Pagina 4 di 5 PrimaPrima ... 345 UltimaUltima
Risultati da 31 a 40 di 50
  1. #31
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    135,017
     Likes dati
    20,872
     Like avuti
    32,366
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    A differenza di Draigo nel Giò c'è consapevolezza del primato comunitario. Però in questo caso non si va a fondo del problema. Se infatti si vuole la comunità concreta allora in ogni dove si deve estinguere lo scambismo. Cioè la lotta contro lo scambismo diventa, in questa prospettiva comunitaria, l'oggetto principale dell'azione politica e del pensiero critico. Questo è stato per me il punto di svolta intellettuale : se davvero si vuole la comunità di destino, comunità radicata nella concretezza di un divenire storico, di una cultura, di una memoria, allora logicamente si deve volere l'abolizione della logica avversa che è quella che ci fa diventare tutti consumatori della stessa merce omologata.

    Quindi mentre per me la critica al capitale diventava il centro di tutte le critiche - dato che il capitale si è fatto totalità, la critica deve mirare la totalità - per la DR invece, e in modo contraddittorio, la critica al capitale è restata periferica. E perché ? Perché si è impantanata nella mistificazione della "terza via" : certamente non si voleva il regime della borghesia liberista (((occidentale))), cioè la plutocrazia sotto le coperture del democratismo parlamentare, ma non si voleva neanche il baraccone sovietico sedicente "comunista".

    Purtroppo non si è affermata nella corrente DR una giusta valutazione di quella falsa dicotomia, dove si sarebbe accertato la natura capitalistica del comunismo novecentesco, cioè la sua forma di capitalismo di Stato dove le categorie fondamentali del capitalismo c'erano tutte : salariato, denaro, proprietà, scambio, valore, ecc. L'"uomo spersonalizzato e dissolto nella collettività indistinta" di cui parla Giò non è poi l'uomo italiano ed occidentale comune di oggi ? Ah ! certamente il nostro può scegliere tra dieci marche di sapone, mentre quello sotto Stalin poteva scegliere solo il sapone di Stato (quando c'era), e quindi il nostro si gonfia di una sua certa idea della propria singolarità, è un Individuo con la i maiuscola che ci racconta la sua vita appassionante su Instagram "guarda qua che sapone mi sono comprato" ecc.

    No no e no la comunità di cui parlo è al contrario di quel che crede o fa finta di credere Giò non è astratta. La comunità astratta è quella del denaro, siamo tutti associati nello scambio di un illusione diventata reale - il valore - mentre la comunità di cui parlo io è di una concretezza assoluta. La concretezza di un rapporto sociale mediato non più da una forma (la merce) ma da un contenuto di volta in volta specificato secondo i bisogni concreti degli umani messi in presenza.
    Però @Tommaso, a dire il vero, la denuncia del socialismo reale come forma di capitalismo di Stato non è mai stata estranea alla destra radicale. Rimonta addirittura a Mussolini, che in diverse occasioni stabilì l'equazione fra socialismo di Stato e capitalismo di Stato, riferendosi soventemente proprio all'esperienza del bolscevismo russo. In un discorso del 1934 il Duce disse: "Questo comunismo, così come ci appare in talune sue manifestazioni di esasperato americanismo (gli estremi si toccano) non è che una forma di socialismo di Stato, non è che la burocratizzazione dell'economia". Al figlio del fabbro era quindi ben chiaro che sovietismo ed americanismo fossero due facce della stessa medaglia.

    Il motivo per cui, in una determinata fase storica, l'avversione nei confronti del comunismo è stata più virulenta di quella nei confronti del liberalismo è spiegabile col fatto che si vedeva nell'esperienza sovietica realizzata un radicale peggioramento dei mali provocati dallo stesso liberal-capitalismo. La mostruosità di tale esperienza ed i rischi derivanti dalla sua eventuale espansione in tutto il mondo non erano considerati frutto (o soltanto frutto) di un "tradimento della rivoluzione" originaria, ma una precisa conseguenza di una tara insita nel marxismo stesso. Dubito che questo discorso ti convincerà a fondo, ma per debito di onestà te lo farò comunque: di fronte a due mali molto gravi, qual è quello che combatti per primo? Quello che fra i due risulta essere peggiore: o perché pone un pericolo più immediato o perché presenta un grado maggiore di perversità o per entrambi i motivi. Il che non significa ritenere contraddittoriamente l'altro male un bene. Significa solo stabilire un ordine di priorità.

    Per darti un'idea ulteriore di ciò che spiega l'avversione per il comunismo da parte della destra radicale, intesa nella sua più ampia accezione, mi permetto un'altra citazione, a mio parere molto emblematica sul tema: «Ogni persona con la testa sul collo non può non trovarsi d'accordo coi marxisti di fronte alla plebe dorata del capitalismo, alle "glorie" fabbricate dalla propaganda o all'insulsaggine futile di certi film americani. L'accordo si ferma tuttavia alla diagnosi, dal momento che il rimedio proposto dal marxismo - questa mostruosa mescolanza di materialismo astratto e di messianismo utopistico - può sfociare solo in un massiccio aggravamento dei mali che abbiamo denunciato: la separazione dell'uomo dalle sue sorgenti cosmiche e divine e la tirannia dell'idolo sociale» (Gustave Thibon, "La luce che manca al nostro sguardo. L'eclissi di Dio e il non-senso dell'esistenza", ed. Fede e Cultura, 2022, p. 173).

    Del marxismo quindi non si contesta la lotta al dominio indebito del capitale e al prevalere dell'utile economico su ogni altra cosa, ma si contesta di voler spazzare via proprio ciò che da questo indebito ed ingiusto prepotere ci sottrae. Marx diceva che la religione è l'oppio dei popoli, ma non lo diceva perché, implicitamente, criticava la strumentalizzazione della religione da parte delle oligarchie capitaliste per difendere i propri privilegi consolidati, magari con l'aiuto di qualche prete corrotto. Lo diceva perché partiva dal presupposto della negazione gratuita del soprannaturale e dell'impossibilità di qualsiasi ordine metafisico, stante l'intrinseca plasmabilità del reale in quanto tale. Di fronte ai nazionalismi di vario conio il massimo che Marx ed i suoi epigoni sono stati in grado di concedere fu un apprezzamento puramente strumentale.

    Ho imparato in questi tuoi anni di frequentazione del forum che non sei di certo un marxista rigidamente dogmatico, quindi non intendere queste mie considerazioni come rivolte contro di te, ma come un modo per spiegarti il perché dell'atteggiamento di fronte al marxismo.

    E qualche parola va spesa ancora sulla spersonalizzazione: non è in discussione che, soprattutto nella fase odierna del capitalismo e della società occidentale, siamo di fronte a fenomeni di spersonalizzazione. Spersonalizzazione ancora più pericolosa, per certi versi, di quella che avrebbe voluto fare - e, in larga parte, fece - il vecchio comunismo realizzato nei cd. paesi del socialismo reale perché subdola, strisciante, quasi nascosta dall'ipertrofica esaltazione dell'ego che le dinamiche sociali presentano sempre di più. Più si esalta l'individuo e la sua autodeterminazione - concepita in termini assolutistici - e più lo si svuota e lo si dissolve nell'eggregora atomistica attuale. Ma tutto ciò non rappresenta forse la dimostrazione che, diabolicamente, il vecchio liberalismo ed il vecchio comunismo si sono in qualche modo saldati, producendo una sintesi nuova e peggiore?

