Attenta Meloni, che fai la fine di Salvini.

[CARLO NORD ITALIA]

Se era voluta da tutti gli italiani la resistenza la facevano gli immigrati?

Tu non sai nulla della resistenza.
La stragrande maggioranza di chi andava in montagna lo faceva perchè non voleva più combattere e non credeva più nella vittoria.
Poi finivano in mano ai commissari comunisti che li organizzavano e gli facevano sognare un paradiso rosso che non esisteva, il sogno del "grande padre comunista", la dittatura rossa.
Di fianco a questi c'era una minoranza che sperava ad un ritorno della democrazia e furono i meno sanguinari.
Pur tuttavia essi combattevano non capendo che i veri invasori era chi ci aveva invaso il sud , ci ammazzava con le bombe donne e bambine, e che ci avrebbe occupato e non se ne sarebbe andato via mai più.
Ecco perchè la liberazione è una farsa, siamo sotto occupazione da 70anni.
Siamo solo una colonia che crede di essere libera.

[CARLO NORD ITALIA]

comunque chiudendo questo discorso, anch'io mi aspettavo di più dalla Meloni ma , evidentemente, lei sa che forzare i conti avrebbe messo l'Italia al repentaglio degli speculatori e dei nemici italiani e stranieri.
E' stata prudente cercando di aiutare il ceto medio.
Ma la vera rivoluzione non sarà economica, ma sociale ed ideologica.
Ed è quello che i suoi elettori si aspettano da decenni.

[FLenzi]

Tu non sai nulla della resistenza.
La stragrande maggioranza di chi andava in montagna lo faceva perchè non voleva più combattere e non credeva più nella vittoria.
Poi finivano in mano ai commissari comunisti che li organizzavano e gli facevano sognare un paradiso rosso che non esisteva, il sogno del "grande padre comunista", la dittatura rossa.
Di fianco a questi c'era una minoranza che sperava ad un ritorno della democrazia e furono i meno sanguinari.
Pur tuttavia essi combattevano non capendo che i veri invasori era chi ci aveva invaso il sud , ci ammazzava con le bombe donne e bambine, e che ci avrebbe occupato e non se ne sarebbe andato via mai più.
Ecco perchè la liberazione è una farsa, siamo sotto occupazione da 70anni.
Siamo solo una colonia che crede di essere libera.

Le sue esternazioni non mi toccano, lei può anche credere che gli asini volano.... ma quello che so o che non so io lei certo non può saperlo.

[Hynkel]

Tu non sai nulla della resistenza.
La stragrande maggioranza di chi andava in montagna lo faceva perchè non voleva più combattere e non credeva più nella vittoria.

e non aveva tutti i torti...

[Hynkel]

comunque chiudendo questo discorso, anch'io mi aspettavo di più dalla Meloni ma , evidentemente, lei sa che forzare i conti avrebbe messo l'Italia al repentaglio degli speculatori e dei nemici italiani e stranieri.

... pare di sentire parlare Hitler...

[FrancoAntonio]

Ne sono "buoni" testimoni Matteotti, i fratelli Rosselli, i "villeggianti" di Ventotene, etc., etc., etc. ...

Appunto, Ventotene non era il gulag o il lager e poi Mussolini era molto manica larga con le amnistie e i condoni di pena, vedi Curzio Malaparte, anche il suo presunto "giustiziere" il colonnello Valerio alias Walter Audisio aveva ottenuto un'amnistia

[FrancoAntonio]

Se era voluta da tutti gli italiani la resistenza la facevano gli immigrati?

Quando le cose iniziano ad andare male i topi abbandonano la nave, e' umano e gli italiani non sono come i tedeschi che combattono fino all'annientamento

[FLenzi]

Quando le cose iniziano ad andare male i topi abbandonano la nave, e' umano e gli italiani non sono come i tedeschi che combattono fino all'annientamento

No, i topi rimangono tali, di umano non hanno niente, non a caso li hanno definiti topi di fogna.

