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  1. #68941
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Ucraina, lo STORM SHADOW integrato sui bombardieri tattici Su-24 25/05/2023 | TOMMASO MASSA

    A seguito della visita inattesa del Segretario della Difesa britannico, Ben Wallace, a Kiev nei giorni scorsi, durante la quale ha incontrato il suo omologo ucraino Oleksii Reznikov, è emersa un’interessante foto di un Su-24MR equipaggiato con un missile stand-off aria-superficie STORM SHADOW, montato su un pilone sub alare sotto la semiala destra.

    La foto, con tanto di dedica di Ben Wallace, è stata pubblicata sui social dallo stesso Ministro della Difesa ucraino, il quale ha ringraziato l’alleato per la fornitura di missili a lungo raggio. Si ha quindi la conferma che lo STORM SHADOW è stato integrato proprio sui bombardieri tattici Su-24, come anticipato peraltro da RID.

    Ricordiamo che oltre al Regno Unito, pure la Francia ha annunciato che fornirà missili aria-superficie SCALP-EG (denominazione francese dello STORM SHADOW).

    Seguiteci anche sul nostro canale Telegram.


    "I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."

  2. #68942
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Premesso che ragionare coi "se" e coi "ma" lascia spesso il tempo che trova, senza una leadership forte, autorevole e stabile, difficilmente alla Russia sarebbero bastati gli aiuti del FMI per ripartire. Il fattore Putin, se così vogliamo chiamarlo, è stato quindi decisivo. Senza gli aiuti del FMI non sarebbe stato lo stesso? Può darsi, ma non è detto: magari le oscillazioni dei prezzi del petrolio e del gas avrebbero comunque favorito la ripresa russa, seppur magari in termini minori rispetto a quanto è effettivamente avvenuto. Va poi aggiunto che, una volta estinto il debito estero, la Russia, pur conoscendo alcune congiunture economiche sfavorevoli (spesso in linea con la situazione di altri paesi del mondo, inclusi quelli occidentali), è riuscita finora a mantenere un PIL ed un PIL pro capite al di sopra dei livelli raggiunti nel 2006.
    Sì, ma senza i soldi del FMI, difficilmente sarebbe bastata una leadership forte per ripartire.
    Spaghetti e pistole

  3. #68943
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Citazione Originariamente Scritto da Geralt di Rivia Visualizza Messaggio
    Guarda che io parlavo di NATO, e di America, la maggior parte della NATO sta in Europa, ed è lei ad avere esaurito tutte le scorte più o meno, e l'America dopo la guerra dovrà provvedere completamente alla protezione europea, quindi continuare la guerra non conviene neanche a lei.
    E con le armi atomiche vaporizzano sia l'America che il resto del mondo.
    Vabbè che noi e i Tedeschi esauriamo le scorte è ovvio, le scorte non le abbiamo, ci vuole poco a esaurirle. Io non parlavo di atomiche; se gli USA armassero per bene gli Ucraini, senza atomiche, la Russia vaporizza in dieci minuti.
    Spaghetti e pistole

  4. #68944
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    https://www.italiaoggi.it/news/l-ucr...parata-2602644

    Che cosa sarebbe successo se l'Ucraina, in passato, si fosse resa conto (come se ne è resa conto Israele) di essere costantemente in pericolo? Dicono che la storia non si fa con i «se», ma con i «se» si fanno la politica, la politologia e persino la polemologia. La storia ci insegna come sono andate le cose in passato ma anche come sarebbero andate se certi eventi non si fossero verificati.

    Nel momento in cui studiamo la vittoria di Cesare ad Alesia parliamo anche di ciò che probabilmente non sarebbe avvenuto, se le cose fossero andate diversamente. I «se», e cioè l'ipotetico, sono l'altra faccia del reale. Ed è bene conoscere ambedue le facce. Per riprendere l'esempio, se Cesare avesse perso e fosse stato ucciso ad Alesia, quanto a lungo ancora sarebbe durata la Repubblica Romana? In altri termini: il passaggio dalla Repubblica all'Impero è stato dovuto alla straordinaria personalità di Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, oppure alle dimensioni dello Stato romano, diventato tanto grande da essere più facilmente governato da un'autocrazia? Un po' come le dimensioni della Russia l'hanno sempre spinta alla tirannide. Non è questione dappoco.

    In questo senso la domanda riguardante l'Ucraina non è oziosa. Si può cominciare con un dato elementare: se invece di consegnare il suo armamento atomico alla Russia l'Ucraina l'avesse accuratamente conservato, minacciando di usarlo se fosse stata a rischio la sua indipendenza, la Russia non l'avrebbe attaccata. E non l'avrebbe neppure attaccata se, armamento nucleare a parte, fosse stata armata come è armata Israele.

    Qui la questione dei «se» diviene quella della percezione della realtà. L'Ucraina e il resto del mondo, ubriachi di ideali irenici, non hanno nemmeno immaginato il tentativo russo di invasione. Kiev infatti lo ha previsto così poco che all'inizio del conflitto era praticamente disarmata, anche se risoluta a difendersi se necessario con le pietre e i forconi.

    Ancora oggi, se combatte, non è perché nel frattempo si è armata, ma perché riceve armi e aiuti dall'Occidente, senza i quali non avrebbe certo potuto fronteggiare l'Orso russo. L'avrebbe tormentato con un'accanita e implacabile guerriglia, si sarebbe difesa a mani nude, ma un toro non si uccide con le banderillas.

    Se invece l'Ucraina avesse considerato come possibile l'aggressione russa, tutto sarebbe stato diverso. Se soltanto fosse stata capace di concepire che lo scippo della Crimea non era l'indigestione di Mosca, ma soltanto il suo antipasto, a costo di dedicare una gran parte del proprio prodotto interno lordo agli armamenti (come del resto la Russia stessa) si sarebbe dotata di un numero consistente di blindati, di aeroplani, di sottomarini e di munizioni.

    Non soltanto da poter combattere, in caso di aggressione, ma anche da poter produrre armi e munizioni a sufficienza durante la guerra. Ciò le avrebbe consentito di reagire, non quando i russi avevano già occupato tutto il fronte mare d'Azov fino al Dnepr, ma non appena essi avessero attraversato la frontiera. La storia di Mariupol dimostra che per combattere non basta la risolutezza o persino l'eroismo: ci vogliono le armi.

    La dipendenza dagli aiuti esterni per il materiale bellico rende l'Ucraina un Paese solo parzialmente sovrano. Si vede anche nelle regole con cui si svolge oggi la guerra. Mentre l'Ucraina è praticamente distrutta, a lei stessa è vietato rendere la pariglia a Mosca sul suolo russo.

    Se invece essa fosse stata convenientemente armata (è questo che significa «essere indipendenti») oggi non dovrebbe chiedere a nessuno il permesso per lanciare i suoi missili cruise per distruggere il Cremlino come la Russia li lancia cercando di distruggere Kiev. E per giunta non è detto che la contraerea russa sia tanto efficiente quanto quella che gli occidentali hanno fornito agli ucraini, per difendere la capitale.

    Per non parlare del fatto che sarebbero state alla portata dei missili ucraini tutte le grandi città del sud ovest russo. Inoltre la Russia, per paura di ottenere la risposta simmetrica, non avrebbe così disinvoltamente bombardato condomìni, ospedali e scuole.

    Ma probabilmente tutti questi scenari ipotetici sono inutili semplicemente perché c'è un «se» che taglia la testa al toro. Se l'Ucraina fosse stata armata come è armata Israele (che da sempre mette in conto i tentativi di aggressione omicida altrui) la Russia non l'avrebbe mai aggredita.

    Ed è questa la ragione per la quale la Finlandia è entrata nella Nato: l'aggressione russa all'Ucraina ha spiegato perfino agli allocchi del legalismo (uccelli probabilmente stanziali anche in Finlandia) che i trattati non servono a niente: solo la forza è un argomento convincente in politica internazionale.

    Oggi la Russia sa che la Nato reagirebbe militarmente se osasse toccare la Finlandia e dunque ci penserà non due ma tre volte, prima di aggredirla come ha aggredito l'Ucraina. E se l'Ucraina, sia pure mutilata, resiste a questa guerra, entrando poi nella Nato, anche per essa il futuro sarà completamente diverso.

    Dal punto di vista geostrategico, questa mossa di Putin è la più devastante per la Russia dai tempi delle invasioni dei mongoli. Ma per l'Europa è come se finalmente avesse smesso di marinare le lezioni di storia.
    Mi hanno detto che sei fascia, che sei amica di Salvini,
    Ma io so che invece sei normale e quelli sono dei cretini...

  5. #68945
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Colpito molto obbiettivi a Kiev stanotte, tra cui la stazione di polizia

  6. #68946
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Esplosioni anche nella regione di Suny

  7. #68947
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Citazione Originariamente Scritto da Leviathan Visualizza Messaggio
    Colpito molto obbiettivi a Kiev stanotte, tra cui la stazione di polizia
    Nell'attacco coi droni iraniani di stanotte ne sono stati abbattuti 52/54, cioè oltre il 96%.

    https://www.bbc.com/news/world-65736730

  8. #68948
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    https://it.insideover.com/guerra/per...prigozhin.html

    Giovedì 25 maggio il capo della compagnia militare privata russa (Pmc) Wagner Evgeny Prigozhin ha annunciato il ritiro delle sue forze dalla città di Bakhmut, recentemente conquistata. La scelta di Prigozhin, apparentemente priva di senso, risulta in realtà essere la semplice dimostrazione della mera importanza politica della battaglia di Bakhmut e dello scarso valore strategico della città. L’analista del think tank Institute for the Study of War, Kateryna Stepanenko, ha infatti chiaramente indicato come la città di Bakhmut godesse di una certa importanza strategica nell’ambito dell’originale piano russo di accerchiamento del Donbass. La sua conquista non avrebbe consentito di attaccare da più posizioni le roccaforti ucraine di Kramatorsk e Sloviansk, mentre il resto delle forze russe avrebbe marciato sul fronte sud da Donetsk e sul fronte nord da Izyum. La liberazione di Izyum a seguito dell’offensiva ucraina del settembre 2022 ha però posto fine alle velleità russe di occupazione del Donbass, rendendo quindi la conquista di Bakhmut strategicamente irrilevante.

    Bakhmut e le ambizioni della Wagner

    Perché dunque la Federazione russa ha proseguito l’operazione? Gli sforzi russi si sono concentrati su Bakhmut in virtù dell’enorme importanza simbolica della città e la cui cattura era considerata essenziale per migliorare l’immagine del Cremlino, pesantemente danneggiata dopo oltre un anno di fallimenti militari. La battaglia è però diventata anche teatro di scontro per lo stesso Prigozhin. Il capo della Wagner ha spinto molto per prendere Bakhmut, al fine di dipingere se stesso come l’unico in grado di ottenere risultati sul campo di fronte ai costanti arretramenti dell’esercito regolare. Prigozhin ha inoltre sfruttato la battaglia per portare avanti la sua personale crociata contro il ministero della Difesa di Mosca, da lui più volte accusato di non aver fornito munizioni alla Wagner lasciando morire i suoi uomini.

    Il video di accusa registrato dal capo della Wagner dove ha accusato il Capo di Stato Maggiore Gerasimov e il ministro della Difesa Shoigu di non aver inviato le munizioni, lasciando morire i “figli della Russia”, mostra chiaramente come la battaglia abbia rappresentato un trampolino di lancio per le ambizioni politiche di Prigozhin, sempre più critico verso la gestione della guerra da parte del Cremlino e sempre più “realista” circa le possibilità di una vittoria russa, come indicato dal suo recente elogio dell’esercito ucraino. La conquista di Bakhmut rappresenta quindi una vittoria politica per il capo della Wagner, il quale tuttavia ha pagato un prezzo altissimo. La devastante battaglia urbana di Bakhmut ha infatti decimato la forza combattiva della Wagner, il gruppo è uscito pesantemente logorato dallo scontro e le sue capacità offensive sono ormai ridotte al minimo.

