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Secondo il modus operandi dei Fratelli Musulmani, qualunque partito esistente che non sia il loro è da considerarsi eretico o blasfemo perché "è il sistema politico degli infedeli", quindi deve esistere solo il loro partito non altri partiti, è una logica da movimento totalitario ma i Fratelli Musulmani non sono democratici, ora cercano di insediarsi nella politica con la corruzione poi un bel giorno quando la demografia renderà i Musulmani saranno la maggioranza in Europa si fonderanno un loro partito per islamizzare totalmente l'Europa!
Riporto pure qui...
https://www.liberoquotidiano.it/news...i-marocco.htmlQatargate, Panzeri: "Eurodeputati Pd eletti coi voti del Marocco"
Davanti agli inquirenti dell’Ufficio Centrale perla Repressione della Corruzione (Ocrc) di Bruxelles, l’ex eurodeputato italiano Antonio Panzeri, il protagonista dello scandalo “Qatargate” che, in cambio di una condanna più lieve, ha accettato di collaborare con la giustizia, ha fornito nuovi dettagli imbarazzanti sul Partito democratico, e in particolare su tre europarlamentari dem: Alessandra Moretti, Brando Benifei e Andrea Cozzolino. Come rivelato da Repubblica, che assieme alle testate belghe Le Soir e Knack ha potuto consultare i verbali delle udienze di Panzeri tra il 2 e il 13 febbraio, i tre eurodeputati sarebbero infatti stati eletti in Europa nel 2019 grazie ai voti “decisivi” della comunità marocchina nei loro rispettivi collegi.
VOTI DECISIVI
Ma per quale motivo i cittadini italo-marocchini hanno deciso di dare il proprio voto a Moretti, Benifei e Cozzolino? La risposta sta in un nome: Abderrahim Atmoun, ambasciatore marocchino a Varsavia e grande amico di Panzeri. Poiché quest’ultimo si rifiutò di candidarsi alle elezioni europee del 2019, Atmoun chiese di indicargli chi “poteva aiutarlo in Italia”. «Gli ho dato i nomi di Benifei, Moretti e Cozzolino. Questi parlamentari erano rappresentati dai rispettivi assistenti durante un importante incontro che si è tenuto a Roma con Atmoun eil responsabile dei cittadini marocchini nel mondo di cui non ricordo più il nome», dice Panzeri agli inquirenti, secondo quanto riportato ieri da Repubblica. «La comunità italo-marocchina è la seconda straniera in Italia, e ascolta con attenzione le direttive date da questo uomo di Stato. Decisivi sono stati gli italiani di origine marocchina che hanno votato. In effetti i tre parlamentari sono stati eletti con pochissima differenza rispetto ai loro concorrenti», mette a verbale Panzeri. Insomma, senza le preferenze della comunità marocchina i tre europarlamentari dem non avrebbero mai avuto un comodo scranno a Strasburgo.
NUOVI RAPPORTI
Sul caso specifico di Alessandra Moretti, l’ex eurodeputato 67enne, presidente della Ong Fight Impunity, ha rivelato che «Atmoun ha conosciuto Moretti in Veneto. Lui è stato sposato con un’italiana e, di tanto in tanto, si recava in questa regione per vedere la sua famiglia. Moretti ha mantenuto i rapporti con Atmoun e so che anche lei, con la sua assistente, è già stata a Varsavia e in Marocco», ha precisato Panzeri. Che ai pm ha parlato anche dell’ossessione per la pecunia di Cozzolino. «È sempre alla ricerca di risorse finanziarie. Vuole sempre più soldi e mi ha chiesto cosa potevamo fare con il Marocco. È così che ho proposto ad Atmoun di incontrarlo a Varsavia», si legge sui verbali. E ancora: «Si è creato un vero e proprio rapporto tra i due. Ad esempio, Atmoun mi ha chiamato perché Cozzolino lo infastidiva coi soldi. Mi ha chiesto se potevo anticipargli 10mila euro per lui e l’ho fatto. Ho portato questa somma a Cozzolino nel 2021. Questa somma non mi è stata rimborsata». Panzeri agli inquirenti ha parla anche della sua amicizia con Atmoun: un’amicizia che va avanti da oltre 10 anni ed è stata “impreziosita” da vacanze di lusso, inviti reciproci e vacanze con le rispettive famiglie. Atmoun prima di dare una mano a Moretti, Benifei e Cozzolino, sostenne pure Panzeri nel 2014, come conferma lui stesso: «Mi disse che voleva aiutarmi con la campagna elettorale». L’aiuto, si sa, andò a buon fine.
Immigrati naturalizzati che ricevono istruzioni dal Paese d'origine e agiscono in pratica come agenti stranieri... chi l'avrebbe mai sospettato che concedere un passaporto non basta ad ottenere la lealtà di chi lo riceve?
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Si espandono i confini dell'inchiesta su corruzione QatargateSi espandono i confini dell'inchiesta su corruzione Qatargate
Coinvolti anche un importante avvocato turco e la società Equality di Milano, che faceva capo all'ex eurodeputato Pier Antonio Panzeri
BRUXELLES - L'inchiesta sul Qatargate si estende alla Turchia, passando per Londra: tra il 2019 e il 2021 un importante avvocato turco, Hakan Camuz, che lavora nella City avrebbe versato 75mila euro alla società Equality di Milano che faceva capo all'ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri e al suo braccio destro Francesco Giorgi, compagno dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Altri 200mila euro sarebbero stati versati da un'altra società turca nel 2018.
A rivelarlo è il Financial Times, dopo la decisione della procura di Milano di aprire un'inchiesta autonoma sul giro illecito di mazzette, nella quale è emerso il ruolo di Equality per «ripulire» 300mila euro.
Il consulente legale turco vicino al presidente Recep Tayyip Erdogan, intervistato dal foglio britannico, ha affermato di aver stipulato «contratti di consulenza» con Equality per «servizi di lobbying etico» che includevano risoluzioni che condannavano i crimini di guerra in Siria e Yemen, l'agevolazione di incontri con altri deputati al Parlamento europeo, eventi pubblici a Bruxelles, interrogazioni parlamentari e la garanzia di finanziamenti Ue per le sue cause di beneficenza.
Camuz si è detto «devastato» dalle accuse fatte a suo carico dallo stesso Giorgi nel corso delle sue deposizioni agli inquirenti, e ha negato di essere mai stato a conoscenza di illeciti da parte di Giorgi e Panzeri, riferendo di stare valutando la possibilità di intraprendere un'azione legale contro l'assistente parlamentare. «Abbiamo fatto un accordo pensando che stessimo parlando con un'entità legittima che ci avrebbe aiutato a sensibilizzare sui casi di cui ci occupiamo», ha sottolineato.
Turchi e Qatarioti sono da anni stretti alleati su varie questioni, mi sorprende che nessuno abbia mai pensato potessero essere in combutta anche in questo caso. Che l'avvocato si dica "devastato" dalle accuse... va beh...
Devo dire comunque che tutta questa storia va sempre più di bene in meglio...
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https://www.rsi.ch/news/mondo/Eva-Ka...-16166782.htmlEva Kaili esce dal carcere dopo oltre 4 mesi
L'ex vicepresidente del Parlamento europeo, coinvolta nel Qatargate, passa agli arresti domiciliari, con l'obbligo di braccialetto elettronico
Dopo oltre quattro mesi di carcere anche l'ex vicepresidente del Parlamento europeo, la greca Eva Kaili, è stata rilasciata. A quanto si è appreso, la giustizia belga ha disposto per Kaili gli arresti domiciliari con l'obbligo di braccialetto elettronico.
La politica greca è accusata di essere coinvolta nello scandalo di corruzione legato alle ingerenze di Doha e Rabat sulle politiche UE. Le è stata revocata l'immunità per una una sospetta frode ai danni del bilancio UE nella gestione dell'indennità parlamentare e nella retribuzione degli assistenti accreditati.
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L'ultimo uomo ad essere entrato in Parlamento con intenzioni oneste.
Non basta negare le idee degli altri per avere il diritto di dire "Io ho un'idea". (G. Guareschi)