Originariamente Scritto da
emv
Da notare che il cane è fin da principio nella storia del Santo, Domenico: "Alla madre [Giovanna], prima che lo concepisse, era parso in visione, di portare in seno un cagnolino, il quale tenendo in bocca una fiaccola ardente, una volta uscitole dal grembo, sembrava dar fuoco a tutto il mondo.
Ciò prefigurava che ella avrebbe concepito un predicatore insigne che (...) avrebbe destato le anime addormentate nel peccato, spargendo per il mondo intero quel fuoco che il Signore Gesù era venuto a portare sulla terra (B. Giordano, Libellus, 5).
Per questo nelle immagini, ai piedi di S. Domenico, spesso si trova un cane con una fiaccola in bocca.
Giocando sulla assonanza delle parole, poi, i frati fondati da S. Domenico, i Domenicani, sono stati raffigurati come « i cani del Signore » ( = Domini canes), che difendono fedelmente la dottrina della Chiesa contro gli errori delle eresie."
https://www.domenicani.net/page.php?...20e%20leggende
Da sempre i domenicani sono stati consapevoli di essere cani del Signore, non si tratta certo di una definizione che viene dai loro nemici.
https://www.domenicani.it/i-cani-di-san-domenico/
"I cani di san Domenico
Quando un gregge è piccolo e le pecore sono docili e vi sono pochi lupi o non ve ne sono affatto, il pastore può far a meno del cane.
Quando il gregge è grande e le pecore sono vagabonde, non una sola ma a branchi, e i lupi sono numerosi, bisogna che il pastore abbia un cane e magari più di uno. I cani somigliano sempre ai lupi, e spesso i migliori cani da pastore sono proprio i cani lupi. E quel che hanno conservato del lupo che permette loro di fare per il pastore ciò che lui stesso non farebbe: fiutano, corrono, si arrampicano alla maniera degli animali che sono. Ma è quel che il pastore ha comunicato loro di se stesso che fa di essi dei cani da pastore: amare le pecore come un pastore o come un lupo, non è affatto la stessa cosa. È condividendo un po’ la vita del pastore che il cane rimane un cane e non diventa un lupo. Non vive più nei boschi, ma accanto alla casa del pastore. Si nutre del cibo dell’uomo. Ode la voce dell’uomo. È l’uomo che lo chiama senza tregua a sé, è l’uomo che lo manda incessantemente alle frontiere del gregge. I suoi due estremi sono la testa del gregge e i piedi del pastore. Le pecore non possono né ritrovarsi le une le altre, né difendersi. Ma non diventeranno mai lupi. I cani possono ritrovare le pecore e difenderle, ma c’è sempre un lupo nascosto dentro di loro; possono tornare ad esserlo."
Io ho seguito attentamente le prediche del Papa, ho letto anche quelle del Mercoledì (NB: giorno dello Spirito Santo, Mercurio messaggero degli dei...) e ti assicuro che questo Papa è molto teologico. E persino ho ravvisato che in certe occasioni ha mandato dei messaggi in codice a chi ha orecchie per intendere, cioè ai massoni e poteri occulti. Anche le espressioni più da parroco di campagna in realtà sono volutamente semplici. In questo caso vale il detto evangelico "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli..."
Riguardo al problema, in effetti non semplice della rinuncia al Munus petrino o al Ministerium, chiedo consulenza al valente @
Giò .
Qui ci sono due articoli il primo a favore della tesi che Papa BXVI non abbia rinunciato e sia l'unico vero Papa e il secondo a favore della tesi che abbia validamente rinunciato e sia vero Papa Francesco:
https://www.silvanademaricommunity.i...esa-cattolica/
https://www.voxcanonica.com/2021/12/...e-ogni-dubbio/
Personalmente sono convinto che esista il Vicario e il Vicariato. E il Vicariato è solo uno, nella continuità della divina istituzione dal Gesù a noi, per cui anche in caso di usurpazione o della presenza di due vicari, uno col
Munus, l'altro col
Ministerium, non mancherà mai la divina assistenza al Papato.
Luca 22,31-32
"31 Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; 32
ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli»"
Non siamo noi a dover confermare il Papa e Dio, fondando il Papato, non ha certo inteso metterci in difficoltà con rebus, enigmi e paradossi... e già tanto difficile questa vita!