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  1. #81
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Narel Jarvi Visualizza Messaggio
    Rileggerlo ora che sono diventato un po' più socialista è interessante, ma ci sono dei limiti "logici" invalicabili.
    adesso che sei un po' più socialista hai sdoganato la coercizione violenta oppure è un socialismo che chiede l'elemosina per favore?

  2. #82
    Vecchia Guardia
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    adesso che sei un po' più socialista hai sdoganato la coercizione violenta oppure è un socialismo che chiede l'elemosina per favore?
    In linea di principio posso anche essere per il "per favore", ma nel contingente se c'è la sanità o la scuola pubblica ci deve essere anche il reddito minimo.
    Puoi rispondermi solo se mi tagghi, grazie.

    Utenti non taggabili: the fool, pippo palla e pertica, Querion, Scipione

  3. #83
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Secondo te nella destra radicale francese chi è attratto da questo genere di idee e di suggestioni? È possibile che certe forme di rivendicazioni di una più ampia libertà dal potere politico costituito dipendano non da un cedimento ideologico al liberalismo, ma dalla volontà di sottrarsi all'ipernormativismo descritto da Guillaume Travers nel breve ma interessante testo "La società della sorveglianza"? Di fronte all'impossibilità storica momentanea della conquista dello Stato o dell'egemonia nella cultura e nella società, non sarebbe un modo per sottrarsi al controllo della tirannia mondialista? Te lo chiedo anche per darti spunti di riflessione in materia.
    la questione del virus ha rafforzato la diffidenza libertaria verso l'intrusione dello Stato, anche se Tommaso avrebbe forse preferito l'anarchismo sociale

  4. #84
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    è la prima volta che entri a contatto con Tommaso? è come avere Bordiga e Camatte sul forum
    Addirittura. Lo prendo come un bellissimo complimento.

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    Quelli che vogliono conservare e rafforzare il welfare dovrebbero mitragliare i barconi degli scafisti, in pratica.
    Hai presente la sinistra danese di governo ? Perché tutta la DR europea non "riscopre" il welfare-Stato invece di propagandare stupidaggine social-darwiniste ? Poi se si è veramente darwinisti in nome di cosa ci si dovrebbe opporre alla Grande sostituzione delle razze stanche con le razze giovani e aggressive ? Vera domanda.

    Citazione Originariamente Scritto da Sparviero Visualizza Messaggio
    E siccome in tanti casi non se la sentono di dire belin mi sono rotto di mantenere questi negri a vita ci mettono su una mano di vernice parlando di responsabilità individuale o di merito, di equa competizione sapendo che in una sfida uno contro uno il bianco vince sul negro a occhi chiusi, e lo sanno entrambe le parti in causa.
    Ed ecco la risposta alla domanda. Quindi il liberismo sarebbe una mossa tattica : meno Stato, meno aiuti. Lo Stato come disturbo della logica di natura, che vedrebbe trionfare allo stato naturale la razza superiore. Sono sicuro che Sparviero sarebbe d'accordo con uno Stato ultra-welfare a condizione che la popolazione sia omogenea. Siccome non è il caso allora bisogna conferire al mercato la virtù di spartire il buono dal cattivo. E cosi il mercato diventa un istituzione chiave, non se ne può più fare a meno. Meglio : la lotta economica diventa il metro di misura del valore dell'uomo - della sua capacità riproduttiva tramite l'accesso alle donne tramite statuto e denaro. Da qui procede il feroce anti-comunismo, anche in assenza di movimento comunista.

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    credevo fossi diventato tu stesso accelerazionista dato che ti occorre questa immensa popolazione inutile e finché c'è quella che qualche sociologo ha chiamato la società dei due terzi popolata da piccolo-borghesi (la middle class che detesti) non c'è abbastanza massa d'urto per gli espropri (io per esempio sono determinato dalle condizioni materiali a osteggiare già solo la tassa di successione e la patrimoniale sopra i cinquecentomila euro, figuriamoci l'esproprio generalizzato); allora magari pensavo fosse nel tuo interesse affrettare i tempi invece di rallentare puntellando col welfare e l'assistenza sociale
    Ma non vedo come potrei affrettare i tempi, tanto se ne occupa gente infinitamente più potente di me, il 0,01% che possiede una fetta enorme della ricchezza globale e che assolda armate di cervelloni per aumentare ancora quella fetta. Fanno tutto loro, del loro meglio perché è loro interesse. Chi meglio di loro sa affrettare i tempi ? Quindi non mi appartiene questo pensiero di affrettare i tempi.
    Quel che forse è cambiato ultimamente nella mia prospettiva è proprio - per semplificare - la storia della cassa automatica. Ho detto che non voglio fare il cassiere. Lo potrei fare mezza giornata a settimana ma credo che per dare una possibilità alla rivoluzione dobbiamo prospettare la fine di questo lavoro e simili. Se interessa dettaglierò questo punto in un altra discussione perché è abbastanza articolato ma in parole povere : salvo enorme trauma non si può e non si deve tornare nei campi. Si alla decrescita ma intesa come razionalizzazione nell'uso - per esempio invece di tenerti tu una macchina e io la mia, condividiamo una macchina. Insomma la logica sarebbe questa, e non il ritorno ai campi. Si deve conservare ciò che si è guadagnato in campo di progresso tecnologico in modo da poter prospettare un contenuto positivo all'emancipazione. Sono diventato molto scettico verso i discorsi neo-primitivisti anti-industrialisti ecc., credo che la forma di vita che presuppongono è adatta ad una ristretta minoranza - giovani idealisti in buona salute, di ceto medio-alto, di origine occidentale.

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    mi sembra abbastanza normale che per mangiare, rifornirmi di benzina ecc. mi si chieda una contropartita (semplificata dal denaro perché il baratto in natura è complicato), altrimenti se si fa come dice Gian_Maria quelli come me scroccano senza contribuire

    Dugin non aspira ad abolire la proprietà privata dei mezzi di produzione, è un "idealista" come pochi (nel senso delle fumisterie idealistiche; io lo paragono a Houston Stewart Chamberlain solo che invece dell'imperialismo tedesco svolge quella funzione per conto dell'imperialismo russo), forse riesce a piacerti in quanto antiamericano ma è davvero l'archetipo dell'irrazionalista di destra; in Italia comunque è molto popolare, molto più di Nick Land che forse tutt'al più intriga alcuni "prometeici" sovrumanisti
    Si la contropartita, certo. Mi sa che già prima del capitalismo si sono trovati sistemi che assicurano questa contropartita. E se ne troveranno dopo il capitalismo.

    Dugin : so benissimo che non è un comunista nel senso vero della parola. A lui in fondo interessa una cosa sola : la negazione del liberismo e di tutti gli apparati che assicurano questa inflazione dell'Individuo. Nel minestrone di Dugin c'è posto per tutto purché sia contrario alla società aperta popperiana e all'assiomatica individualista. È in questo senso che lo evocavo. E come dicevo à Giò non ho l'impressione che nella DR sia tanto popolare. Poi intendiamoci, dovrei precisare che qui parlo dei n-n. Per questi non è possibile identificare nella Russia la posizione da difendere - oltre un certo punto entra in contraddizione con gli elementi fondamentali della dottrina ns : nordicismo, rifiuto dell'apparato totalitario perché si valorizza l'individuo, rifiuto di ogni retorica tipo "Terza Roma", ecc. Dugin dice che un popolo è una categoria metafisica, non un accozzaglia di stesso sangue : questo è inaccettabile per un n-n, è un misticismo nazionale che sa di orientalismo. Penso che tutto questo sia un pò sfumato e libresco visto dall'Italia ma in Ucraina non pronuncerei il nome di Dugin di fronte a certi n-n che gli hanno pure ucciso la figlia.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  5. #85
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Ho letto il testo di Malaparte di cui Troll ha postato l'indirizzo. Azzecca il tema, ne consiglio la lettura. Malaparte identifica giustamente nello spirito della riforma i parametri secondo i quali, poco a poco, sono le nazioni barbariche a diventare modello di civiltà, mentre l'Italia culla di tutto quel che sappiamo ormai è il calimero d'Europa. Malaparte pone cosi uno spirito proprio dell'Italia, della latinità, che si vede vinto dallo spirito oggi egemonico (e con che mezzi materiali...) dei wasp (stirpe germanica protestante che ha dato la sua impronta alla potenza egemonica, imponendosi come modello in ogni campo).

    Leggendo quel testo mi ricordavo le polemiche di Evola contro la furbizia italica. L’eteronomia latina che scrocca il suo prossimo opposta all'autonomia nordica che, onesta, pone le basi di una società funzionale. Evola si ferma qui, mentre Malaparte restituisce un quadro più completo, o almeno ci dà gli elementi per pensare un quadro più completo : la società latina va pensata non sulla base del solo individuo ("la società non esiste" se la si potesse pensare in quel modo) ma in modo organico : sopra la testa dell'eteronormato latino c'è il capo, il barone, il papa. C'è la saggezza antica depositata nella verticale strutturazione sociale. Ed è questo capo che impone l'ordine e anche il giusto e il bello. E quando ci riesce diventa Roma, mentre quando riescono i nordici secondo il genio loro diventa lo scambismo mondiale.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  6. #86
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Infatti non vedo come ci possa essere posto per due divinità esclusive : o il comandamento è dato dal vangelo, o è dato dal capitale. Devi scegliere. E il capitale non è una parte della tua vita, un compartimento che si può imbrigliare o meno.
    Devi scegliere ma nel senso di ordinare. La divinità è un principio d'ordine, e uno solo può essere ovviamente, tutto il resto non si annichilisce ma si ordina ad esso.


    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    La forma-merce ha colonizzato le nostre vite, di fatto domina ogni dimensione dell'esistente.
    E' la natura, che dobbiamo custodire e ordinare, non farcene sopraffare. Non odiarla e desiderare di annichilirla in conseguenza di un pur legittimo risentimento. Non ci sono meccanismi necessitanti, bacchette magiche, che ci possano risparmiare la fatica di relazionare e ordinare continuamente.







    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Ho letto il testo di Malaparte di cui Troll ha postato l'indirizzo. Azzecca il tema, ne consiglio la lettura. Malaparte identifica giustamente nello spirito della riforma i parametri secondo i quali, poco a poco, sono le nazioni barbariche a diventare modello di civiltà, mentre l'Italia culla di tutto quel che sappiamo ormai è il calimero d'Europa. Malaparte pone cosi uno spirito proprio dell'Italia, della latinità, che si vede vinto dallo spirito oggi egemonico (e con che mezzi materiali...) dei wasp (stirpe germanica protestante che ha dato la sua impronta alla potenza egemonica, imponendosi come modello in ogni campo).

    Leggendo quel testo mi ricordavo le polemiche di Evola contro la furbizia italica. L’eteronomia latina che scrocca il suo prossimo opposta all'autonomia nordica che, onesta, pone le basi di una società funzionale. Evola si ferma qui, mentre Malaparte restituisce un quadro più completo, o almeno ci dà gli elementi per pensare un quadro più completo : la società latina va pensata non sulla base del solo individuo ("la società non esiste" se la si potesse pensare in quel modo) ma in modo organico : sopra la testa dell'eteronormato latino c'è il capo, il barone, il papa. C'è la saggezza antica depositata nella verticale strutturazione sociale. Ed è questo capo che impone l'ordine e anche il giusto e il bello. E quando ci riesce diventa Roma, mentre quando riescono i nordici secondo il genio loro diventa lo scambismo mondiale.
    Come ti ha detto Giò si deve ritornare a discutere del fondamento delle premesse. Variopinte nuove definizioni sono come le neolingue, nuovo packaging per i soliti prodotti e tanta confusione sotto il cielo. L'articolo di Malaparte è un ottimo articolo. Sostanzialmente i nordici sono rimasti tribali quindi con una ridotta struttura gerarchica e più comunitarismo, rispetto alla struttura dell'Impero romano. D'altronde noi costruivamo edifici a più piani e con i servizi igienici quando loro vivevano in capanne. Hanno avuto pochi secoli di cristianesimo effettivo, il luteranesimo ha ridotto la struttura gerarchica delle chiese, e del complesso rapporto chiesa-stato, e preteso di eliminare le mediazioni tra l'Io e Dio. Che è un regresso allo sciamanesimo. Magari questo ti potrebbe intrigare: https://www.geopolitika.ru/it/articl...vo-nomos-della
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  7. #87
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    Freda è irpino
    un uomo che la cui casa ancestrale è sita nelle semiaride montagne del Tauro e che però ulula alla sanguinolenta Luna indoeuropea come un lupo dal puro sangue vaso-cordato.

    Sad, many such cases!

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    mi è capitato di discutere con liberali cosmopoliti convinti che i vantaggi materiali dell'immigrazione dovrebbero costituire intrinsecamente un argomento; chi antepone l'omogeneità etnica alla massimizzazione della ricchezza veniva assimilato al portatore di un'opinione "sbagliata" (l'esempio che mi venne fatto era che è come credere che la luna sia fatta di formaggio); senonché la preferenza per l'omogeneità etnica è una preferenza fra le possibili, e gli stessi liberali non hanno niente da ridire quando uno si separa dai propri soldi per comprare qualche cosa che gli interessa, lì è il mercato e se ne fanno una ragione; ho provato a spiegare che se sono in tanti a preferire l'omogeneità etnica le leggi saranno modellate su quella preferenza lì e se c'è un prezzo materiale pazienza, verrà pagato

    si vergognano di dare una fondazione giusnaturalistica alla libera circolazione delle genti allora provano a buttarla sull'utilità, senonché proprio le loro teorie del valore soggettivo ci insegnano che qualcuno può essere disposto a pagare un prezzo per ottenere qualcos'altro (insomma ammettono il valore soggettivo finché si parla del mercato delle merci, poi non va più bene quando valori come l'omogeneità etnica o anche l'uguaglianza sociale vengono anteposti a quello che piace a loro)
    Direi che questo è e sempre sarà il ventre molle dell'intero castello ideologico clerical-progressista, che sempre di meno assomiglia a una fragile costruzione di carte da gioco e sempre di più somiglia al turgido e molliccio gastro di una formica regina che scagazza allegramente una prole cui è totalmente asservita.
    Tale è la natura del liberal, un golem d'argilla, corpo passivo del tutto ignaro di due cose, una che sta a monte e l'altra che sta a valle. La prima è che le sue premesse di valore sono tanto arbitrarie quanto quelle degli altri, sia che si tratti di spocchia dirittumanistoide sia che si tratti di sciatteria utilitarista, la seconda che le conclusioni di queste premesse porteranno a un esito post-umano.
    Come il povero coglione anti-fascista che se avesse potuto vedere negli anni 40 cosa sarebbe diventata l'europa e l'america 80 anni dopo avrebbe disertato perchè le ebil hitler aveva ragione, così il golem passivo non apprezzerebbe affatto, oggi, la civiltà della macchina annienta-uomo, inevitabile conclusione dei suoi dogmi, ma quando si ritroverà nel bel mezzo della stessa sarà passivamente contento, come oggi lo sono i nipoti dei soldati americani nel mezzo di una società che negli anni 30 sarebbe stata considerata distopico abominio.

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Io invece li vedo, è vero non in Italia ma gli americani dicono queste cose e i francesi ripetono queste cose. Conosco poco o nulla di quel che dicono in nord-europa ma sono sicuro che non sono da meno. In genere è un discorso social-darwinista, devi vincere, smetterla di contare sullo Stato, si deve sopprimere gli aiuti in modo da rendere meno attraente l'immigrazione, permettere e favorire la creazione d'impresa, ecc. Si parla non solo di mobilità sociale ma anche geografica : in Francia si formano gruppi per l'espatrio verso est, in America si ritirano nel nord-ovest sperando di crearci una nazione bianca, ecc.

    C'è in tutto questo una fortissima assiomatica individualista. Non siamo più nel vecchio nazionalismo, il pesante apparato totalitario è rifiutato in nome della libertà e della competizione della vita. Tutto molto liberale, ma con sottofondo dichiaratamente razzista.
    Non è assiomatica individualista, direi che può essere definita come il suo diretto contrario: è moto profondamente biblico. Separazione ed elevazione: elezione. Ma non di individui, bensì di comunità. Lo Stato deve scomparire in quanto anarco-tiranno globalista, sovvertito fin nelle sue più profonde fondamenta da inenarrabili mostruosità progressiste il cui intimo desiderio è l'annientamento totale di ogni FORMA di resistenza, e con forma intendo in primo luogo modelli astratti, che appartengono al terzo mondo popperiano, o all'iperuranio se vuoi: lo Stato moderno procede verso l'annientamento delle idee ben prima che l'annientamento delle persone fisiche.
    Oggi non ci confrontiamo più col Leviatano, bensì con Cthulhu.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  8. #88
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    comunque negare l'assiomatica individualista ha anche la funzione antindividualistica di convincere gli altri a mettere le loro capacità a disposizione dei nostri bisogni, per cui ultimamente sono diventato antindividualista col retropensiero di gabbare i fessi e scroccare il frutto del loro talento (che io non ho)

  9. #89
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Come il povero coglione anti-fascista che se avesse potuto vedere negli anni 40 cosa sarebbe diventata l'europa e l'america 80 anni dopo avrebbe disertato perchè le ebil hitler aveva ragione, così il golem passivo non apprezzerebbe affatto, oggi, la civiltà della macchina annienta-uomo, inevitabile conclusione dei suoi dogmi, ma quando si ritroverà nel bel mezzo della stessa sarà passivamente contento, come oggi lo sono i nipoti dei soldati americani nel mezzo di una società che negli anni 30 sarebbe stata considerata distopico abominio.
    Questo è un argomento che mi piace molto, anche se ho notato che non ha la minima presa sull'interlocutore medio.

  10. #90
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Secondo te nella destra radicale francese chi è attratto da questo genere di idee e di suggestioni? È possibile che certe forme di rivendicazioni di una più ampia libertà dal potere politico costituito dipendano non da un cedimento ideologico al liberalismo, ma dalla volontà di sottrarsi all'ipernormativismo descritto da Guillaume Travers nel breve ma interessante testo "La società della sorveglianza"? Di fronte all'impossibilità storica momentanea della conquista dello Stato o dell'egemonia nella cultura e nella società, non sarebbe un modo per sottrarsi al controllo della tirannia mondialista? Te lo chiedo anche per darti spunti di riflessione in materia.
    Non ho letto quel testo di Travers ma altri che pubblica nella rivista della ND francese. Ma come dicevo la ND ha segnato il passo. La difficoltà di capirci, oltre i noti disaccordi di fondo, proviene anche dal fastidioso lavoro di nomenclatura che dovrebbe essere fatto a monte. Di chi stiamo parlando ? Io ho sempre in menti i gruppi e aree extra-parlamentari che guardano al populismo come un cedimento verso sinistra. Un fatto notevole è la ripresa e la rivendicazione dell'etichetta "destra". Mi pare che la ruota metapolitica ha compiuto un giro completo. Ricordi i primissimi numeri della rivista teorica della ND francese ? Si propagandava il darwinismo sociale su base scientifica, con genetica e testi di QI. Poi de Benoist ha percorso tutto il suo arco teorico dicendo che ormai "destra/sinistra" non significa quasi più nulla, fin da giungere nelle vicinanze di Marine le Pen, la stessa Marine che è guardata come una nemica e una traditrice dalla DR di cui ti sto parlando.

    I DR di cui ti sto parlando sono quei giovani che seguono su youtube altri giovani come loro. Mettono in risalto il successo materiale, sono al minimo liberisti e per alcuni si va fin all'anarcocapitalismo. In modo molto significativo hanno sostenuto Zemmour e non Marine, anche se la corrente più ultra si rifiuta anche di sostenere Zemmour per le ragioni che possiamo facilmente indovinare, ma non perché lui è un liberista.

    Ora non credo che si tratta di un rifiuto dello Stato in quanto foriero della "società di sorveglianza", anche se è vero che la politica sanitaria ha fatto il suo effetto sulla riflessione a questo riguardo. Per loro il problema è lo Stato in sé come garante di forme di vite inferiori : tutti quelle che non reggono la competizione economica. Sempre secondo loro se non c'era lo Stato gli immigrati di bassa qualità intellettiva non potevano intrufolarsi e figliare nella società bianca. In questo aspetto del problema rientra anche la questione femminile : se non c'era lo Stato ad aiutare la madre scappata di casa perché lo sbarcato si rivela cattivo marito e cattivo padre, allora questa sarebbe stata più accorta nello scegliersi il compagno di vita. Avrebbe preso un bianco più serio, più lavoratore, fosse magari anche un pò meno "chad" nel comportamento (anti)sociale.

    Questo mutamento ideologico ha qualcosa di molto paradossale perché viviamo nell'epoca in cui si manifesta una nuova spinta anti-liberale, con una critica rinnovata al libero mercato e al liberismo in genere. Era facile prendere la Danimarca come modello, mostrare che proprio la difesa dello Stato provvidenziale implica un severo controllo sull'immigrazione. Quindi affermare, contro il mercato, la prerogativa della politica. Affermare che proprio le dinamiche di mercato - e il modo in cui incidono sulle forme di vite individuali - portano al disastro odierno. Chiaramente questo non ha convinto le frange ultrà della DR. Da qui nasce la porosità con l'accelerazionismo : dato che non si può contare sullo Stato, lasciamo andare senza freni la concorrenza economica, perché questa porterà i più scaltri a riunire le condizioni di una vita riparata dall'immigrazione, dalla criminalità e dall'ideologia diffusa dal corpo stato-culturale (la sinistra progressista woke ecc.).

    Ma mi rendo conto che forse in Italia non esiste il fenomeno che sto descrivendo. Sono stato ingannato da un fatto di cronaca, una rondine non fa primavera e il grosso della truppe resta legata al fascismo (religione dello Stato totale), e per alcuni anche alla Chiesa.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

 

 
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