Guarda, io non posso che ricordare cosa dice la Chiesa sulle attese apocalittiche. Circa l’ansia delle previsioni: nel Concilio Lateranense V (1516) Papa Leone X decretò: "Ordiniamo di non presumere di fissare un tempo determinato per i mali futuri, sia per la venuta dell'Anticristo, sia per il Giudizio Finale".
Circa l’apocalitticismo, è una delle sorgenti più comuni di eresie o gravi errori. Si tratta di una reviviscenza dell’attesa messsianica giudaica. E’ una suggestione a cui resistere perché il Messia, per noi, è già venuto e da allora siamo nei Tempi ultimi.
Monsignor Francesco Spadafora qualifica l’Apocalittica come “morbosa attesa della rivoluzione”. (Dizionario Biblico, 1963) in quanto storicamente, nel corso dei secoli, si è associata all’idea della guerra contro l’Impero Romano e noi sappiamo che la sua funzione storica, di portatore d’ordine, civilizzazione e vero progresso, è assolta dalla Santa Chiesa Romana Cattolica e Apostolica.
Voglio anche fare una riflessione sul decreto, dice: è un ordine. È molto salutare per la psiche da una parte, interpretare questi nostri moti psichici come delle tentazioni con cui dobbiamo convivere. Bisogna solo esserne consapevoli e impegnarci per resistergli. Dall’altra è molto salutare accettare di obbedire, senza farsi tante domande.
Perché gli atei, gli anticlericali, gli utopisti sono come dei folli? Perché non accettando l’Autorità si caricano della responsabilità di tutti i mali del mondo.
Certo questi tempi sono particolarmente complessi e perciò bisogna affidarsi alla Madre della Chiesa, la Madonna, la madre di Gesù e della fede. Chiediamogli di fare come lei che “serbava tutte queste nel suo cuore” e meditiamo sulla Passione del Figlio. Sicuramente ci arriveranno le giuste illuminazioni e la pace.