In realtà il principio di indeterminazione dice che tu non puoi sapere CONTEMPORANEAMENTE ad esempio la posizione e la quantità di moto.
Quindi puoi sapere DOV'ERA una particella con la precisione che tu vuoi quando l'hai rilevata (dipende dall'energia della particella che lo rileva), ma a questo punto non puoi sapere DOVE ANDRA', con una imprecisione direttamente proporzionale alla precisione che hai usato per misurarla.
Si parla in questo caso di dimensione usata nella fisica CLASSICA, che, quando utilizzata alle dimensioni delle particelle subatomiche, va bene al limite per fare la birra
Stai parlando delle dimensioni date dall'articolo?
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
@Marximiliano Scusa solo ora ho letto il tuo intervento
Sì, in realtà l'elettrone (a differenza ad esempio da un Protone, composto a sua volta da dei Quark) non ha una dimensione.
Riporto da Wikipedia:
A dir la verità, nella teoria delle stringhe la dimensione più piccola sarebbe la Lunghezza di Plank (il diametro minimo possibile di una stringa), pari a circa 10^-35 metri, una dimensione veramente lillipuziana, per risolvere la quale servirebbe un acceleratore grande quanto una galassiaL'elettrone non ha sottostrutture conosciute e viene descritto come una particella puntiforme, dal momento che esperimenti effettuati con la trappola di Penning hanno mostrato che il limite superiore per il raggio della particella è di 10^−22 metri. Esiste inoltre una costante fisica, il raggio classico dell'elettrone, a cui corrisponde un valore di 2,8179×10^−15 m; questa costante deriva tuttavia da un calcolo che trascura gli effetti quantistici presenti.
Interessante il fatto che senza un'interazione stabile una particella sia considerata puntiforme ^^
In effetti in presenza di un'interazione la dimensione minima della particella potrebbe essere da considerare la distanza tra i componenti fondamentali all'interno della struttura, ma tre punti nello spazio (tipo tre quark che formano un protone) definiscono un piano, cioè una particella "lamellare" nello spazio. Se quella "lamella" ruota nello spazio definisce una piccola sfera...
Far ragionare un idiota non é impossibile, é inutile
Se ti piace l'argomento, questo è il link che ho trovato più esplicativo a livello divulgativo: Inside the Proton
Molto ben fatto anche dal punto di vista grafico, un piccolo gioiellino
"Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…
IN PALESTINA È GENOCIDIO!
ROSA E OLINDO, LIBERI SUBITO!
Bè, qualunque misura venga effettuata imprime un moto all'oggetto osservato, solo che non ce ne rendiamo conto normalmente (la pressione che esercita un flash di un apparato fotografico sull'oggetto fotografato è irrisorio), ma le cose cambiano a livello subatomico.
Possiamo infatti fotografare un protone, ma il fatto stesso di fotografarlo imprime alla particella osservata un moto che è tanto più elevato quanto più precisa è la misurazione (le particelle che usiamo per fare la foto devono essere tanto più energetiche quanta è la precisione che vogliamo ottenere).
Quindi, abbiamo la foto ma non sappiamo più dove si trovi il protone (o l'elettrone, se vuoi)
Se volevi dire questo, allora eri nel giusto
Il principio è lo stesso che si usa negli acceleratori: si aumenta l'energia delle particelle incidenti per aumentare la risoluzione; è così che si è capito che gli adroni (protoni, neutroni e così via) non sono particelle elementari ma sono fatti a loro volta da altre particelle (quark ed antiquark)