    Concludo, dicendo: giustamente avversi la comunità astratta del denaro ed obietti che la comunità che vorresti è di una "concretezza assoluta" perché fondata su rapporti non più mediati dall'utile economico, bensì "da un contenuto di volta in volta specificato secondo i bisogni concreti degli umani messi in presenza". Ma oltre i bisogni fisiologici più terra terra il bisogno più impellente per l'uomo è scoprire il senso alla propria esistenza. Un senso che difficilmente potrà mai trovare se sarà escluso da quei nessi organici che la vera natura dell'uomo impone. Tra questi nessi vi è quello della famiglia: né il suo surrogato borghese né la sua parodia omosessualistica, ma quella comunione di vita permanente in cui l'unione tra uomo e donna consente da sempre ad ogni società di sussistere nel tempo.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  2. #32
    Nazbol-Ciucé
    Data Registrazione
    23 Apr 2015
    Messaggi
    4,199
     Likes dati
    439
     Like avuti
    2,548
    Mentioned
    54 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    Mi pare che questa ontologia naturalistica del sociale, con la sua assiomatica individualista, cozza fortemente con l'organicismo voluto dalla DR. Del resto è una vecchia e ben conosciuta contraddizione della DR. In questa ottica il conflitto inter-individuale tende a diventare, irresistibilmente, la verità dell'esistenza. Il mondo è una eterna lotta per la vita, trionfa il più forte, ecc. L'ultimo passo consiste nel dichiarare che la concorrenza universale voluta e allo stesso tempo presupposta dall'egemonia della forma-merce è finalmente connaturata all'essenza umana. Cosi il capitalismo sarebbe un dato di natura, è la guerra di tutti contro tutti codificata secondo le regole della borghesia.

    Allo stesso tempo la DR propone - o almeno proponeva - un altro paradigma : la società non è un accozzaglia di individui in lotta tra di loro. La società è un insieme armonioso quando ognuno tiene il suo rango e quando è diretta da una logica che non è e non può essere quella dell'accumulazione infinita, e quindi che non sia l'economia scambista e la sua assiomatica individualista.

    Ed è ovvio, per me, che quest'ultimo paradigma comporta una verità più profonda e più feconda per la riflessione sulle forme da venire della comunità : non siamo antagonisti, siamo partecipi di un insieme che trascende le nostre individualità. Non siamo imenotteri, ma non siamo neanche quel pallone gonfiato di Individuo prodotto nel corso della rivoluzione borghese ai fini di scardinare il rapporto di dominio signorile.
    Eppure Tommaso le cose non sono affatto così binarie. La verità dell'esistenza non è l'Individuo, feticcio che aborro con tutto me stesso, rigurgito regressivo della decadenza, ma non è nemmeno l'uomo-ape. Al contrario, è la sintesi di questi due poli, la cui interazione ci dà quell'outcome che noi chiamiamo specie umana. Ogni eccesso che pende da un lato come dall'altro è da rigettare in toto. Di conseguenza non sarà passando alla brace che risolveremo il problema della padella.
    Dicono che viaggiare sviluppa l'intelligenza. Ma si dimentica sempre di dire che l'intelligenza bisogna averla già prima.-.G. K. Chesterton

  3. #33
    Il Sogno Di Una Cosa
    Data Registrazione
    22 Jul 2010
    Messaggi
    60,432
     Likes dati
    666
     Like avuti
    13,490
    Mentioned
    711 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Tommaso Visualizza Messaggio
    A differenza di Draigo nel Giò c'è consapevolezza del primato comunitario. Però in questo caso non si va a fondo del problema. Se infatti si vuole la comunità concreta allora in ogni dove si deve estinguere lo scambismo. Cioè la lotta contro lo scambismo diventa, in questa prospettiva comunitaria, l'oggetto principale dell'azione politica e del pensiero critico. Questo è stato per me il punto di svolta intellettuale : se davvero si vuole la comunità di destino, comunità radicata nella concretezza di un divenire storico, di una cultura, di una memoria, allora logicamente si deve volere l'abolizione della logica avversa che è quella che ci fa diventare tutti consumatori della stessa merce omologata.

    Quindi mentre per me la critica al capitale diventava il centro di tutte le critiche - dato che il capitale si è fatto totalità, la critica deve mirare la totalità - per la DR invece, e in modo contraddittorio, la critica al capitale è restata periferica. E perché ? Perché si è impantanata nella mistificazione della "terza via" : certamente non si voleva il regime della borghesia liberista (((occidentale))), cioè la plutocrazia sotto le coperture del democratismo parlamentare, ma non si voleva neanche il baraccone sovietico sedicente "comunista".

