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  1. #91
    Nazbol-Ciucé
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Narel Jarvi Visualizza Messaggio
    Questo è un argomento che mi piace molto, anche se ho notato che non ha la minima presa sull'interlocutore medio.
    L'interlocutore medio occidentale può a mala pena essere considerato un umano. L'unica cosa che può "far presa" sull'occidentale è la vellicazione dei suoi desideri e la loro validazione ideologica. Homo sapiens non è nato "macchina desiderante" ma la modernità in tale lo ha ingegnerizzato.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  2. #92
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Già che ci penso, ora apro una nuova discussione ripartendo dal punto troppo nebuloso su cui ho imposto la riflessione sull'accelerazionismo nella DR. Si tratterà questa volta di capire se, in Italia, esiste un area permeabile all'ideologia sopra descritta.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  3. #93
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Era facile prendere la Danimarca come modello, mostrare che proprio la difesa dello Stato provvidenziale implica un severo controllo sull'immigrazione.
    non è mediocrello il modello del welfare state rispetto alle tue aspirazioni a una società senza Stato e senza classi? ti è così prioritario il comfort immediato dei più deboli rispetto alle ambizioni massimaliste? mi sarei aspettato un accelerazionismo da parte tua ("ben venga l'umanità di troppo") invece di applaudire alle mezze misure tipiche di socialdemocratici, democristiani e fascisti

  4. #94
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Troll mi sono espresso male. Dicevo che dal punto di vista DR era più facile (fosse solo tatticamente) sostenere la spinta populista, che è una specie di deformazione della lotta di classe, in favore delle politiche sociali. Argomentando che proprio la difesa dello Stato sociale implica una diminuzioni delle entrate. Se cerchi sul forum Politica europea troverai anche chi ha dettagliato queste misure.

    Potrei farne una questione molto semplice - sempre mettendomi al posto di un DR : perché Meloni non ha detto che il RdC va difeso e mantenuto, ma con la controparte che diminuiscano le spese per i non-cittadini ?

    Sto cercando di mettere sotto il naso dei DR la solita contraddizione : se si ammette la logica di mercato, allora per forza conviene avere a disposizione una manodopera poco costosa, cioè tagliata fuori dallo Stato-provvidenziale. Il migrante sbarcato senza documenti, illegale sul territorio, è solo l'estremo più ricattabile.

    Quindi la politica della Meloni è coerente con gli interessi del piccolo e grande padronato, ma sicuramente non è coerente con la visione di una società omogenea voluta dalla DR.

    Mi fermo qui perché ho l'impressione di ripetere una cosa che a me pare semplicissima e che dovrebbe essere centrale nel discorso DR. Dovrebbe proprio determinare un anti-liberalismo di fondo (economico ovviamente ma anche, se si pensa che la libertà formale è condizione e prodotto del nuovo rapporto di sfruttamento che è il capitale, anche filosofico).

    Sul perché non è cosi nella DR credo che lo abbia già suggerito : è perché si guarda al mercato come una specie di banco di prova della vita, la competizione e la selezione "naturale" degli uomini. Cioè il darwinismo "salva" il liberalismo. Ma non puoi tenere insieme questo darwinismo e l'omogeneità razziale. Per quest'ultima devi fondare la scala di valori su altre considerazioni. Non vedo una riflessione di fondo su queste questioni. De Benoist ci ha provato ma si vede che strada facendo ha perso ogni influenza sulla DR (ancora una volta : parlo della DR ultrà ; se pensi che Meloni è DR allora non si capisce più niente ed è normale).
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  5. #95
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    non sono sicuro che in Italia esista una estrema destra socialdarwinista e ho l'impressione che pure i benestanti "mettano tra parentesi" l'economia preferendo parlare d'altro, di sostituzione migratoria e di gay ("lasciando nel frattempo immutati gli assetti proprietari" se si vuole) invece di farsi diretti cantori della selezione naturale del mercato (al più ho visto isolati nerd anarcocapitalisti, in genere poco inclini a rivendicare un collegamento con la destra radicale neofascista)

  6. #96
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Non ho letto quel testo di Travers ma altri che pubblica nella rivista della ND francese. Ma come dicevo la ND ha segnato il passo. La difficoltà di capirci, oltre i noti disaccordi di fondo, proviene anche dal fastidioso lavoro di nomenclatura che dovrebbe essere fatto a monte. Di chi stiamo parlando ? Io ho sempre in menti i gruppi e aree extra-parlamentari che guardano al populismo come un cedimento verso sinistra. Un fatto notevole è la ripresa e la rivendicazione dell'etichetta "destra". Mi pare che la ruota metapolitica ha compiuto un giro completo. Ricordi i primissimi numeri della rivista teorica della ND francese ? Si propagandava il darwinismo sociale su base scientifica, con genetica e testi di QI. Poi de Benoist ha percorso tutto il suo arco teorico dicendo che ormai "destra/sinistra" non significa quasi più nulla, fin da giungere nelle vicinanze di Marine le Pen, la stessa Marine che è guardata come una nemica e una traditrice dalla DR di cui ti sto parlando.

    I DR di cui ti sto parlando sono quei giovani che seguono su youtube altri giovani come loro. Mettono in risalto il successo materiale, sono al minimo liberisti e per alcuni si va fin all'anarcocapitalismo. In modo molto significativo hanno sostenuto Zemmour e non Marine, anche se la corrente più ultra si rifiuta anche di sostenere Zemmour per le ragioni che possiamo facilmente indovinare, ma non perché lui è un liberista.

    Ora non credo che si tratta di un rifiuto dello Stato in quanto foriero della "società di sorveglianza", anche se è vero che la politica sanitaria ha fatto il suo effetto sulla riflessione a questo riguardo. Per loro il problema è lo Stato in sé come garante di forme di vite inferiori : tutti quelle che non reggono la competizione economica. Sempre secondo loro se non c'era lo Stato gli immigrati di bassa qualità intellettiva non potevano intrufolarsi e figliare nella società bianca. In questo aspetto del problema rientra anche la questione femminile : se non c'era lo Stato ad aiutare la madre scappata di casa perché lo sbarcato si rivela cattivo marito e cattivo padre, allora questa sarebbe stata più accorta nello scegliersi il compagno di vita. Avrebbe preso un bianco più serio, più lavoratore, fosse magari anche un pò meno "chad" nel comportamento (anti)sociale.

    Questo mutamento ideologico ha qualcosa di molto paradossale perché viviamo nell'epoca in cui si manifesta una nuova spinta anti-liberale, con una critica rinnovata al libero mercato e al liberismo in genere. Era facile prendere la Danimarca come modello, mostrare che proprio la difesa dello Stato provvidenziale implica un severo controllo sull'immigrazione. Quindi affermare, contro il mercato, la prerogativa della politica. Affermare che proprio le dinamiche di mercato - e il modo in cui incidono sulle forme di vite individuali - portano al disastro odierno. Chiaramente questo non ha convinto le frange ultrà della DR. Da qui nasce la porosità con l'accelerazionismo : dato che non si può contare sullo Stato, lasciamo andare senza freni la concorrenza economica, perché questa porterà i più scaltri a riunire le condizioni di una vita riparata dall'immigrazione, dalla criminalità e dall'ideologia diffusa dal corpo stato-culturale (la sinistra progressista woke ecc.).

    Ma mi rendo conto che forse in Italia non esiste il fenomeno che sto descrivendo. Sono stato ingannato da un fatto di cronaca, una rondine non fa primavera e il grosso della truppe resta legata al fascismo (religione dello Stato totale), e per alcuni anche alla Chiesa.
    Ti ringrazio per la risposta esaustiva. Ti posso chiedere in aggiunta a quali gruppi extraparlamentari fai riferimento? Intendo chiederti qualche nome, qualche sigla, perché altrimenti il discorso rischia di essere troppo vago. Io so che nella destra radicale francese, intesa in senso lato, esiste tutto un filone giustamente polemico nei confronti dell'invadenza dello Stato giacobino, al cui interno sono inseriti autori di tutto rispetto ed interessanti del passato come Charles Maurras, René de La Tour du Pin e Gustave Thibon. Autori che però non hanno mai assunto una prospettiva contro lo Stato, ma contro una certa tipologia di Stato moderno, vista anch'essa come manifestazione del liberalismo politico. Qui invece mi sembra di capire che ci sia un allineamento con alcune tesi della destra anarcocapitalista americana o di autori paleolibertari come Hans-Hermann Hoppe. Ci sarebbe poi un ulteriore discorso da fare, ma si potrebbe andare fuori tema e deviare dal discorso principale: il Welfare State socialdemocratico non è lo Stato sociale corporativo di cui parlano i fascisti (o i cattolici tradizionalisti).
    Ultima modifica di Giò; 09-12-22 alle 13:42 Motivo: correzione refusi
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  7. #97
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Hai presente la sinistra danese di governo ? Perché tutta la DR europea non "riscopre" il welfare-Stato invece di propagandare stupidaggine social-darwiniste ? Poi se si è veramente darwinisti in nome di cosa ci si dovrebbe opporre alla Grande sostituzione delle razze stanche con le razze giovani e aggressive ? Vera domanda.
    Non sono esperto di politica danese e diffido di come la stampa internazionale (leggasi: americana) descrive i movimenti politici di paesi non angolofoni: stando a quella manica di imbecilli, il Felpa si apprestava a fare pulizia etnica su scala nazionale.
    Questi danesi di cui parli hanno fatto qualcosa di serio per evitare di finire come la Svezia o si sono beccati la nomea di anti-immigrazionisti per aver ridotto l'afflusso di negri dello 0.24%?


