Luca Mercalli riassume brevemente i punti salienti delle principali problematiche generate dal nostro stile di vita. Il riassunto non è solo solamente utile a comprendere cosa sta succedendo e perché, ma ci da l'idea di quanto tempo ci rimane da vivere se davvero gli Stati non iniziano ad interessarsi coscientemente alla problematica ambientale e al suo collasso che è davvero prossimo.
Ieri ero a Lucca e c'erano 27 gradi, persone che camminavano seminude e a petto scoperto l'ultimo giorno di ottobre. Ma non è questo il problema ovviamente, anzi, questo ci permette di risparmiare sulla bolletta.
Il problema deriva dalle coltivazioni: tra pochi anni non saremo più in grado di coltivare in molte zone d'Italia e tutti i mangimi e approvvigionamenti arriveranno dall'estero e soprattutto dai paesi in via di sviluppo, come già accade a dispetto della foresta Amazzonica e delle altre poche aree del Pianeta rimaste naturali.
Due settimane fa ero a 2000 metri d'altezza ed ho visto centinaia di pini secchi, c'erano anche lì 20 gradi per la famosa inversione termica.
Sempre più giornali e trasmissioni televisive, nonché canali social iniziano a diffondere false teorie per cui gli Stati stanno controllando il clima.
Non possono farlo.... e se ci provano aumenterebbero solamente l'entità dei danni già fatti.
La realtà è molto più semplice: chi vende il petrolio si giocherà tutte le carte affinché venga utilizzato il fossile fino alla fine della civiltà umana solamente per proteggere l'introito economico. E se il cittadino non è interessato al clima e a se stesso i politici non possono farci gran che...
I problemi economici e le guerre sono il meno. Quando inizieranno ad arrivare milioni di profughi ambientali che scappano da città invivibili a causa delle alte temperature ci saranno molte più guerre e molti più disagi economici.