    Purtroppo non si è affermata nella corrente DR una giusta valutazione di quella falsa dicotomia, dove si sarebbe accertato la natura capitalistica del comunismo novecentesco, cioè la sua forma di capitalismo di Stato dove le categorie fondamentali del capitalismo c'erano tutte : salariato, denaro, proprietà, scambio, valore, ecc. L'"uomo spersonalizzato e dissolto nella collettività indistinta" di cui parla Giò non è poi l'uomo italiano ed occidentale comune di oggi ? Ah ! certamente il nostro può scegliere tra dieci marche di sapone, mentre quello sotto Stalin poteva scegliere solo il sapone di Stato (quando c'era), e quindi il nostro si gonfia di una sua certa idea della propria singolarità, è un Individuo con la i maiuscola che ci racconta la sua vita appassionante su Instagram "guarda qua che sapone mi sono comprato" ecc.

    No no e no la comunità di cui parlo è al contrario di quel che crede o fa finta di credere Giò non è astratta. La comunità astratta è quella del denaro, siamo tutti associati nello scambio di un illusione diventata reale - il valore - mentre la comunità di cui parlo io è di una concretezza assoluta. La concretezza di un rapporto sociale mediato non più da una forma (la merce) ma da un contenuto di volta in volta specificato secondo i bisogni concreti degli umani messi in presenza.
    il fascismo non ha mai pensato di superare "salariato, denaro, proprietà, scambio, valore"; consideralo un limite se vuoi, il fascista non la pensa come te, è scettico sull'uomo-ape e non vuole che la produttività nazionale venga indebolita a fronte della concorrenza delle altre nazioni

    "Analoga infine è la posizione del Fascismo di fronte al socialismo. Anche il Fascismo vuole la massima prosperità economica dei cittadini perchè la prosperità degli organi dello Stato è prosperità dello Stato. Anche il Fascismo vuole l'elevazione delle classi più umili. Ma esso non può credere che tale elevazione si ottenga mediante il complicato meccanismo socialista dell'accentramento nello Stato dei mezzi di produzione, perchè l'esperienza insegna che, tolta di mezzo la molla dell'interesse individuale, la produzione diminuisce, per cui l'organizzazione collettiva della produzione si risolve sempre, in pratica, in una grande catastrofe economica."

    Alfredo Rocco, "La lotta contro la reazione antinazionale"

    quando una società di uomini-ape si rivelerà più produttiva delle società basate sulla molla del profitto allora non verrà più sbaragliata dai suoi competitori; lo so che tu speri nella rivoluzione mondiale internazionale all'unisono su tutto il pianeta, ma il fascismo non ci crede e non intende mandare all'aria la produzione nazionale per fare un favore agli avversari

  4. #34
    Il Sogno Di Una Cosa
    Data Registrazione
    22 Jul 2010
    Messaggi
    60,432
     Likes dati
    666
     Like avuti
    13,490
    Mentioned
    711 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    "Gli antisocialisti in genere sono ritenuti individualisti, ma bisogna chiarire in che senso un nazionalista, o la sua natural conseguenza l'imperialista, è un individualista e in che senso è precisamente l'opposto. Un nazionalista è individualista per ragioni di momentanea polemica contro un momentaneo socialismo. Si è individualisti nelle quistioni economiche; ma appena se ne esce e ci si rappresenta dentro di noi la nostra dottrina, allora subito ci accorgiamo che questa è certamente la più grande incarnazione dell'antindividualismo che sia possibile nella pratica realtà"

    (Enrico Corradini citato ne "Il nazionalismo italiano" di Franco Gaeta)

    i nazionalisti lo ammettono di essere "individualisti nelle questioni economiche"; così come sono dei realpolitiker sul terreno delle relazioni internazionali (ossia sono scettici antiutopisti che non credono nella pace nel mondo) lo sono anche dal punto di vista di quel che occorre per massimizzare la produzione nazionale

  5. #35
    Il Sogno Di Una Cosa
    Data Registrazione
    22 Jul 2010
    Messaggi
    60,432
     Likes dati
    666
     Like avuti
    13,490
    Mentioned
    711 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    "Analoga infine è la posizione del Fascismo di fronte al socialismo. Anche il Fascismo vuole la massima prosperità economica dei cittadini perchè la prosperità degli organi dello Stato è prosperità dello Stato. Anche il Fascismo vuole l'elevazione delle classi più umili. Ma esso non può credere che tale elevazione si ottenga mediante il complicato meccanismo socialista dell'accentramento nello Stato dei mezzi di produzione, perchè l'esperienza insegna che, tolta di mezzo la molla dell'interesse individuale, la produzione diminuisce, per cui l'organizzazione collettiva della produzione si risolve sempre, in pratica, in una grande catastrofe economica."
    è vero che qui Rocco identifica il socialismo nell'accentramento statale che non è la cosa che Tommaso ha in mente, ma a maggior ragione quelli come lui non credono nell'anarco-comunismo

  6. #36
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    135,017
     Likes dati
    20,872
     Like avuti
    32,366
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Nelle teorie di gran parte dei nazionalisti italiani, il conflitto di classe che il marxismo riteneva esistente all'interno delle singole società veniva traslato sul piano internazionale e la conflittualità presente fattualmente nella società veniva 'espulsa' all'esterno nella grande competizione dei popoli, degli Stati e delle razze. L'orientamento spiritualistico prevalente evitava però di ridurre la competizione internazionale (nel senso etimologico del termine, cioè inter nationes) ad uno struggle for life darwiniano a sfondo biologico-materialista e ciò portava a concepire la "libera concorrenza e lotta fra i popoli" come affermazione dei "meglio preparati e (...) più adatti alla funzione universale assegnata a ciascun popolo forte e capace nell'evoluzione della civiltà" (Manifesto di "Politica", n. 1, dicembre 1918). Quest'ordine d'idee fu assimilato dal fascismo, ma solo parzialmente sia per comprensibili esigenze terra terra di politica estera sia perché il fascismo coltivò sempre un certo universalismo che mal si conciliava con una visione eccessivamente agonistica dei rapporti fra popoli.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  7. #37
    Il Sogno Di Una Cosa
    Data Registrazione
    22 Jul 2010
    Messaggi
    60,432
     Likes dati
    666
     Like avuti
    13,490
    Mentioned
    711 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Nelle teorie di gran parte dei nazionalisti italiani, il conflitto di classe che il marxismo riteneva esistente all'interno delle singole società veniva traslato sul piano internazionale e la conflittualità presente fattualmente nella società veniva 'espulsa' all'esterno nella grande competizione dei popoli, degli Stati e delle razze. L'orientamento spiritualistico prevalente evitava però di ridurre la competizione internazionale (nel senso etimologico del termine, cioè inter nationes) ad uno struggle for life darwiniano a sfondo biologico-materialista e ciò portava a concepire la "libera concorrenza e lotta fra i popoli" come affermazione dei "meglio preparati e (...) più adatti alla funzione universale assegnata a ciascun popolo forte e capace nell'evoluzione della civiltà" (Manifesto di "Politica", n. 1, dicembre 1918). Quest'ordine d'idee fu assimilato dal fascismo, ma solo parzialmente sia per comprensibili esigenze terra terra di politica estera sia perché il fascismo coltivò sempre un certo universalismo che mal si conciliava con una visione eccessivamente agonistica dei rapporti fra popoli.
    secondo Ernst Nolte "L’identificazione del diritto con la potenza, la derisione dell’« umanitarismo cristiano o democratico », il ridurre la storia a una lotta priva di affettazione moralistica tra popoli isolati per la conquista della mangiatoia, tutto questo non è stato portato avanti nemmeno nella Germania di Hitler con la medesima decisione usata dal nazionalismo italiano di Corradini, Coppola e dei loro amici." ("I tre volti del fascismo")

    quello che mi premeva sottolineare qui è che non hanno evaso il tema economico; dubitando della comunità umana della Specie hanno sempre anteposto considerazioni produttivistiche che non lasciano molte possibilità al comunismo anarchico (la stessa odierna Cina già maoista sembra avere smesso di credere che il collettivismo applicato all'economia possa giovarle nel confronto con gli "imperialisti")

