Kampuchea Democratica

[Angkar Padevat]

Io sarei più per un modello che lasci spazio anche alla formazione culturale del popolo, simile a quello dell'Atene classica. Comunque non so chi sia l'autore dello scritto, ma visto che @Sabotaggio è stato il primo a riportarlo si potrebbe chiedere a lui, se bazzica ancora il forum.

Se la "formazione culturale del popolo" si esplicasse alla stregua dell'oggidì, allora molto meglio una debole conoscenza umanistica/scientifica ed un maggior impiego nel lavoro manuale.

[Angkar Padevat]

Il Nazionalsocialismo Germanico spinse per la vita rurale, valorizzando l' agricoltura, favorendo il ripopolamento dei centri minori, formando agricoltori, mandando i giovani delle città a lavorare in campagna, privilegiando l' edilizia popolare sempre nei piccoli centri. Le case che il regime doveva costruire dovevano avere cortile, spazio per orto e galline. La politica di promozione del ruralismo non fu del tutto di successo nel senso che la gente prediligeva ancora le città. In Germania fummo certamente lontani dai metodi coercitivi della Cambogia.
Il Fascismo Italiano formò un vasto contadinato e creò numerosi borghi rurali, contrastò il popolamento delle città a vantaggio invece dei paesi medio-piccoli.
Vari movimenti fascisti di massa come la Guardia di Ferro Romena, le Croci Frecciate Ungheresi, gli Ustascià Croati, erano ferventemente ruralisti: non si trattò solo dell' autarchia alimentare, ma parimenti di mantenere il popolo sano e radicato nella terra, legato alla cultura della nazione.
Sulla proprietà privata invece i movimenti nazional-rivoluzionari, in qualità di regimi quanto di movimenti di massa, non spingevano per l' abolizione assoluta, ma in alcuni casi. Diciamo si trattava di limitare e irrigimentare.

Riguardo le 12 ore, io sono perché le persone svolgano un' attività indipendente ed autonoma di agricoltore, pastore, pescatore, artigiano, raccoglitore, in cui la persona si regola da se. Poi ci possono essere le terre la cui gestione può essere comunitaria, su cui magari vanno mandati a lavorare i disoccupati, quelli che hanno lavoretti di poche ore, senza imporre di stare 12 ore, possono bastarne 7, massimo 8.

Anche per me 12 sono troppe, non sono uno stachanovista. Per il resto hai delucidato in maniera pressoché perfetta e globale.

[Angkar Padevat]

Io sarei più per un modello che lasci spazio anche alla formazione culturale del popolo, simile a quello dell'Atene classica. Comunque non so chi sia l'autore dello scritto, ma visto che @Sabotaggio è stato il primo a riportarlo si potrebbe chiedere a lui, se bazzica ancora il forum.

In realtà la prima 'pubblicazione' di questo testo, o, quantomeno di una parte dello stesso, risale al 2006, ergo due anni prima che il fu utente Sabotaggio lo riportasse.

[LupoSciolto°]

Il Nazionalsocialismo Germanico spinse per la vita rurale, valorizzando l' agricoltura, favorendo il ripopolamento dei centri minori, formando agricoltori, mandando i giovani delle città a lavorare in campagna, privilegiando l' edilizia popolare sempre nei piccoli centri. Le case che il regime doveva costruire dovevano avere cortile, spazio per orto e galline. La politica di promozione del ruralismo non fu del tutto di successo nel senso che la gente prediligeva ancora le città. In Germania fummo certamente lontani dai metodi coercitivi della Cambogia.

In parte sono d'accordo con quanto da te esposto nella prima parte. Però è nell'ultima che hai colto nel segno: la gente voleva vivere in città.

Il Fascismo Italiano formò un vasto contadinato e creò numerosi borghi rurali, contrastò il popolamento delle città a vantaggio invece dei paesi medio-piccoli.
Vari movimenti fascisti di massa come la Guardia di Ferro Romena, le Croci Frecciate Ungheresi, gli Ustascià Croati, erano ferventemente ruralisti: non si trattò solo dell' autarchia alimentare, ma parimenti di mantenere il popolo sano e radicato nella terra, legato alla cultura della nazione.

Sono d'accordo, si cercò in Italia di "tornare alla terra" ma c'erano anche spinte futuristiche, e non solo , che valorizzavano il ruolo della metropoli caotica come centro di vita e d'azione.

Sulla proprietà privata invece i movimenti nazional-rivoluzionari, in qualità di regimi quanto di movimenti di massa, non spingevano per l' abolizione assoluta, ma in alcuni casi. Diciamo si trattava di limitare e irrigimentare.

Diciamo che la proprietà privata è stata difesa con le unghie e con i denti dai regimi fascisti. Te lo può confermare anche un grande conoscitore del fascismo come Giò. A tal riguardo , ti ricordo che nella legge sulla socializzazione c'era scritto: "La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio individuale, integrazione della personalità umana, è garantita dallo Stato". Il comunismo, invece, tende a vedere nella proprietà privata dei mezzi di produzione la causa dello sfruttamento e dell'alienazione. Quindi è per la sua abolizione.

Riguardo le 12 ore, io sono perché le persone svolgano un' attività indipendente ed autonoma di agricoltore, pastore, pescatore, artigiano, raccoglitore, in cui la persona si regola da se. Poi ci possono essere le terre la cui gestione può essere comunitaria, su cui magari vanno mandati a lavorare i disoccupati, quelli che hanno lavoretti di poche ore, senza imporre di stare 12 ore, possono bastarne 7, massimo 8

Per noi vale il motto "lavorare meno, lavorare tutti". Penso che anche tu lo conosca bene.

[LupoSciolto°]

Pur appoggiando ancora strenuamente il Terzo Reich, me ne sono leggermente 'discostato' dal pieno appoggio perché non riuscì (complice anche la mancanza di tempo, solo i kampucheani con meno andarono ben più avanti) ad eliminare integralmente le ultime 'vestigia' del capitalismo.
Apprezzo Pol Pot per l'integrità rivoluzionaria e per aver annichilito, in maniera integrale, il capitalismo.

Ho capito. Quindi riconosci dei demeriti anche a Hitler?

[Angkar Padevat]

Ho capito. Quindi riconosci dei demeriti anche a Hitler?

L'ho sempre fatto, anche al principio.

[LupoSciolto°]

Ho capito. Sei un "camerata" sui generis.

[LupoSciolto°]

Io sarei più per un modello che lasci spazio anche alla formazione culturale del popolo, simile a quello dell'Atene classica. Comunque non so chi sia l'autore dello scritto, ma visto che @Sabotaggio è stato il primo a riportarlo si potrebbe chiedere a lui, se bazzica ancora il forum.

Credo che questo utente sia non più attivo da parecchio tempo. Ultimo ingresso nel 2009.

[Angkar Padevat]

Ho capito. Sei un "camerata" sui generis.

Perché?

[Angkar Padevat]

Credo che questo utente sia non più attivo da parecchio tempo. Ultimo ingresso nel 2009.

Fu attivo con altro nome utente fino al 2013.