Originariamente Scritto da
animal
Lo squadrismo dei buonisti interrompe la proiezione del film “L’Urlo” a Napoli
https://www.lantidiplomatico.it/dett...i/39130_48012/
Ma cosa ha portato a questa reazione scomposta?
A giudicare dal rumoreggiare delle prime file della sala (dove stavano seduti i responsabili delle Ong), il crescendo dell’insofferenza ha avuto 3 tappe. La prima quando un migrante in Libia afferma: “Ora molti qui voglio tornare a casa, ma voi Europei piuttosto li volete spingere a rischiare la vita ancora una volta di più nel Mediterraneo”.
Questa frase innocente e apparentemente innocua, in realtà è una bomba nella testa di un attivista delle Ong, perché in poche e semplici parole dimostra senza possibilità di smentita che il “pull factor” esiste, ossia è vero che i migranti-schiavi in Libia subiscono la propaganda delle Ong, attraverso i social, e sono in tal modo invitati a partire (e a rischiare la vita).
Questo è uno dei punti che, qualora dimostrato (e dimostrato lo è), fa cascare tutto il castello della loro narrazione fiabesca.
Il secondo momento di insofferenza è stato quando nel film Giacomo Sferlazzo afferma: “Apriamo i confini. Ma per fare che cosa? Per spostare masse di disperati dall’Africa all’Europa? Per fare che cosa? Per suonare i tamburi in un circolo?”.
Il terzo e definitivo momento di insofferenza è stato quando nel film Daniel Korbaria afferma “Nel mio lavoro mi sono occupato della Open Society Foundation”.
A quel punto, come detto, si è prodotto il cortocircuito e la proiezione è stata interrotta. Peccato, perché molti altri migranti-schiavi in Libia nei restanti 60 minuti si sarebbero potuti esprimere e avrebbero potuto raccontare un’altra storia.
************************************************** ********
*********************************
Ong e
preti che si scagliano contro chi cerca di testimoniare un'altra verita'!!!
Quando 5 miliardi l'anno di prestazioni pagate a questi fanno diventare degli uomini dei lupi affamati!