  8. #38
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    135,017
     Likes dati
    20,872
     Like avuti
    32,366
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    secondo Ernst Nolte "L’identificazione del diritto con la potenza, la derisione dell’« umanitarismo cristiano o democratico », il ridurre la storia a una lotta priva di affettazione moralistica tra popoli isolati per la conquista della mangiatoia, tutto questo non è stato portato avanti nemmeno nella Germania di Hitler con la medesima decisione usata dal nazionalismo italiano di Corradini, Coppola e dei loro amici."
    A leggere certi scritti degli autori citati indubbiamente è l'impressione che se ne ricava, ma poi ce ne sono altri in cui determinate affermazioni fatte altrove o addirittura nel medesimo testo sembrano essere stemperate da altre. Perciò, viene detto che la giustizia internazionale consiste nella formula "a ciascuno secondo la sua potenza", ma poi subito dopo viene specificato che forza e potenza vanno intese "nel senso più vasto e comprensivo delle parole, facendovi rientrare pertanto non le forze materiali soltanto (...) ma anche quelle spirituali" (prendo ancora come riferimento il manifesto di "Politica" perché fu la rivista di Alfredo Rocco e Francesco Coppola). Così come viene detto che i rapporti fra Stati non sono di coordinazione o subordinazione, bensì di concorrenza, ma che le forme cruente di lotta sono un'extrema ratio, ecc. Ovviamente, l'essenza di questa visione è la naturalità o quanto meno la normalità del conflitto fra popoli, il che fa comprendere in che senso andava intesa la famosa definizione corradiniana del nazionalismo come "socialismo della nazione italiana", però nel momento in cui la concorrenza non viene fatta consistere soltanto o principalmente in una lotta per l'accaparramento delle risorse ma in una gara a chi è più disciplinato, coeso, culturalmente elevato, tecnicamente progredito e capace di comprendere gli altri popoli (so che può far sorridere, ma è precisamente quanto sostenevano) siamo al di fuori dell'idea della bruta forza fisica del potente che s'afferma, schiacciando il debole.

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    quello che mi premeva sottolineare qui è che non hanno evaso il tema economico; dubitando della comunità umana della Specie hanno sempre anteposto considerazioni produttivistiche che non lasciano molte possibilità al comunismo anarchico (la stessa odierna Cina già maoista sembra avere smesso di credere che il collettivismo applicato all'economia possa giovarle nel confronto con gli "imperialisti")
    Senz'altro.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  9. #39
    Forumista
    Data Registrazione
    19 Jun 2022
    Messaggi
    815
     Likes dati
    21
     Like avuti
    178
    Mentioned
    40 Post(s)
    Tagged
    1 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Lattanzio avanzò più volte (a ragione) critiche contro la famiglia. La famiglia è un cancro che va strenuamente combattuto.

  10. #40
    SMF
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    135,017
     Likes dati
    20,872
     Like avuti
    32,366
    Mentioned
    1062 Post(s)
    Tagged
    25 Thread(s)

    Predefinito Re: Critica a Maurizio Lattanzio

    Citazione Originariamente Scritto da Angkar Padevat Visualizza Messaggio
    La famiglia è un cancro che va strenuamente combattuto.
    Affermazione idiota ed errata al tempo stesso.
    Credere - Pregare - Obbedire - Vincere

    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

 

 
Pagina 4 di 5 PrimaPrima ... 345 UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Parla Maurizio Lattanzio
    Di Nicolas Eymerich nel forum Destra Radicale
    Risposte: 51
    Ultimo Messaggio: 20-05-13, 11:43
  2. Maurizio Lattanzio
    Di nicolas eymeric nel forum Destra Radicale
    Risposte: 42
    Ultimo Messaggio: 26-01-09, 17:55
  3. Maurizio Lattanzio : che fine ha fatto...?
    Di zanardi nel forum Destra Radicale
    Risposte: 19
    Ultimo Messaggio: 06-11-08, 12:12
  4. Maurizio Lattanzio...
    Di Cagliari Nord nel forum Destra Radicale
    Risposte: 26
    Ultimo Messaggio: 09-02-08, 01:58
  5. Il Grande Guascone - Maurizio Lattanzio
    Di OLTRE LA MORTE nel forum Destra Radicale
    Risposte: 20
    Ultimo Messaggio: 16-10-07, 00:24

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito