User Tag List

Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,666
     Likes dati
    3,374
     Like avuti
    2,775
    Mentioned
    601 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito LEGGENDE NERE - La verità sull’Inquisizione, di Corrado Gnerre

    https://gloria.tv/post/sTStCPLTyPH72caPgg7WTPgUX


    LA VERITA' SULL'INQUISIZIONE - del prof. Corrado Gnerre

    Introduzione


    Affrontiamo un argomento delicato, di cui si parla molto ma di cui si conosce poco: l'Inquisizione, un argomento utilizzato per denigrare la storia della Chiesa Cattolica e quindi la fede cattolica, di fronte al quale, spesso, noi cattolici restiamo senza parole, ammutoliti. "Come è possibile che la vostra Chiesa cattolica sia stata capace di istituire i tribunali dell'Inquisizione?" ci domandano e ci ricordano i laicisti e gli avversari della Chiesa. E noi, spesso, non sappiamo che cosa rispondere. Anzi, molti cattolici si aggiungono al coro di quelli che puntano il dito accusatorio contro la Chiesa del passato e talvolta rincarano la dose, per non sentirsi fuori moda. Si finisce così per dare le colpe di ogni male ai Cristiani del passato.
    Ha contribuito a dare un immagine negativa circa l’Inquisizione, il famosissimo romanzo di Umberto Eco Il Nome della Rosa, un grande falso storico, (e ancor di più la sua riduzione cinematografica) il quale presenta l’Inquisizione medievale con caratteristiche a dir poco criminali. Vediamo come sono andate le cose.

    Come nacque l’Inquisizione

    La nascita dell'Inquisizione è legata ad un fenomeno eretico, diffusosi nel XII secolo, denominato Catarismo.
    Per capire bene il conflitto tra Cattolicesimo e Catarismo, bisogna tener presente una cosa molto importante, e cioè che, nella società cosiddetta «premoderna», eresia e sovversione politica coincidevano. Non nel senso che la civiltà medievale si fondasse su una identificazione teocratica del potere religioso con quello politico e viceversa (anzi, da questo punto di vista, va detto che il Medioevo rifiutò, a differenza di quanto si pensi, qualsiasi deriva teocratica), ma nel senso che questa civiltà, basandosi su un principio di distinzione e non di separazione dei poteri, considerava necessaria la collaborazione tra Impero e Chiesa, tra politica e religione. Così, tutto ciò che andava a compromettere l'integrità del Cristianesimo veniva visto come una minaccia anche per l'integrità dell'organizzazione dello Stato.
    Prima del Mille vi erano state numerose eresie, ma piccole, circoscritte, limitata; nessuna, insomma, veramente di massa. Il Catarismo, invece, fu la prima eresia di massa. Grazie all'intensificarsi delle relazioni fra Occidente ed Oriente, si propagò con rapidità impressionante. Qualche successo ne scaturì e apparve, quasi contemporaneamente, in Francia, in Germania, in Italia e nelle Fiandre.
    Coloro che professavano tale dottrina si presentavano con diversi nomi (non solo «catari» ma anche «albigesi», «pauliciani», «bogomili», «bulgari» e altri ancora), ma tutti erano accomunati dalle stesse credenze, che si presentavano in questa successione logica:
    - l'esistenza di due divinità: una buona, creatrice delle realtà spirituali, l'altra cattiva, creatrice delle realtà materiali;
    - da ciò scaturiva un'avversione per le realtà materiali, come la natura, il corpo, ecc;
    - pertanto, il mettere al mondo figli era considerato un peccato gravissimo, perché, così facendo, si dava possibilità alla divinità cattiva di continuare ad imprigionare lo spirito nella materia;
    - i catari propagandavano la legittimità di qualsiasi perversione sessuale, purché infeconda;
    - avevano un unico sacramento (il consolamentum), che poteva essere ricevuto una sola volta nella vita: se si fosse peccato dopo averlo ricevuto, la perdizione era certa.
    Proprio perché il consolamentum poteva essere praticato una sola volta nella vita, molti decidevano di suicidarsi con la pratica dell' endura, il suicidio assistito dopo aver ricevuto il sacramento: i malati venivano soffocati col fazzoletto che ogni cataro portava con sé, i bambini venivano lasciati senza cibo dalle madri.
    I catari si distinguevano in perfetti ed in semplici credenti.
    I primi non mangiavano carne, uova, latte e tutto ciò che fosse frutto di procreazione. Gli altri, invece, potevano abbandonarsi a qualsiasi nefandezza.
    Ma ora chiediamoci: se la dottrina dei catari era così poco simpatica, come mai riscuoteva tanto successo? I motivi furono molteplici. Indubbiamente, la vita austera dei perfetti colpiva i poveri. Ma attenzione. Gli studi più aggiornati hanno smontato l'interpretazione marxista e ci dicono che, ad aderire a questa eresia, non furono solo i poveri, ma anche molti borghesi e perfino nobili. Molti signori ghibellini, infatti, videro nel Catarismo una possibilità concreta per contrastare il potere del Papa.
    Va anche detto che il Catarismo approfittava di una certa ignoranza del clero. Non dimentichiamo che l'istituzione dei seminari e la pratica dell'insegnamento obbligatorio del catechismo vennero insieme e dopo il Concilio di Trento.
    Veniamo adesso ai fatti. Ci rifacciamo soprattutto alla situazione francese (la cosiddetta Crociata contro gli albigesi) perché fu da qui che si ebbe l' imput per la nascita dell'Inquisizione.
    Nel 1017 Orleans fu quasi interamente conquistata al Catarismo dalla predicazione di una donna italiana. Gli eretici inviarono loro missionari in tutta la Francia e fu così che il re Roberto il Pio, Guglielmo conte d'Aquitania, e lo stesso imperatore Enrico III decisero di colpirli duramente. Si badi che questi potenti non erano preoccupati del Catarismo per motivi di fede (si dice che il conte Guglielmo fosse un convinto «mangiapreti» e perfino sostenitore della simonìa), quanto per motivi sociali: i catari non riconoscevano il giuramento (e tutta la società medievale si basava sul giuramento!), ammettevano, come abbiamo già detto, la sodomìa, il suicidio, ecc. Però, dinanzi a questi duri interventi militari, i predicatori cristiani cercarono di intervenire e san Bernardo di Chiaravalle andava dicendo un po' dappertutto: «Si convincano gli eretici con gli argomenti, non con le armi». Va detto inoltre, che non era solo il potere politico a «cacciare» il cataro; anche il popolo, molto spesso esasperato da un' eresia che strappava i figli ai padri, utilizzava la mano pesante.
    Allora cosa bisognava fare? Bisognava evitare che il potere politico continuasse a gestire strumentalmente la lotta all'eresia. Nei linciaggi popolari, poi, poteva capitarci chiunque, anche colui che veniva ingiustamente sospettato. Solo la Chiesa poteva veramente individuare chi fosse eretico e chi no. Fu così che nel 1139, papa Innocenzo II, al Concilio Laterano, proclamò il principio secondo cui doveva essere la Chiesa ad individuare le eresie. Ecco l'Inquisizione che prevedeva l'investigazione d'ufficio. Insomma, pochi lo sanno, ma l'Inquisizione nacque a garanzia dell' eretico.
    Dapprima l'Inquisizione venne affidata ai Vescovi (Inquisizione episcopale). Ma vi furono dei problemi: molti Vescovi avevano dei parenti eretici, per cui cercavano di chiudere un occhio. All'Inquisizione episcopale seguì l'Inquisizione legatizia. Si affiancò al Vescovo un Legato pontificio, che doveva rispondere direttamente al Papa. Ma anche questa iniziativa fallì. Furono soprattutto i signori feudali a non gradire sui loro territori la presenza d'un Legato pontificio. Fu così che nacque l' Inquisizione monastica. San Domenico di Guzman (collaboratore dell'Inquisizione e scampato a diversi attentati) fondò un ordine colto, povero e dedito alla predicazione itinerante, e nacquero i Domenicani, a cui fu affidata l'Inquisizione. A loro furono poi affiancati i Francescani.
    Terminiamo con due notizie per far comprendere quanto sia stata strumentalizzata la Crociata contro gli albigesi. Questa non cominciò per un capriccio, ma per un fatto molto grave: l'assassinio dei Legati papali ad Avignone, in un clima in cui gli eretici continuamente tendevano agguati agli inquisitori e, di questi, parecchi finivano trucidati. Lo stesso san Domenico rischiò più volte la pelle. L'altra notizia è legata a ciò che è scritto su molti libri di scuola (soprattutto francesi), e cioè che Arnaldo Almarico (Legato di Innocenzo 111), non essendogli facile distinguere tra albigesi e non, avrebbe detto cinicamente: «Uccideteli tutti; Dio riconoscerà i suoi». Ebbene, si tratta di un grande falso, inventato da Cesario di Heisterbach, nel suo Libro dei Miracoli, una sessantina di anni dopo.

    Come operava l’Inquisitore

    L’inquisitore arrivava in città e, dopo aver presentato le sue credenziali tanto al Vescovo quanto al signore locale, chiedeva alle autorità di aiutarlo nella lotta all’eresia.
    Questa richiesta (in realtà una vera e propria ingiunzione) era accompagnata da minacce di scomunica. Il che fa pensare che non sempre questi inquisitori trovavano autorità disposte ad aiutarli.
    Fatto questo, l’inquisitore invitava gli abitanti della città ad una specie di «sermone», in cui esponeva solennemente le verità fondamentali della Fede e denunciava, confutandoli, gli errori degli eretici.
    Veniva quindi stabilito un tempo - detto «tempo di grazia» - durante il quale gli eretici potevano presentarsi all’inquisitore per essere assolti dai loro errori ed essere riconciliati con la Chiesa. Coloro che non si fossero presentati, sarebbero caduti sotto le pene dell’Inquisizione.
    La ricerca veniva fatta d’ufficio, nel senso che ci si muoveva indipendentemente dalla denuncia. Si invitavano i presunti eretici a chiarire la loro posizione dinanzi all’inquisitore; se non si presentavano, venivano dichiarati contumaci e condannati alle pene previste.
    Si era scrupolosi anche sull’età. L’inquisitore non doveva essere inesperto, ma avere almeno quarant’anni. Doveva essere competente in utroque iure (cioè tanto in diritto comune quanto in quello canonico); doveva essere persona integerrima e non si dovevano avere sospetti di inimicizie passate nei confronti dell’imputato, altrimenti quest’ultimo avrebbe potuto rifiutare tanto l’inquisitore quanto i testimoni che, secondo lui, erano prevenuti nei suoi riguardi

    Il rogo

    Appena si parla di Inquisizione viene in mente il rogo, la morte per rogo. Nell'immaginario popolare si pensa che i tribunali dell'Inquisizione siano stati istituiti per mandare tutti gli eretici al rogo. Si pensa che tutti gli inquisiti, tutti coloro che cadevano nelle terribili braccia dell'inquisitore finivano al rogo.
    Noi ci domandiamo: le cose stanno proprio così? Innanzitutto, va precisato che la condanna al rogo per gli eretici era una pena stabilita dal diritto penale e non dal diritto canonico. La Chiesa non prescriveva la condanna al rogo. Fu uno dei più grandi avversari della Chiesa Cattolica e del Cristianesimo, l'imperatore Federico II di Svevia, che dichiarò per tutto l'impero (1231-2) - e lui era la massima autorità dell'impero e poteva farlo, allora, - l'eresia come crimine di lesa maestà, e stabilì la pena di morte per gli eretici. Ogni sospetto doveva essere condotto davanti a un tribunale ecclesiastico e arso vivo se riconosciuto colpevole.
    Dunque, è vero che quando il tribunale dell'Inquisizione abbandonava un eretico al braccio secolare, questi veniva condannato a morte dalla giustizia secolare, se non si pentiva, ma non era la Chiesa a condannarlo a morte, nè era la Chiesa ad ucciderlo. La Chiesa si limitava a riconoscerlo come eretico che rifiutava ogni pentimento.
    Verifichiamo ora quante sono state le condanne al braccio secolare. L'esame dei dati storici ci indica che i tribunali dell'Inquisizione furono estremamente benevoli, furono molto prudenti nel consegnare gli eretici al braccio secolare.
    Facciamo l'esempio di Bernardo Guy, che ha esercitato con una certa severità l'ufficio di inquisitore a Tolosa. Bene: dal 1308 al 1323 egli ha pronunciato 930 sentenze. Abbiamo l'elenco completo delle pene da lui inflitte: 132 imposizioni di croci - 9 pellegrinaggi - 143 servizi in Terra Santa - 307 imprigionamenti - 17 imprigionamenti platonici contro defunti - 3 abbandoni teorici al braccio secolare di defunti - 69 esumazioni - 40 sentenze in contumacia - 2 esposizioni alla berlina - 2 riduzioni allo stato laicale - 1 esilio - 22 distruzioni di case -1 Talmud bruciato - 42 abbandoni al braccio secolare e 139 sentenze che ordinavano la liberazione degli accusati.
    L’Inquisizione di Pamiers ci fornisce i seguenti dati: dal 1318 al 1324 furono giudicati 98 imputati. Due furono rilasciati - per 21 manca ogni informazione e per questo si pensa che non subirono condanne - 35 condannati alla prigione e 5 abbandonati al braccio secolare. I rimanenti 25 furono assolti.
    Circa l’Inquisizioni spagnola, indicata come la più terribile, lo storico danese Gustav Henningsen ha analizzato statisticamente 44.000 casi di inquisiti tra il 1540 e il 1700 e ha rilevato che solo l'1°/o fu giustiziato. Questi dati contestano il mito della crudeltà dell'Inquisizione spagnola. Anche lo storico statunitense Edward Peters ha confermato questi dati. Sentiamo che cosa scrive: "Tra il 1550 e il 1800, in Spagna vennero emesse 3000 sentenze di morte secondo verdetto inquisitoriale, un numero molto inferiore a quello degli analoghi tribunali secolari"'.
    In base a questi dati, va sfatata la leggenda che tutti coloro che venivano giudicati dall’Inquisizione finivano a rogo.