    Quali rischi per l’esercito russo

    Il ritiro della Pmc rappresenta quindi da un lato il “conto” da pagare per il suo leader, che ha investito quasi tutta la forza combattente della sua compagnia nella battaglia. Dall’altro esso costituisce anche un’astuta manovra che consentirà alla Wagner di riprendersi, lasciando all’esercito regolare la patata bollente della continuazione dell’occupazione di Bakhmut, dove le forze ucraine premono sempre più sui fianchi, nonché della gestione della controffensiva ucraina. Il capo della Wagner potrà quindi scaricare ancora una volta tutto il peso e la responsabilità di eventuali fallimenti al ministero della Difesa, presentandosi come l’unico capace di ottenere successi e fomentando ulteriormente le sue ambizioni politiche.

    Quale che sia l’esito della controffensiva ucraina, pare ormai chiaro come le forze di Mosca presenti in Ucraina abbiano ormai assunto una conformazione bicefala, divise in due tronconi poco disposti a collaborare e pronti a sabotarsi a vicenda per favorire le proprie ambizioni politiche. L’unità e la fiducia reciproca all’interno di una forza militare sono essenziali in tempo di guerra, laddove tali elementi vengano meno, la forza combattente in questione ne risentirà pesantemente circa la propria funzionalità, con grave pregiudizio alla sua condotta delle operazioni belliche. Il Cremlino presto o tardi dovrà fare i conti con questa situazione: le rivalità tra la Wagner e il ministero della Difesa sono una polveriera pronta ad esplodere e un successo della controffensiva ucraina potrebbe costituire la miccia
    Mi hanno detto che sei fascia, che sei amica di Salvini,
    Ma io so che invece sei normale e quelli sono dei cretini...

  9. #68949
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    Citazione Originariamente Scritto da ConteMax Visualizza Messaggio
    Nell'attacco coi droni iraniani di stanotte ne sono stati abbattuti 52/54, cioè oltre il 96%.

    https://www.bbc.com/news/world-65736730
    Ceeeeeerto come noooooooo

  10. #68950
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    Predefinito Re: Guerra In Ucraina - Notizie dal fronte

    https://www.analisidifesa.it/2023/05...-per-lucraina/

    L’Europa in ritardo nel produrre munizioni per l’Ucraina

    I governi occidentali, in particolare quelli europei, non sono riusciti ad agire abbastanza velocemente da invertire la loro politica industriale per soddisfare le crescenti esigenze dell’Ucraina di munizioni di artiglieria, veicoli corazzati e altre armi.

    Lo hanno evidenziato diversi esperti militari citati dal Washington Post in un ampio e documentato articolo pubblicato il 19 maggio (Europe’s military industrial capabilities fall short of Ukraine’s needs di Catherine Belton e Emily Rauhala) in cui si sottolinea come le scorte di Kiev di munizioni e armamenti di origine russo/sovietica (che rappresentavano l’85 per cento dei sistemi missilistici per la difesa aerea) siano in esaurimento, come peraltro anticipato nei mesi scorsi dai documenti riservati del Pentagono trapelati su diverse piattaforme social, mentre le forniture occidentali sono insufficienti a rimpiazzarli.

    Un cointesto che secondo le fonti del WP “ostacolerà la capacità dell’Ucraina di lanciare ulteriori offensive, mentre alti funzionari ucraini temono che la più volte annunciata controffensiva possa non essere all’altezza delle aspettative” a causa della carenza di armi e soprattutto munizioni.

    Per Jack Watling, ricercatore senior per la guerra terrestre presso il Royal United Services Institute “il nocciolo della questione è che questo era ovvio nell’aprile dello scorso anno, ma sono rimasti seduti con le mani in mano” ha detto riferendosi ai governi europei.

    “Nel corso degli anni, le forze armate europee non si sono concentrate sulla grande guerra in Europa”, ha affermato Camille Grand, che fino allo scorso anno era assistente del segretario generale della NATO per gli investimenti nella difesa ed è ora un membro politico del Consiglio europeo per le relazioni estere. “Non era fondamentale per la pianificazione e non stavano accumulando munizioni in numero sufficiente per quel tipo di emergenza”.

    La portavoce della NATO Oana Lungescu ha affermato che l’alleanza “continua a lavorare per affrontare rapidamente le carenze nelle scorte di munizioni, migliorare l’interoperabilità e l’intercambiabilità e rafforzare la base industriale transatlantica. Diversi alleati, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia e Francia, hanno già firmato nuovi importanti contratti con l’industria della difesa, consentendo loro di investire in una maggiore capacità produttiva”.

    La NATO, sottolinea il Washington Post, ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli sui contratti.

    Gran parte degli aiuti militari annunciati all’Ucraina dai governi occidentali provengono da equupaggiamenti che sarebbero comunque fuori servizio, ha affermato Watling. “La maggior parte di ciò che abbiamo dato è roba che abbiamo già pagato molto tempo fa, e avremmo dovuto pagare per smantellarla…(concetto espresso in più occasioni anche da Analisi Difesa- NdR). Ora stiamo parlando di una situazione in cui dobbiamo mettere i soldi sul tavolo perché dobbiamo investire in capacità industriale”.

    Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha contribuito a porre l’accento sulle munizioni in una riunione dei ministri della difesa della NATO a febbraio, avvertendo che l’Ucraina stava consumando munizioni molto più rapidamente di quanto potesse essere prodotto. I tempi di attesa per le nuove munizioni di grosso calibro sono cresciuti da 12 a 28 mesi, ha affermato.

    La Commissione europea questo mese ha annunciato un piano da 500 milioni di euro per aumentare la produzione in Europa dei proiettili di artiglieria di cui l’Ucraina ha bisogno ma diversi esperti sentiti dal WP valutano che, sebbene l’iniziativa segni un cambiamento significativo, è stata troppo lenta per influire sul conflitto.

    “Altrettanto importante quanto sostenere un’offensiva di successo è una politica industriale che corrisponda alla portata della guerra, e non l’abbiamo ancora”, ha detto il generale Richard Barrons, ex comandante del British Army’s Joint Forces Command. “La cosa più irritante è che abbiamo perso 13 mesi di guerra prima di iniziare a far crescere l’industria. Non abbiamo visto il tipo di attività industriale per dare all’Ucraina le cose di cui ha bisogno per combattere su larga scala”.

    L’articolo del Washington Post snocciola cifre esplicative. Nel 2022 l’esercito ucraino ha sparato 180.000 colpi di artiglieria al mese (si considerano gli obici di calibro 105, 122, 130, 152 e 155mm).

    Prima della guerra, la produzione statunitense era di 14.500 proiettili al mese, simile a quella dell’UE. Gli Stati Uniti sono stati più rapidi nel rispondere all’esaurimento delle scorte, aumentando la produzione interna a 20.000 proiettili al mese e investendo in nuove capacità per aumentarla entro qualche anno fino a 90.000 al mese.

    L’Ucraina sta però consumando nei primi mesi del 2023 da 90.000 a 140.000 proiettili d’artiglieria al mese, secondo Watling, mentre nella UE gli investimenti nella produzione potrebbero richiedere da uno a due anni per entrare in funzione e dare frutti nonostante l’invito di Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, a passare alla “modalità economia di guerra”.

    Del resto il 23 maggio l’Alto rappresentante della politica estera UE, Josep Borrell, ha dichiarato che “grazie ai fondi dell’European Peace Facility abbiamo reso disponibili aiuti militari all’Ucraina per un valore di 10 miliardi di euro fornendo 220 mila munizioni d’artiglieria e 1.300 missili”. Se i dati sono veri significa che la Ue ha fornito Kiev munizioni d’artiglieria per un’autonomia di fuoco di circa due mesi!

    “Non devi essere un grande analista militare per rendersi conto che i paesi europei che fanno grandi investimenti nella produzione di artiglieria a 13 mesi dall’inizio della guerra sono un po’ in ritardo”, ha detto al WP Michael Kofman, direttore del programma di studi sulla Russia presso il Center for Naval Analisys.

    Peraltro la Russia sta al contrario potenziando la produzione bellica fin dalle settimane successive all’intervento militare in Ucraina. I dati recentemente pubblicati sul sito web del ministero del Tesoro Federale Russo hanno mostrato che Mosca ha speso 2 trilioni di rubli (26 miliardi di dollari) per la Difesa solo a gennaio e febbraio, un aumento del 282% rispetto allo stesso periodo del 2021, ha riferito l’agenzia Reuters citata dal Washington Post.

    Watling ha sottolineato che la Russia si appresta a produrre 2,5 milioni di proiettili di artiglieria quest’anno, quasi il doppio rispetto agli 1,7 milioni di prima della guerra, che rappresentavano comunque il quadruplo della produzione congiunta di USA ed Europa.

    In risposta all’a UE che si è impegnata a fornire all’Ucraina un milione di proiettili di artiglieria nei prossimi 12 mesi, il presidente russo Vladimir Putin ha ribattuto nel marzo scorso che Mosca avrebbe prodotto il triplo di proiettili nello stesso periodo.

    “La Russia ha la capacità di mobilitare la propria economia a sostegno delle forze armate e controllare il proprio destino in un modo che l’Ucraina non può fare“, ha affermato Barrons al WP. “La debolezza critica” per l’Ucraina “è la sua dipendenza dalle scorte e dall’industria occidentali”.

    Negli ultimi giorni diverse nazioni hanno riferito di nuove forniture militari all’Ucraina che ammonterebbero complessivamente a 65 miliardi di dollari. “Il gruppo di contatto per l’Ucraina ha impegnato quasi 65 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza” ha detto il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin.

    Un dato commentato dal ministro della Difesa russo Sergey Shoigu. “L’Occidente sta costringendo il regime di Kiev, indipendentemente dalle perdite, a mostrare successi tattici e prontezza a combattere ‘fino all’ultimo ucraino’, riempendolo di armi. L’assistenza tecnico-militare a Kiev ha già superato i 65 miliardi di dollari… Più di 2.500 mercenari stranieri sono coinvolti in rappresaglie e combattimenti. Vengono utilizzati metodi terroristici, inclusi sabotaggi e omicidi. Tutto ciò porta a un’escalation del conflitto”.

    Gli Stati Uniti hanno preannunciato una nuova tranche di aiuti militari per l’Ucraina per un valore di 300 milioni di dollari ha riferito il 26 maggio Reuters specificando che il pacchetto, che dovrebbe contenere munizioni per lanciarazzi campali HIMARS artiglieria. Gli Stati Uniti hanno promesso all’Ucraina oltre 35 miliardi di dollari di assistenza per la sicurezza dall’invasione russa del febbraio 2022.

    Washington ha inoltre annunciato il 25 maggio la vendita di avanzati sistemi missilistici terra-aria NASAMS all’Ucraina per circa 285 milioni di dollari. Il Dipartimento di Stato ha approvato la vendita, che è stata notificata al Congresso, che deve ancora dare il via libera.

    Il Canada ha annunciato che donerà 43 missili per la difesa aerea AIM-9 all’Ucraina per aiutare il Paese a “mettere in sicurezza i propri cieli” e che verranno impiegati sulle batterie missilistiche antiaeree NASAMS.

    La Finlandia ha reso noto il 25 maggio che fornirà all’Ucraina un pacchetto di aiuti militari dal valore di 109 milioni di euro, fra cui munizioni e armi antiaeree non meglio specificate.

    L’Ucraina ha inviato al governo tedesco una richiesta ufficiale per la fornitura di missili da crociera aria-superficie di tipo Taurus (simile agli Storm Shadow britannici ne SCALP EG francesi già forniti da Londra e Parigi a Kiev), che hanno una gittata di almeno 500 chilometri. Lo ha reso noto il ministero della Difesa. “Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una richiesta da parte Ucraina”, ha detto la portavoce del ministero, senza fornire dettagli sull’entità della richiesta ne’ tantomeno su cosa intenda rispondere Berlino.

    Seul ha invece smentito di aver sottoscritto un accordo “confidenziale” con gli Stati Uniti per la fornitura di proiettili d’artiglieria all’Ucraina, come sostenuto dal quotidiano Wall Street Journal. Secondo le forze armate, le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano statunitense “non sono accurate” e la posizione del governo sudcoreano in merito all’invio di armi letali a Kiev “resta invariata”.

    Il portavoce del ministero della Difesa coreano, Jeon Ha-gyu, ha dichiarato durante una conferenza stampa che l’esportazione di munizioni è stata oggetto di “alcune discussioni” tra il dipartimento della Difesa Usa e aziende produttrici coreane, ma ha aggiunto che il governo “non può confermare o aggiungere dettagli”.

    Secondo il Wall Street Journal, la Corea del Sud ha segretamente concordato con gli Stati Uniti la fornitura di centinaia di migliaia di proiettili d’artiglieria alle forze armate ucraine, una decisione descritta dal quotidiano come “una inversione di rotta” per Seul, cui l’invio di armi letali a Paesi in conflitto è proibito dalla legislazione nazionale (come prevede anche la Legge 185 italiana).

    Secondo il quotidiano, le forniture accordate dalla Corea del Sud sosterranno l’offensiva primaverile delle forze armate ucraine, e consentiranno agli Stati Uniti di rinviare la controversa decisione di inviare a Kiev munizioni d’artiglieria a grappolo (cluster bombs): una misura cui gli Usa potrebbero ricorrere a causa del progressivo assottigliarsi delle loro scorte di munizioni d’artiglieria convenzionali.

    Secondo il Wall Street Journal (ripreso in Italia dall’Agenzia Nova), Stati Uniti e Corea del Sud sono giunti a una “intesa confidenziale” dopo mesi di sollecitazioni da parte di Washington: le munizioni d’artiglieria verranno inviate dapprima negli Stati Uniti, e da lì consegnate all’Ucraina. I dettagli logistici non sono noti, e i governi dei due Paesi non hanno risposto alle richieste di commenti del quotidiano.

    L’ipotesi di forniture di armi letali all’Ucraina da parte della Corea del Sud era già circolata il mese scorso, in occasione della visita di Stato del presidente coreano Yoon Suk-yeol a Washington. Proprio Yoon aveva affermato nel corso di una intervista che Seul potrebbe superare i limiti legali alla fornitura di armi, in caso di massicci attacchi russi contro obiettivi civili in Ucraina.

    Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev, aveva replicato che la Russia potrebbe rispondere fornendo armi moderne alla Corea del Nord: “Il presidente sudcoreano Yoon Seok-Yeol ha dichiarato che il suo Stato sarebbe pronto a fornire armi al regime di Kiev. Tuttavia, recentemente, i sudcoreani sostenevano che tale possibilità fosse completamente esclusa”, aveva osservato Medvedev. “Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo Paese quando vedranno i modelli più recenti delle armi russe schierate dai loro vicini, i nostri partner della Corea del Nord? “
    Mi hanno detto che sei fascia, che sei amica di Salvini,
    Ma io so che invece sei normale e quelli sono dei cretini...

 

 
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