Pagina 3 di 5 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 50
  1. #21
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,976
     Likes dati
    20,866
     Like avuti
    32,361
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Cosa significa esattamente "distruggere la famiglia" ? Dove la vedi in Occidente questa politica antifamiglia ? La famiglia nucleare era ed è sempre il modello principale di felicità e una grande aspirazione della gioventù. La famiglia felice (con casa di proprietà, due macchine e un cane) è celebrata in tutta la propaganda. Oppure la donna-mamma-non-un-numero Meloni è una dissidente in piedi tra le rovine ? Non scherziamo.
    Tommaso, quasi non saprei da dove cominciare tanto è vasta la materia.

    Potrei parlare del tentativo di sostituzione del matrimonio civile al matrimonio religioso come primo passo per andare verso il divorzio con possibilità di risposarsi civilmente in seconde nozze, come del resto avvenuto in seguito alle grandi codificazioni napoleoniche di inizio Ottocento qua e là in Europa.
    Così come potrei parlare della progressiva estensione del monopolio educativo statale sulla scuola, a detrimento dei diritti delle famiglie e del loro ruolo educativo.
    Potrei pure aggiungere le successive riforme del diritto di famiglia che hanno tolto la potestà maritale e conferito al matrimonio un significato meramente contrattualistico.
    La famiglia nucleare, quasi atomisticamente isolata dalle altre, è già un "regresso" rispetto al modello di società e di famiglia "patriarcale".
    Dove la vedi questa celebrazione della famiglia? E cosa c'entra Giorgia Meloni, che ha fatto una figlia al di fuori del matrimonio ed è una convivente more uxorio?
    Oggi abbiamo figli di seconde, terze o addirittura quarte pseudo-nozze, il concubinato tra uomo e donna sdoganato come normalità, la promiscuità sessuale ed il libero amore più o meno accettati da tutti, le coppie omosessuali riconosciute legalmente quando non addirittura con facoltà riconosciuta di poter adottare bambini, la fecondazione assistita in sostituzione dell'atto coniugale, l'utero in affitto, la separazione tra sesso biologico e genere e la conseguente relativizzazione dell'essere uomo o donna.

    Dal divorzio al gender è tutto un percorso di plurisecolare e graduale annientamento della famiglia nel suo significato più autentico e verace. L'attacco persiste contro quel che ne resta perché la famiglia rimane uno dei pochi luoghi degli affetti dove non c'è un rapporto mediato esclusivamente o principalmente da un utile economico.

    L'idea che la famiglia venga sostituita dal "grande pedagogo collettivo" è a dir poco aberrante e rispecchia non a caso le peggiori utopie dei giacobini e dei comunisti.
    Rileggi quello che in merito ha scritto il tuo amico Fusaro, che su questo tema mi sembra che abbia le idee più in ordine di te.
    Ultima modifica di Giò; 12-01-23 alle 00:40
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  2. #22
    Moderatore
    Data Registrazione
    21 Jan 2010
    Messaggi
    7,329
     Likes dati
    52
     Like avuti
    1,714
    Mentioned
    29 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Anch'io. Scoprendo la grandiosa comune anarchica russa, il soldato tedesco sarebbe poi tornato a casa con in testa il sogno di una cosa.
    ok ammetto che "il sogno di una cosa" mi ha un po' stupito ma sono facilmente impressionabile e mi sono tornate in mente alcune scene del film sovietico Va' e vedi.

  3. #23
    email non funzionante
    Data Registrazione
    04 Jul 2012
    Messaggi
    3,321
     Likes dati
    389
     Like avuti
    566
    Mentioned
    137 Post(s)
    Tagged
    4 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    L'attacco persiste contro quel che ne resta perché la famiglia rimane uno dei pochi luoghi degli affetti dove non c'è un rapporto mediato esclusivamente o principalmente da un utile economico.

    L'idea che la famiglia venga sostituita dal "grande pedagogo collettivo" è a dir poco aberrante e rispecchia non a caso le peggiori utopie dei giacobini e dei comunisti.
    Rileggi quello che in merito ha scritto il tuo amico Fusaro, che su questo tema mi sembra che abbia le idee più in ordine di te.
    Quando si tratta di famiglia ti scopri anti-scambista. Il mio anti-scambismo invece non si limita alla famiglia. Io sono per una totalità anti-scambista, cioè un mondo dove l'utile economico non media più nulla. Faccio scomparire l'utile economico dalla faccia della terra. Lo butto nel cesso della storia, lo faccio diventare preistoria. E sai perché ? Perché non è vero che si possono mettere insieme due realtà diverse come lo scambismo e la famiglia pensate in modo anacronistico ed idealista.