    La tortura

    Dopo il rogo, appena si parla di Inquisizione, l'altra cosa che viene in mente è la tortura, applicata dai giudici inquisitori. Vi erano precise disposizioni ecclesiastiche che stabilivano la liceità di costringere l'Inquisito a confessare la sua colpa.
    La tortura fu ordinata con la bolla Ad extirpanda di Papa Innocenzo IV il 15 maggio 1252: "II podestà o il rettore della città saranno tenuti a costringere gli eretici catturati a confessare e a denunciare i loro complici". Ma la tortura degli imputati
    non doveva "far loro perdere alcun membro o mettere la loro vita a repentaglio".
    Dunque, si prevede una tortura, ma una tortura che non può provocare mulilazioni, non può far morire il torturato. E non solo. Si prevede anche che la tortura non poteva durare, di regola, più di 15 minuti, che si poteva applicare una sola volta, che non poteva essere ripetuta e che la confessione così ottenuta non aveva alcun valore ai fini del processo se non era confermata dall'imputato dopo due giorni e in condizioni normali.
    Ci rendiamo conto che queste disposizioni ecclesiastiche riguardanti la "tortura" avrebbero fatto sorridere i professionisti della tortura del nostro secolo.
    Le testimonianze di coloro che sono finiti sotto tortura dei nazisti o dei comunisti ci hanno descritto veramente che cosa è la tortura e chi ha ascoltato queste testimonianze si accorge subito che la tortura prevista dalle procedure inquisitoriali è semplicemente dilettantesca.
    Ma andiamo avanti. Le sorprese non sono ancora finite.
    Sappiamo che la tortura fu applicata con somma cautela e solo in casi eccezionali. I Papi ripeterono più volte che la tortura non poteva essere spinta fino alla perdita di un membro e ancor meno fino alla morte. Si poteva applicare solo quando tutti gli altri mezzi di investigazione erano stati esauriti. Ancora una cosa: non poteva decidere arbitrariamente l'Inquisitore, magari troppo ansioso della ricerca della verità. Doveva esserci anche il parere favorevole del vescovo, e spesso vescovo e giudice inquisitore non andavano d'accordo.
    Oggi abbiamo informazioni precise su quante volte venne applicata la tortura.
    Nelle 636 sentenze iscritte nel registro di Tolosa dal 1309 al 1323, la tortura fu applicata una sola volta. A Valertela, dal 1478 al 1530 si celebrarono 2354 processi. La tortura si applicò solo 12 volte.
    Come si vede da questi dati, non solo la tortura era estremamente più leggera di quelle che la nostra epoca, che non è un'epoca cristiana, ha escogitato, ma veniva applicata raramente, praticamente quasi mai.