[FrancoAntonio]

No, i topi rimangono tali, di umano non hanno niente, non a caso li hanno definiti topi di fogna.

La storia secondo flenzi a suo uso e consumo

[MrBojangles]

Bravo , l'hai detta giusta .
I villeggianti di ventotene con stipendio , famiglia ( chi l'aveva ) e uno spaccio ben fornito.
Se questa non è bontà...
Infatti l'hanno ringraziato organizzando la resistenza inutile e sanguinosa, che è costata decine di migliaia di vite italiane , dall'una e dall'altra parte.
Solo che ci fossi stato io al suo posto, e non un Hitler o uno Stalin, i comunisti di Ventotene erano già sotto metri di terra alla caduta del fascismo del 25 luglio del 43.

...

[...]
Il confino politico era regolato da alcuni articoli delle leggi speciali del 1926, leggi che avevano abolito i partiti e i loro giornali, i sindacati e le associazioni antifasciste. Con queste leggi fu anche istituito il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato e la Commissione Provinciale che assegnava al confino.

Lo scopo del confino era quello di allontanare gli individui ritenuti pericolosi per lo Stato ma anche per l’ordine e la sicurezza pubblica, così finirono al confino anche gli omosessuali, (soprattutto alle Tremiti) e i religiosi di fede diversa, testimoni di Geova, evangelisti.

Per finire al confino bastava veramente poco, come si evince dalle oltre 12000 ordinanze emesse dalle Commissioni Provinciali: partecipare al funerale di un amico comunista, deporre fiori sulla tomba di un antifascista, ironizzare o raccontare barzellette sul fascismo o sulla figura del duce, diffondere notizie ascoltate da una radio straniera, leggere libri ritenuti sovversivi, cantare inni considerati rivoluzionari, anche in abitazioni private. Festeggiare il primo maggio era poi considerata un oltraggio per il regime fascista.

Diversamente dal vecchio domicilio coatto, il confino non era una condanna stabilita dal potere giudiziario, ma una misura preventiva volta a liberarsi degli oppositori politici senza ricorrere ad un processo e soprattutto senza l’esibizione delle prove.

La durata del confino era variabile da uno a cinque anni ma spesso allo scadere del periodo assegnato si utilizzava il meccanismo del rinnovamento perché il confinato non aveva dato segni di ravvedimento e costituiva dunque ancora pericolo per lo Stato.
[...]
Il confinato arrivava sull’isola, dopo un lungo ed estenuante viaggio con sosta nelle celle di transito sporche ed infestate di insetti, caricato con i ferri ai polsi e legato a catena con gli altri sul piccolo postale che collegava l’isola al continente, era condotto nei locali della Direzione della colonia e sottoposto ad un accurato controllo, era privato dei suoi documenti personali e fornito di una carta di permanenza, il famoso libretto rosso, nel quale erano segnate tutte le prescrizione alle quali doveva attenersi.

Il confinato poteva passeggiare in un percorso limitato, solo al centro del paese, senza superare il limite di confino che era segnalato da cartelli, da filo spinato o da garitte con guardie armate, poteva passeggiare solo con un altro confinato. Aveva l’obbligo di rispettare gli orari di uscita ed entrata nei cameroni e rispondere, due e in alcuni periodi, anche tre volte al giorno agli appelli; non poteva avere nessun rapporto con gli isolani, non poteva entrare nei locali pubblici se non per il brevissimo tempo dello scambio commerciale, non poteva partecipare a riunioni o intrattenimenti pubblici, non poteva parlare di politica, ascoltare la radio, non poteva avere carta da scrivere se non timbrata dalla direzione, poteva scrivere, con le persone autorizzate dalla direzione, una sola lettera a settimana, lunga 24 righe, ovviamente sottoposta a censura. Vi erano poi alcuni confinati speciali, che avevano come ulteriore umiliazione un milite che li seguiva a tre passi.

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