    Su Darwin, lascio che ti risponda direttamente il caro Charles: At some future period, not very distant as measured by centuries, the civilised races of man will almost certainly exterminate, and replace, the savage races throughout the world. At the same time the anthropomorphous apes … will no doubt be exterminated. The break between man and his nearest allies will then be wider, for it will intervene between man in a more civilised state, as we may hope, even than the Caucasian, and some ape as low as a baboon, instead of as now between the negro or Australian and the gorilla.



    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Ed ecco la risposta alla domanda. Quindi il liberismo sarebbe una mossa tattica : meno Stato, meno aiuti. Lo Stato come disturbo della logica di natura, che vedrebbe trionfare allo stato naturale la razza superiore. Sono sicuro che Sparviero sarebbe d'accordo con uno Stato ultra-welfare a condizione che la popolazione sia omogenea. Siccome non è il caso allora bisogna conferire al mercato la virtù di spartire il buono dal cattivo. E cosi il mercato diventa un istituzione chiave, non se ne può più fare a meno.
    Come al solito, premessa abbastanza valida e conclusione fuori dalla porta.
    Quel che mi preme è la salvaguardia della razza, non del PIL o del welfare: a quel punto che ci si ritrovi col mega welfare scandinavo o col Wild West sregolato è questione di lana caprina.
    Dal marmo puoi tirar fuori tante statue diverse ma pregevoli, il letame al massimo lo metti in terra per concimare.




    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Quindi la politica della Meloni è coerente con gli interessi del piccolo e grande padronato, ma sicuramente non è coerente con la visione di una società omogenea voluta dalla DR.
    Meloni e' una Merkel light, il fascismo ce lo vedono solo subumani, savianoidi e checche con l'asterisco, questo lo davo per scontato qui.
    Hitler or Hell.

  8. #98
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Ti ringrazio per la risposta esaustiva. Ti posso chiedere in aggiunta a quali gruppi extraparlamentari fai riferimento? Intendo chiederti qualche nome, qualche sigla, perché altrimenti il discorso rischia di essere troppo vago. Io so che nella destra radicale francese, intesa in senso lato, esiste tutto un filone giustamente polemico nei confronti dell'invadenza dello Stato giacobino, al cui interno sono inseriti autori di tutto rispetto ed interessanti del passato come Charles Maurras, René de La Tour du Pin e Gustave Thibon. Autori che però non hanno mai assunto una prospettiva contro lo Stato, ma contro una certa tipologia di Stato moderno, vista anch'essa come manifestazione del liberalismo politico. Qui invece mi sembra di capire che ci sia un allineamento con alcune tesi della destra anarcocapitalista americana o di autori paleolibertari come Hans-Hermann Hoppe. Ci sarebbe poi un ulteriore discorso da fare, ma si potrebbe andare fuori tema e deviare dal discorso principale: il Welfare State socialdemocratico non è lo Stato sociale corporativo di cui parlano i fascisti (o i cattolici tradizionalisti).
    Allora forse non sai che al di fuori di gruppi testimoniali tipo Action française, nessuno legge più Maurras in Francia. La Tour du Pin è roba da collezionisti di vecchi libri mentre Thibon è dimenticato da tempo.

    Non ti posso citare una sigla dato che la corrente di cui parliamo è anch'essa, in qualche modo, post-moderna : siamo oltre il vecchio nazionalismo ma anche oltre la militanza di una volta. Il discorso politico circola attraverso youtube e telegramm, ed ho l'impressione che è pesantemente influenzato dalla sfera US. Il materiale ideologico primario è fornito dai vari Jordan Peterson, Jared Taylor, Lauren Southern o Alex Jones (lista non esaustiva). Questo materiale viene poi distribuito e propagandato secondo preferenze di ognuno dei commentatori.

    Non posso dire che ci sia una condivisione su tutto, ma grosso modo i punti fermi sono : il nativismo su base razzista, la diffidenza verso lo Stato, la piena accettazione del mercato, il fortissimo indirizzo polemico verso le questioni identitarie (il progressismo woke, femminismo, la politica di rappresentazione delle minoranze, ecc). Il capitalismo in quanto tale non costituisce alcunché un bersaglio di critica. Esistono riferimenti alla working class ma soltanto con la caratterizzazione di questa come bianca.