    Le garanzie

    Quando parliamo di Inquisizione si pensa sempre a giudici il cui potere sarebbe stato così totale, così assoluto, così insindacabile che può essere paragonato a quello esercitato nei moderni sistemi totalitari. Ora, anche in questo caso bisogna sfatare questa leggenda.
    A dimostrazione del fatto che il giudice non poteva fare quello che voleva e che l’imputato era sempre indifeso, doveva sempre essere affiancato da un notaio che era lì a verbalizzare tutto ciò che accadeva. Aveva, inoltre, l’obbligo di chiedere la collaborazione di interpreti (se gli imputati erano stranieri), di traduttori (se si trattava di libri sospetti), di esperti di religione ebraica o musulmana, perché, se l’Inquisizione aveva il diritto di intervenire solo sui cristiani, certi aspetti dell’ebraismo e dell’islam potevano essere confusi per eresie.
    Inoltre gli inquisitori erano costantemente controllati. Papa Innocenzo IV (1246) e papa Alessandro IV (1256) ordinano ai provinciali e ai generali dei Domenicani e dei Francescani di deporre gli inquisitori dei loro ordini che, a causa della loro crudeltà, avessero provocato proteste popolari.
    Al Concilio di Vienna, papa Clemente V (1311) fulminò di scomunica - scomunica da potersi togliere solo in articulo mortis e sotto riserva della riparazione del danno - l'Inquisitore che avesse approfittato delle sue funzioni per ottenere guadagni illeciti e per estorcere agli accusati somme di denaro.
    I Vescovi avevano l'obbligo di segnalare al Papa tutti gli abusi che venivano commessi nel corso della procedura e di denunciare i colpevoli. Lo stesso obbligo era imposto a tutti quelli che, prestando aiuto agli inquisitori, erano in ogni istante testimoni dei loro atti.
    Capitò anche che i vescovi di Reims e di Sens avvisarono il Papa che Robert La Bougre, un domenicano, era un inquisitore crudele. Roma indaga, questo Inquisitore viene destituito e addirittura incarcerato (1239).
    Come si vede i giudici inquisitoriali, non detenevano un potere insindacabile. È non è vero che l’imputato era sempre indifeso, senza garanzie e dunque destinato irrimediabilmente alla condanna. Molte garanzie che le norme canoniche, cioè della Chiesa, prevedevano per l'imputato inventate in quel tempo, al tempo dei tribunali dell'Inquisizione, durano ancora oggi, sono entrate nel nostro sistema giudiziario.
    Facciamo qualche esempio. Innanzitutto l'Inquisitore non era mai solo, ma formulava il suo giudizio circondato da una giuria, composta da laici ed era questa giuria che decideva in merito al valore da dare ai testimoni e alle testimonianze. Questi laici erano esperti di diritto, e da nessun documento risulta che si accontentassero di svolgere un ruolo da comparse e, soprattutto, costituivano la garanzia che l'Inquisitore non poteva allontanarsi dal diritto a proprio piacimento.
    Un altro esempio. L'imputato poteva dichiarare di avere dei nemici mortali, doveva provarlo, doveva spiegare i motivi e fare i nomi di questi nemici. Da quel momento nessuno di quelli indicati dall'imputato poteva far parte della giuria e se vi era stato incluso veniva allontanato.
    Un terzo esempio: per togliere ai testimoni la tentazione di approfittare del segreto di cui venivano circondati per accusare degli innocenti, gravissime pene colpivano le false deposizioni. Uno storico protestante, il più fiero avversario dell'Inquisizione, Charles Lea, scrive onestamente: "Quando veniva smascherato un falso testimone costui era trattato con la stessa severità usata per gli eretici".
    Un quarto esempio: a differenza di quanto si fa vedere nei film o si racconta nei romanzi, la sentenza dell’Inquisizione doveva essere preceduta (sempre!) dalla confessione di colpevolezza dell’imputato, anche se su di lui convergevano prove schiaccianti.
    Obiettano i laicisti: l’Inquisizione non permetteva all’imputato di avere un avvocato difensore per la sua eresia.
    Ma ciò era del tutto logico! Come si potevano difendere le ragioni dell’eresia? Se qualcuno lo avesse fatto, sarebbe stato anche lui accusato! Piuttosto l’accusato poteva chiedere un difensore che lo aiutasse a dimostrare la sua innocenza. Si pensi che l’inquisitore teneva una lista di accreditati tra i quali l’imputato poteva scegliere; e tale scelta era gratuita se egli non poteva pagare. Questo sistema del difensore gratuito e d’ufficio era davvero innovativo per quei tempi!
    Gli storici poi, hanno dimostrato che le pene inflitte dall'Inquisizione venivano spesso attenuate o addirittura cancellate nella pratica.
    I prigionieri ottenevano permessi di congedo da passare a casa. A Carcassonne, il 13 dicembre 1250, il vescovo diede ad una certa Alazais Sicre il permesso di uscire dal carcere dov'era rinchiusa per crimine di eresia e, fino a Ognissanti, di andare dove voleva in tutta libertà. Vi sono molti esempi di questo genere, non si tratta affatto di un caso isolato.
    Esistevano i congedi per malattia Abbiamo molti casi documentati. L'Inquisizione metteva in libertà provvisoria i detenuti le cui cure erano utili ai genitori o ai figli. Talvolta si giungeva a commutare la pena.
    Nel 1244 l'arcivescovo di Narbonne e i vescovi di Carcassonne, di Eine, di Maguelonne, di Lodeve, di Adge, di Nimes, di Albi, di Beziers, di Saint Benoit decisero: "Nel caso in cui per l'assenza del carcerato dovesse incombere un evidente pericolo di morte dei figli o dei genitori, procurare di ovviare al pericolo facendo in modo, laddove non ci sia altro rimedio, di commutare prudentemente la pena del carcere in un'altra; occorre infatti in tal caso mitigare il rigore con la mansuetudine".
    Perfino gli Inquisitori più severi attuarono questa prassi. Bernard de Caux, nel 1246, condannò alla prigione perpetua un eretico recidivo, Bernard Sabatier; ma nella stessa sentenza aggiunse che, essendo il padre del colpevole un buon cattolico, vecchio e malato, il figlio poteva restare presso di lui per accudirlo finchè fosse rimasto in vita.
    Malgrado il suo odio anti-cattolico, Charles Lea riconosce che "questa facoltà di attenuare le sentenze era frequentemente esercitata" e ne cita un considerevole numero di casi.
    Nei documenti inquisitoriali, abbiamo incontrato condanne alla prigione "perpetua e irremissibile". Ma attenti a non farsi ingannare da certi modi di esprimersi del tempo. Abbiamo condanne al "carcere perpetuo per anni uno". Solitamente "perpetuo" vuoi dire 5 anni, "irremissibile" vuoi dire 8 anni. La pena dell'ergastolo non era prevista: fu inventata nel '700 illuminista, cioè nell'epoca che ha dato il via alla nostra società anticristiana e anticattolica.

    Gli eretici

    Facciamo un'ultima considerazione e sfatiamo un'ultima leggenda. Questa leggenda dice, naturalmente, che tutti gli eretici erano buoni cristiani, che si preoccupavano solo di vivere in pace la loro fede diversa da quella ufficiale. Non si deve pensare come è abbastanza diffuso nell'immaginario popolare che gli eretici fossero pacifici cittadini adibiti a pratiche religiose del tutto innocue.
    Gli eretici erano puniti anche dal potere civile perché costituivano un autentico pericolo per la pace sociale. Pensiamo ai catari. Negavano il valore del corpo, che consideravano prigione dell'anima. Questa soffre e si può liberare solo sopprimendo il corpo. Talvolta praticavano il suicidio. Condannavano il matrimonio, la famiglia e la procreazione. Non bisogna comunicare la vita. Ma distruggere la famiglia ricordiamolo era quanto distruggere l'intera società medievale. Aborrivano il giuramento, pilastro dei rapporti personali nel Medioevo: dal giuramento traeva la sua forza ogni autorità. Lottavano anche violentemente contro la Chiesa.
    Per fare un solo esempio: nel 1112, la diocesi di Utrecht viene sconvolta da un eretico chiamato Tanchelmo che negava l'autorità del Papa, occupava e devastava le chiese, bastonava e cacciava i preti, appoggiato da 3.000 uomini organizzati e armati. I vescovi di Utrecht e di Colonia decidono di combatterlo non con l'uso della forza, ma chiamando a predicare san Norberto, il fondatore dei Premostratensi.
    Tanchelmo fu poi perseguitato da Goffredo il barbuto, duca di Lorena. E noi sappiamo che il duca era un acerrimo nemico e un severo persecutore della Chiesa.

    Bibliografia
    1) Jean-Baptiste Guiraud, Elogio della inquisizione, Leonardo, Milano 1994.

    2) Jean-Pierre Dedieu, L'Inquisizione, Edizioni Paoline, Cinisello Bal.mo (MI) 1990.

    3) John Tedeschi, Il giudice e l'eretico, Vita e pensiero, Milano 1991.

    4) Luigi Negri, Controstoria. Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, San Paolo, Cinisello Bal.mo (MI) 2000.
    5) Franco Cardini [a cura di], Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1994.
    6) Il Timone - n. 9 Settembre/Ottobre 2000

    7) Settimanale di P. Pio – Anno 2 n. 19

    8) Settimanale di P. Pio – Anno 2 n. 21
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  2. #2
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,666
     Likes dati
    3,374
     Like avuti
    2,775
    Mentioned
    601 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: LEGGENDE NERE - La verità sull’Inquisizione, di Corrado Gnerre

    Tutte le Leggende nere sulla Chiesa:

    TUTTE LE LEGGENDE NERE SULLA CHIESA - Raccolta Completa
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


 

 

Discussioni Simili

  1. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 11-11-22, 18:44
  2. Risposte: 3
    Ultimo Messaggio: 31-10-22, 15:48
  3. Risposte: 12
    Ultimo Messaggio: 31-10-22, 15:46
  4. LEGGENDE NERE - Discussioni sull'Inquisizione
    Di Affus nel forum Cattolici
    Risposte: 79
    Ultimo Messaggio: 31-10-22, 15:08
  5. Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 31-10-22, 15:07

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito