Io vivevo in un condominio costruito per gli immigrati del nord e del sud. Noi eravamo i terroni del nord. Ci si conosceva? Poco visto che fra scuola e lavoro non c'era tempo per socializzare. forse lo avranno fatto dopo, quando erano anziani.
C'era ancora rispetto per le persone anziane? Mica tanto, gli anni 70 avevano spazzolato via per bene quei concetti di rispetto. Erano molto più marcati gli abusi e i privilegi e non c'erano i controlli nè la cultura di oggi sulla questione. E nemmeno gli strumenti.
Denunciare un abuso edilizio era impensabile e ti trovavi nei guai fino al collo visto che dovevi denunciarlo a chi era coinvolto e ci prendeva mazzette. Oggi lo puoi fare on line direttamente alla procura. E tagli via tutti quelli ce sono coinvolti.
Mi spiace, ma a parte gioventù e bellezza, io non rimpiango niente di quel periodo quando la libertà delle donne era ancora un optional. In specie al sud.
Sposarsi in comune invece che in chiesa era ancora uno scandalo in famiglia. Figurarsi convivere. Oggi i figli di chi mi guardò con disprezzo perchè non avevo fatto il classico matrimonio, convivono e nessuno ha più a che ridire. Nemmeno al mio paese. Un paese tagliato fuori dal mondo nel 1980 e che oggi può confrontarsi col resto del mondo scegliendo ciò che più gli aggrada.
Stare in un paese comportava che se eri una donna replicavi ciò che avevano fatto i tuoi genitori quando le donne non lavoravano (per ovvi motivi visto che non avevano nemmeno gli attuali elettrodomestici). Le mie cugine che abitano lì non hanno mai lavorato.
In città le donne lavoravano. Oggi le loro figlie lavorano tutte anche lì. E per le donne lavoro equivale a libertà.
ripeto, si scambia il rimpianto per la gioventù col rimpianto di come si viveva: peggio-.