    Questa nuova generazione - parliamo di un pubblico molto giovane, che ha voltato le spalle alla politica convenzionale - esalta per esempio un Joe Rogan. In Francia uno dei produttori di contenuti youtube politici più famoso è Papacito. Sul piano concettuale non vale niente ma il meta-discorso - i soldi, la violenza, l'esaltazione della propria identità (cristiana e latina, nel caso di Papacito, il che gli aliena la frangente nordicista) - dice bene come, sul piano culturale, la sinistra secondo ha già concesso tanto terreno.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  9. #99
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Allora forse non sai che al di fuori di gruppi testimoniali tipo Action française, nessuno legge più Maurras in Francia. La Tour du Pin è roba da collezionisti di vecchi libri mentre Thibon è dimenticato da tempo.

    Non ti posso citare una sigla dato che la corrente di cui parliamo è anch'essa, in qualche modo, post-moderna : siamo oltre il vecchio nazionalismo ma anche oltre la militanza di una volta. Il discorso politico circola attraverso youtube e telegramm, ed ho l'impressione che è pesantemente influenzato dalla sfera US. Il materiale ideologico primario è fornito dai vari Jordan Peterson, Jared Taylor, Lauren Southern o Alex Jones (lista non esaustiva). Questo materiale viene poi distribuito e propagandato secondo preferenze di ognuno dei commentatori.

    Non posso dire che ci sia una condivisione su tutto, ma grosso modo i punti fermi sono : il nativismo su base razzista, la diffidenza verso lo Stato, la piena accettazione del mercato, il fortissimo indirizzo polemico verso le questioni identitarie (il progressismo woke, femminismo, la politica di rappresentazione delle minoranze, ecc). Il capitalismo in quanto tale non costituisce alcunché un bersaglio di critica. Esistono riferimenti alla working class ma soltanto con la caratterizzazione di questa come bianca.

    Questa nuova generazione - parliamo di un pubblico molto giovane, che ha voltato le spalle alla politica convenzionale - esalta per esempio un Joe Rogan. In Francia uno dei produttori di contenuti youtube politici più famoso è Papacito. Sul piano concettuale non vale niente ma il meta-discorso - i soldi, la violenza, l'esaltazione della propria identità (cristiana e latina, nel caso di Papacito, il che gli aliena la frangente nordicista) - dice bene come, sul piano culturale, la sinistra secondo ha già concesso tanto terreno.
    Mi pare di capire che si tratti di un filone sostanzialmente nuovo, estraneo alle storiche componenti della destra radicale francese. Non conosco Papacito e nemmeno Joe Rogan, ma visto che citi tra i punti di riferimento di questo filone Jared Taylor, Jordan Peterson, Alex Jones e Lauren Southern ne deduco che siamo di fronte ad una versione francese dell'Alt-right americana, che con la destra radicale classica ha in comune le posizioni contro l'ideologia woke, il femminismo, la cd. "discriminazione positiva" a favore di minoranze etniche, donne, omosessuali e trans, l'anti-razzismo et cetera, ma a sua volta è figlia di un contesto storico, culturale e socio-economico (quello canadese e americano) molto differente da quello europeo. Cosa che ne determina una posizione differente rispetto al ruolo dello Stato nell'economia, ad esempio. Ti citavo la critica di Maurras, La Tour du Pin e Thibon all'invadenza dello Stato giacobino perché magari è stato quello il "link" che ha portato alcuni ad interessarsi a prospettive del genere, che tu descrivi non solo come anti-stataliste ma proprio come anti-statali. Però, come già detto, qui probabilmente siamo proprio oltre, cioè siamo di fronte ad un fenomeno d'importazione americana, non ad una elaborazione nuova e un po' estrema di "vecchi" contenuti.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

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  10. #100
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    Predefinito Re: Accelerazionismo e neo-nazismo in Italia

    Ecco non si tratta di una elaborazione di vecchi contenuti ma piuttosto di una ripartenza da zero (anche qualitativo secondo me...). La stessa cosa è accaduta nella sinistra, con lo sbarco delle identity politics nelle quali poco a poco la questione di classe e tutto quel che rimanda al movimento operaio viene negato. Le nuovo leve si scontrano dunque sul terreno simbolico, spettacolare, della questione identitaria. Detto questo non so se aiuta molto la denominazione alt-right che è troppo vaga ed inclusiva. Il "realismo razziale" per esempio non entra nella categoria alt-right ma in quella del suprematismo bianco. Come pure l'accelerazione nella sua accezione DR non è alt-right, anche se è vero che nel settore anarcocapitalista possiamo trovare una fonte teorica comune, elaborata per esempio da HH Hoppe.

    C'è un nome che riassume un po tutto questo movimento ideologico US è quello di Andrew Tate. Vedrai che Tate parla come un personal coach, ti insegna ad inseguire la tua migliore vita, ad essere la versione eccellente di te stesso, ma tutto questo imbrigliando nel discorso tutti i temi classici che portano poco a poco a costituire una visione del mondo di tipo DR nuova maniera : lo Stato ti sorveglia, i media mentono, i veri padroni non si possono nominare, le donne sono degenerate, ecc.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

 

 
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