il deepstate è riuscito a infiltrarsi anche nel calcio.
Alla vigilia della partita inaugurale la provocatoria conferenza stampa del numero uno del calcio mondiale per allontanare le critiche sul mancato rispetto dei diritti civili nel Paese che ospita il torneo. "Per quello che abbiamo fatto noi europei dovremmo scusarci per 3.000 anni, polemiche ipocrite". In suo sostegno Bryan Swanson: "Tutti saranno i benvenuti, lo dico da omosessuale".
DOHA — Nel discorso della conferenza stampa di apertura del Mondiale il presidente della Fifa, Gianni Infantino, non ha eluso il tema più scabroso, i diritti umani in Qatar e in particolare lo sfruttamento dei lavoratori immigrati. Infantino ha contrattaccato, con un'arringa accorata sulla piena legittimità per la Fifa di organizzare il torneo nel discusso Paese arabo: "Oggi ho belle sensazioni. Mi sento Qatari, africano, arabo, migrante, gay. Sono un figlio di lavoratori migranti. I miei genitori hanno lavorato molto duramente e in difficili condizioni. Ricordo come gli immigrati venivano trattati alle frontiere, quando volevano le cure mediche. Quando sono diventato presidente della Fifa, ho voluto vedere qui le sistemazioni dei lavoratori stranieri e sono tornato alla mia infanzia. Ma come la Svizzera a poco a poco è diventata un esempio di integrazione, così sarà per il Qatar".
Infantino: "Orgoglioso della Fifa, so cosa vuol dire essere figlio di migranti"
Infantino è tornato alla sua storia personale di bambino, figlio di italiani emigrati, che si erano conosciuti alla stazione di Briga, dove entrambi lavoravano, come raccontò a Repubblica in un'intervista prima della sua elezione a presidente nel 2016: "Naturalmente io non sono Qatari, arabo, migrante, gay, disabile. Ma so che cosa voglia dire essere discriminato, so che cosa vuole dire essere straniero in un Paese straniero. Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi, perché ero italiano e non parlavo bene il tedesco. Ma tu accetti la sfida, provi a farti degli amici, nuovi contatti, non rispondi all'insulto con l'insulto. Oggo sono orgoglioso della Fifa, di questo marchio sulla giacca, di questo Mondiale, che sarà un bellissimo evento, il più bello che ci sia mai stato".
Infantino: "Il Qatar lavoratori nella legalità"
La rivendicazione dell'impegno della Fifa sulla questione dei diritti è stata la parte più delicata del discorso: "Sono venuto qui sei anni fa e ho iniziato a occuparmi dei problemi dei lavoratori, a partire dallo stanziamento delle compensazioni per gli incidenti sul lavoro". Infantino ha difeso il ruolo del governo qatarino, sottolineando le incongruenze della politica dei Paesi europei sul fronte dell'immigrazione: "Se facciamo due passi indietro, il Qatar offre possibilità a centinaia di migliaia di immigrati e lo fa in maniera legale. Noi in Europa chiudiamo le frontiere, creiamo stranieri illegali: Per cercare di venire in Europa sono morte 26 mila persone. L'Europa dovrebbe fare come il Qatar, creare condizioni legali per i lavoratori stranieri. Certo, le riforme hanno bisogno di tempo, di anni e anni. Ma chi è qui in Qatar, da lavoratore straniero, lo è in maniera legale e ha tutta l'assistenza, anche sanitaria. In Qatar ognuno è benvenuto di qualunque religione, di qualunque orientamento sessuale sia. Il Mondiale è una straordinaria occasioni di avvicinare il mondo occidentale al mondo arabo. Abbiamo una storia diversa, veniamo da culture diverse, ma facciamo parte dello stesso mondo.
Infantino: "L'Europa che dà lezioni dovrebbe scusarsi per 3.000 anni"
Sulle persone omosessuali in Qatar il numero uno della Fifa ha assicurato che "saranno accolte senza discriminazioni, nonostante le leggi che criminalizzano i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia".
"il Qatar lavori nella legalità".
Dopo che avete ucciso 6500 persone per costruire i vostri stadi di merda.
@Dr. Gori