Venerdì il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland ha annunciato di aver nominato un consulente speciale che prenda in carico le indagini che riguardano l’ex presidente statunitense Donald Trump, tra cui quella sul suo coinvolgimento nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e quella sui documenti riservati sequestrati dall’FBI, l’agenzia investigativa della polizia federale statunitense, nella sua villa in Florida.

I consulenti speciali sono procuratori semi-indipendenti che possono essere nominati per indagini di alto livello nel caso di reale o presunto conflitto di interessi. Hanno una maggiore autonomia rispetto ai procuratori ordinari, benché siano in ultima analisi ancora soggetti al controllo del procuratore generale.

La nomina di un consulente speciale da parte del Dipartimento di Giustizia per le indagini su Trump era stata discussa nei giorni scorsi e ha probabilmente l’obiettivo di evitare un conflitto d’interessi ora che Trump ha formalmente annunciato di volersi candidare per la presidenza degli Stati Uniti nelle elezioni previste nel novembre del 2024. Garland ha detto che nominando un consulente speciale intende «sottolineare l’impegno del Dipartimento [di Giustizia] per la sua indipendenza e responsabilità in questioni particolarmente delicate». In altre parole, ha scritto il New York Times, il Dipartimento di Giustizia sta cercando di «isolare le sue indagini contro Trump da considerazioni politiche», e di non permettere a Trump di accusare i procuratori di agire perché politicamente motivati contro di lui, come l’ex presidente ha fatto in più occasioni.

Il consulente speciale nominato da Garland è Jack Smith, che dopo diversi anni da procuratore negli Stati Uniti ha lavorato anche alla Corte Penale Internazionale dell’Aia, dove si era occupato di indagini di alto profilo contro funzionari governativi accusati di genocidi, crimini di guerra e contro l’umanità.

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