    Lo scambismo chiama il contratto, mentre la famiglia, il matrimonio, il rapporto d'amore tra i padri e i figli, tutto questo trascende il calcolo, l'interesse. Tutto questo rimanda ad una cosa molto più anziana del capitalismo, che attiene proprio alla specie e al suo divenire : l'uomo è un animale sociale, e simbolico. Vive con gli altri e non può fare a meno di conferire un senso alla sua esistenza. Ecco perché l'immagine della famiglia resiste, pur se massacrata nei fatti dalla logica contrattualistica. I giovani sognano amore e famiglia, e dietro questi vedo il sogno della specie, il sogno specificamente umano se vogliamo, che è di realizzare la comunità umana ; ma il mondo contrasta il sogno ed impone la separazione, il contratto, l'interesse, il calcolo, quindi la sua comunità mediata dal soldo, comunità che presuppone la divisione e la concorrenza universale, la paura e l'odio.

    Il grande pedagogo collettivo è il contrario della famiglia nucleare di cui tu stesso hai detto che è un regresso rispetto alla famiglia patriarcale. Ma la stessa famiglia patriarcale è un regresso di fronte alla comunità da venire, quella veramente umana. Era patriarcale perché già la divisione del lavoro divideva ciò che invece stava unito. Senza chi coglie la mela e chi la mangia, non c'era caduta. Il monopolio statale sulla scuola ? sono contro lo Stato. Il matrimio omosessuale ? omaggia la popolarità di quello tradizionale. Il matrimonio civile è voluto dalla burocrazia della proprietà organizzata. In realtà andrebbe celebrato solo per i propri contenuti sociali, essendo fonte generica della cordata transgenerazionale, che tramanda oltre il tramonto del capitale la possibilità di realizzare la vera comunità.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

  4. #24
    Nazbol-Ciucé
    Data Registrazione
    23 Apr 2015
    Messaggi
    4,199
     Likes dati
    439
     Like avuti
    2,548
    Mentioned
    54 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Quando si tratta di famiglia ti scopri anti-scambista. Il mio anti-scambismo invece non si limita alla famiglia. Io sono per una totalità anti-scambista, cioè un mondo dove l'utile economico non media più nulla. Faccio scomparire l'utile economico dalla faccia della terra. Lo butto nel cesso della storia, lo faccio diventare preistoria. E sai perché ? Perché non è vero che si possono mettere insieme due realtà diverse come lo scambismo e la famiglia pensate in modo anacronistico ed idealista.

    Lo scambismo chiama il contratto, mentre la famiglia, il matrimonio, il rapporto d'amore tra i padri e i figli, tutto questo trascende il calcolo, l'interesse. Tutto questo rimanda ad una cosa molto più anziana del capitalismo, che attiene proprio alla specie e al suo divenire : l'uomo è un animale sociale, e simbolico. Vive con gli altri e non può fare a meno di conferire un senso alla sua esistenza. Ecco perché l'immagine della famiglia resiste, pur se massacrata nei fatti dalla logica contrattualistica. I giovani sognano amore e famiglia, e dietro questi vedo il sogno della specie, il sogno specificamente umano se vogliamo, che è di realizzare la comunità umana ; ma il mondo contrasta il sogno ed impone la separazione, il contratto, l'interesse, il calcolo, quindi la sua comunità mediata dal soldo, comunità che presuppone la divisione e la concorrenza universale, la paura e l'odio.

    Il grande pedagogo collettivo è il contrario della famiglia nucleare di cui tu stesso hai detto che è un regresso rispetto alla famiglia patriarcale. Ma la stessa famiglia patriarcale è un regresso di fronte alla comunità da venire, quella veramente umana. Era patriarcale perché già la divisione del lavoro divideva ciò che invece stava unito. Senza chi coglie la mela e chi la mangia, non c'era caduta. Il monopolio statale sulla scuola ? sono contro lo Stato. Il matrimio omosessuale ? omaggia la popolarità di quello tradizionale. Il matrimonio civile è voluto dalla burocrazia della proprietà organizzata. In realtà andrebbe celebrato solo per i propri contenuti sociali, essendo fonte generica della cordata transgenerazionale, che tramanda oltre il tramonto del capitale la possibilità di realizzare la vera comunità.
    Che piaccia o meno ai comunisti questa vostra idea "eusociale" dell'essere umano non può proprio stare in piedi. Non siamo imenotteri, chi ci sta accanto non è il 75% identico a noi, nemmeno i nostri fratelli lo sono (sono solo il 50%), di conseguenza nella famiglia si estrinseca parte di quel conflitto inter-individuale che pure esiste all'interno delle società umane. I padri quindi daranno più peso all'educazione dei propri figli rispetto che ai figli degli altri, dal momento che i loro figli sono i discendenti in linea diretta del loro retaggio di sangue. L'idea di una "scuola collettiva" in cui questa logica profondamente umana e connaturata alla nostra specie venga meno è aberrante e mostruosamente post-umana. Ogni vostro riferimento alla natura diventa vuoto.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  5. #25
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    134,976
     Likes dati
    20,866
     Like avuti
    32,361
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Quando si tratta di famiglia ti scopri anti-scambista. Il mio anti-scambismo invece non si limita alla famiglia. Io sono per una totalità anti-scambista, cioè un mondo dove l'utile economico non media più nulla. Faccio scomparire l'utile economico dalla faccia della terra. Lo butto nel cesso della storia, lo faccio diventare preistoria. E sai perché ? Perché non è vero che si possono mettere insieme due realtà diverse come lo scambismo e la famiglia pensate in modo anacronistico ed idealista.

    Lo scambismo chiama il contratto, mentre la famiglia, il matrimonio, il rapporto d'amore tra i padri e i figli, tutto questo trascende il calcolo, l'interesse. Tutto questo rimanda ad una cosa molto più anziana del capitalismo, che attiene proprio alla specie e al suo divenire : l'uomo è un animale sociale, e simbolico. Vive con gli altri e non può fare a meno di conferire un senso alla sua esistenza. Ecco perché l'immagine della famiglia resiste, pur se massacrata nei fatti dalla logica contrattualistica. I giovani sognano amore e famiglia, e dietro questi vedo il sogno della specie, il sogno specificamente umano se vogliamo, che è di realizzare la comunità umana ; ma il mondo contrasta il sogno ed impone la separazione, il contratto, l'interesse, il calcolo, quindi la sua comunità mediata dal soldo, comunità che presuppone la divisione e la concorrenza universale, la paura e l'odio.

    Il grande pedagogo collettivo è il contrario della famiglia nucleare di cui tu stesso hai detto che è un regresso rispetto alla famiglia patriarcale. Ma la stessa famiglia patriarcale è un regresso di fronte alla comunità da venire, quella veramente umana. Era patriarcale perché già la divisione del lavoro divideva ciò che invece stava unito. Senza chi coglie la mela e chi la mangia, non c'era caduta. Il monopolio statale sulla scuola ? sono contro lo Stato. Il matrimio omosessuale ? omaggia la popolarità di quello tradizionale. Il matrimonio civile è voluto dalla burocrazia della proprietà organizzata. In realtà andrebbe celebrato solo per i propri contenuti sociali, essendo fonte generica della cordata transgenerazionale, che tramanda oltre il tramonto del capitale la possibilità di realizzare la vera comunità.
    La destra radicale è costitutivamente "anti-scambista", se per "scambismo" intendiamo quella dinamica relazionale fra individui mediata dall'utile economico, inteso come vantaggio materiale particolaristico avulso da ogni altro criterio. Tant'è che nelle sue varie sfaccettature, tendenze e correnti la destra radicale riconduce l'utile economico all'utile onesto di ciceroniana memoria, cioè a qualcosa di normato e regolato, se non proprio sussunto, in ciò che identifica con il bene morale. In altri termini, l'utile economico non è più misura, ma è misurato: perciò l'egoismo umano che viene assunto come dato inelubile delle scienze economiche di matrice liberale, è certamente ammesso come fatto empirico osservabile, ma è simultaneamente respinto come possibile base di una teoria e di una prassi economica di qualsiasi genere. E non solo: è tutta l'antropologia utilitaristica ed edonistica ad essere considerata erronea e degenere. Persino la destra radicale più nicciana, superomista e - per così dire - "trasimachea" sprezza i valori economici perché inferiori a quei valori vitali - la forza, la virilità, lo sprezzo del pericolo, ecc. - tanto esaltati dal filosofo di Röcken e dai suoi epigoni. La ricchezza materiale per la destra radicale ha quindi un significato fondamentalmente strumentale, non è e non può essere un obiettivo a sé stante.

    Ho scritto questa premessa per dire che non è quindi solo quando si tratta di famiglia che nella destra radicale si è "anti-scambisti". La patria, la nazione, la razza, la totalità organica comunitaria et similia non sono certo oggetto di compravendita per coloro che si riconoscono in uno o più dei tanti dei filoni della destra radicale. Anche le azioni più controverse e temerarie sono spesso riconducibili, al di là della loro eventuale miopia o inutilità, al desiderio di piegare il destino al volere di chi non s'arrende a ciò che percepisce come la decadenza o l'esiziale rovina della propria civiltà di riferimento. La mia sottolineatura del fatto che oggi la famiglia è uno dei pochi luoghi degli affetti rimasti in cui il rapporto umano non è mediato principalmente o esclusivamente dall'utile economico non va quindi scissa dal presupposto che ogni rapporto sociale e comunitario non può esplicarsi sulla base della sola convenienza materiale. L'insufficienza dell'individuo, isolatamente considerato, che spinge l'uomo a vivere in società è un'indigenza materiale ma anche - e forse soprattutto - morale e spirituale. L'individuo inserito in un contesto comunitario articolato, che si dipana per cerchi concentrici dalla famiglia al clan, dal clan alla comunità locale, dalla comunità locale alla nazione o a qualcosa di ancor più ampio, perfeziona se stesso, ricevendo i mezzi per poter svolgere appieno la sua personalità. Quindi sì, nel desiderio di avere una famiglia c'è il "sogno della specie", ma non della specie indistinta ed indifferenziata, bensì della comunità di destino concreta in cui l'essere umano ha, in un certo senso, il suo mondo e la cui concretezza impedisce che la specie assorba in se stessa ogni individuo ed ogni comunità particolare, con le sue differenze e le sue peculiarità. Ricordiamoci cosa scriveva Werner Sombart in merito al rapporto tra genere umano e nazione: "L'umanità senza la nazionalità è cosa vuota, la nazionalità senza l'umanità è cieca".

    In prima battuta, la socialità dell'uomo si concretizza sempre nella costituzione del legame e del vincolo famigliare, primordialmente fondato sull'unione tra uomo e donna in cui l'uno e l'altra si concedono reciprocamente lo ius in corpus, stabilendo una comunione di vita permanente finalizzata alla generazione della prole e alla sua educazione, così come all'aiuto e all'affetto vicendevoli. Questo non è un "regresso", ma al contrario un "progresso", nel senso positivo del termine. Come è scritto nel libro della Genesi: "Non è bene che l'uomo sia solo". Non è un caso che i tentativi di prescindere dalla società coniugale e domestica si siano tutti rivelati disastrosi. Perciò, difendendo la famiglia si difende la società stessa, perché se ne difende la radice, la cellula fondamentale e, a suo modo, fondante. È falsa mitologia credere che prima della famiglia ci fosse una forma di vita comunitaria promiscua genericamente umana.

    Tu parli della "comunità da venire", ma alla fine, gratta gratta, mi pare che si tratti della solita tiritera marxista dell'uomo socializzato, cioè dell'uomo spersonalizzato e dissolto nella collettività indistinta. Pronto ovviamente a cambiare idea di fronte a tue ulteriori precisazioni.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  6. #26
    Moderatore Cattolico
    Data Registrazione
    06 Jun 2009
    Messaggi
    13,778
     Likes dati
    3,402
     Like avuti
    2,795
    Mentioned
    607 Post(s)
    Tagged
    3 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Quando si tratta di famiglia ti scopri anti-scambista. Il mio anti-scambismo invece non si limita alla famiglia. Io sono per una totalità anti-scambista, cioè un mondo dove l'utile economico non media più nulla. Faccio scomparire l'utile economico dalla faccia della terra. Lo butto nel cesso della storia, lo faccio diventare preistoria. E sai perché ? Perché non è vero che si possono mettere insieme due realtà diverse come lo scambismo e la famiglia pensate in modo anacronistico ed idealista.

    Lo scambismo chiama il contratto, mentre la famiglia, il matrimonio, il rapporto d'amore tra i padri e i figli, tutto questo trascende il calcolo, l'interesse. Tutto questo rimanda ad una cosa molto più anziana del capitalismo, che attiene proprio alla specie e al suo divenire : l'uomo è un animale sociale, e simbolico. Vive con gli altri e non può fare a meno di conferire un senso alla sua esistenza. Ecco perché l'immagine della famiglia resiste, pur se massacrata nei fatti dalla logica contrattualistica. I giovani sognano amore e famiglia, e dietro questi vedo il sogno della specie, il sogno specificamente umano se vogliamo, che è di realizzare la comunità umana ; ma il mondo contrasta il sogno ed impone la separazione, il contratto, l'interesse, il calcolo, quindi la sua comunità mediata dal soldo, comunità che presuppone la divisione e la concorrenza universale, la paura e l'odio.

    Il grande pedagogo collettivo è il contrario della famiglia nucleare di cui tu stesso hai detto che è un regresso rispetto alla famiglia patriarcale. Ma la stessa famiglia patriarcale è un regresso di fronte alla comunità da venire, quella veramente umana. Era patriarcale perché già la divisione del lavoro divideva ciò che invece stava unito. Senza chi coglie la mela e chi la mangia, non c'era caduta. Il monopolio statale sulla scuola ? sono contro lo Stato. Il matrimio omosessuale ? omaggia la popolarità di quello tradizionale. Il matrimonio civile è voluto dalla burocrazia della proprietà organizzata. In realtà andrebbe celebrato solo per i propri contenuti sociali, essendo fonte generica della cordata transgenerazionale, che tramanda oltre il tramonto del capitale la possibilità di realizzare la vera comunità.
    Tommaso, se il marxismo ha una sua logica, discutibile ma fondata, nel "render" che propone della scenario storico-sociale, quando si arriva a considerare la famiglia non è più razionale il procedere con la ricostruzione marxista-futuristica dell'universo. Non si può far invadere il sinolo umano della Famiglia dal mondo esterno. Collettivizzare l'essere umano vuol dire uccidere il padre. L'evangelista per questo dice di satana che "è stato omicida fin da principio". Questo sentimento non ha nulla di razionale. E qui che tutta la struttura razionale marxista appare come una sovrastruttura che affonda nell'abisso dell'irrazionale.

    Che si creda o non si creda, esiste un piano razionale della religione, utile e necessario all'uomo. Mette dei paletti che salvano l'uomo dalla sua autodistruzione. Se Feuerbach ha mostrato che Dio è un prodotto della volontà di potenza umana si può altrettanto dire che l'ateismo è un prodotto della volontà di autodistruzione. Si può affrontare il problema con categorie psicologiche (senso di colpa) o spirituali cristiane (l'opera del diavolo) ma resta la questione dell'omicidio del padre. Se si vuole la vita, l'ordine, il progresso sociale, si deve costruire sul mattone della famiglia perché l'ordine è il rispetto delle differenze. Quell'ordine che vuole portare il comunismo è la fascinazione del Caos.

    E' una incomprensione fatale che solo la riflessione sui temi delle società segrete e dell'esoterismo, della relazione della gnosi con le eresie e le ideologie (di sinistra ma anche di destra) che ne sono scaturite, può permettere di cogliere.
    IN PALESTINA È GENOCIDIO! ROSA E OLINDO LIBERI SUBITO!
    FUORI DALLA NATO! FUORI DALLA UE! BASTA ECOFOLLIE GREEN!


    “Sorgi, Dio, difendi la tua causa.”
    "Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli…"


  7. #27
    Nazbol-Ciucé
    Data Registrazione
    23 Apr 2015
    Messaggi
    4,199
     Likes dati
    439
     Like avuti
    2,548
    Mentioned
    54 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    La destra radicale è costitutivamente "anti-scambista", se per "scambismo" intendiamo quella dinamica relazionale fra individui mediata dall'utile economico, inteso come vantaggio materiale particolaristico avulso da ogni altro criterio. Tant'è che nelle sue varie sfaccettature, tendenze e correnti la destra radicale riconduce l'utile economico all'utile onesto di ciceroniana memoria, cioè a qualcosa di normato e regolato, se non proprio sussunto, in ciò che identifica con il bene morale.
    Conclusione a cui si giunge anche per altre vie, fra l'altro. Per più di un secolo gli economisti si sono spaccati la testa nel vano tentativo di giungere a una teoria del valore che potesse evitare l'imbarazzo di una antropologica filosofica e morale unitaria e convergente. Si sono illusi sviando la questione, riconducendo la teoria del valore al desiderio falsamente indeterminato degli individui di assecondare ogni cosa bramino. Eppure, come diceva Keynes, non certo in odore di nazi-catto-reazio-fascismo, se metà del PIL di una nazione è costituita dall'introito di un casinò, allora quella nazione non sta andando troppo bene.
    Perfino i liberisti più compulsivamente disturbati spesso finiscono per ammettere la necessità di alcune leggi che contengano spinte autodistruttive; meglio educare i nostri figli alla disciplina scolastica e a non imbruttirsi l'esistenza imbottendosi di eroina a 18 anni, dicono loro, solo così riusciranno ad assecondare desideri ben più importanti quando avranno 40 anni e una carriera ben impostata. Ma è su quel ben più importanti che cascano, loro assieme all'asino. Ogni tentativo di far uscire una teoria del valore fuori dalla porta lo vedrà tornare dalla finestra, con lo stesso identico schema che vizia l'utilitarismo, lo scetticismo epistemico o l'idea che una regressione causale possa terminare nel vuoto.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  8. #28
    Forumista storico
    Data Registrazione
    23 Jan 2011
    Messaggi
    45,911
     Likes dati
    102,684
     Like avuti
    86,176
    Mentioned
    761 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    azz...l'Attila che scalava e montagne....
    vaa...cheppoi a monte cera sempre qualcosa de diverso...
    " l' uomo ha una tale passione per il sistema
    e la deduzione logica che è disposto ad alterare la verità,
    per non vedere il visibile, a non udire l' udibile,
    pur di legittimare la propria logica."
    Dostoevskij.

  9. #29
    Lo spirito del '22
    Data Registrazione
    12 Dec 2015
    Località
    Arciconfraternita di Santo Manganello
    Messaggi
    47,239
     Likes dati
    186,636
     Like avuti
    42,466
    Mentioned
    975 Post(s)
    Tagged
    52 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    In Lattanzio non la si nega : fai una cassetta a parte per l'aristocrazia.

    Mentre io invece farei una sola grande cassetta per tutti i bimbi : fine della famiglia gelosa, matrice dell'individualismo, culla di ogni egoismo.Tutti i bimbi per strada. La società diventa una grande scuola. Si crea il tutore collettivo. Questo ci vuole se al posto di un rapporto sociale oggettivato nella merce vuoi un rapporto sociale umano.
    Un giorno voialtri capirete che gli uomini non sono ortaggi.
    Forse.
    Hitler or Hell.

  10. #30
    email non funzionante
    Data Registrazione
    04 Jul 2012
    Messaggi
    3,321
     Likes dati
    389
     Like avuti
    566
    Mentioned
    137 Post(s)
    Tagged
    4 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Draigo Visualizza Messaggio
    Non siamo imenotteri, chi ci sta accanto non è il 75% identico a noi, nemmeno i nostri fratelli lo sono (sono solo il 50%), di conseguenza nella famiglia si estrinseca parte di quel conflitto inter-individuale
    Mi pare che questa ontologia naturalistica del sociale, con la sua assiomatica individualista, cozza fortemente con l'organicismo voluto dalla DR. Del resto è una vecchia e ben conosciuta contraddizione della DR. In questa ottica il conflitto inter-individuale tende a diventare, irresistibilmente, la verità dell'esistenza. Il mondo è una eterna lotta per la vita, trionfa il più forte, ecc. L'ultimo passo consiste nel dichiarare che la concorrenza universale voluta e allo stesso tempo presupposta dall'egemonia della forma-merce è finalmente connaturata all'essenza umana. Cosi il capitalismo sarebbe un dato di natura, è la guerra di tutti contro tutti codificata secondo le regole della borghesia.

    Allo stesso tempo la DR propone - o almeno proponeva - un altro paradigma : la società non è un accozzaglia di individui in lotta tra di loro. La società è un insieme armonioso quando ognuno tiene il suo rango e quando è diretta da una logica che non è e non può essere quella dell'accumulazione infinita, e quindi che non sia l'economia scambista e la sua assiomatica individualista.

    Ed è ovvio, per me, che quest'ultimo paradigma comporta una verità più profonda e più feconda per la riflessione sulle forme da venire della comunità : non siamo antagonisti, siamo partecipi di un insieme che trascende le nostre individualità. Non siamo imenotteri, ma non siamo neanche quel pallone gonfiato di Individuo prodotto nel corso della rivoluzione borghese ai fini di scardinare il rapporto di dominio signorile.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Quindi sì, nel desiderio di avere una famiglia c'è il "sogno della specie", ma non della specie indistinta ed indifferenziata, bensì della comunità di destino concreta in cui l'essere umano ha, in un certo senso, il suo mondo e la cui concretezza impedisce che la specie assorba in se stessa ogni individuo ed ogni comunità particolare, con le sue differenze e le sue peculiarità. Ricordiamoci cosa scriveva Werner Sombart in merito al rapporto tra genere umano e nazione: "L'umanità senza la nazionalità è cosa vuota, la nazionalità senza l'umanità è cieca". ...


    Tu parli della "comunità da venire", ma alla fine, gratta gratta, mi pare che si tratti della solita tiritera marxista dell'uomo socializzato, cioè dell'uomo spersonalizzato e dissolto nella collettività indistinta. Pronto ovviamente a cambiare idea di fronte a tue ulteriori precisazioni.
    A differenza di Draigo nel Giò c'è consapevolezza del primato comunitario. Però in questo caso non si va a fondo del problema. Se infatti si vuole la comunità concreta allora in ogni dove si deve estinguere lo scambismo. Cioè la lotta contro lo scambismo diventa, in questa prospettiva comunitaria, l'oggetto principale dell'azione politica e del pensiero critico. Questo è stato per me il punto di svolta intellettuale : se davvero si vuole la comunità di destino, comunità radicata nella concretezza di un divenire storico, di una cultura, di una memoria, allora logicamente si deve volere l'abolizione della logica avversa che è quella che ci fa diventare tutti consumatori della stessa merce omologata.

    Quindi mentre per me la critica al capitale diventava il centro di tutte le critiche - dato che il capitale si è fatto totalità, la critica deve mirare la totalità - per la DR invece, e in modo contraddittorio, la critica al capitale è restata periferica. E perché ? Perché si è impantanata nella mistificazione della "terza via" : certamente non si voleva il regime della borghesia liberista (((occidentale))), cioè la plutocrazia sotto le coperture del democratismo parlamentare, ma non si voleva neanche il baraccone sovietico sedicente "comunista".

    Purtroppo non si è affermata nella corrente DR una giusta valutazione di quella falsa dicotomia, dove si sarebbe accertato la natura capitalistica del comunismo novecentesco, cioè la sua forma di capitalismo di Stato dove le categorie fondamentali del capitalismo c'erano tutte : salariato, denaro, proprietà, scambio, valore, ecc. L'"uomo spersonalizzato e dissolto nella collettività indistinta" di cui parla Giò non è poi l'uomo italiano ed occidentale comune di oggi ? Ah ! certamente il nostro può scegliere tra dieci marche di sapone, mentre quello sotto Stalin poteva scegliere solo il sapone di Stato (quando c'era), e quindi il nostro si gonfia di una sua certa idea della propria singolarità, è un Individuo con la i maiuscola che ci racconta la sua vita appassionante su Instagram "guarda qua che sapone mi sono comprato" ecc.

    No no e no la comunità di cui parlo è al contrario di quel che crede o fa finta di credere Giò non è astratta. La comunità astratta è quella del denaro, siamo tutti associati nello scambio di un illusione diventata reale - il valore - mentre la comunità di cui parlo io è di una concretezza assoluta. La concretezza di un rapporto sociale mediato non più da una forma (la merce) ma da un contenuto di volta in volta specificato secondo i bisogni concreti degli umani messi in presenza.

    Citazione Originariamente Scritto da emv Visualizza Messaggio
    Collettivizzare l'essere umano vuol dire uccidere il padre. L'evangelista per questo dice di satana che "è stato omicida fin da principio". Questo sentimento non ha nulla di razionale. E qui che tutta la struttura razionale marxista appare come una sovrastruttura che affonda nell'abisso dell'irrazionale.

    Se si vuole la vita, l'ordine, il progresso sociale, si deve costruire sul mattone della famiglia perché l'ordine è il rispetto delle differenze. Quell'ordine che vuole portare il comunismo è la fascinazione del Caos.

    E' una incomprensione fatale che solo la riflessione sui temi delle società segrete e dell'esoterismo, della relazione della gnosi con le eresie e le ideologie (di sinistra ma anche di destra) che ne sono scaturite, può permettere di cogliere.
    Ho un interesse crescente per la gnosi, sospetto che in quelle parti ci sia stata una comprensione più profonda della divinità. Non è il tema qui in discussione ma credo che il ritiro di dio, o il fatto che sia stato soppiantato, rimanda proprio alla lenta emergenza di una comunità materiale (quella del capitale) cioè una comunità senza spirito, o una comunità dove lo spirito è per forza spirito di negazione di quella materialità spiritualmente cieca. Dobbiamo allora passare da questo paradosso di spirito negativo, che porta il regno del male alla sua fine con gli strumenti stessi che questo presuppone : l'esistenza di una grande massa di disperati, incattiviti, uomini privati della dignità e della sola idea di una salvezza. Se ho il tempo aprirò una discussione al riguardo.

    Ora la questione del padre. Ti pare che siamo in una società dove la figura del padre è tutelata e rispettata ? No. E non mi dire che è colpa della sinistra o dei comunisti. Hanno fatto tutto loro, i borghesi che hanno voluto questo mondo. Diceva quell'altro che si somiglia sempre più ai nostri tempi che ai nostri padri. Questo perché esiste il tempo, ma non è il tempo "naturale", non esiste un tempo naturale, omogeneo, che scorre imperturbabile. O almeno non esisteva prima, perché c'era solo il tempo tra due eventi, la caduta e il ritorno dei tempi beati. E prima ancora era un tempo che tornava, che girava su se stesso. Ora questo tempo lineare che abbiamo è quello dell'accumulazione, non solo del valore ma di quel che ci porta questa accumulazione : il progresso tecnologico e il conseguente cambiamento del modo di vita.

    Cosi succede questo fatto : chi viene dopo è meno "fesso" di chi c'era prima. I genitori non sanno cos'è tiktok, non conoscono i nuovi lavori, le ultime tecnologie, ecc. Sono perduti, la loro autorevolezza si riduce, già negli anni dell'infanzia, al loro potere d'acquisto. Triste condizione del padre, dove quel che è stato è reso obsoleto dall'accumulazione. In qualche modo si potrebbe dire che il padre è stato effettivamente ucciso, ma non dalla collettivizzazione comunista, ma dalla socializzazione scambista.

    Quando invece io dico che metterei tutti i bimbi nella stessa cassetta, parlo ovviamente dei bimbi delle singole comunità venite a crearsi sulle rovine del capitale. Quindi bimbi di una comunità di intento e di divenire, i padri dei quali sono concordi sui fini collettivi e sulla vita da realizzare. Questo consenso dei padri diventa allora il consenso generale della società degli adulti, ed ogni adulto diventa figura dell'Adulto in generale, cioè delle regole non-scritte, del sapere della convivenza sociale, della saggezza. Fino a che il "progresso" non diventi devastante, anche in Italia c'era questa idea che gli adulti vanno rispettati. Non è poi cosi vecchia la distruzione della figura del padre e, correlativamente, la distruzione dell'infanzia, con la sostituzione di questa col cinismo, l'indifferenza e la stupidaggine di massa. Ancora una volta rimando a Pasolini, preciso sismografo che ha identificato, nei tempi, la svolta antropologica.
    Tutti gli impiegati del mondo hanno immaginato queste cose e le hanno sconfessate e adesso sono gli impiegati.
    Pavese

 

 
Pagina 3 di 5 PrimaPrima ... 234 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Parla Maurizio Lattanzio
    Di Nicolas Eymerich nel forum Destra Radicale
    Risposte: 51
    Ultimo Messaggio: 20-05-13, 11:43
  2. Maurizio Lattanzio
    Di nicolas eymeric nel forum Destra Radicale
    Risposte: 42
    Ultimo Messaggio: 26-01-09, 17:55
  3. Maurizio Lattanzio : che fine ha fatto...?
    Di zanardi nel forum Destra Radicale
    Risposte: 19
    Ultimo Messaggio: 06-11-08, 12:12
  4. Maurizio Lattanzio...
    Di Cagliari Nord nel forum Destra Radicale
    Risposte: 26
    Ultimo Messaggio: 09-02-08, 01:58
  5. Il Grande Guascone - Maurizio Lattanzio
    Di OLTRE LA MORTE nel forum Destra Radicale
    Risposte: 20
    Ultimo Messaggio: 16-10-07, 00:24

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito