro radiazioni non provocano il cancro ma che sono soltanto soggetti "deboli" a reagire così ad esse.

È assolutamente necessario che la affermazione della medicina sia ricondotta alla propria coerenza.



MAURO PASTORE